DARK END – Il Teatro Degli Orrori

Pubblicato il 25/07/2012 da

Forse il nome non vi dirà molto, ma i Dark End parlano attraverso la loro musica occulta. Indicarli come “i nuovi Dimmu Borgir” sarebbe ingiusto, dato che il sound della band nostrana prende il combo norvegese come uno dei punti di riferimento, ma poi spazia in antri oscuri del mondo extreme metal. Premiati di recente come Hot Album su queste stesse pagine, Metalitalia.com ha deciso di conoscere più a fondo questo gruppo che dal più remoto underground è uscito con una produzione professionale a tratti sbalorditiva. Abbiamo avvicinato il cantante dei Dark End, il disponibilissimo Animæ, che ha svelato molto del mondo occulto che ha plasmato l’ottimo “Grand Guignol (Book I)”, una delle migliori uscite discografiche italiane dell’anno omega 2012.

NON NASCONDO CHE IL VOSTRO ALBUM E’ UNO DEI MIGLIORI USCITI ULTIMAMENTE NEL PANORAMA DEL SYMPHONIC BLACK METAL, GENERE CHE A FATICA STA RIEMERGENDO DALL’OMBRA…
“Ti ringrazio moltissimo per i complimenti, Paolo, il nostro approccio alla musica e all’intero apparato artistico che avvolge i Darkend è di totale devozione e tali parole di supporto non possono che nobilitare ulteriormente il duro lavoro svolto”.

LA VOSTRA PROFESSIONALITA’ E’ EVIDENTE SIN DALLA CURA NELLA PRESENTAZIONE DELL’ALBUM E DEL SUO BOOKLET. DA COSA NASCE LA VOSTRA PASSIONE VERSO DETERMINATE TEMATICHE?
“Dalla forte fascinazione che esercitano sul mio Spirito. Credo che la Magia, se studiata in modo congiunto a dottrine quali la Filosofia, l’Astronomia, la Psicologia e la Teologia (tutti argomenti che considero strettamente connessi al lato più occulto ed esoterico dell’esistenza), possa essere considerata come un vero e proprio ‘terzo occhio’ mediante il quale si può vedere ciò che non tutti riescono a vedere, un percorso attraverso il quale esprimere la grandezza della nostra Anima in tutto il suo splendore. Seguendo questa visione, ogni parte di ‘Grand Guignol’ (partendo dalla sua presentazione esteriore) può essere considerata come un piccolo frammento di uno specchio incantato, capace di riflettere all’esterno l’essenza del nostro Abisso interiore”.

“SPIRITISM: THE TRANSMIGRATION PASSAGE” E’ UN BRANO DA BRIVIDI CHE PRESENTA ANCHE UN DOPPIO CANTATO SCREAMING/PULITO. POTETE PARLARCI DI PIU’ DI QUESTO PEZZO?
“Di nuovo grazie, Paolo! Si tratta di uno degli ultimi brani scritti per il disco, scelto per sostituire una precedente composizione che non ci convinceva al 100% e che di conseguenza è stata scartata. Dal punto di vista lirico, ‘Spiritism’ può essere considerata come una vera e propria chiave di volta nell’architettura concettuale dell’album, narrando di quella metamorfosi spirituale che attraverso un cosciente e fermo atto di ‘Morte Autoinflitta’ porta ad una completa rinascita non solo interiore, ma anche dell’intera realtà che ci circonda. Di conseguenza, anche a livello musicale abbiamo cercato di manifestare gli stessi concetti trasmutandoli sul piano delle emozioni e delle sensazioni, esprimendoci attraverso un mood che è al tempo stesso funereo ed epico, oppressivo e liberatorio”.

E’ SEMPRE DIFFICILE GIUDICARSI, MA QUALI SONO I PUNTI DI FORZA DEL SOUND DEI DARK END?
“(Ci pensa un istante, Nda) …Beh, prima di tutto abbiamo riscontrato nella musica dei Darkend e nel suo potere di evocare atmosfere concrete un forte impatto emozionale: la capacità di scuotere nel profondo chi ci ascolta è sicuramente uno dei risultati più soddisfacenti che a mio avviso si possano ottenere e mi sento quindi di annoverare questa peculiarità tra i principali punti di forza della band. Inoltre, considero la nostra proposta come molto profonda e avvolgente, una sorta di fitta ragnatela che necessita di tempo per tessere le sue trame e che di conseguenza deve essere gustata con calma e nella sua totalità, come se si trattasse di una vera e propria rappresentazione teatrale”.

