DAGOBA – A proposito dell’Inferno…

Pubblicato il 05/04/2006 da


Nuova, interessantissima realtà proveniente dalla Francia, i Dagoba sembrano star riscuotendo già un buon successo, forti di un album vitale, brutale e tremendamente catchy, quale è “What Hell Is About”. A cavallo tra industrial, brutal, death melodico, black sinfonico e futurismo à la SYL, il quartetto francese sarà anche l’opening act del tour europeo della notevole accoppiata In Flames/Sepultura. Il vocalist Shawter, con passione, precisione ed una buona dose di umiltà, ci presenta l’universo Dagoba. Universo in concreta espansione…


CIAO SHAWTER! INNANZITUTTO, TI FACCIO I COMPLIMENTI PER IL VOSTRO NUOVO ALBUM, DAVVERO ECCEZIONALE! IN ITALIA NON SIETE ANCORA MOLTO CONOSCIUTI…TI VA DI RIASSUMERE IN BREVE LA STORIA DEI DAGOBA?
“D’accordo! Noi siamo di Marsiglia, Francia, siamo un quartetto e suoniamo assieme da ormai sei anni. Abbiamo pubblicato, nel 2001, un EP intitolato ‘Release The Fury’ e poi, due anni dopo, il nostro omonimo debutto; purtroppo, entrambe le pubblicazioni sono state distribuite solo in Francia, Svizzera e Belgio. Abbiamo quindi iniziato a suonare dal vivo dapprima nel nostro Paese, fin poi spingerci nel resto d’Europa per farci sentire un po’ in giro. Abbiamo avuto la grossa fortuna di suonare di spalla a pezzi grossi del metal mondiale…e ti cito ad esempio Rammstein, Fear Factory, Machine Head, Samael e Korn. Davvero incredibili esperienze per noi! Dopodiché, la scorsa estate, è arrivato il contratto con la Season Of Mist, la quale ha nel suo roster ottime band, quali Mayhem, Carpathian Forest e Arcturus. Quindi è arrivato il momento di registrare ‘What Hell Is About’…e stavolta la nostra etichetta garantirà una distribuzione capillare, un aspetto fondamentale per i Dagoba. Infatti eccomi già qua, ad interloquire con un ragazzo italiano: non potrebbe andar meglio, no? (be’, fossi una ragazzA italianA sarebbe certamente meglio, ndA)”.

INIZIAMO A PARLARE DEL DISCO ALLORA…CON UN GIOCO DI PAROLE: DI COSA DIAVOLO TRATTA “WHAT HELL IS ABOUT”? (CHE IN INGLESE SUONA PIU’ O MENO COME: “WHAT THE HELL ‘WHAT THE HELL IS ABOUT’ IS ABOUT?”)
“Be’, certamente l’album rappresenta ciò che i Dagoba sono oggi. E’ un disco sincero al 100% e ci abbiamo messo l’anima. La musica che suoniamo è in primis la musica che vogliamo sentire. Abbiamo sempre cercato di dare vita e suono alla musica che alberga e cresce nella nostra mente…e ora crediamo davvero di aver raggiunto lo scopo!”.

PIU’ SERIAMENTE ORA…QUALI PAROLE USERESTI PER DESCRIVERE L’ALBUM? IMMAGINA DI DOVER CONVINCERE DEI RAGAZZI AD INTERESSARSI DEI DAGOBA…COSA DIRESTI LORO?
“Direi loro che la nostra è musica brutale, veloce, pesante, atmosferica e qualche volta malinconica. Se vi piacciono Pantera e Dimmu Borgir, provate a darci una chance. Noi cerchiamo di conservare la violenza del power-thrash metal e miscelarla con certe atmosfere vicine alla scena symphonic-black. Ma diamine! E’ piuttosto difficile vendere se stessi! La musica è considerata un linguaggio universale, spero che ciò che trasmettiamo vi possa piacere!”.

NEL DESCRIVERVI, VI HO DEFINITI UN’OTTIMA MISCELA DI ELEMENTI BRUTALI, MIXATI AD UN’ATTITUDINE INDUSTRIAL-FUTURISTICA E AD UNO STRANO FLAVOUR MELODICO, SIMILE A QUELLO DEGLI STRAPPING YOUNG LAD: CONCORDI O SONO DA LAPIDARE?
“Mi sembra una buona analisi. Sebbene gli Strapping Young Lad non siano una delle mie influenze maggiori. Vedi, noi non cerchiamo di rendere troppo complessa la nostra musica. Vogliamo sempre mantenere lo spirito rock’n’roll! Nessun passaggio troppo strano…l’importante è comporre roba che sul palco ci faccia fare headbanging!”.

