Bassista di fama mondiale grazie ai Megadeth prima, ed ai numerosi progetti che lo hanno coinvolto e continuano a farlo tutt’ora poi, David Ellefson incarna la figura della rockstar in maniera sicuramente bizzarra ed originale: fiero sostenitore della Fede e pastore della Chiesa Evangelista, David ritiene di essere una persona privilegiata e disposta a trasmettere agli altri i messaggi più positivi e costruttivi della sua carriera, incarnando di fatto il ruolo di grande comunicatore a tutti gli effetti. Di questo e di altro abbiamo parlato nell’intervista che segue, un concentrato decisamente eloquente di quel che il musicista americano pensa della sua musica, dei Megadeth e del loro percorso ed in generale, sulla sua vita come musicista, padre e strumento di Dio. Il punto di partenza è stato ovviamente la serie di eventi “Basstory”, particolari incontri sostenuti in prima persona da David dove narrazione, performance e spiegazioni sulla sua carriera si alternano e si fondono e che vedrà un’importante appuntamento anche a Milano nel mese di Marzo.
CIAO DAVID, BENVENUTO SU METALITALIA.COM! SARAI TRA POCO TEMPO IMPEGNATO IN UNA SERIE DI INCONTRI LIVE, FRA CUI UNO ANCHE QUI I ITALIA, DAL NOME “BASSTORY”, UNA SORTA DI NARRAZIONE SUONATA INTERAMENTE CURATA DA TE: POTRESTI SPIEGARE MEGLIO COME SI SVOLGERANNO QUESTI EVENTI E DA DOVE VIENE L’IDEA DI QUESTO SPETTACOLO?
– Ciao a tutti voi! L’idea dietro questi eventi è quella di creare un intimo incontro dove raccontare la mia esperienza e la mia carriera attraverso i riff, la musica e gli eventi che ho creato e vissuto nella mia vita. Sarà diviso in due parti, la prima dove suonerò per intero alcune canzoni selezionate e la seconda dove aprirò un dibattito vero e proprio con gli ospiti della serata: questo sarà quindi lo spunto per interagire con loro, farli salire sul palco e jammare insieme su alcuni canzoni molto famose. Alla fine quindi sarà presente una zona merchandise dove i fan potranno acquistare dei gadget e dei memorabilia della serata trascorsa insieme, autografati da me personalmente.
E’ MOLTO RECENTE ANCHE L’USCITA DI “GET IT OUT”, PRIMO DISCO CHE VEDE IMPEGNATI INSIEME TE E FRANK BELLO, BASSISTA DI UN’ALTRA FONDAMENTALE BAND THRASH METAL AMERICANA, GLI ANTHRAX: POTRESTI RICORDARCI COME AVETE DECISO DI COLLABORARE, COME È NATA L’IDEA DEGLI ALTUTIDES & ATTITUDES E COME SIETE ARRIVATI OGGI ALLA PUBBLICAZIONE DI “GET IT OUT”?
– Quella con Frank è stata un’unione del tutto naturale avvenuta nel 2013, anno in cui abbiamo iniziato a scrivere musica insieme per la composizione di tre canzoni che sono uscite poi sotto forma di EP l’anno successivo. Ci siamo divertiti un sacco in quel periodo ed il pubblico sembra aver apprezzato molto quello che è venuto fuori, una fusione unica ed una valvola di sfogo molto prolifica rispetto ai nostri impegni principali. Da qui l’idea di collaborare a qualcosa di più consistente, fino ad arrivare oggi all’uscita del nostro primo full-length “Get It Out”.
UN ALTRO PROGETTO CHE TI VEDE COINVOLTO SONO I METAL ALLEGIANCE, INSIEME AD ALTRI NOMI GROSSI DELLA SCENA METAL AMERICANA: QUANTO INFLUISCE OGNUNO DI VOI NELLA CREAZIONE DI QUELLA MUSICA IN TERMINI DI ISPIRAZIONE E COMPOSIZIONE? QUANTO DI QUELLO CHE POSSIAMO SENTIRE IN “POWER DRUNK MAJESTY” APPARTIENE A DAVID ELLEFSON A LIVELLO MUSICALE O LIRICO?
– I titoli delle canzoni vengono quasi tutti da mie idee, così come i testi di “Liers & Thieves” e “The Accuser”. Anche dal punto di vista musicale, gran parte del materiale di “Voodoo Of The Godsend” è mio, e ho aggiunto molti spunti creativi in “Impulse Control” e “King With A Paper Crown” in fase di songwriting. Se ci si fa caso, su queste canzoni è molto evidente il mio marchio stilistico, soprattutto in tutti quegli stacchi di basso che ci sono! Complessivamente però siamo un progetto molto attivo e collaborativo e davvero tutti mettiamo la nostra nella creazione di nuova musica e nella resa finale delle canzoni dei vari album.
