DARK TRANQUILLITY – I Fatalisti

Pubblicato il 08/03/2010 da


Intervistare Mikael Stanne è ormai una ricorrenza annuale per chi scrive. Il frontman dei Dark Tranquillity, del resto, è il più loquace fra i ragazzi della band ed è colui che è solito gestire la maggior parte del lavoro promozionale ogni volta che una nuova release viene data alle stampe. Il motivo della nostra ultima chiacchierata telefonica è ovviamente stato il nuovissimo album del gruppo, “We Are The Void”: un lavoro che sta facendo discutere, ma che tuttavia sembra avere tutte le carte in regola per mantenere i Dark Tranquillity ai vertici della cosiddetta scena melodic death metal. Ecco quanto raccontatoci da Mikael una sera di poche settimane fa…


PARLIAMO DI “WE ARE THE VOID” PARTENTENDO DAL TITOLO E DAL SUO CONTENUTO LIRICO. DI CHE COSA PARLA L’ALBUM?

“Non userei la parola concept, ma il tema principale del disco è la morte. Parlo di come sia difficile gestire il fatto che non siamo immortali e di come sia a volte impossibile giustificare le cose che facciamo nella nostra vita sino all’ultimo giorno. È un argomento che riguarda chiunque, ma non tutti ci riflettono… forse perchè le risposte a volte possono essere dolorose e lasciare un vuoto dentro di noi. Ho sempre voluto evitare di parlare della morte, perchè è a dir poco un clichè per una death metal band, ma questa volta ho deciso di farlo… mi trovavo in un periodo piuttosto particolare quando ho affrontato i testi. Questi ultimi sono forse un po’ più diretti e onesti del solito… e io in primis mi trovo a mio agio a parlarne, cosa che solitamente non accadeva sino a qualche tempo fa. Ero solito lasciare che fossero gli ascoltatori a interpretarli, ma oggi non ho questo problema. Ho maggiormente i piedi per terra…”.

PER LA PRIMA VOLTA DOPO DIVERSI ANNI LA COPERTINA DEL DISCO NON È STATA REALIZZATA DAL VOSTRO CHITARRISTA NIKLAS SUNDIN. PER QUALE MOTIVO?
“Al momento di iniziare a pensare all’artwork, Niklas non aveva alcuna idea, così mi sono fatto carico di trovare un altro artista. Grazie alla Century Media sono entrato in contatto con questo ragazzo tedesco, che ci ha proposto dell’ottimo materiale. Il disco è un po’ diverso dalle nostre ultime prove e ho quindi trovato giusto che anche l’aspetto grafico si distaccasse un po’ da quanto offerto ultimamente”.

PARLIAMO ALLORA DELLA MUSICA DI “WE ARE THE VOID”: COME VI SIETE APPROCCIATI AL SONGWRITING QUESTA VOLTA?
“Per noi questo è un disco molto importante, perchè è il primo a essere pubblicato dopo il ventesimo anniversario della nascita della band. Non volevamo dare alle stampe un album tanto per farlo… volevamo che rappresentasse un ulteriore passo in avanti in termini di evoluzione sonora. Qualcosa di cui andare fieri… qualcosa che dimostrasse che i Dark Tranquillity hanno ancora qualcosa da dire. È un album molto vario perchè è stato composto da tutti… ognuno di noi ha portato mille idee. Nel complesso, è più cupo di ‘Fiction’ e, per quanto mi riguarda, anche meglio strutturato. Martin Henriksson e Anders, il nostro batterista, hanno scritto il materiale più tipicamente Dark Tranquillity, mentre Niklas e l’altro Martin, il nostro tastierista, hanno cercato di andare oltre… e, a mio avviso, hanno fatto un lavoro eccellente. Le loro idee sono assolutamente brillanti. Niklas, in particolare, è tornato a comporre tantissima musica. È anche per questo motivo che non ha avuto molto tempo per pensare all’artwork. Non va poi sottovalutato il contributo di Daniel, il nostro nuovo bassista, che si è subito inserito perfettamente nella band e ha composto un paio di tracce quasi da solo…”.

COME VANNO LE COSE CON LUI? NON DEVE ESSERE STATO SEMPLICISSIMO SOSTITUIRE MICHAEL NICKLASSON, CHE ERA UNA FIGURA CARISMATICA ALL’INTERNO DELLA BAND…
“Sì, Michael ha indubbiamente lasciato il segno fra i nostri fan, ma non era più molto interessato a far parte della band. Non aveva più l’entusiasmo di un tempo e alla fine siamo giunti alla conclusione che fosse meglio separarci. Siamo rimasti ottimi amici, però! Con Daniel le cose vanno appunto benissimo: come ti dicevo, ha anche scritto dei brani, quindi si sente del tutto parte della squadra. Ci troviamo davvero bene con lui… del resto, lo conosciamo da tempo, eravamo amici già da anni. Per noi è una sorta di tradizione trovare nuovi membri fra i nostri amici di lunga data… siamo un team rodato, sarebbe difficile accogliere un mezzo sconosciuto fra di noi”.

