I Dark Tranquillity sono in procinto di pubblicare il loro attesissimo e cruciale decimo full-length album, l’ormai imminente “Construct”. In occasione del track-by-track ad esso dedicato in anteprima, Metalitalia.com ha potuto anche scambiare le classiche quattro chiacchiere con Mikael Stanne, vocalist e frontman della band scandinava. Nell’attesa della sua uscita, ecco “Construct” anticipatoci da uno dei suoi…costruttori!
CIAO MIKAEL, BENTORNATO SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM! PRIMA DI ADDENTRARCI NELLA SCOPERTA DELL’IMMINENTE “CONSTRUCT”, VORREI TORNARE UN ATTIMO INDIETRO AL PRECEDENTE “WE ARE THE VOID”: SE “FICTION” E’ DA CONSIDERARSI UN GRANDE SUCCESSO, ALTRETTANTO NON SI PUO’ DIRE DI “WE ARE THE VOID”, APPUNTO. VI SONO ARRIVATE UN PO’ DI CRITICHE, E’ COSI’? TU COME LO VEDI OGGI QUEL LAVORO?
“Ciao! Be’, ‘We Are The Void’ è un album che tuttora mi soddisfa e ci soddisfa. Però è vero, ha ricevuto critiche anche negative, fra cui la più frequente è stata quella che i Dark Tranquillity si fossero fossilizzati su un tipo di sound e ripetessero sempre le stesse soluzioni. Devo dire che, pur non facendoci strappare i capelli dalla disperazione, la lettura di tali pareri ci ha portato, anche consciamente, a volerci approcciare al nuovo disco in modo diverso. Abbiamo sentito una notevole pressione nel momento di iniziare il songwriting, in quanto sentivamo, grazie alle voci di insoddisfazione, che era giunto il momento di fare qualcosa di diverso. Ed è stato ciò che abbiamo fatto!”.
“CONSTRUCT” E’ IL VOSTRO DECIMO FULL-LENGTH ALBUM. COSA SI PROVA A RAGGIUNGERE UN SIMILE OBIETTIVO? L’AVETE ‘SENTITO’ IN MODO PARTICOLARE O SENZA TROPPI PATEMI?
“Hai ragione, è il decimo disco, ma il nostro atteggiamento in carriera è sempre stato quello di non considerare troppo queste numeri, queste ‘scadenze’. Ogni disco è particolare, perchè rappresenta un momento della tua vita, che sia il settimo o il decimo album. Come ti accennavo sopra, abbiamo avvicinato il songwriting anche con un po’ di timore…timore di scrivere. Siamo stati sotto stress, ci siamo sentiti pressati, ma ovviamente per quello che ti dicevo prima, non di certo per essere giunti al traguardo del decimo full. E’ difficile da spiegare, perchè non abbiamo mai sentito il bisogno di giustificare la presenza dei Dark Tranquillity sulla scena dopo così tanti anni, però stavolta è stato pesante il comporre un nuovo disco, quasi come prepararsi per un esame dopo tanto tempo che non studiavi più…”.
DUNQUE PARLIAMO PIU’ IN DETTAGLIO DI QUESTO ‘NERVOSO’ APPROCCIO ALLA COMPOSIZIONE: COME E’ NATO IL TUTTO? CHI HA SCRITTO PIU’ MATERIALE A QUESTO GIRO?
“Ad un certo punto dell’anno scorso, mentre la stagione dei concerti non era ancora finita, ci siamo resi conti di avere accumulato un buon numero di idee e ispirazioni per un nuovo disco, quindi abbiamo deciso di dare un taglio ai live e chiuderci in studio per comporre, arrangiare e registrare. A dire la verità sono stati Niklas (Sundin, chitarra, ndR), Anders (Jivarp, batteria, ndR) e Martin (Henriksson, chitarra, ndR) a rinchiudersi in studio, in casa loro o in sala prove, per cinque-sei mesi e comporre tutto il materiale. Io al solito ho completato il lavoro con l’aggiunta delle lyrics e delle linee vocali; dopodiché da gennaio abbiamo arrangiato e poi registrato il tutto. E’ stato un processo non dico torturante, ma quasi! Ora però riusciamo a vedere la luce in fondo al nostro tunnel e penso proprio che il risultato sia qualcosa di completamente differente dai nostri canoni, qualcosa di più fresco, qualcosa che sa di rinascita. Niklas e Anders, comunque, sono i principali compositori per questo album; poi Martin e poi ci sono io con le lyrics. L’altro Martin (Brandstrom, elettronica, ndR) al solito ha arrangiato i brani nel suo stile eclettico e multifunzionale”.
