DARK FORTRESS – L’alba di un nuovo mondo

Pubblicato il 22/11/2014 da

Difficile dire se i Dark Fortress siano una certezza assoluta nel campo della musica black metal europea e che quindi c’era da aspettarsi da loro un nuovo ed ottimo album, o se sia più giusto parlare di loro come di una vera e costante rivelazione. Dopo tutto, questo combo teutonico aveva impressionato molti già all’esordio, quando aveva fatto tornare in vita il sound dei Dissection. Poi però la band è cresciuta in personalità ed è andata alla ricerca di uno stile personale, che spazia sino alle regioni più lontane dell’extreme metal sound. Il nuovo “Venereal Dawn” sorprende perchè è tutto fuorchè immediato e solo alla lunga ci si rende conto di tutte le sue potenzialità. Nel panorama black metal attuale ci sono molti nomi più altisonanti dei Dark Fortress, eppure la band giudata da V. Santura è riuscita con l’impegno ed il sudore a raggiungere livelli elevatissimi, se non inizialmente insperati. Grazie alla consueta disponibilità della band, abbiamo intervistato gli autori di uno che a ragione può essere considerato come i migliori prodotti extreme metal usciti quest’anno sul mercato, indifferentemente che “Venereal Dawn” venga considerato una sorpresa o meno. A voi le parole di Morean e V. Santura…

dark fortress - band - 2013

BENTORNATI DARK FORTRESS! PER LA PRIMA VOLTA ABBIAMO DOVUTO ATTENDERE QUATTRO ANNI PER POTER ASCOLTARE UN VOSTRO ALBUM. COSA E’ SUCCESSO IN QUESTO TEMPO?
Morean: “Niente di particolare e troppe cose allo stesso tempo. Con i Dark Fortress abbiamo fatto alcuni tour di supporto a ‘Ylem’ che sono andati bene ad inizio del 2010, poi a poco a poco l’attività è scemata. Il motivo principale è che gli altri gruppi in cui suoniamo, come Noneuclid, Triptykon, Revamp ed altri, hanno avuto un’intensa attività ed hanno assorbito sempre più il nostro tempo. Ciò ha significato non riuscire a trovare più dei momenti comuni da dedicare alla scrittura dei nuovi brani. Queste attività hanno portato via del tempo più di quanto avessimo preventivato e poi le cose sono andate sempre peggio. Ovviamente questa pausa involontaria alla fine non ha fatto altro che gettare una brutta atmosfera all’interno della band perchè ci sentivamo un po’ frustrati. Ci siamo imposti di fare alcuni minitour e singoli concerti e di ricominicare appena possibile a scrivere del materiale nuovo. Ma tutto ciò ha preso una certa continuità appena l’altro anno. Da quel momento abbiamo iniziato seriamente a pensare ad un nuovo album. Finalmente! Il tempo è diventato davvero un killer spietato e questo succede purtroppo con tante band, non solo con la nostra”.

SI PUO’ DIRE DI TUTTO SUL NUOVO “VENEREAL DAWN”, MA DI CERTO NON E’ UN ALBUM FACILE E VELOCE DA ASSORBIRE IN TUTTI I I SUOI ELEMENTI. ONESTAMENTE DURANTE IL PRIMO ASCOLTO NON L’AVEVO CAPITO, MA DOPO DIVERSI ASCOLTI TUTTO E’ DIVENTATO PIU’ CHIARO RIVELANDO LA GRANDEZZA DI QUESTE CANZONI…
Morean: “Capisco benissimo cosa ti è successo perchè anche per noi è stata la stessa cosa. E’ davvero incredibile come in ogni album una canzone in cui non credi ascoltandola nella versione demo, diventi la tua favorita quando l’ascolti uscita dalla produzione finale. Credo che succeda un po’ a tutti, all’inizio non mi piacevono molto i gruppi che ora reputo tra i miei favoriti, bisogna sempre concedere del tempo alla propria mente di aprirsi alle novità. Il mio discorso sembra del tutto anacronistico in un periodo dove la nostra attenzione si concentra sulle cose solo per tre secondi, ma noi dei Dark Fortress cerchiamo sempre di offrire diverse sfumature ed emozioni in ogni singolo album. Noi vogliamo creare dei mondi nuovi, non semplici slogan. E questo nostro lavoro complesso richiede un piccolo investimento di tempo ai nostri ascoltatori prima di giudicare in modo definitivo il nostro lavoro. Non facciamo musica che basta ascoltare per qualche secondo su Youtube per capire come è fatta, noi creiamo lavori di sostanza che non sono la copia di qualcosa fatto da altri in precedenza, ma che sono ancora attuali e credibili a distanza di anni. Abbiamo creato un album senza tempo che è fatto per perdurare. Per questo motivo non ci sono i soliti blast beat forsennati ed i soliti canoni black metal che si possono mettere giù a tavolino in un giorno, abbiamo dovuto lavorare molto più a lungo. Siamo convinti di aver fatto la scelta giusta, per noi e per i nostri ascoltatori”.