C’È CHI HA PARAGONATO IL NUOVO ALBUM AD “HAVEN”, CHE NE PENSI? TU COME LO COLLOCHERESTI NELLA VOSTRA DISCOGRAFIA?
“Il paragone con ‘Haven’ non mi dispiace, perchè effettivamente si tratta di un album molto sperimentale, come lo è appunto ‘We Are The Void’. Con ‘Haven’ provammo per la prima volta a inserire tanta elettronica e tastiere nel nostro sound. I risultati a mio avviso furono alterni, ma quel modo di lavorare ci aprì le porte per la nostra recente evoluzione. Di quel disco non mi ha mai soddisfatto la produzione: era appunto la prima volta che utilizzavamo così tante tastiere e alla fine non siamo riusciti a gestirle al meglio nel mixaggio. Sul nuovo album invece tutto si sente alla perfezione… con gli anni abbiamo imparato a dare a ogni strumento il giusto spazio e soprattutto a incorporare l’elettronica anche in trame più sostenute e aggressive. Potrei quasi arrivare a vedere ‘We Are The Void’ come la versione riveduta e corretta di ‘Haven’, anche se per me i due dischi hanno comunque atmosfere ben distinte”.

VI È UN BRANO ALL’INTERNO DEL DISCO DEL QUALE SEI PIÙ SODDISFATTO?

“Oggi mi va di dire ‘Iridium’, un pezzo che risale addirittura al 1997 o 1998. È stato scritto da Niklas e, per un motivo o per un altro, non eravamo mai riusciti a includerlo in nessuno degli ultimi album. Questa volta però ci siamo messi di impegno e siamo riusciti ad arrangiarlo in una forma che accontentasse tutti. Poi la sua atmosfera si sposa perfettamente con quella delle altre tracce del disco, quindi è stato un piacere inserirlo nella tracklist. È davvero un ottimo brano… oscuro, epico… è perfetto come chiusura. Adesso non vedo l’ora di proporre live un po’ di pezzi nuovi… sono sicuro che troverò dei nuovi brani preferiti…”.

SO CHE A BREVE VI IMBARCHERETE IN UN LUNGHISSIMO TOUR AMERICANO CON KILLSWITCH ENGAGE E THE DEVIL WEARS PRADA. PARE CHE MOLTI DEI VOSTRI FAN NON SIANO CONTENTI DI QUESTA DECISIONE…
“Sì, per certi versi li capisco… non piace loro che i Dark Tranquillity aprano per due band più giovani e tutto sommato mainstream. Ma per noi non c’è alcun problema: i Killswitch Engage sono stati molto gentili a invitarci e per noi sarà un’occasione d’oro per farci conoscere dal loro pubblico. Non ci vedo nulla di male. Certo, suonare solo per mezzora ogni sera non sarà il massimo, ma presto torneremo da quelle parti in un tour da headliner, dove potremo suonare molti più pezzi”.

DOBBIAMO ASPETTARCI QUALCHE SORPRESA DAI VOSTRI PROSSIMI TOUR?
“Stiamo pensando alla scaletta in questi giorni. Quando saremo headliner cercheremo di proporre un buon mix fra vecchio e nuovo. Solitamente sono sempre quello che vota per suonare tracce molto vecchie, ma non sempre riesco a farmi ascoltare. Per i ragazzi è difficile suonare un pezzo da ‘Skydancer’, ad esempio, perchè per loro significherebbe suonare male di proposito. All’epoca non avevano certo le stesse capacità tecniche di oggi… tutto era molto più approssimativo e caotico. Però non si sa mai, magari vi faremo una sorpresa…”.

ULTIMAMENTE MOLTI GRUPPI SCELGONO DI PROPORRE DAL VIVO UN LORO VECCHIO ALBUM PER INTERO. VOI CI AVETE MAI PENSATO?
“No, ma personalmente non mi dispiacerebbe. Sarebbe molto difficile preparare un concerto del genere, ma mi piacciono le sfide”.

I DARK TRANQUILLITY SONO MOLTO PRESENTI IN SITI DI SOCIAL MEDIA COME FACEBOOK O MYSPACE. PERSONALMENTE UTILIZZI QUESTO TIPO DI APPLICAZIONI?
“Sì, sono un grande fan di Facebook, mentre trovo MySpace ottimo per presentare una band. Sono ancora legato alla vecchia scuola, fatta di cassette registrate per gli amici e lettere scritte a mano, ma non ho davvero nulla contro il progresso”.

COSA STAI ASCOLTANDO ULTIMAMENTE? C’È QUALCHE BAND CHE DESIDERI CONSIGLIARE AI NOSTRI LETTORI?
“Ultimamente ascolto tanto progressive rock italiano… è una mia grande passione. In campo metal, dire i Tribulation, death metallers svedesi che al momento hanno proprio una marcia in più!”.

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