PERSONALMENTE LO REPUTO UN DISCO PIUTTOSTO LENTO, RAFFINATAMENTE MELODICO E ANCHE BELLO OSTICO DA ASSIMILARE. PRATICAMENTE UN INCROCIO TRA “HAVEN”, “PROJECTOR” E LE IDEE DI TRANSIZIONE DELL’ULTIMO. SEI D’ACCORDO?
“Guarda, mi è davvero difficile rispondere a questa domanda. Non è retorica, ma aver composto un disco ti porta ad avere un’idea di esso troppo ‘dentro’, troppo specifica, poco obiettiva. Rispetto le opinioni di tutti e le apprezzo molto, ma non riesco a fare di più. Ti posso dire che sì, probabilmente ‘Construct’ non è fra i nostri dischi più veloci; ma ha un suono incredibile, dove ogni strumento si ritaglia una sua parte speciale: ci sono le tastiere molto in evidenza, le chitarre pesanti, una voce presente…tutto si pone un po’ fuori dai nostri soliti schemi, ma con un’amalgama incredibilmente omogenea e redditizia”.
AVETE SCELTO DI FARE MIXARE IL DISCO DA JENS BOGREN, OGGI, CON I SUOI FASCINATION STUDIOS, UNO DEI PIU’ ACCLAMATI MIXING ENGINEER EUROPEI. COME E’ NATA QUESTA COLLABORAZIONE, FORSE NEANCHE TANTO SORPRENDENTE?
“Infatti. Credo che prima o poi sarebbe successo. Dopo aver lavorato con Tue Madsen, un altro gran professionista, volevamo qualcosa di diverso anche per i suoni. Jens lo conosciamo da un po’ di tempo e, se non ricordo male, i suoi primi lavori che ho sentito sono stati ‘Paradise Lost’ dei Paradise Lost e ‘Ghost Reveries’ degli Opeth: due bombe sonore! Ne sono rimasto subito affascinato, in quanto hanno suoni organici, puliti, potenti, metal, ma anche con soluzioni fuori dai soliti nostri cliché. Quando qualche anno fa ci siamo rivisti, ci siamo subito detti ‘ma quando facciamo qualcosa insieme?’. E quindi eccoci qui. Jens è un ragazzo tranquillo e disponibile, simpatico e si lavora benissimo con lui. Abbiamo registrato tutto nel nostro studio e poi spedito ai Fascination per mix e mastering. Ci piace in modo particolare come Bogren riesca a far suonare i suoi dischi in modo compatto e omogeneo, donando comunque alle canzoni una loro personalità”.
FORSE E’ UN PO’ PRESTO, MA STATE GIA’ PENSANDO A QUALE BRANO SCEGLIERE COME SINGOLO DI LANCIO? OPPURE UN PEZZO CON CUI PRODURRE UN VIDEO?
(l’intervista si è svolta il 21 marzo, ndR) “Certamente! Proprio domani abbiamo in programma un incontro con Patric Ullaeus, il regista dei nostri ultimi video, per decidere il pezzo da estrapolare e buona parte dei dettagli. Siamo ancora un po’ indecisi, in ‘Construct’ abbiamo più di un’opzione per un buon pezzo di lancio. Vedremo…tu ad esempio quale sceglieresti?”.
MAH…CON POCHI ASCOLTI NELLE ORECCHIE, DIREI “THE SCIENCE OF NOISE”, LA SECONDA. MI SEMBRA CHE VI RAPPRESENTI BENE, SIA IN MANIERA CLASSICA CHE IN QUELLA PIU’…DICIAMO SPERIMENTALE.
“Sì, anche quel brano è in lizza, è vero. Dai, vediamo domani!”.
(per la cronaca, per il video poi è stato scelto “Uniformity”, ndR)
INEVITABILMENTE TI DEVO CHIEDERE QUALCOSA SULLO SPLIT CON DANIEL ANTONSSON, IL VOSTRO ULTIMO BASSISTA UFFICIALE. COM’E’ ANDATA? PENSATE DI SOSTITUIRLO?
“Non sappiamo ancora se lo sostituiremo. Forse ingaggeremo un session per i concerti, ma dobbiamo ancora decidere. Daniel, molto semplicemente, non era più coinvolto nella band. Ne era consapevole anche lui, quindi si è trattato di uno split amichevole. Ed è paradossalmente un bene che la separazione sia avvenuta prima di entrare in studio: non avevamo assolutamente tempo per aspettare un sostituto, men che meno di fare audizioni; così ci siamo guardati tutti quanti negli occhi e ci è sembrato naturale che fosse Martin Henriksson a registrare il basso per ‘Construct’. Martin è stato il nostro bassista fino a ‘Projector’, poi è passato alla chitarra, quindi chi meglio di lui poteva occuparsi delle quattro-corde? Devo dire che siamo rimasti tutti incredibilmente soddisfatti del risultato ottenuto: era da tanto tempo che non avevamo delle linee di basso così personali e particolari! Ci tengo a precisare che comunque Martin rimane il nostro chitarrista e che i Dark Tranquillity sono attualmente un quintetto”.