CHE MI DICI RIGUARDO ALLA COVER DI “WHAT HELL IS ABOUT”? CHE SIGNIFICATO HA L’UOMO TERRIBILMENTE SFREGIATO?
“L’uomo di cui parli non è propriamente un uomo. Gli angeli non hanno sesso, infatti. Quello è l’Arcangelo Gabriele, il famoso angelo decaduto. I due enormi sfregi che si vedono sono causati dalla perdita delle ali. Lui certamente saprà come dev’essere l’Inferno!”.

PARLIAMO DEI TESTI? LIMITANDOSI A LEGGERE I TITOLI DELLE CANZONI, ESSI SEMBRANO OSCURI, APOCALITTICI E QUALCHE VOLTA INQUIETANTI…DICO BENE?
“Sì, i testi sono fondamentalmente oscuri. Li ho scritti durante il periodo più strano della mia vita: tantissima felicità e un profondo inganno. Sebbene non siano certo di carattere psicanalitico e neanche autobiografico, credo riguardino principalmente la vita, i peccati ed il modo in cui noi ci confrontiamo su questi argomenti. Potrebbero avere una parvenza d’inquietudine, è vero, ma in realtà sono testi ottimisti…come se ci venissero a dire: ‘Ehi! I peccati sono ovunque intorno a noi, faresti meglio ad imparare ad accettarli piuttosto che combatter contro loro. E se le parti fossero invertite?’”.

AVETE REGISTRATO IL DISCO IN DANIMARCA, NEI FAMOSI ANTFARM STUDIOS. ASSIEME AL PRODUTTORE TUE MADSEN, QUESTI SEMBRANO ESSERE LA “NUOVA FRONTIERA DEL SUONO” PER IL METALLO ESTREMO MODERNO EUROPEO. COS’HANNO DI COSI’ SPECIALE? E TUE E’ DAVVERO COSI’ BRAVO?
“Sì, Tue Madsen è davvero un ottimo produttore. Quando ricevette i nostri demo con i pezzi in pre-production, ha cercato in tutti i modi di farci venire a registrare da lui, tu pensa! Voglio dire, noi stavamo in effetti pensando che Tue fosse la persona adatta a produrre ‘What Hell Is About’, ma realmente non credevamo che lui accettasse l’incarico! Sai, ormai è un produttore di fama e ha già lavorato per grandi formazioni. Noi venivano dal nulla, senza ancora praticamente un nome: queste cose ci hanno presto indotto a pensare che forse era meglio trovarsi qualcuno di più abbordabile. Ma Tue ci ha letteralmente spiazzati, in quanto si è sentito totalmente coinvolto nel progetto…ed il sogno è divenuto realtà. Tecnicamente parlando, gli Antfarm Studios sono un posto davvero ben organizzato e pensato. L’architettura della stanza di registrazione permette agli strumenti di suonare come mai prima li avevi sentiti! Grezzi, brutali, puri! E poi, ovvio, Tue ci mette l’orecchio. Non ha cambiato neanche una minima parte di ciò che avevamo scritto…eppure le sue registrazioni sono mille volte migliori delle nostre!”.

IN DUE DELLE VOSTRE NUOVE CANZONI, ABBIAMO IL PIACERE DI ASCOLTARE LA SPLENDIDA VOCE DI ICS VORTEX! COME E’ NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“Come ti ho scritto sopra, nel roster della Season Of Mist ci sono anche gli Arcturus. Essendo Vortex il loro cantante, è stato facile entrare in contatto con lui. Ci ha chiesto i demo con le pre-produzioni…e li ha apprezzati tanto da accettare di cantare sull’album! Ancora una volta, credimi, per noi è stato semplicemente incredibile. Voglio dire, mentre componevamo le parti strumentali dove poi lui canta, non avevamo in previsione di avere un guest vocalist o qualcosa del genere. Poi, dopo averle registrate per i demo, tutti e quattro ci siamo resi conto che in quei punti ci stava troppo bene una voce epica…un qualcosa di forte e speciale! Essendo grandissimi fan dei Dimmu Borgir, se qualcuno un giorno fosse entrato in sala prove a dirci: ‘Ehi ragazzi, voi farete un disco con uno dei loro membri!’, noi probabilmente gli avremmo risposto: ‘Ok man, hai ragione…ma che razza di droghe prendi? Dacci il numero del tuo pusher!’…e invece qualche volta i bei sogni si avverano: così Vortex ci ha raggiunti agli Antfarm e ha registrato quelle parti epiche, forti e speciali per cui trepidavamo!”.

