“Death forever!”. Stravolgendo un poco il titolo di una superba song dei Motörhead, potremmo così sintetizzare il pensiero di Max, leader dei Daemoniac, attivi dal 2013 che, sprezzanti dei moderni supporti tecnologici in fatto di produzione e fruizione della musica, proseguono la propria marcia old-school grazie all’ultimo “Dwellers Of Apocalypse”, uscito proprio al termine dello scorso anno. Un album pestifero, che ha innalzato nuovamente, nel ruolo di assoluto protagonista, quel death metal targato Svezia, da sempre fonte d’ispirazione dello stesso Max: prima con gli Horrid, ora coi Daemonaic. Quel suono, quella predisposizione, quel sano e grezzo profumo di old-school non vogliono essere sostituit inè ora nè mai; una formula che, in barba agli inevitabili progressismi, viene insindacabilmente mantenuta. Ed è lo stesso Max ad aprirci le porte dei Daemoniac: senza fronzoli, senza peli lingua, come è sempre stato nell’attitudine del leader della band milanese.
CIAO MAX E BENVENUTO SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM. ALLORA, A FINE 2019 LA TUA CREATURA DAEMONIAC HA DATO ALLE STAMPE IL SUO SECONDO LAVORO SULLA LUNGA DISTANZA, IL TERZO COMPLESSIVO, “DWELLERS OF APOCALYPSE”; UN TITOLO CHE E’ TUTTO UN PROGRAMMA. DI’ LA VERITA’: VOLENDO SDRAMMATIZZARE IL DELICATO MOMENTO CHE STIAMO VIVENDO, TU SAPEVI GIA’ TUTTO?
– Credimi, è una pura coincidenza ma, allo stato attuale, sembra realmente una previsione azzeccata. Eh, sì carissimi, la situazione è drammatica ma la musica deve prevalere sempre, anche in situazioni cosi estreme.
FACCIAMO UN BREVE PASSO INDIETRO. ANNO 2013: COME E’ NATO QUESTO NUOVO PROGETTO? DAGLI HORRID AI DAEMONIAC IL PASSO E’ STATO BREVE?
– Il progetto è nato da un mio desiderio: volevo fare qualcosa in più, un passo in avanti dato che in quel periodo non ‘girava’ molto bene con gli Horrid e… preferisco non entrare nel merito della questione. Il passaggio è stato di conseguenza immediato, senza dubbi o altri ripensamenti. La voglia di fare di proporre e suonare un genere di death metal targato anni ’90 ha prevalso su tutto e quindi mi sono rimesso in gioco con i Daemoniac.
A PROPOSITO DI HORRID: INSIEME A TE, PROTAGONISTA NELL’EP DI DEBUTTO E NEI SUCCESSIVI DUE ALBUM, VI E’ PURE L’EX BATTERISTA MATT. RIMANENDO IN TEMA DI FORMAZIONE: A GENNAIO AVETE AVUTO DUE NUOVI INNESTI. CE LI VUOI PRESENTARE?
– Sì, certamente: oltre al batterista Matt, abbiamo Alberto al basso e Johan alle chitarre, andando quindi ad accompagnare il sottoscritto nel lavoro alle sei corde. È un ottima line-up, siamo compatti, uniti e umanamente legati. Mi auguro anzi, sono sicuro che questa sintonia la si potrà avvertire non solo nei prossimi lavori ma anche in sede live.
TORNIAMO A “DWELLERS OF APOCALYPSE”, IL MARCHIO SONORO E’ QUELLO STORICO DEL DEATH METAL SVEDESE. UN TIMBRO INDELEBILE CHE HA CARATTERIZZATO ANCHE I TUOI PRECEDENTI LAVORI, NON SOLO CON I DAEMONIAC. TORNANDO INDIETRO NEL TEMPO, QUANDO SCATTO’ LA MICCIA PER QUESTO GENERE? DI CHI FU LA “COLPA”?
– La miccia si e’ ufficialmente accesa nel 1987 quando il fenomeno death metal svedese iniziò ad esplodere con sound massivi e potenti da parte di piccolissime band. Se devo trovare dei responsabili, posso sicuramente dare la ‘colpa’ a Macrodex, Crematory, Nihilist e Carnage, i quali hanno dirottato i miei gusti verso quel sound.
UN ALTRO SIMBOLO DEL TUO ATTACCAMENTO ALLA CAUSA SWEDISH DEATH METAL E’ LA BASE DELLE VOSTRE REGISTRAZIONI: NON UNO STUDIO QUALSIASI MA I SUNLIGHT STUDIOS DI STOCCOLMA. A TAL PROPOSITO COME SI SONO SVOLTI I LAVORI?
