D.A.D. – Camping in Milano

Pubblicato il 16/07/2006 da


In una bigia e noiosa mattina di inizio primavera, Metalitalia.com ha il piacere di incontrare Stig Pedersen che, nonostante la sua non più giovane età, si presenta in perfetta forma fisica, vestito in modo estremamente elegante, sicuro di sè e ben disposto a discutere del passato e del presente dei D.A.D.!


PARE PROPRIO CHE GRAN PARTE DEL PUBBLICO VOGLIA RICORDARSI DI VOI SOLTANTO PER IL BEST SELLER “NO FUEL LEFT FOR THE PILGRIMS” – SPINTO IN ALTO DAL MERAVIGLIOSO SINGOLO “SLEEPING MY DAY AWAY”, TUTTORA IN HEAVY ROTATION NELLE DISCOTECHE ROCK -, DIMENTICANDOSI CHE AVETE INCISO UNA MANCIATA DI ALTRI DISCHI…
“E’un prezzo che purtroppo dobbiamo necessariamente pagare, dato che altre grandi band come Black Sabbath e Deep Purple vengono ricordate quasi esclusivamente per “Paranoid” e “Smoke On The Water”. Sono sinceramente soddisfatto della nostra carriera e ritengo di aver inciso dei buoni dischi con delle buone canzoni che uniscono potenza e melodia. Spero che “Scare Yourself” venga accolto bene dato che credo fortemente nella bontà dei brani presenti. Chissà mai che dopo aver ascoltato il nostro ultimo cd a qualcuno venga in mente di andarsi a riascoltare qualche altro vecchio lavoro dimenticato (ride, ndR)”…

CI PUOI FORNIRE QUALCHE DETTAGLIO IN MERITO AL PROCESSO DI COMPOSIZIONE DI “SCARE YOURSELF”? E’FILATO TUTTO LISCIO COME L’OLIO O AVETE INCONTRATO DIVERSI OSTACOLI SUL VOSTRO CAMMINO?
“Abbiamo fatto leva sul nostro affiatamento e sulla nostra forza di volontà per completare e registrare questo cd. Inizialmente, ci siamo affidati ad un produttore svedese che tuttora comunque stimiamo, ma purtroppo durante le prime registrazioni abbiamo notato che il suono era troppo pulito, troppo levigato, troppo poco rock’n’roll. Successivamente, abbiamo deciso di produrre il disco per conto nostro cercando di lasciare inalterato il sound grezzo e potente presente in ogni disco rock che si rispetti. Tra una cosa e l’altra sono trascorsi ben due anni, è stata dura, ma ne è davvero valsa la pena”.

DUE PAROLE SULLA PRODUZIONE…
“Certamente. Il sound è potente e asciutto, lontano mille miglia dalle iper produzioni delle ‘fashion band’. Per rendere fresco e potente un disco rock, non occorrono produttori rinomati e milioni di euro, ma con la tecnologia odierna è sufficiente avere le idee chiare al fine di risaltare il suono di ogni singolo strumento”.

CHI HA SCRITTO I TESTI? HO NOTATO CHE SOSTANZIALMENTE TRATTANO DI ATTUALITA’ E NON VIENE MENO UN CERTO GUSTO PESSIMISTA…
“Sono la persona giusta alla quale fare questa domanda, dato che li ho scritti io (ride ndR). Non sono totalmente pessimista o catastrofico sia chiaro, anche se mi piace donare un significato profondo a ciò che scrivo e non comporre due rime in croce con le solite parole ‘baby’ e ‘sugar’. Le parole sono fondamentali per dare un senso compiuto alle canzoni e, ad esempio, “Lawrence Of Suburbia” tratta della vita alienante e ripetitiva che fa un normale impiegato tutti i giorni. Si alza alla mattina, prende il treno, lavora otto ore, torna a casa, mangia, guarda la televisione e va a dormire. Sono estremamente fortunato a fare il musicista professionista, dato che il lavoro è sempre vario, si viaggia parecchio e si ha la grande soddisfazione di comunicare le proprie emozioni ai fan”.

C’E’UNA CANZONE ALLA QUALE SEI LEGATO PARTICOLARMENTE?
“Sicuramente “Lawrence Of Suburbia”, oltre che per il testo, anche per la musica. Ha un bel riff potente di chitarra e attualmente la utilizziamo per aprire i nostri concerti in Danimarca”.

AVETE PIANIFICATO UN TOUR AL DI FUORI DELLA SCANDINAVIA?
“Da maggio ad agosto inizieremo il tour in Scandinavia, mentre da settembre finalmente metteremo fuori la testa dalla nostra terra e suoneremo in altri paesi europei (da qualche giorno sono state ufficializzate sei date in Germania nel mese di settembre, ndR)”. Speriamo di tornare anche in Italia, dato che in passato ci siamo divertiti tantissimo…”.

