I Dark Tranquillity non muoiono mai. La seminale band svedese, anch’essa ormai stravolta nella formazione storica, per non parlare di quella originale, con i soli Mikael Stanne e Anders Jivarp superstiti del nucleo fondatore del combo di Goteborg, è tornata sulle scene in questo tumultuoso 2020 con il dodicesimo album sulla lunga distanza, “Moment”, ennesimo sigillo di una storia e di una carriera che hanno ormai accumulato diverse svolte cruciali, svariate modifiche d’approccio alla composizione, senza mai per questo perdere un fil rouge concreto e costante che in qualche modo tenga connesse fra loro le differenti fasi dei Nostri, veri e propri pionieri del melodic death metal. L’arrivo dei nuovi chitarristi, Christopher Amott e Johan Reinholdz, avrà un impatto più importante probabilmente in futuro; per ora, nel nuovo nato, si hanno delle lievi avvisaglie di uno stadio stilistico ancora embrionale per i Dark Tranquillity, entità che perdura tra alti e bassi cullata da una fanbase appassionata e superfedele. Abbiamo sentito via email il sempre disponibile vocalist Mikael Stanne, che ci ha raccontato un bel po’ di cose riguardo gli ultimi anni della sua creatura…
CIAO MIKAEL, E’ COME SEMPRE UN PIACERE RIAVERTI SULLE NOSTRE PAGINE! PARLANDO UN PO’ DEL PERIODO INTERCORSO TRA “ATOMA” ED IL NUOVO “MOMENT” E’ IMPOSSIBILE NON SOFFERMARSI SULLA GESTIONE PIUTTOSTO COMPLESSA DEL PARCO CHITARRISTI: NIKLAS SUNDIN HA LASCIATO LA BAND PRIMA SOLO IN AMBITO LIVE, POI DEL TUTTO; VOI AVETE CAMBIATO E SUONATO CON MOLTI MUSICISTI, FINO A CHE NON AVETE TROVATO CHRIS AMOTT E JOHAN REINHOLDZ PER SOSTITUIRE UFFICIALMENTE NIKLAS. COME AVETE VISSUTO QUESTO STRANO PERIODO? E ORA VI SENTITE UNA LINE-UP STABILE?
– Sì, essendo una situazione del tutto nuova, per noi è stato un periodo a dir poco tumultuoso. Fin dai nostri esordi abbiamo sempre avuto una formazione piuttosto stabile, con pochi cambi di line-up occorsi nel tempo, per cui è stato difficile all’inizio. Ho subito avuto chiaro, però, come questa potesse essere in realtà una grande opportunità per poter lavorare con altra gente, suonare con nuovi amici ed inserire qualcosa di nuovo nel sound del gruppo. Credo che la svolta ci sia stata durante i primi show con Chris e Johan, abbiamo capito che le cose si stavano sistemando. Ci siamo sentiti a nostro agio con il fatto di sapere di avere loro come chitarristi per tutto il tour, ad esempio, e abbiamo condiviso una forte intesa ed uno spirito di gruppo positivo. Tutto stava andando a posto, ma siccome avevamo deciso di non prendere decisioni affrettate, abbiamo lasciato passare un po’ di tempo. Poi, quando ormai le registrazioni di “Moment” erano imminenti, ci è sembrato appropriato rendere ufficiale il loro ingresso nei Dark Tranquillity, mettiamola così. E sì, ci sentiamo soddisfatti di dove siamo ora e speranzosi in un futuro in cui si possa tornare on the road tutti assieme e scrivere un nuovo album pure!
RACCONTACI IN BREVE COME E’ AVVENUTA LA SEPARAZIONE TRA VOI E NIKLAS, NON PENSO SIA STATO UN FULMINE A CIEL SERENO, GIUSTO? E SEI RIUSCITO AD ASCOLTARE IL SUO PROGETTO SOLISTA MITOCHONDRIAL SUN?
