DALRIADA – Sogni di Paesi Lontani

Pubblicato il 30/03/2011 da


Musica di altri tempi, sogni di paesi lontani e di fiabe lontane dalla nostra tipica concezione di folklore popolare. Gli ungheresi Dalriada con il loro nuovo ”Igeret” hanno dato vita all’album più maturo ed intenso della loro carriera, un connubio perfetto tra metal e folk, condito da intense atmosfere gotiche. Il leader della band András Ficzek ci parla della sua ultima fatica!


PARLIAMO SUBITO DEL NUOVO "IGERET".
"I brani non sono tutti nuovi. Già a marzo dello scorso anno avevamo pronte cinque o sei canzoni che già definivano la direzione musicale del disco. Le rimanenti sono state ultimate la scorsa estate durante le pause dai festival estivi. Devo dire che questa volta siamo rimasti molto stupiti della velocità con cui abbiamo completato i lavori sul disco, anche se tra le versioni iniziali e quelle finali dei pezzi abbiamo cambiato molte cose. Per le registrazioni ed il mixaggio ci siamo rivolti ai Denevèr Studios, molto famosi qui in Ungheria. L’intro del disco è stata scelta, orchestrata e suonata dalla Fajkusz Banda, un terzetto che propone musica folk ungherese e che ormai collabora con noi dal 2009. Sono diventati una parte integrante dei Dalriada. In generale alcuni brani trattano tematiche personali, altri invece provengono da racconti e leggende folk della nostra terra. Non solo, sul disco vengono proposte tematiche legate a miti antichi o ad eventi storici realmente accaduti. La canzone ‘Csàngò’ parla dei nativi della Moldavia ad esempio, mentre altre canzoni pescano dal folk kazako, siberiano e mongolo”.

NON CREDETE CHE LA SCELTA DI CANTARE I VOSTRI BRANI IN UNGHERESE POSSA SVANTAGGIARE L’ALBUM FUORI PATRIA?
“L’ungherese è una lingua davvero speciale e non può essere paragonata con nessun altro linguaggio al mondo. Oltre ad essere melodico, è molto facile da utilizzare nel canto, ma in un modo diverso rispetto all’inglese. Molti idiomi o frasi che utilizziamo sono praticamente impossibili da tradurre ed è impensabile riuscire a riproporre le stesse emozioni in inglese, ad esempio. I Dalriada hanno sempre proposto canzoni in ungherese sin da quando si sono formati e non abbiamo assolutamente intenzione di cambiare solo per poter vendere qualche copia in più dei nostri dischi. Se qualcuno dall’altra parte del mondo apprezzasse la nostra musica così com’è, noi ne saremmo felici e onorati. Musica e testi si amalgamano alla perfezione, non potremmo mai cantare in modo diverso. Nonostante ciò, è nostra intenzione di mettere sul nostro sito internet una traduzione in inglese dei nostri testi”.

COME E’ NATA LA COLLABORAZIONE CON IL CANTANTE DEI KORPIKLAANI?
“Conosciamo Jonne ed i Korpiklaani da un paio d’anni ormai, abbiamo suonato come loro support band in diverse date e festival qui in Ungheria. Inoltre, la canzone ’Leszek a Hold’ è basata su un’antica canzone folk finlandese. Ho scoperto la storia di questo brano da un libro, intitolato ‘Kanteletàr’, che ho comprato in un negozio. Questo libro contiene circa settecento testi di canzoni e poemi ispirati al Kalevala. Abbiamo pensato di mantenere la lingua finlandese sul nostro brano e ci siamo trovati a pensare su chi poteva interpretarne i versi. Abbiamo pensato subito a Jonne e gli abbiamo scritto una e-mail per chiedergli se era interessato a darci una mano. Durante i festival della scorsa estate ci siamo incontrati e ne abbiamo discusso a quattr’occhi. Jonne si è subito dimostrato entusiasta della cosa! Ha registrato le sue parti vocali in Finlandia, poi ce le ha spedite. Secondo la mia personale opinione ’Leszek a Hold’ è uno dei pezzi più belli dell’intero disco”.

