DARK LUNACY – Arte drammatica

Pubblicato il 19/04/2006 da
Pensiamo che oramai tutti sappiano che la scena estrema nostrana ha parecchie frecce al proprio arco: Novembre, Infernal Poetry, Sadist, Gory Blister, Slowmotion Apocalypse… e l’elenco potrebbe continuare! Oggi, noi di Metalitalia.com abbiamo il piacere di ospitare nuovamente sulle nostre pagine i melodic death metaller emiliani Dark Lunacy, da poco tornati sul mercato con il loro terzo full-length, il validissimo ‘The Diarist’. Enomys e Mike, rispettivamente chitarrista e frontman della band, hanno risposto alle nostre domande via email, facendosi in quattro per esporci nei minimi dettagli la loro ambiziosa nuova opera!

CIAO RAGAZZI, BENTORNATI! COME CI SI SENTE AD ESSERE DI NUOVO SUL MERCATO CON UN NUOVO ALBUM DOPO MESI TRASCORSI A PREPARARLO?
Enomys: “Ogni volta che si realizza un progetto nuovo c’è sempre molta emozione nel vederlo concretizzato, in particolare siamo molto orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto per ‘The Diarist’. Abbiamo molta voglia di poter trasmettere ai fan tutte le emozioni che si susseguono in questo CD e siamo curiosi di sapere come reagiranno”.

SIETE SODDISFATTI DEI RISULTATI OTTENUTI CON “FORGET – ME – NOT”?
Enomys: “E’ stato sicuramente il CD che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo: ci ha permesso di suonare in Sud America, abbiamo ottenuto il contratto per il Giappone con la JVC, il videoclip di ‘Through The Non-time’ è stato trasmesso spesso anche all’estero. Durante il tour di supporto abbiamo suonato anche al Gods of Metal e abbiamo accompagnato i Dark Tranquillity per 5 date: tutta questa esperienza ci ha permesso di maturare artisticamente e credo che questa maturità si possa ampiamente riscontrare nelle undici tracce di ‘The Diarist'”.

DURANTE LA PROMOZIONE PER “FORGET – ME – NOT”, ENOMYS AVEVA ACCENNATO AL FATTO CHE IL TERZO ALBUM DELLA BAND SAREBBE STATO UN CONCEPT… E’ EFFETTIVAMENTE COSI’? MI SBAGLIO O IL NUOVO ALBUM E’ INCENTRATO SULLE VICENDE DEL POPOLO RUSSO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE?
Mike: “Precisamente. ‘The Diarist’, è un concept, interamente dedicato all’assedio di Leningrado (l’attuale San Pietroburgo). Durante la seconda guerra mondiale, la città fu circondata in una morsa senza precedenti per oltre tre anni. Un’autentica epopea, lunga novecento giorni, costata la vita a più di un milione di persone. E’ a questo che il concept si ispira. Un lungo percorso che, attraverso la musica, narra la storia, la sofferenza, ma anche la speranza di un popolo”.

CHI HA PROPOSTO L’IDEA PER QUESTO CONCEPT? SONO NATI PRIMA I TESTI O LA MUSICA?
Mike: “L’idea di dedicare il nostro disco a questa vicenda nasce nell’estate del 2003, durante un viaggio che feci a San Pietroburgo. Durante il mio soggiorno, vidi in prima persona le tracce che l’assedio ha lasciato, nonostante siano passati più di sessant’anni. E’ stata un’esperienza unica… terribile e commovente al tempo stesso. Appena rientrato in Italia, ne parlai subito con Enomys, il quale rimase a sua volta molto colpito e gli proposi subito di lavorare musicalmente a questa storia… e così è stato. Già dalle prime battute, capimmo di avere intrapreso un buon sentiero e, da lì in avanti, tutto è venuto da sè ed in modo molto naturale, perchè quello che stavamo facendo ci appassionava ogni giorno di più. Durante la stesura dei pezzi, è nata prima la musica. I testi sono arrivati in un secondo momento poichè avevo ben chiaro quello che avevo in mente e, nel momento in cui ho cominciato a scrivere, le parole si sono adagiate sulla melodia con grande naturalezza”.

SE NON SBAGLIO, ANCHE ALCUNI DEI VECCHI BRANI PARLAVANO DI ARGOMENTI SIMILI. PER QUALE MOTIVO SIETE COSI’ LEGATI ALLA RUSSIA? PERCHE’ QUELLA TERRA VI AFFASCINA TANTO?
Mike: “Anche in questo caso, la colpa è mia. Sono da sempre un grande appassionato della cultura, della letteratura e della storia di questo grande paese. Infatti, come hai giustamente detto, anche nei dischi precedenti ci sono richiami molto espliciti a certi argomenti. La differenza attuale, è che, nei brani del passato, i testi si ispiravano soprattutto ai grandi scrittori russi dell’Ottocento, mentre in questo nuovo lavoro si è parlato di una vicenda più reale. Naturalmente senza mai mettere in secondo piano la poesia”.