– Niklas, quando divenne papà, decise che voleva dedicare la maggior parte del suo tempo alla famiglia; e restare chiuso per settimane in uno studio di registrazione oppure trovarsi in giro per il mondo per mesi, be’, erano cose che non avrebbero fatto più per lui. Ho supportato fin dall’inizio la sua scelta e quindi si è chiamato fuori dall’attività live della band. Sapevamo tutti che sarebbe stato molto difficile tornare dopo una pausa di questo tipo, così consapevole, e neanche ci aveva assicurato che l’avrebbe fatto. E allora oggi siamo così, lui si concentra sulla sua arte e noi sulla nostra musica: lavoriamo ancora assieme, a stretto contatto, per tutto ciò che concerne la parte grafica e visuale della gestione della band e da quel punto di vista praticamente nulla è cambiato. Sì, ho sentito il suo progetto, mi sembra splendido. Mi piace la sua crudezza e l’essere senza compromessi. Sento la sua voce tra le note e mi piace così.
TORNIAMO, ANZI ARRIVIAMO, A “MOMENT”: COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA SUA COMPOSIZIONE? HO VISTO I VOSTRI VLOGS IN RETE E MI PARE D’AVER INTESO COME SIA STATO UN PROCESSO LENTO MA UN PO’ MENO FARRAGINOSO DI QUANTO ACCADUTO AD ESEMPIO PER “ATOMA” E “CONSTRUCT”. PROBABILMENTE TU, ANDERS E MARTIN STATE MIGLIORANDO LA VOSTRA COESIONE COME SONGWRITER, COSA NE PENSI?
– Sì, diciamo che si è trattato di una continuazione del lavoro impostato con le session di “Atoma”. Si comincia dalle strutture di base che ci presenta Anders (Jivarp, batterista, ndR) e cerchiamo di capire da che parte può andare quella traccia, poi Martin (Brändström, tastiere/elettronica, ndR) ci aggiunge qualcosa di suo e io comincio a tirare le fila di testi e linee vocali mentre la canzone si sviluppa. Poi, di solito, arrivano le chitarre e le tracce si evolvono e vengono modificate. Negli ultimi dischi erano Martin (Henriksson, ex chitarrista, ndR) e Niklas a svolgere questo lavoro, mentre ora è toccato a Johan e Chris, perciò è chiaro come le cose siano andate diversamente ed il risultato finale sia dovuto alle influenze e al background che i due nuovi hanno portato con loro.
CREDO CHE “MOMENT” CHIUDA (PER ORA) UNA FASE DELLA VOSTRA CARRIERA, APERTA DA “CONSTRUCT” E PROSEGUITA CON “ATOMA”, IN CUI AVETE SPOSTATO L’EQUILIBRIO DELLA COMPOSIZIONE DALLE CHITARRE ALLE TASTIERE E AL PIANOFORTE, DANDO AL VOSTRO SOUND UN’ATMOSFERA PIU’ MATURA E RILASSATA. SEI D’ACCORDO CON ME?
– Sì e no. Certamente è stato il modus operandi da qualche tempo a questa parte e ciò ci ha dato molte più opzioni in termini di costruzione del pezzo. Partendo da accordi e melodie più semplici ci permette di cogliere subito ed in modo palese il nucleo emozionale del brano, che viene poi ampliato dall’aggiunta dei riff, dei ritmi e di tutto il resto. Per me, in particolare, questo tipo di scrittura mi è utile per orientare il tono ed il mood vocale del pezzo prima che arrivino le chitarre a costringermi a fare certe scelte.
DUNQUE, CON IL LORO INGRESSO UFFICIALE IN FORMAZIONE POCO PRIMA DELLE RECORDING SESSION, JOHAN E CHRIS HANNO AVUTO MODO DI REVISIONARE I BRANI DI “MOMENT”. CREDI CHE IL LORO INTERVENTO ABBIA RESO PIU’ AGGRESSIVA L’INTERA ATMOSFERA DEL DISCO OPPURE L’ATMOSFERA INIZIALE E’ STATA TUTTO SOMMATO MANTENUTA?