C’E’ UN PEZZO DEI DAGOBA CHE METTERESTE IN HEAVY ROTATION ALLA RADIO? IO SCEGLIEREI “CANCER”…E’ MICIDIALE!
“’Cancer’ è una canzone particolare. E’ molto melodica, dall’inizio alla fine. Noi siamo cresciuti musicalmente con le grandi band…Metallica, Pantera, Motley Crue…e la melodia ci è sempre piaciuta. Non facciamo parte della cricca di gruppi che disprezzano le formazioni più longeve…le leggende non muoiono mai nei nostri cuori. Da fan di quelle band, quindi, viene spontaneo scrivere un pezzo come ‘Cancer’. Vedi, non pensiamo molto sul tipo di song che dobbiamo scrivere: se un brano ci piace, per noi è buono, qualsiasi cosa sia. E’ anche se il resto del disco è cupo e dark, ‘Cancer’ è il raggio di luce che illumina tutto. La maggior parte delle volte le radio, per i loro passaggi, scelgono la canzone più orecchiabile di un album…quindi credo che la tua scelta sarebbe perfetta!”.

COSA SUCCESSE IL 21 APRILE 2004 (“042104” E’ IL TITOLO DI UN BRANO DEL DISCO)? SUPPONGO SIA UN GIORNO SPECIFICO…
“Prima ti parlavo di tantissima felicità e di un profondo inganno. Quel giorno e la canzone si riferiscono alla prima parte di quella frase”.

COME SCRIVETE UNA CANZONE? E’ UN LAVORO DI GRUPPO O INDIVIDUALE?
“Guarda, io compongo il 75-80% della musica ed il 100% dei testi. Mi è sempre piaciuto comporre, non riuscirei a vivere senza creare qualcosa. Ma non voglio proprio essere il bell’albero che oscura tutta la foresta: i miei compari sono parte integrante del progetto. Voglio dire, siamo in quattro e se uno di noi non gradisce un riff o una sezione di batteria, oppure qualche frase, rinunciamo all’idea. Siamo in democrazia totale! E’ un lavoro di squadra, in fin dei conti…i miei amici sono ottimi musicisti e a loro piace lavorare sul loro strumento, cercando di migliorarsi e migliorare le idee che principalmente io presento. Devo dire che sono davvero orgoglioso di far parte dei Dagoba! Anche perché Franky, Izakar e Werther (rispettivamente batterista, chitarrista e bassista, ndA) sono i miei migliori amici”.

C’E’ UNA CARATTERISTICA CHE CREDI NON DEBBA MAI MANCARE NELLE VOSTRE SONG?
“A mio parere, la cosa fondamentale è che si provi piacere nel suonare le proprie canzoni. Non devono venir meno lo spirito, l’onestà e la passione!”.

DEVO DIRE CHE LA SCENA ESTREMA FRANCESE, NEGLI ULTIMI TRE-QUATTRO ANNI, E’ CRESCIUTA DAVVERO MOLTO: SCARVE, GOJIRA, HACRIDE, COMITY…ALCUNI NOMI DAVVERO INTERESSANTI! COME TI SPIEGHI QUESTA SORTA DI ESPLOSIONE DI SUCCESSO DI CRITICA VERSO LE BAND DEL TUO PAESE?
“Mmm…diciamo che non me la spiego. Semplicemente perché in fase di composizione mi isolo totalmente dal mondo musicale circostante…e quindi non sono in grado di rispondere con precisione alla tua domanda. Comunque, sono molto felice per qualsiasi band che riesca a raggiungere i propri obiettivi, da ovunque provenga”.

RIGUARDO I LIVE? AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE TOUR DI RILIEVO? QUALCHE FESTIVAL ESTIVO?
“Be’, proprio poco fa (l’intervista risale a circa fine febbraio, ndA) abbiamo saputo che faremo di supporto al tour europeo di In Flames e Sepultura. E questa – cavolo! – è un’opportunità gigante!!! Ci tocca cancellare parte del nostro tour francese per essere presenti, però la scelta è praticamente obbligata. Durante l’estate suoneremo probabilmente a qualche festival…poi dovremmo girare ancora l’Europa, da settembre a dicembre. I concerti sono certo una grossa parte del gioco…quella che preferisco!!”.

PERFETTO! GRAZIE, SHAWTER! CI VEDIAMO L’8 APRILE A MILANO! CONCLUDI PURE COME VUOI…
“Grazie mille a te e…venite a vederci suonare!”.

 

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