FORSE E’ SOLO UNA MIA IMPRESSIONE, MA IN “THE DIARIST” SONO LIEVEMENTE MENO PRESENTI LE ORCHESTRAZIONI CHE AVEVANO RESO CELEBRI I VOSTRI PRIMI DUE ALBUM. TROVO LE NUOVE COMPOSIZIONI UN POCO PIU’ ORGANICHE… E LA COSA, PERSONALMENTE, NON MI DISPIACE AFFATTO! QUAL’E’ LA VOSTRA OPINIONE A RIGUARDO?
Enomys: “Durante la stesura dei brani abbiamo sempre cercato di mantenere un buon equilibrio tra tutti gli elementi che compongono le nostre canzoni. Non volevamo che, ad esempio, le parti sinfoniche risaltassero più della parte ‘metal’ oppure che le parti veloci fossero troppo estreme e le parti cadenzate fossero troppo lente. Credo che ‘The Diarist’ sia molto bilanciato in tutte le sue sfumature, ed era quello che volevamo”.

SECONDO ME “AURORA” E “PULKOVO MERIDIAN” SONO DUE DELLE MIGLIORI CANZONI CHE ABBIATE MAI SCRITTO. VI VA DI SPENDERE QUALCHE PAROLA SU QUESTI DUE BRANI?
Enomys: “Ti ringrazio… crediamo molto in queste due canzoni e lo dimostra anche il fatto che le abbiamo proposte come anteprima ai nostri ultimi concerti. ‘Aurora’ si apre con un coro che i marinai del Volga usavano cantare per darsi la forza di trainare la loro nave quando le acque del fiume, troppo basse, non permettevano la navigazione a motore. Abbiamo voluto iniziare il CD con questa canzone per omaggiare l’ammiragliata Aurora ormeggiata nel porto di S.Pietroburgo a testimoniare l’importanza ed il coraggio di tutti quei ragazzi morti nelle gelide braccia del Volga. Questo coro è un eco delle anime di quei marinai perduti molti anni fa: ora risuona nella mente degli abitanti dell’assediata Leningrado per trovare la forza di trainare la città, proprio come quando una nave tocca il fondo ma deve comunque continuare a navigare. ‘Pulkovo Merdian’ parla di un gruppo di soldati giovanissimi che avevano il compito di difendere il Meridiano di Pulkovo, un punto strategico dove il nemico poteva passare. Questa postazione si trovava su di una collina che dominava Leningrado. Uno di quei soldati, staccatosi dal gruppo, rimase folgorato dalla visione della sua amata città, vista per la prima volta da quella collina: ciò che vedeva era la sua Leningrado che stava morendo, ma mentre immobile il suo sguardo era perso in quella straziante visione, un proiettile nemico lo colpì mortalmente alla schiena. I soldati si rifugiarono in una piccola chiesa sulla collina di Pulkovo per cercare riparo, ma trovarono solo la morte. Purtroppo è una delle tante storie realmente accadute e narrate dalla ‘diarista’. Nella parte centrale di questa canzone ho utilizzato un organo a canne per avere il richiamo alla chiesa sulla collina”.

IN “PLAY DEAD” Ë POSSIBILE UDIRE DELLE VOCI FILTRATE… QUASI “ROBOTICHE”, SE MI PASSATE IL TERMINE. VI VA DI SCENDERE NEI DETTAGLI DI QUESTO ESPERIMENTO?
Enomys: “Avere la possibilità di comporre e produrre il nostro materiale in uno studio tutto nostro ci dà spesso la possibilità di prenderci tutto il tempo che vogliamo per sperimentare diversi arrangiamenti per ogni canzone, per poi scegliere quello più adatto. Anche in questo caso, la scelta di utilizzare un ‘Vocoder”‘ sulla voce di Mike è stata presa dopo molte prove e valutazioni. Sapevano che sarebbe stata una scelta un po’ fuori dal nostro tipico sound fatto di arrangiamenti acustici con strumenti reali, ma fortunatamente non ci sentiamo legati a certe regole e non siamo schiavi del nostro sound, quindi l’utilizzo dell’ effetto sulla voce ci è sembrato perfetto per enfattizzare il ‘mood’ della canzone”.

AT THE GATES, DARK TRANQUILLITY, THERION, RAGE… SONO QUESTE LE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI DEI DARK LUNACY O DI RECENTE VE NE SONO AGGIUNTE DI ALTRE?
Mike: “I gruppi che hai elencato sono band che rispetto tantissimo e che in passato ho ascoltato con grande passione e tante altre ne potrei aggiungere al tuo elenco. Ma, in tutta sincerità, quello a cui i Dark Lunacy si ispirano, sono i Dark Lunacy stessi. Dal giorno in cui abbiamo deciso di intraprendere questa avventura, abbiamo sempre cercato di stupire in primo luogo noi stessi, di metterci sempre in discussione, senza paura di sbagliare. Credo che questo sia l’unico modo per crescere non solo come musicisti, ma anche come persone”.