SE NON SBAGLIO AVETE FILMATO UN VIDEOCLIP. CE NE PUOI PARLARE?
“Abbiamo registrato il video della canzone ’Hajdútánc’ in un bellissimo setting immerso nella foresta. Lòrànt Demeter, un regista molto conosciuto ed apprezzato in Ungheria, si è occupato delle riprese. Nel video sono presenti anche danzatori folk del Folk Dance Group di Sopron capitanato da István Maráz. Lasciami approfittare dello spazio che ci concedete per ringraziarli pubblicamente per l’ottimo lavoro svolto! Durante le riprese, abbiamo utilizzato per la prima volta il nostro nuovo set di vestiti che porteremo con noi nel prossimo tour”.

IN UNGHERIA C’E MOLTO INTERESSE PER LA MUSICA HEAVY METAL?
“La scena metal in Ungheria è viva e gode della presenza di un sacco di ottime band. Purtroppo, la situazione economica e finanziaria del nostro Paese ed i problemi che ne derivano rendono molto difficile per una band evolvere o addirittura esistere. Se paragonata alla scena internazionale, quella ungherese è molto piccola, i fan ci pensano due volte prima di scegliere in quale concerto investire i soldi del biglietto. Inoltre, ad essere onesti, sono pochissimi i club in grado di offrire delle condizioni adeguate per uno show decente”.

IL VOSTRO STILE MUSICALE SI DISCOSTA PARECCHIO DAL TIPICO FOLK METAL CAPITANATO DA BAND COME I KORPIKLAANI, CHE STA AVENDO MOLTO SUCCESSO IN EUROPA. COME DEFINIRESTI LA VOSTRA MUSICA?
“Il nostro stile si può definire metal con elementi di folklore ungherese e di musica rinascimentale. Le radici del nostro stile nascono nel 1998. Nonostante questo, non definirei il nostro sound come true metal, è un epiteto non applicabile sui Dalriada. Non che abbia problemi con questo genere, ma la nostra musica vanta sostanziali differenze: nelle nostre canzoni ci sono parti gotiche, growl, scream ed elementi folk veloci, tutti elementi atipici per la musica true metal”.

STATE GIA’ ORGANIZZANDO UN TOUR?
“Dipende dalle circostanze e dalle occasioni che si presenteranno. Il nostro contratto con AFM Records ci da l’opportunità di suonare in Europa e a noi ovviamente piacerebbe molto provare. Faremo del nostro meglio per presenziare corposamente in tutti i paesi europei. Certo, dobbiamo ricevere delle proposte serie”.

CON “IGERET”, AVETE SIGLATO IL VOSTRO SESTO DISCO IN STUDIO. SIETE SODDISFATTI DI QUANTO FATTO SINO AD ORA?
“Negli ultimi tempi abbiamo tenuto molti concerti e la nostra presenza sui media sta diventando sempre più marcata, credo che abbiamo ottenuto tutto il possibile per una band proveniente da un piccolo paese come l’Ungheria. Siamo soddisfatti, ma ora il nostro obiettivo è di essere più presenti sulla scena europea”.

DA DOVE TRAETE ISPIRAZIONE PER COMPORRE I VOSTRI BRANI?
“Per comporre traggo ispirazione da qualsiasi cosa, non c’è una formula specifica. Potrebbe essere la natura, oppure Sopron , la nostra città natale circondata da bellissime foreste e colline, eventi storici o libri che ho letto. Anche la musica folk ungherese mi offre moltissimi spunti di ispirazione. In genere i nostri brani nascono da me e Barna, il nostro tastierista, che porta sempre ottime soluzioni per la nostra musica. Successivamente ci riuniamo con gli altri membri della band ed ognuno porta le proprie idee, che vengono discusse e messe insieme per ottenere il miglior risultato. Il nuovo ‘Ígéret’ ad esempio è il risultato di molto tempo passato insieme in sala prove”.

UNA BAND TRADIZIONALE ED ANCORATA ALLA MUSICA ANTICA QUALE LA VOSTRA COME VIVE IL CRESCENTE FENOMENO DI INTERNET?
“Credo che internet sia uno strumento potentissimo per promuovere la nostra musica ed ottenere visibilità. Bisogna però tener presente che una band riesce a migliorare, a scrivere brani migliori, ad ottenere una produzione più professionale solo se viene pagata e solo se ha la possibilità di investire sempre più risorse nella realizzazione di un disco. Spero che si riuscirà a trovare un punto di accordo tra musicisti e l’altra parte della barricata”.

OLTRE ALLA MUSICA QUALI SONO I VOSTRI INTERESSI?
“Sono i più disparati, alcuni di noi adorano pescare, altri leggere. Il nostro batterista Tadeusz, ad esempio, adora andare in Scozia per fare arrampicata”.

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