QUALI SONO SECONDO VOI LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA IL NUOVO ALBUM ED IL PRECEDENTE “YLEM”?
Morean: “Il fatto che ‘Venereal Dawn’ sia un concept album lo rende diverso a tutti i livelli rispetto ai lavori precedenti. Amiamo ancora ‘Ylem’ e penso che con quella release abbiamo aperto molte porte interessanti al nostro stile ed è stato utile per creare il nuovo lavoro. Ma avremmo potuto dare anche ad ‘Ylem’ un concept omogeneo e strutturare di conseguenza le sue canzoni. Ogni nostro album, eccetto forse ‘Eidolon’, tende ad essere molto compatto e anche nei nostri primi anni di attività era così. Potresti dire che il nuovo album sotto questo aspetto non si differenzia dai vecchi lavori, ma noi lo concepiamo semplicemente come una naturale evoluzione iniziata tanti anni fa. Tecnicamente e a livello di sound abbiamo cercato un nuovo approccio perchè sentivamo il bisogno di allontanarci dalla batteria triggerata, dai beat standard e dalle solite canzoni con tanto di un’orchestra plastificata come accompagnamento. Con questo non voglio dire che non ci sono cose già fatte in passato, ma ‘Venereal Dawn’ è una chiara confessione ad un sound più naturale e ad un feeling più reale. Come musicisti siamo cresciuti abbastanza e non abbiamo bisogno di troppi supporti per riuscire a creare da soli un buon sound oscuro e profondo. Mi piace l’idea che chiunque può mettere questo album sotto ad una lente senza che l’atmosfera vada perduta, tutto è stato creato dalle nostra mani, dalle nostre corde vocali e non da un computer e da plug in”.

COME DIFINIRESTE LO STILE DELLA VOSTRA MUSICA? E’ ANCORA BLACK METAL MA STAVOLTA CI SONO ANCHE ALTRE INFLUENZE PIU’ OSCURE E CONTORTE…
Morean: “Non tocca a noi definire il genere che facciamo e non ci importa se questo genere viene classificato come black metal, retro speed raggae o altro. La nostra musica riflette la nostra definizione di black metal. Cerchiamo sempre di mantenere quell’alone cupo e quella spiritualità malata del black metal, ma ci riteniamo liberi di cercare nuove forme di questa essenza e di fuggire alla noia mortale. Le nostre radici sono black metal, noi restiamo ancorati al 100% all’essenza dei DarkFortress e, black metal o meno, tutti gli elementi del nuovo album sono assolutamente metal e ciò dovrebbe essere abbastanza per tutti”.

V. SANTURA, SEI IL PRINCIPALE COMPOSITORE DELLA BAND. QUANTO L’ESPERIENZA CON I TRIPTYKON HA INFLUENZATO IL SOUND DEI DARK FORTRESS?
V.Santura: “E’ davvero difficile rispondere alla tua domanda. Posso dire qualcosa del tipo che suonando nei Triptykon di certo sono stato influenzato nel mio modo di comporre nei Dark Fortress, ma anche viceversa. Credo che tu possa distinguere chiaramente il mio modo di suonare all’interno di entrambe le band. Sicuramente suonare nei Triptykon e anche nei Celtic Frost nel 2007 ha arricchito il mio bagaglio e specialmente ha reso più pesante il mio stile, che si è riflesso poi nei Dark Fortress. Ad ogni modo continuo a pensare che le due band siano abbastanza differenti ed artisticamente non dovrebbero interferirsi a vicenda. Quando ho una nuova idea in testa capisco subito se è adatta ad una band piuttosto che all’altra”.