TROVO CHE L’OPENER DEL LAVORO, “FOR BROKEN WORDS” (FRA L’ALTRO PRESENTATA IN ANTEPRIMA AI FAN POCHE SETTIMANE FA), SIA PIUTTOSTO COMPLESSA E NON ESATTAMENTE IMMEDIATA. COME MAI LA SCELTA DI APRIRE IL DISCO CON UN PEZZO COSI’ POCO FUNZIONALE?
“Mi metti di nuovo in difficoltà con questa domanda. Vedi, io la vedo per forza in maniera diversa: ho assimilato e compreso ‘For Broken Words’ da moltissimo tempo e quindi la reputo un’ottima canzone, con parti interessanti e sperimentali, ma anche con tanto classico stile Dark Tranquillity. Però ti capisco, perchè è vero che in passato le nostre opener sono state spesso più catchy e di presa. E’ probabile che anche in questo frangente la band abbia voluto fare qualcosa di diverso, di poco ovvio, quasi di azzardato. Ma ti dico anche che l’ordine della tracklist non è fra le nostre prime preoccupazioni quando ci sono da definire i dettagli dei dischi. Se l’abbiamo messa in apertura è perchè per noi sta benissimo lì e basta!”.
PARLIAMO UN ATTIMO DELL’APPROCCIO GRAFICO-LIRICO. LA COPERTINA E’ BELLA, MA MOLTO ASETTICA, MINIMALE E, OVVIAMENTE, LONTANISSIMA DAI CANONI METAL. COSA AVEVA IN MENTE NIKLAS, QUESTA VOLTA? VUOI ANCHE PARLARMI DELL’ASPETTO LIRICO, DI CUI IMMAGINO TI SARAI OCCUPATO IN PRIMA PERSONA?
“Sì, dunque…liricamente ti posso dire che mi è venuto spontaneo rivisitare questi ultimi miei anni di angosce personali. Solitamente adoro usare metafore o del lirismo poetico per manifestare le mie emozioni e ciò che voglio trasmettere nelle lyrics, ma questa volta sono stato più onesto e diretto, a tratti anche arrabbiato. Una volta scelto il titolo, che comunque riflette bene la fase di stress costruttivo che ha vissuto la band nel periodo di composizione, abbiamo iniziato a parlare della veste grafica. Niklas non aveva intenzione di occuparsene ancora lui, in quanto tra le registrazioni, gli altri suoi lavori da grafico e mille altre cose, non ci sarebbe stato spazio per fare anche questo. Solo che, proprio mentre stavamo convogliando le idee su a chi assegnare le grafiche, ecco arrivare il magico giorno in cui Niklas mi telefona all’alba e mi dice di non aver dormito e di aver pensato tutta la notte all’artwork. Una decina di versioni buttate giù in poche ore, con anche la riesumazione di materiale risalente al 1995 e al 1996, tra bozze, schizzi e disegni. Ci saranno così delle grafiche diverse per ogni versione del disco!”.
FANTASTICO, MIKAEL! IL TEMPO STA SCADENDO, VADO A CHIUDERE CON UNA DOMANDA CHE RIGUARDA I VOSTRI FAN E SI RICOLLEGA A QUANTO DISCUSSO ALL’INIZIO. QUANTO RITENETE IMPORTANTE IL LORO GIUDIZIO? VI SENTITE CONDIZIONATI DA CIO’ CHE DICONO E PENSANO O RESTATE COMUNQUE LIBERI DA OGNI ‘COSTRIZIONE’?
“I Dark Tranquillity sono assolutamente soddisfatti della loro integrità come band. I fan scontenti ci saranno sempre, ma penso che quelli soddisfatti del nostro modus operandi siano certo di più. Noi vogliamo restare liberi di fare quello che vogliamo, anche cambiare sempre se questo fosse il nostro volere. La pressione dei supporter a volte spaventa, è vero, ma altrettante volte invece ispira in senso positivo. La cosa certa è che noi entriamo sempre in studio concentrati sull’album da comporre e basta, nessun altra interferenza esterna. E’ già capitato in passato che entrassimo in studio con in testa tutti i giudizi (negativi e positivi) dei fan e che poi, invece, seguissimo in fase di composizione ciò che pulsava nella nostra testa”.
BENISSIMO…GRAZIE MIKAEL, E’ STATO UN PIACERE! I TUOI SALUTI, PER FAVORE…
“Grazie a te! Ci vediamo presto in Italia, come al solito!”.