DARK MOOR – La carta vincente

Pubblicato il 26/02/2007 da
 
Abbiamo sentito i Dark Moor alla vigilia di “Tarot” concept ambizioso che porta il gruppo spagnolo al debutto sulla nostrana Scarlet Records. La band sembra finalmente aver trovato l’amalgama giusto che purtroppo era un po’ mancato dalla dipartita della brava vocalist Elisa. Pur non inventando nulla di nuovo ma grazie ad un songwriting ispirato, il quintetto iberico guarda con ambizione al futuro e nel leader e chitarrista Enrik Garcia ci racconta tutto sull’ultimo nato di una band in ascesa…
 

 
COSA CI PUOI DIRE RIGUARDO AL NUOVO ALBUM “TAROT”? SIETE SODDISFATTI?
“Sì, siamo molto contenti del nuovo CD, crediamo di aver ottenuto il sound che cercavamo da tempo, penso che la band sia all’apice della propria carriera e con ‘Tarot’ abbiamo composto, lavorando duramente, le migliori canzoni di sempre. Sappiamo che i nostri fan le ameranno e speriamo di avvicinare molte altre persone alla nostra musica”.

PUOI SPIEGARCI A GRANDI LINEE IL CONCEPT LIRICO DI “TAROT”? COME E’ NATA L’IDEA?
“L’album è concettualmente basato sui tarocchi, ogni canzone rappresenta una carta e abbiamo voluto dare ad ogni canzone un trattamento individuale; nei testi abbiamo voluto mischiare da una parte il lato mistico ed esoterico dei tarocchi dall’altro quello metaforico riconducibile alla vita di tutti i giorni”.

E SE DOVESSI SCEGLIERE UNA SOLA CANZONE PER PROMUOVERLO? SU QUALE SONG CADREBBE LA TUA SCELTA?
“Non è semplice risponderti poiché tutte le canzoni le sento Dark Moor al 100% e hanno richiesto un grande sforzo da parte di tutti noi. Diciamo che se dovessi scegliere la più commerciale direi ‘The Chariot’, la più aggressiva potrebbe essere ‘Death’, mentre le più elaborate e ricche di musica classica sono ‘Devil In The Tower’ e ‘The Moon’”.

COSA PENSI OGGI DEL VOSTRO QUARTO ALBUM “DARK MOOR”?
“Penso sia stato un album molto importante per noi, il primo senza Elisa e con Alfred Romero dietro al microfono; direi che ha segnato una svolta per i Dark Moor. Personalmente mi piace ancora molto e rimane uno dei miei preferiti, canzoni come ‘The Dark Moor’, ‘Wind Like Stroke’ o ‘The Bane Of Daninsky’ sono tuttora fondamentali per noi”.

COSA AVETE PERSO E COSA GUADAGNATO CON LA FUORIUSCITA DI ELISA?
“E’ veramente molto tempo fa, non ricordo molto bene… ah, ah… Scherzi a parte, Elisa ha fatto un buon lavoro per i Dark Moor ma fa parte del lontano passato della band, con Alfred credo siamo diventati più maturi e più compatti; ha portato una vera e propria ventata di aria fresca tra di noi, da cui abbiamo tratto grande giovamento. Poi nell’ultimo disco si è letteralmente superato, la sua voce risulta notevolmente migliorata rispetto agli altri CD”.

L’ULTIMO DISCO E’ RICCO DI BACKING VOCALS FEMMINILI, QUESTO VUOLE FORSE ESSERE UN TRIBUTO AL VOSTRO PASSATO?
“E’ interessante quello che dici, ma non abbiamo pensato a questo, semplicemente volevamo delle voci femminili da mettere in contrasto a quelle di Alfred, conoscevamo già l’operato di Manda Ophuis nei Nemesea e ci piaceva parecchio. Non abbiamo fatto altro che metterci in contatto con lei ed è nata un ottima collaborazione”.

QUANTO E’ IMPORTANTE LA MUSICA CLASSICA PER IL VOSTRO SOUND E IL VOSTRO BACKGROUND MUSICALE?
“Oh, è importante esattamente quanto le chitarre, il basso o la batteria, noi scriviamo le canzoni per l’orchestra includendo strumenti tipici del rock. Credo sia proprio questa la caratteristica che ci differenzia dagli altri, il nostro marchio di fabbrica”.

SONO PASSATI QUASI DIECI ANNI DAL VOSTRO DEBUTTO “SHADOWLAND”, COSA CREDI SIA CAMBIATO NELLA SCENA POWER METAL IN QUESTO LASSO DI TEMPO?
“Tutto e niente; le mode vanno e vengono, ma penso che una band debba sempre rimanere coerente con se stessa. L’arte non ammette mode. Penso che la gente ami i gruppi autentici, molte persone invece parlano da un pezzo della fine della scena power metal, ma poi sono i primi che appena esce un nuovo gruppo power, che suona in maniera originale, riprendono ad osannare il genere. Mode, amici miei, mode!”.

QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI? AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR PER SUPPORTARE IL NUOVO ALBUM O SUONERETE IN QUALCHE GROSSO FESTIVAL ESTIVO?
“Attualmente stiamo programmando il tour spagnolo al quale faranno seguito alcune date in Messico e Sud America. Speriamo tanto di partecipare a qualche festival estivo, mentre per quanto riguarda il resto dell’Europa e il Giappone contiamo di fare qualcosa nel prossimo autunno, ma al momento niente è confermato”.

PER CHIUDERE VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI NOSTRI LETTORI?
“Saluto tutti i lettori di Metalitalia.com! Spero di venire in Italia entro l’anno e vedervi tutti quanti al nostro concerto!”.

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