SIETE SODDISFATTI DELL’ETICHETTA PER LA QUALE E’ USCITO IL VOSTRO NUOVO ALBUM? DAVVERO NESSUNA ETICHETTA PIU’ FAMOSA, CON TUTTO IL RISPETTO PER LA CRASH & BURN, A LIVELLO EUROPEO SI E’ INTERESSATA AL VOSTRO LAVORO?
“Il discorso etichetta nel nostro caso è piuttosto particolare. La Crash & Burn si è infatti presa carico di una sola parte della promozione, mentre il grosso del lavoro è stato svolto dall’Arcane Witchcraft Coven, non una label ma un circolo esoterico che ha scelto di produrre e appoggiare il nostro operato dopo che uno dei suoi membri ha avuto la possibilità di assistere ad uno dei nostri show a supporto di Samael e Melechesh. L’accordo è molto semplice: in cambio dei servigi offertici abbiamo l’incarico di creare per il loro esclusivo utilizzo musiche e sinfonie rituali. La situazione venutasi così a creare per ‘Grand Guignol’ si è rivelata talmente positiva da portarci a declinare alcuni contratti con etichette sì dotate di un certo prestigio e visibilità, ma che al momento non offrivano ai Darkend condizioni particolarmente interessanti. Dal punto di vista discografico rimaniamo quindi assolutamente liberi e non vincolati a nessuno, pur essendo naturalmente aperti a possibili deal futuri che sappiano affiancarsi vantaggiosamente alla nostra già proficua collaborazione con l’Arcane Witchcraft Coven”.

NON E’ FACILE TROVARE UNA PRODUZIONE PERFETTA COME LA VOSTRA IN UN CD DI UNA BAND EMERGENTE. QUALCUNO VI HA AIUTATO CON LA SUA ESPERIENZA OPPURE AVETE FATTO TUTTO DA SOLI?
“Il suono che caratterizza ‘Grand Guignol’ è frutto di un intenso lavoro svolto da Nick Savio dei Remaster Studio di Vicenza (in cui la maggior parte dell’album è stato registrato) e dalla band tutta, in particolare da Antarktica e dal nuovo chitarrista Nothingness, entrambi dotati di grande esperienza nel campo del sound engineering: il primo ha infatti il proprio studio di registrazione in cui produce colonne sonore ed orchestrazioni per conto terzi, il secondo ha invece lavorato per molto tempo come tecnico del suono al servizio di grandi artisti e compagnie teatrali”.

UNA DOMANDA SCOMODA, MA SENZA OFFESA: TROVO IL VOSTRO MONICKER PIUTTOSTO BANALE, COME UN PO’ TUTTI QUELLI CHE INIZIANO CON LA PAROLA ‘DARK’; INVECE LA VOSTRA PROPOSTA E’ ASSAI ELABORATA. SIETE CONTENTI DI AVERE QUESTO NOME OPPURE OGGI LO SCAMBIERESTE CON QUALCOSA DI PIU’ PARTICOLARE?
“Anche qui il discorso è abbastanza particolare. Devi sapere che il monicker Darkend deriva prima di tutto da un artificio comunemente utilizzato nella tradizione esoterica, sia esso impiegato per celare la verità o per trasmettere a chi legge un messaggio che trascende il testo scritto: l’Anagramma. Il nome della band (che come puoi notare abbiamo leggermente modificato unendo tra loro i termini “dark” ed “end” per mantenere fede completa al principio precedentemente esposto) così come è utilizzato simboleggia l’Abisso, l’inconscio che apre le sue porte al mistero e al sogno, mentre anagrammato e spogliato della sua apparenza rivela il suo REALE significato: si tratta infatti di un termine chiave utilizzato all’interno di un’antica preghiera di trasmigrazione sumera che riveleremo nelle liriche della canzone che andrà a chiudere il nostro quinto full length. Rispondendo alla tua domanda, quindi… ti rispondo di sì, siamo contenti del nostro nome”.