“VENEREAL DAWN” E’ IL RISULTATO DI UN LUNGO PROCESSO INIZIATO CON “STAB WOUND”: CONSIDERATE QUESTO CICLO CONCLUSO OPPURE STATE ANCORA EVOLVENDO IL VOSTRO SOUND ALLA RICERCA DI UNA NUOVA, MODERNA E PIU’ TETRA VIA PER LA MUSICA METAL ESTREMA?
V.Santura: “Yeah, sono d’accordo quando dici che tutto iniziò con ‘Stab Wounds’. Questo album per me segna l’inizio dei ‘nuovi Dark Fortress’, questa è la release dove abbiamo trovato la nostra dimensione. Ora come ora non vedo questo ‘ciclo’ come concluso, questo periodo non lo vedo nemmeno come una sorta di ciclo, in verità. L’evoluzione gioca una parte importante all’interno della band, ma restiamo sempre ancorati al nostro tratto distintivo. Così, quando faremo un nuovo album, sarà sempre un album dei Dark Fortress anche se in un modo diverso rispetto ai precedenti lavori. Negli ultimi album in nostro sound è diventato sempre più variegato perchè al nostro interno c’è molta libertà d’espressione artistica”.

IN ALCUNE CANZONI, COME “LUCIFORM”, POSSIAMO SENTIRE UN TOCCO DELL’EXTREME METAL ANNI ’90, MA CI SONO ANCHE ALTRE INFLUENZE. DA COSA SIETE STATI ISPIRATI STAVOLTA PER CREARE UN SOUND COSI’ COMPLESSO?
V.Santura: “Tutto è nato in modo molto spontaneo. Quando scrivo musica cerco di non venir influenzato da niente in particolare, ma ovviamente tutto ciò che ti piace ha su di te una qualche influenza poichè in fin dei conti vogliamo creare la musica che ci piace ascoltare. Non posso giudicare se il sound è sufficientemente complesso o semplice, non è un discorso che mi interessa molto perchè tu puoi creare un grande pezzo con una trama complessa oppure con una semplicissima, l’importante per me è che quel pezzo abbia qualcosa di interessante da dire, indifferentemente dalla sua forma. Di sicuro il cuore di queste influenze è il black metal degli Anni ’90, ma altre influenze che agiscono a livello di subconscio spaziano dai King Crimson, ai Tiamat, ai Nevermore, agli Opeth e ai Ministry, giusto per dirne alcune”.

C’E’ QUALCOSA IN COMUNE TRA VOI ED I SADNESS DELL’ALBUM “DANTEFERNO”: SOPRATTUTTO PER LE ATMOSFERE OSCURE E DEVIATE. AVETE MAI ASCOLTO QUEST’OTTIMA BAND SVIZZERA?
V.Santura: “Sono onesto, non ho mai ascoltato questo gruppo, ma da come descrivi il loro sound sembra davvero una band interessante, forse mi andrò ad ascoltare qualcosa dei loro lavori”.

I DARK FORTRESS SONO UNA DELLE PIU’ IMPORTANTI BLACK METAL BAND EUROPEE E FORSE QUEST’ALBUM E’ IL MIGLIORE DELLA VOSTRA CARRIERA, SIETE D’ACCORDO?
Morean: “La tua domanda è davvero molto soggettiva. Ci sono alcuni che considerano ‘Profane Genocidal Creations’ come il miglior album dei Dark Fortress e nessuno può discutere il gusto delle altre persone; ma noi non abbiamo dubbi nel sentire il nuovo lavoro come il nostro miglior album perchè ci siamo prefissati di raggiungere il massimo in sede di registrazione. Forse ci vorrà qualche anno per noi e per gli ascoltatori per decretare se questo sia davvero stato il nostro miglior lavoro di sempre”.