– Sicuramente l’atmosfera generale si è modificata. Johan più con i riff e le ritmiche, Chris più con gli assoli e le prime chitarre, ma è chiaro che, una volta partito il processo, molte delle canzoni sono cambiate e hanno preso la loro forma definitiva. Johan ha anche scritto dei pezzi, e ha revisionato e rivisto alcune delle tracce su cui abbiamo lavorato. Penso che il mood, l’atmosfera di un disco sia qualcosa che emerga in maniera naturale da ciò che sentiamo. E’ facile, in un primo momento, buttarsi a capofitto in un brano e voler metterci dentro tutto quello che ti viene in mente, ma con l’ampio tempo che abbiamo avuto a disposizione e le varie fasi in cui sono passate le tracce ci siamo resi conto che non sempre correre è la mossa giusta. Una volta che questo concetto è entrato in testa a tutti, poi ci siamo mossi più agilmente in avanti.
QUAL E’ STATA LA TRACCIA PIU’ COMPLICATA DA COMPLETARE E, AL CONTRARIO, QUELLA PIU’ RAPIDA DA CREARE COSI’ COME LA ASCOLTIAMO SULL’ALBUM, E PERCHE’?
– Penso che “In Truth Divided” sia stata la più difficile, in quanto paradossalmente, essendo un brano piuttosto snello e semplice, abbiamo avuto più difficoltà a renderla adatta ai confini tra i quali si muove tutto “Moment”. E’ partita come canzone per voce e pianoforte ed è diventata prima una powerballad e poi, tramite l’aggiunta di elettronica pesante, un pezzo molto condizionato dai synth. Ci siamo divertiti, comunque, e alla fine trovo sia un’ottima scelta l’averla inserita in tracklist. Parlando invece di ‘brani facili’, posso dirti che “Failstate” è stato uno di quegli episodi in cui ci siamo subito resi conto di stare maneggiando qualcosa di valido: c’è forza nelle melodie e ha questo tiro bello diretto che trascina tutto il brano, tanto da farcelo completare in pochissimo tempo.
VENIAMO AI TESTI DI “MOMENT”, UN TITOLO CHE SI PRESTA DAVVERO A MOLTISSIME INTERPRETAZIONI, IL TEMPO PRESENTE, VIVERE IL PRESENTE, COGLIERE L’ATTIMO E COSI’ VIA. CI SPIEGHERESTI MEGLIO I CONTENUTI LIRICI DEL DISCO E LE CONNESSIONI CON IL MAGNIFICO ARTWORK DI NIKLAS?
– Non direi che i testi di “Moment” si riferiscano al vivere nel presente, piuttosto all’assicurarsi di essere preparati al momento in cui le cose accadranno, in modo tale da giungere in quel momento in grado di fare la scelta giusta, che sia quella di una decisione difficile o di una strada da percorrere. Penso che la nostra semplice buona fede nel credere nelle cose, invece di approfondirne la conoscenza per sapere esattamente come sono, e la nostra ostinata ignoranza quando ci troviamo a trattare situazioni per noi scomode, ecco…credo ci abbiano portato in una direzione che io trovo quantomeno disturbante; e sto in qualche modo cercando di dare un senso a tutto ciò. Dove abbiamo sbagliato, da dove è partito tutto?
Per la cover, invece, abbiamo discusso molto in merito all’idea che è solo quando é messo di fronte a qualcosa di completamente nuovo e rivelatore che l’essere umano riesce a modificare il modo in cui vede le sue priorità; e cosa necessita, poi, affinché la gente riesca davvero ad essere colpita e a cambiare? Quindi l’immagine di copertina rappresenta questo vedere/capire le cose per la prima volta per quello che queste realmente sono. Andare oltre il sentito dire e le logiche nonsense per giungere al vero cuore della realtà.