LA TUA INSTANCABILE ATTIVITÀ LIVE ED IN STUDIO LASCIA PRESUPPORRE UN RAPPORTO CON IL TUO BASSO PRATICAMENTE INDISSOLUBILE: COME CREDI SI SIA EVOLUTO IL TUO FEELING ED IL TUO RAPPORTO CON ESSO, E PENSI CHE ANCORA NEL TEMPO QUESTO POSSA CAMBIARE ANCORA?
A- lla base di tutto, credo che il termine che meglio si adatta alla mia funzione sia quello di comunicatore, perché in fondo è questo quello che sono e che faccio da anni. Con il tempo, ho capito che posso fare questo attraverso la musica delle canzoni delle mie band, attraverso dei seminari, delle clinic o in altre situazioni particolari come gli eventi Basstory. Quel che collega tutto quanto comunque, è sempre il mio sconfinato interesse per la musica ed il mio enorme rispetto per la community di fans e musicisti che rendono tutto questo possibile. Il mio intento è quello di creare un’unione ancora più forte e stabile tra tutte le parti in gioco attraverso la musica, spingendomi a creare nuove cose e motivandomi ogni giorno a dare il massimo e sempre qualcosa in più.
A TRE ANNI DI DISTANZA DALL’USCITA DI “DYSTOPIA”, PREMIATO CON UN GRAMMY AWARDS FRA L’ALTRO, SONO IN MOLTI A CHIEDERSI A CHE PUNTO SIA LA GESTAZIONE DEL NUOVO ALBUM IN CASA MEGADETH…
– Come molti sanno, si tratta di un processo di gestazione in corso già da diverso tempo, cioè i primi mesi del 2018. Questa volta non ci trovavamo in possesso di molto materiale scartato dalle sessioni precedenti, motivo per cui per il nuovo album ci siamo ritrovati a scrivere da zero le strutture delle canzoni, cosa che sta richiedendo giustamente più tempo per poter esser effettuata secondo il nostro volere. Del resto, è molto interessante vedere come ogni giorno sia molto proficuo e produttivo dal punto di vista creativo, pieno di idee fresche e inedite da incastrare tra di loro ed utilizzare nel modo migliore.
AVETE EVIDENZIATO L’INTENZIONE DI NON RIPETERE QUANTO FATTO CON IL FORTUNATO PREDECESSORE, MA ANZI RENDERE LA MUSICA ANCORA PIÙ CUPA E PESANTE, SECONDO LE PAROLE DI MUSTAINE. COSA PUOI DIRCI DELLE INFLUENZE E DELLE EVOLUZIONI CHE AVETE SCELTO PER IL PROSSIMO ALBUM?
L- ’anniversario per i trentacinque anni di vita della band è stato per noi un momento focale, un’espediente per poter dare uno sguardo a tutto il nostro catalogo passato e riflettere sui differenti momenti compositivi che abbiamo affrontato. Sappiamo bene che alcuni di questi sono stati più apprezzati dai fan rispetto ad altri, ma è importante soprattutto per noi come band cercare di dare un’inquadratura generale a tutti i cambiamenti e le rivoluzioni che abbiamo attraversato nel tempo e nel corso di tutti i nostri album. In questo senso, diciamo che abbiamo tratto le maggiori ispirazioni da noi stessi, da questo processo all’indietro che abbiamo fatto, ed anche a livello lirico, per esempio, abbiamo semplicemente rispolverato quel che ci ispirava allora e che continua a farlo con tanta intensità ancora oggi.
COME SI SVOLGE LA COMPOSIZIONE DEL NUOVO MATERIALE IN GENERE, E CHE DIFFERENZE PENSI CI SIANO TRA IL VOSTRO MODO DI SCRIVERE MUSICA INSIEME ADOTTATO OGGI E QUELLO INVECE DI QUASI TRENTACINQUE ANNI FA?
– Siamo da sempre una band basata sulla potenza dei riff, quindi più o meno ogni canzone si basa su di essi. Questo approccio è rimasto fondamentalmente invariato nel tempo e rimane ad oggi sicuramente il tratto distintivo della musica dei Megadeth.