UN ASPETTO MOLTO IMPORTANTE PER COMPRENDERE APPIENO I DARK END E’ RAPPRESENTATO DAL CONCEPT LIRICO, CHE SEMBRA PIUTTOSTO ELABORATO. VOLETE ESEMPLIFICARLO PER I VOSTRI ASCOLTATORI?
“Certo! Il fulcro principale attorno al quale ruota l’intero apparato narrativo è un profondo percorso di ricerca filosofico/esoterica che porta ad esplorare le radici comuni dello spiritismo, delle cerimonie della magia bianca e nera, dell’elevazione divina mediante l’auto immolazione o il martirio altrui. Il concept, attraverso un complesso gioco ad incastro di similitudini e contrari, pone l’intera esistenza umana al centro di un teatro degli orrori (il “Grand Guignol” appunto) che si muove tra gli estremi ideologici e morali mutuati da secoli di storia e cultura, qui concretamente rappresentati dalle figura di Gesù Cristo e di Heinrich Himmler che, assurti a simbolo astratto e al tempo stesso resi carne e sangue mediante l’esposizione delle emozioni comuni che in vita ne hanno illuminato le azioni, guidano l’ascoltatore nell’interpretare peccato, purezza, pietà, omicidio, portandolo a risalire gli invisibili fili delle immensità cosmiche che muovono gli (apparentemente) invisibili fili del teatro. Il booklet del CD presenta comunque il concept (di cui rammento, verrà pubblicata una seconda ed ultima parte) in maniera molto dettagliata attraverso una vasta e precisa prefazione e numerosi scritti posti ad accompagnare ogni singolo brano”.

DA UNA DECINA D’ANNI I DIMMU BORGIR, SPESSO A SPROPOSITO, VENGONO TIRATI IN BALLO OGNI VOLTA CHE UN GRUPPO BLACK METAL SINFONICO ESCE CON UN NUOVO ALBUM. NEL VOSTRO CASO PERO’ CREDO DI AVER INDIVIDUATO DIVERSI PUNTI IN COMUNE A LIVELLO STILISTICO TRA VOI E LA CELEBRE BAND NORVEGESE. CONFERMATE QUESTA MIA IMPRESSIONE?
“(Rimane pensieroso…ndA) Il fatto è che personalmente non considero i Darkend una band prettamente symphonic black, ma (come solitamente usiamo definirci) ‘Obscure Horror Metal’, in cui i caratteri del genere vengono pesantemente amalgamati con altre forti influenze soprattutto per quel che riguarda la struttura dei brani e la forte teatralità che ci accompagna. Sicuramente possono essere individuati alcuni parallelismi con i Dimmu Borgir, d’altro canto come hai giustamente sottolineato tu in sede di recensione i norvegesi sono stati tra i principali iniziatori di un nuovo modo di intendere e suonare il black metal ed è naturale che alcune loro peculiarità si ripresentino nel DNA di chi viene dopo, tuttavia vedo nella nostra musica una preponderante presenza di altri elementi, come ad esempio l’atmosfera arcana ed orrorifica mutuata da act quali Devil Doll e Sopor Aeternus & The Ensemble Of Shadows nonché l’impatto emotivo di alcuni act della NWOBHM più oscura e occulta”.

QUALI BAND BLACK METAL SONO STATE IMPORTANTI PER ISPIRARE LA VOSTRA MUSICA?
“Limitandoci unicamente all’ambito black cito prima di tutto e tutti i Mercyful Fate, soprattutto per quel riguarda l’approccio molto teatrale di King Diamond e la loro capacità di creare atmosfere così dense e palpabili. Poi sicuramente Emperor, Dissection, Evol, Burzum, Funeral Mist, Limbonic Art, i Mayhem di “De Mysteriis Dom Sathanas” ed i primi Darkthrone e Satyricon”.

SUL NUOVO ALBUM C’E’ ANCHE FEARBRINGER COME SPECIAL GUEST. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LUI? COSA NE PENSATE DEL SUO PROGETTO OMONIMO?
“Fearbringer è un caro amico da tempo e quando si è manifestato il bisogno di avere nell’album una clean voice dal tono drammatico e solenne è stato automatico per noi pensare a lui. Il tutto è avvenuto nel più naturale dei modi: gli abbiamo proposto la cosa e lui si è fin da subito dimostrato entusiasta e disponibilissimo! Riguardo alla sua musica, personalmente la trovo fantastica e toccante, vera, emozionante… e non mi riferisco solo al progetto Fearbringer, ma a tutte le concessioni della ‘Fenice Nera’. Inoltre dal punto di vista prettamente umano stiamo parlando di una persona davvero splendida, il che a mio avviso aggiunge un inestimabile valore al tutto”.