– Beh, lavorare con Skogsberg non è solo una questione di fama; sei di fronte ad un autentico professionista, che ha dato vita ad un suono, umile, molto riservato, educato, in grado di metterti a tuo agio in ogni situazione. L’aria che si respira in questi studi è quella old-school; qui regna la vecchia scuola in tutto, qui si suona la vecchia merda degli anni ’80/’90; per un gruppo come i Daemoniac è semplicemente il top. Tutto il lavoro si è svolto in totale serenità e professionalità, con quel tocco indelebile di marciume vecchia scuola. Che dire… perfetto!
ENTRANDO NEI DETTAGLI DI “DWELLERS OF APOCALYPSE” QUAL E’ IL VOSTRO MESSAGGIO? CHI SI NASCONDE DIETRO ALL’ESERCITO SCHELETRICO PRESENTE IN COPERTINA?
– Sai, oggi, ma da sempre del resto, la religione lava i cervelli delle persone, riempiendoli di puttanate e ipocrisie. L’esercito di demoni rappresenta quindi la ribellione ‘simbolica’ nei confronti di coloro che predicano idiozie comportandosi poi nell’esatto contrario, compiendo atti ben peggiori, vedi i tanti pedofili presenti nella Chiesa, solo per fare un esempio. Dietro all’esercito di demoni ci sono tutti coloro che contestano la religione, totalmente!
IN SEDE DI RECENSIONE ABBIAMO DEFINITO “THE BEGINNING OF CHAOS” COME IL PEZZO MIGLIORE DELL’ALBUM. SEI D’ACCORDO? QUAL E’ DIVERSAMENTE IL BRANO CHE PREFERISCI?
– E’ sicuramente un ottimo brano ma, non me la sento di dire che questo sia IL migliore rispetto ad altri. Lascio giustamente agli addetti ai lavori, che devono fare recensioni, il proprio pensiero; io faccio il musicista e non ho preferenze in merito: mi piace tutto quello che è stato fatto; in caso contrario non l’avrei fatto.
E QUINDI, A QUASI CINQUE MESI DALLA PUBBLICAZIONE, SEI SODDISFATTO DI QUANTO REALIZZATO?
– Si, tantissimo! Stiamo ricevendo consensi internazionali ed apprezzamenti in merito alla coerenza musicale. Penso che tutto questo sia positivo aumentando di conseguenza la voglia di proseguire nella stessa direzione, senza alcun compromesso!
COSA SIGNIFICA SUONARE DEATH METAL, QUEL TIPO DI DEATH METAL, OGGI, ANNO 2020?
– Significa molto. Oggi tutto va e viene a seconda del vento che tira: a noi non interessa innovarci, fare suoni plasticosi utilizzando computer o simili, noi vogliamo suonare con amplificatori valvolari e pedalini di vecchio stampo, senza trigger – infatti le nostre batterie sono totalmente acustiche. Oggi tutto questo sta scomparendo: non si va più in studio, preferendo il lavoro da casa con un PC. Rispetto le scelte di tutti per carità, ma noi facciamo il nostro vecchio percorso, suonando come si faceva in quei bei tempi.
L’INGRESSO DI DUE NUOVI COMPONENTI VI HA PERMESSO SICURAMENTE DI AVERE UNA STRUTTURA PIU’ COMPLETA E DEFINITIVA: SIGNIFICA CHE AVETE GIA’ PRONTO NUOVO MATERIALE DA PORTARE IN STUDIO?
– Sì, la band non si ferma mai: nuovi pezzi sono in composizione per essere registrati entro il marzo del prossimo anno, salvo situazioni esterne che potrebbero modificare gli eventi. Speriamo ovviamente che il tutto si risolva il prima possibile, cosi da poter riprendere il discorso studio e quindi live.
IN TAL CASO PROSEGUIRETE SUI BINARI INTRAPRESI SINORA O AVETE INTENZIONE DI INSERIRE ELEMENTI DIVERSI?
– Stessi binari? Ovviamente sì! Nulla cambierà: non ci interessa cambiare o modificare il nostro DNA. Dovesse mai succedere, cambierò il nome della band, semplice!
SUL VERSANTE LIVE, PURTROPPO (AL MOMENTO) TUTTO E’ BLOCCATO. CHE IDEA TI SEI FATTO DI QUESTO PARTICOLARISSIMO E, A SUO MODO, STORICO MOMENTO?
– Appena possibile riprenderemo il tutto. Sai c’è poco da dire: basterebbe buttare un occhio sul numero dei morti registrati nell’ultimo mese… è una grande tristezza, e a nome Daemoniac porgo le nostre condoglianze a tutti coloro che purtroppo sono stati colpiti da un lutto. Poi ci sono i politici, che vivono con mega stipendi senza dare mai il minimo contributo, il minimo esempio… parliamo di musica, che è molto meglio!
QUANDO TORNEREMO A SENTIR PARLARE DI DAEMONIAC?
– Abbiamo un ottimo programma di lavoro, nuove registrazioni, concerti, nuovo merch: spero il prima possibile, sempre nel rispetto della tradizione che ci appartiene e ci contraddistingue. Vi aspettiamo tutti sotto i palchi, la musica non muore mai… Old school or die!