UN’INTERESSANTISSIMA TEMATICA, DAVVERO. MI PERMETTO DI FARTI UNA DOMANDA D’ATTUALITA’: LA SVEZIA E’ L’UNICA NAZIONE EUROPEA CHE NON HA ADOTTATO, SE NON SOLO DI RECENTE, IMPORTANTI RESTRIZIONI PER CONTENERE IL CONTAGIO DA SARS-CoV2. COME AVETE VISSUTO VOI TALE SITUAZIONE E QUALI SENTIMENTI AVETE AVUTO NEL VEDERE CHE NELLE ALTRE NAZIONI QUASI TUTTO E’ STATO PROGRESSIVAMENTE CHIUSO O LIMITATO? OVVIAMENTE, PER QUANTO RIGUARDA L’ATTI’ITA’ LIVE, ANCHE DA VOI NON SE NE E’ PARLATO…
– Sì, è vero, da noi è stato tutto molto diverso rispetto a quanto deciso dai governi degli altri stati europei. Spero sia stata una scelta saggia, sebbene solo il tempo ci saprà dire se lo sarà stata effettivamente. Siamo stati quindi in grado di vivere in qualche modo in piena normalità, siamo ovviamente stati molto attenti e, in merito alla band, ci siamo tenuti in contatto spesso, sebbene sia stato molto duro non sapere quando saremmo potuti tornare in piena attività. Certo, possiamo registrare in studio e fare quasi ogni cosa qui a Goteborg, ma per tutto il resto del lavoro occorre viaggiare, entrare in contatto con molta gente e anche in modo ravvicinato. Mi manca molto tutto questo, più di quanto avrei pensato, e ora che il nuovo disco è uscito mi manca ancora di più!
INFATTI, PER PROMUOVERE UN ALBUM IN TEMPI COME QUESTI, PENSO OCCORRA ALLE BAND UN PRESSOCHE’ TOTALE RIPENSAMENTO DELLA PROPRIA ATTIVITA’, NON CREDI? VOI, AD ESEMPIO, AVETE SUONATO L’INTERO “MOMENT”, IL GIORNO DELLA SUA PUBBLICAZIONE, IN LIVE STREAMING A PAGAMENTO. COME E’ STATO TORNARE SU UN PALCO? E QUALI SENSAZIONI VI HA TRASMESSO LA VOSTRA PRIMA ESIBIZIONE CON UN PUBBLICO PRESENTE SOLO DA CASA PROPRIA?
– Sì, avevamo bisogno di trovare un modo per celebrare l’uscita del disco che fosse anche un piccolo ritorno alla normalità. Provare assieme e prepararci allo show quasi come se fossimo di fronte all’imminente partenza per un lungo tour è stato fantastico e trovarsi di nuovo su un palco assieme, dopo circa un anno, grandioso! Ammetto che è stato anche abbastanza stressante, in quanto suonavamo per la prima volta tutto il nuovo disco, anche fra di noi. Ovviamente è risultato strano non avere il pubblico davanti, ma almeno c’erano i nostri tecnici e abbiamo cercato di immaginare come la gente stesse reagendo dalle scrivanie o dai divani di casa. Per me è stata una bellissima esperienza e sono contento di come sia venuta fuori.
MOLTO BENE, ARRIVIAMO ALL’ULTIMA DOMANDA: SONO DAVVERO CURIOSO DI COME JOHAN E CHRIS POTRANNO DARE IL LORO CONTRIBUTO AL SONGWRITING DEL PROSSIMO DISCO. SIETE DA SEMPRE UNA BAND MOLTO DEMOCRATICA IN TAL SENSO, E MI ASPETTO GRANDI COSE. PUO’ ESSERE CHE, ANCHE GRAZIE ALLE RESTRIZIONI PANDEMICHE, SENTIREMO UN NUOVO ALBUM PRIMA DEL PREVISTO?
– Penso che il lavoro svolto per “Moment” ci abbia mostrato come più componiamo in sintonia e proficuamente più le cose vadano meglio, per cui sto anche io aspettando ansiosamente di rientrare in ‘modalità compositiva’ fra qualche tempo e cercare di tirare fuori le migliori idee possibili, ora che ci conosciamo meglio tutti quanti, soprattutto dal punto di vista delle qualità musicali. Chi lo sa se la frustrazione del non poter andare in tour ci farà nascere più rapidamente del solito la voglia di tornare a comporre nuovo materiale. Ti dirò che io non mi sorprenderei se ci mettessimo molto meno dei quattro anni trascorsi tra “Atoma” e “Moment”.