SBAGLIO O L’ULTIMA VOLTA CHE AVETE SUONATO DA NOI, E’ STATO NEL MARZO 1998 AL PALACONCERTI AQUATICA A MILANO?
“Wow, sono già passati otto anni… Era il tour di supporto a “Simpatico” ed il pubblico non smise di supportarci dall’inizio alla fine del concerto”.

TI VA DI MENZIONARE QUALCHE RICORDO PARTICOLARE DELLA TUA CARRIERA?
“Come ti ho anticipato prima, sono davvero contento di fare il musicista e non c’è niente di meglio che entrare in studio, tirare fuori delle idee che in seguito si trasformano in canzoni e suonare dal vivo in più posti possibili, conoscendo un sacco di gente interessante, nonchè tante belle ragazze”.

PARLACI DELL’ABBANDONO DEL VOSTRO EX BATTERISTA, PETER JANSEN.
“Peter non era più interessato completamente alla musica e ai D.A.D. ed ha preferito cambiare vita. Attualmente è un ingegnere, svolge una vita normale, lavora otto ore al giorno, prende il treno (il riferimento a “Lawrence Of Suburbia” è più che esplicito, che la canzone sia dedicata a lui?, ndR)… Voglio sottolineare che lo split con il resto del gruppo fu amichevole”.

QUINDI SIETE RIMASTI AMICI…
“Non esattamente. Ci siamo persi di vista da quando le nostre strade si sono separate. Ne sono dispiaciuto, ma la vita va avanti”.

PENSO CHE LAUST SONNE ABBIA RIMPIAZZATO EGREGIAMENTE IL BUON PETER…
“Assolutamente sì. Mi piace il suo stile, è energico e preciso al tempo stesso. Quel ragazzo ha riportato il giusto entusiasmo nella band dopo la dipartita di Peter, e durante i concerti dà sempre il massimo”.

TI VA DI DESCRIVERCI BREVEMENTE COSA NE PENSI DI TUTTI I VOSTRI STUDIO ALBUM?
“Si, certo. Inizialmente, la nostra attitudine era prettamente punk, ascoltavamo gente com Sex Pistols e Ramones e ai nostri primi concerti in Scandinavia venivano a vederci bikers armati di bandiere sudiste, punk e gente simile. “Call Of The Wild” e “Draws A Circle” sono album diretti e spontanei, incisi da ragazzi molto giovani che avevano voglia di fare casino. Con i successivi “No Fuel Left For The Pilgrims” e “Riskin’ It All” decidemmo di rendere il sound più fresco, elaborato e melodico al tempo stesso e in quel periodo abbiamo toccato l’apice della nostra popolarità. Alla fine del tour di “Riskin’ It All” eravamo tutti molto stanchi, così ci siamo presi una lunga pausa prima di incidere “Helpyourselfish”, che uscì nel 1995 in piena era grunge. Quel disco fu il punto di rottura con il nostro passato, dato che le composizioni erano nettamente più dure e moderne, figlie del grunge che aveva occupato quasi per intero il panorama rock. Sono comunque soddisfatto di brani come “Reconstructead” e “Written In Water” che ogni tanto eseguiamo dal vivo e ti garantisco hanno tuttora un impatto devastante. Il successivo “Simpatico” è più melodico del suo predecessore e, a mio avviso, è uno dei nostri album più riusciti. La critica e il pubblico ci premiarono, così partimmo per un lungo tour europeo nel quale suonammo davanti a tanta gente e ci divertimmo tantissimo. Sono davvero orgoglioso di “Everything Glows” e “Soft Dogs”, due album che hanno aperto il nuovo corso dei D.A.D. dopo la dipartita di Peter, anche se ultimamente molti fan ci hanno chiesto di registrare un nuovo “No Fuel…”. Noi proseguiamo per la nostra strada e – credimi – non avrebbe senso scrivere canzoni vecchie di quindici anni. Forse le persone non hanno ancora capito che siamo cambiati (ride, ndR)”.

BENE, STIG, TI RINGRAZIO PER LA TUA DISPONIBILITA’ E PER AVER RISPOSTO IN MODO ESAURIENTE ALLE MIE DOMANDE…
“Grazie a te e a tutto lo staff di Metalitalia.com per lo spazio e il tempo concesso ai D.A.D.. Sinceramente, spero di poter tornare al più presto a suonare in Italia, siete un pubblico davvero caldo ed è un piacere suonare per voi. Rock on!”.

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