TROVO CHE “THE DIARIST” GODA DELLA MIGLIOR PRODUZIONE DELLA STORIA DEI DARK LUNACY, NETTAMENTE MIGLIORE DI QUELLA DI “FORGET – ME – NOT”, CHE, A MIO AVVISO, AVEVA DEI SUONI UN PO’ TROPPO FREDDI. COME E DOVE SI SONO SVOLTE LE REGISTRAZIONI?
Enomys: “I nostri precedenti lavori suonano in modo differente tra di loro: ci piace dare un identità diversa ad ogni CD che produciamo. Ogni capitolo della nostra storia deve rappresentare noi e le nostre canzoni sempre al meglio, infatti ‘Devoid’ e ‘Forget-Me-Not’ avevano il sound giusto in base al periodo in cui sono stati fatti ed in base alle atmosfere che le canzoni dovevano trasmettere all ascoltatore. Con ‘The Diarist’ avevo le idee molto chiare fin da subito, avevo in mente come avrebbero dovuto suonare le canzoni a CD finito. Abbiamo registrato tutto nel mio studio a Parma, utilizzando il classico sistema di sovraincisioni per ciascun strumento, mentre il quartetto d’archi è stato registrato in presa diretta per mantenere un buon ambiente. Per il missaggio finale siamo volati a Gotheborg nei Fredmann Studio e abbiamo lavorato con Fredrik Nordstorm, il quale a contribuito notevolmente a consolidare il sound di ‘The Diarist'”.

COME VI MUOVERETE PER PROMUOVERE IL NUOVO ALBUM? HO VISTO CHE SIETE STATI CONFERMATI PER L’EVOLUTION FESTIVAL… CI SONO ALTRE DATE IN PROGRAMMA?
Enomys: “Per quanto riguarda il management ed il booking, stiamo lavorando con la Loud Session, con la quale abbiamo pianificato un tour italiano che partira a breve. Per l’ estero stiamo aspettando la chiusura di qualche contratto, poi inizieremo a fare delle date in Europa e Sud America”.

A QUANDO DELLE DATE CON CORO E QUARTETTO D’ARCHI SUL PALCO ASSIEME A VOI?
Mike: “Entrambi sarebbero di certo un motivo in più per venire a vedere i Dark Lunacy dal vivo, e di questo ne siamo ben consapevoli. Ma posso dirti che, molto presto, i fan dei Dark Lunacy saranno finalmente accontentati”.

I DARK LUNACY SONO ORMAI UNA REALTA’ DELLA SCENA METAL IN ITALIA, MA COME VANNO LE COSE PER VOI ALL’ESTERO?
Enomys: “Abbiamo venduto molto in Sud America e Asia, ma stiamo cercando di entrare nel mercato dell’Europa dell’est: Polonia, Romania e Russia. Sarebbe bellissimo fare un concerto a San Pietroburgo (Leningrado), dato che tutto il concept del CD è ambientato in quella bellissima città”.

COME VEDETE INVECE LA SUDDETTA SCENA METAL ITALIANA? RITENETE CHE SIA ORMAI SUI LIVELLI DI QUELLE NORD EUROPEE O C’E’ ANCORA MOLTO DA LAVORARE?
Enomys: “Molti gruppi italiani son ben al di sopra di band straniere, questo è palese. Purtoppo il metal, in generale, si è fermato a circa quindici anni fa, ne è un esempio il fatto che gli headliner dei festival più importanti siano gli stessi di fine anni Ottanta. Nessuno, tra organizzatori di concerti o label importanti, vuole spendere soldi su band emergenti e vedere come andrà. L’importante è continuare a guadagnare con i soliti gruppi…”.

QUAL’E’ IL MIGLIOR COMPLIMENTO CHE AVETE RICEVUTO? E QUAL’E’ LA COSA PEGGIORE CHE SIA MAI STATA DETTA SUL VOSTRO CONTO?
Mike: “Che dire… complimenti ne abbiamo ricevuti tanti e credo che non ne esista uno migliore dell’altro. Quando ciò che hai fatto, con il cuore, viene apprezzato, non importa quali parole vengono usate… ti senti comunque felice. Per quanto riguarda le critiche, le ho sempre considerate costruttive. Non ho mai pensato di avere dentro di me la qualità di fare sempre la cosa giusta… e se qualcuno me lo fa notare, è una ottima occasione per riflettere almeno un istante”.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEI DARK LUNACY NEL 2006? QUALI SONO I VOSTRI SOGNI?
Enomys: “Sicuramente portare il nuovo CD in tutto il mondo, conoscere tutti i fan che ci scrivono dal Messico alla Corea, e documentare tutto per poi fare uscire magari un bel DVD. Il nostro sogno è quello di continuare a sognare…”.

OK, SIAMO IN CHIUSURA! GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA… LE VOSTRE ULTIME PAROLE?
“Un saluto a tutti nostri fan ed ai lettori di Metalitalia.com!”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.