PARLANDO FRANCAMENTE, COME VALUTERESTI LO SVILUPPO DELLA CARRIERA DEI MEGADETH DOPO TUTTO QUESTO TEMPO? AVETE AVUTO PERCORSI MOLTO TORTUOSI, CON MOMENTI GLORIOSI ED ALTRI MENO LUNGO IL CAMMINO…
– In maniera del tutto strana, gli inaspettati cambi di line-up che abbiamo dovuto affrontare da sempre lungo il nostro percorso si sono rivelati col tempo dei formidabili imput artistici e creativi da cui poter attingere. Parlando strettamente di musica e canzoni, credo che l’unico periodo in cui abbiamo deviato davvero molto dal nostro solito sia stato nei tardi anni Novanta, quando il metal classico è stato ‘sfidato’ e surclassato in interesse da altri generi musicali o da sottogeneri stessi della nostra musica. In quell’epoca, erano presenti regole molto condizionanti e ferree per poter essere passati alla radio con una certa frequenza, ma con il tempo siamo tornati senza rimpianti a comporre musica che come band apprezzassimo e ritenessimo la migliore che potessimo realizzare in quel momento. Abbiamo notato che quando siamo entusiasti del nostro operato, anche il resto del mondo dimostra grande apprezzamento, è così che oggi valutiamo quali canzoni mettere all’interno dei nuovi album!
LA FONDAZIONE DAVID ELLEFSON YOUTH MUSIC FOUNDATION, INCENTRATA SULL’AIUTO DI BAMBINI IN DIFFICOLTÀ TRAMITE L’EDUCAZIONE MUSICALE NELLE SCUOLE, INAUGURA ANCHE UN’INIZIATIVA BENEFICA DA PARTE TUA: IN BASE ALLA TUA ESPERIENZA, QUALE IMPATTO PENSI POSSA AVERE LA MUSICA NELL’AIUTARE PERSONE CON SITUAZIONI PERSONALI COMPLICATE?
– La musica può essere una forza creativa unica, una guida fantastica soprattutto per le persone più giovani. Io stesso sono un testimone vivente di questo, dal momento che grazie ad essa sono riuscito a pormi degli obbiettivi e degli ideali da raggiungere quando ero un teenager. Diciamo quindi che in cambio sento la necessità, soprattutto nelle aree rurali e nelle città più piccole come quelle da cui provengo, non solo di aiutare la musica a sopravvivere ed essere trasmessa alle nuove generazioni, ma anche quella di donare speranze e scopi a tutti quei ragazzi che per motivi personali non sono riusciti a dare un senso compiuto alla loro vita fino ad ora.
NON HAI MAI FATTO MISTERO DELLA TUA FEDE E DELLA TUA GRANDE DEDIZIONE VERSO LA CHIESA. PER CONTRO, INCARNI IL RUOLO DI UN ICONA METAL E ROCK, NIENTE DI PIÙ DISTANTE DA QUESTE CONCEZIONI: COME RIESCI AD UNIRE QUINDI I DUE VOLTI CHE TI CARATTERIZZANO?
– Per me, Dio mi ha dato l’inesauribile dono della Musica, nonché la possibilità di comunicare costantemente con la gente, intrattenerla e poter essere di ispirazione per tantissime persone che incontro suonando in tutto il mondo. Essere un Evangelista non significa solamente essere membro attivo della chiesa. Ritengo che incarnare con le mie azioni la volontà di Dio in Terra cercando di trasmettere un messaggio positivo sia qualcosa di molto più utile e produttivo che non starsene su di un pulpito battendo le mani sulla Bibbia cercando di convincere le persone a trovare Dio in un modo o nell’altro! Questo è il modo in cui cerco di unire in maniera attiva e proficua la mia fede con la mia passione per il rock e per la musica heavy metal.
DOPO UNA CARRIERA PIENA DI SUCCESSI E SODDISFAZIONI, QUALE È IL LAVORO PER IL QUALE DESIDERERESTI ESSERE RICORDATO NEL TEMPO?
– Quel che più conta per me, è essere ricordato come un buon padre di famiglia, nonché una persona utilizzata da Dio come strumento per ispirare altre persone a dare il loro meglio.
DOPO TUTTI GLI IMPEGNI ED I PROGETTI DETTI SOPRA, COSA ALTRO DOVREMMO SAPERE SU DAVID ELLEFSON? QUALI ALTRI PROGETTI HAI IN TESTA PER IL 2019?
– A Luglio dovrebbe uscire il mio nuovo libro “More Life With Deth” che sarà accompagnato da molti contenuti extra: sarà disponibile infatti l’intera storia della mia famiglia in formato download, nonché la possibilità di scaricare alcune canzoni che fungono da colonna sonora rispetto agli eventi descritti tra le pagine del libro. Mi interessava rendere questa uscita un pacchetto completo ed esaustivo su di me, e credo che il risultato sia stato raggiunto grazie a questa interessante unione di parti che conterrà.