POTETE SVELARCI QUALCOSA DI PIU’ SUI TESTI DEL NUOVO ALBUM? SE NON SBAGLIO CI SONO ANCHE ALCUNI PASSAGGI IN SPAGNOLO…
Morean: “E’ da un po’ di tempo che sto lavorando sul suono che può dare una lingua diversa dall’inglese, perchè in inglese ormai è stato detto tutto ed è difficile esprimersi in una lingua dove ormai tutti si sono espressi con le stesse parole. I testi trattano nuovamente lo scenario di un disastro globale, non vedo l’ora che accada! L’utilizzo di linguaggi diversi aiuta a far capire nella mia storia che la luce avvelenata del sole è un problema che riguarda tutti i popoli. La lingua spagnola per me è stata fonte d’ispirazione alcuni anni fa. Ho anche utilizzato il romeno e l’arabo per il loro magnifico suono, la prima lingua si combina ottimamente con la musicalità delle lingue latine e la durezza delle lingue slave. L’arabo alle mie orecchie suona molto antico e si combina con il sofisticato approccio che questa lingua ha con la melodia. Volevo che ne uscisse un cantato in arabo comunque contemporaneo. In ‘Luciform’ c’è anche una frase in latino ripresa da un motto di Aleister Crowley: ‘con la forza della verità, in vita, ho conquistato l’universo’, testo che calza alla perfezione con ciò che accade al protagonista in questa canzone. C’è anche un passaggio in lingua Nahuatl, la lingua degli Aztechi dell’odierno Messico oramai morta, alla fine di ‘Betrayal And Vengeance’. La ragione di questo utilizzo è che Lloigor, che parla al protagonista attraverso le voci dei sacrificati, conosce questa lingua dall’ultima sua venuta sulla Terra, attratto dal sangue che veniva immolato al Dio del Sole”.

AVETE UNA FORMAZIONE DAVVERO SOLIDA: QUANTO QUESTO FATTORE HA AIUTATO IL GRUPPO NELLA COSTRUZIONE DEL PROPRIO TRADEMARK?
V.Santura: “Avere continuità nella line up è davvero importante, per qualsiasi band. Troppi cambi di formazione sono deleteri per un gruppo, ma a volte tali cambiamenti sono inevitabili quando le circostanze della vita e le necessità personali si modificano nel corso degli anni. Sono un po’ triste che il nostro tastierista Paymon abbia lasciato la band dopo ben 16 anni. E’ la metà dei suoi anni!”.

ALL’INIZIO DELLA VOSTRA CARRIERA MOLTI VI CREDEVANO I ‘NUOVI DISSECTION’. POI IL VOSTRO STILE E’ CAMBIATO PARECCHIO, MA QUAL E’ STATO L’ALBUM PIU’ IMPORTANTE, QUELLO CHE HA TRASFORMATO I DARK FORTRESS NELLA BAND CHE HA SCRITTO UNA RELEASE COME “VENEREAL DAWN”?
V.Santura: “Well, un po’ ne abbiamo già parlato prima. Ad ogni modo credo che quell’album sia appunto ‘Stab Wounds’, anche se ogni album ha una sua storia ed una sua importanza per il periodo in cui è uscito. Ad esempio ‘Séance’, il successore di ‘Stab Wounds’, ha aperto nuove direzioni perchè era molto più progressive, sperimentale e profondamente oscuro. ‘Eidolon’ era invece più diretto ed ‘Ylem’ ha incorporato molte influenze diverse tra loro come la pesantezza del sound, il feeling malinconico etc”.

ABBIAMO SPERANZE DI VEDERVI DAL VIVO DURANTE IL TOUR DI SUPPORTO A “VENEREAL DAWN”?
Morean: “Lo spero proprio! Attualmente non abbiamo avuto ancora alcuna offerta, purtroppo l’Italia è un paese difficile in cui fare concerti. La gente è davvero fantastica e noi amiamo suonare per loro! Ma il modo in cui molti gruppi vengono trattati da molti promoter italiani rende impossibile l’arrivo di tour nel vostro paese (parole sincere, ma che fanno male e che purtroppo a noi fan italiani della musica metal non suonano affatto nuove, ndA). E’ un vero peccato perchè oltre alla sua bellezza, la sua storia e la sua eccelsa cucina, l’Italia è anche un paese dalla grande tradizione metal. Ma se il promoter locale ti offre un quarto di quello che hai speso di benzina per venire a suonare e non ti offre altro allora capirai che è davvero un suicidio organizzare un tour dalle vostre parti per un gruppo come il nostro che deve soppesare ogni centesimo. Ma chi lo sa, forse con un po’ di fortuna potremmo fare da supporto ad un grande gruppo ed avere delle buone offerte, un po’ come accadde nel 2009 quando eravamo di supporto a Shining e Satyricon. Ci farebbe piacere vedervi presto tutti sotto al palco!”.

GRAZIE INFINITE PER L’INTERVISTA!
Morean: “E’ stato un piacere, grazie a tutti per il vostro sostegno!”.

3 commenti
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