IL SYMPHONIC BLACK METAL, A LIVELLO INTERNAZIONALE, HA GIA’ AVUTO LA SUA ETA’ DELL’ORO. NON CREDETE DI SUONARE UN GENERE ORMAI IN ‘DECLINO’ CHE ALLA GENTE NON INTERESSA PIU’ PERCHE’ HA GIA’ ESPRESSO TUTTE LE SUE POTENZIALITA’?
“Sai, non ci interessiamo per nulla alle logiche di mercato o cose simili… suoniamo esattamente quello che sentiamo, nel modo in cui lo sentiamo e senza studiarlo a tavolino, cercando di esprimere e narrare nel miglior modo possibile l’universo artistico e spirituale che ci caratterizza. Fermo restando che, come già detto, non considero i Darkend una band symphonic black metal, credo che la buona musica trascenda le categorizzazioni e che essa possa raggiungere in ogni momento l’anima di chi dedica tempo e passione all’ascolto”.

A LIVELLO DI BACKGROUND PERSONALE, COSA HA SIGNIFICATO PER VOI IL BLACK METAL QUANDO ESPLOSE COME FENOMENO NEGLI ANNI ’90?
“Abbiamo vissuto il fenomeno solo di rimando: quando il black metal esplose in Scandinavia nei primi anni ’90 eravamo tutti quanti ancora bambini e la musica non era ancora entrata nelle nostre vite. L’avvicinarsi al genere è stato un passo molto naturale comunque: personalmente sono sempre stato molto attratto da ciò che è circondato da un’aura di mistero, dall’indecifrabile e dall’occulto, dall’orrore… e a livello musicale, movimenti artistici quali il black o il doom metal sono capaci di esprimere e trasmettere tutto questo con particolare efficacia”.

HO VISTO PARTE DI UN VOSTRO SHOW DI SUPPORTO AL TOUR DEI ROTTING CHRIST. VE LA SIETE CAVATA ANCHE SE IL GENERE MUSICALE CHE PROPONETE NON E’ FACILE DA PRESENTARE IN SEDE LIVE. COME VI E’ SEMBRATA DA VICINO UN BAND STORICA DEL PANORAMA BLACK METAL INTERNAZIONALE? PERSONALMENTE CREDO CHE IN MOLTI DOVREBBERO IMPARARE DA LORO SOTTO DIVERSI ASPETTI…
“Sono persone assolutamente fantastiche, umili, appassionate, disponibilissime e sempre pronte a dare una mano: molti dei consigli che ci hanno dato durante i lunghi viaggi fatti insieme (relativi soprattutto al music business) si sono rivelati davvero preziosi per la nostra evoluzione.. io tra l’altro continuo a sentirmi regolarmente con Sakis via e-mail e posso dire che si sia sviluppata davvero una buona amicizia tra di noi, il che per me è assolutamente fantastico considerando che sono da anni un accanito fan della band! Tornando alla tua domanda, hai perfettamente ragione: da persone del genere c’è solo da imparare, non solo dal punto di vista professionale (davvero impeccabile), ma anche da quello strettamente umano. Se tutte le band fossero capaci di appoggiarsi l’un l’altra così come mi hanno dimostrato di saper fare loro l’ambiente musicale diverrebbe un contesto davvero stimolante in cui poter crescere e fare grandi cose insieme”.

COME E’ STATO IL RESPONSO RICEVUTO DAL VOSTRO ALBUM? ADESSO CHE SUCCEDERA’ IN CASA DARK END?
“I feedback ricevuti fino ad ora sono stati davvero buoni: stiamo raccogliendo belle recensioni un po’ ovunque (molte delle quali a punteggio pieno) ed anche alcuni commenti trovati sui forum nonché i messaggi speditici direttamente da chi ha acquistato il CD sono entusiasmanti! Attualmente stiamo lavorando assiduamente alla composizione del nostro quarto full length (che contiamo di registrare a gennaio 2013) mentre a inizio novembre partiremo per un lungo tour europeo a supporto di Cradle Of Filth e Rotting Christ che ci terrà lontano da casa per circa un mese. Già non vediamo l’ora!”.

GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’ E ANCORA COMPLIMENTI…
“Grazie a te, Paolo, per lo spazio concessoci, per il supporto e per la disponibilità! E grazie a tutti coloro che stanno credendo in noi e ai lettori di Metalitalia.com per l’attenzione e il tempo che vorranno riservarci: vi invitiamo a seguirci e a contattarci direttamente per qualsiasi richiesta/curiosità tramite il nostro sito ufficiale (www.darkend.it) o la nostra pagina facebook (www.facebook.com/darkendofficial). Grazie ancora, spread the Cult of Horror!”.

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