“Sì, indubbiamente ‘Wolves’ è stato un grosso passo in avanti per noi! La decisione di far entrare Sabine in pianta stabile nei Deadlock è stata molto funzionale. Abbiamo ottenuto ottime recensioni e suonato un sacco di show importanti, nonché partecipato a diversi festival. Ad esempio, il tour con i nostri amici Neaera è stato spettacolare. Ed inoltre abbiamo avuto la possibilità di tenere concerti in paesi dove non eravamo mai stati, quali Russia, Ucraina e Lettonia”.
OK, VENIAMO A “MANIFESTO”: SIA IL SUO TITOLO CHE L’ARTWORK SEMBRANO AVERE UN FORTE SIGNIFICATO. PERCHE’ PROPRIO “MANIFESTO”? E PERCHE’ UN ARTWORK COSI’ PARTICOLARE?
“Sì, sappiamo che parecchie persone stanno apprezzando od odiando la cover del disco. Io trovo sia molto artistica ed Adam Wentworth ha fatto proprio un gran lavoro. Vedi, noi ci consideriamo una band creativa e volevamo che la copertina di ‘Manifesto’ fosse fantasiosa e soprattutto differente dalle copertine standard metal. La cover esplica il contenuto del disco: è la nostra condanna, sotto forma di pergamena, al nostro mondo ormai degenere, regolato dallo sfruttamento e dall’abuso del pianeta, della Natura e di tutte le creature viventi”.
UN PAIO DI MESI FA, IL VOSTRO BASSISTA THOMAS HUSCHKA VI HA ABBANDONATO. COS’E’ SUCCESSO FRA DI VOI? AVETE TROVATO UN SOSTITUTO?
“Be’, non c’è molto da dire a questo riguardo. C’erano diverse incomprensioni fra noi, sia a livello musicale che personale, e per questo abbiamo deciso di continuare senza di lui. E’ triste a dirsi perché Tom resta comunque un ottimo amico, però è stata la scelta giusta da fare. Abbiamo già suonato dei concerti con dei rimpiazzi: Stefan Fimmers dei Necrophagist (alla faccia del rimpiazzo!, ndR) ci ha aiutato per qualche data, così come John Gahlert, che suonava con i Fall Of Serenity, ha preso il posto di Tom durante i concerti di spalla ai Soilwork. Per quanto riguarda invece il tour di inizio anno con All That Remains e The Haunted (tra qualche giorno a Milano, ndR), ci avvaleremo del bassista dei Fear My Thoughts, Bartosz Wojciechowski. Quindi in realtà non abbiamo ancora trovato un sostituto ufficiale, ma c’è davvero molta gente interessata a suonare il basso per noi e sono certo che non sarà difficile trovare la persona adatta”.
REPUTO “MANIFESTO” UNA VIA DI MEZZO TRA L’ALTA ORECCHIABILITA’ DI “WOLVES” E LA MAGGIOR SPERIMENTAZIONE PRESENTE SU “EARTH.REVOLT”. COME AVETE LAVORATO DURANTE IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE?
“La cosa positiva è che Sebastian (Reichl, l’altro chitarrista e principale compositore del gruppo, ndR) ora ha il suo personale studio di registrazione, lo Slaughter’s Palace, e quindi siamo stati liberi di registrare l’album quando e per quanto ci andava. E’ stato davvero produttivo lavorare duro su ogni canzone e provare molteplici soluzioni affinché i pezzi ci venissero il meglio possibile! E se eravamo indecisi su qualche struttura o qualche passaggio, ecco che ci bastava dormirci sopra per una notte e in un paio di giorni il dubbio era risolto… Cosa che non è proprio possibile se sei costretto ad andare a registrare fuori casa. Per il mix e per il mastering ci siamo rivolti a Jacob Hansen, che ha fatto come al solito un lavoro superbo”.
MI PUOI DIRE QUALCOSA RIGUARDO LE LYRICS DEL DISCO? SONO ANCORA PARECCHIO VEGAN-ORIENTED?
“Lo puoi ben dire eccome! Naturalmente, se a risponderti fosse Jo (Johannes Prem, vocalist, ndR), potrebbe darti più informazioni a riguardo, ma per farla breve: tutti i testi della prima parte di ‘Manifesto’ riguardano il maltrattamento degli animali, visto però dalla parte dei criminali, che spiegano quello che fanno: c’è un brano sugli esperimenti di vivisezione (‘Martyr To Science’), uno riguardo al trasporto illegale (‘Deathrace’), uno sulla caccia (‘Fire At Will’), uno che parla dell’uso degli animali nei circhi (‘The Brave/Agony Applause’), un altro che spiega come vengono macellati (‘Slaughter’s Palace’) ed infine un ultimo, scritto per una campagna della Peta2 in Canada, che tratta del massacro delle foche (‘Seal Slayer’). Le canzoni della seconda parte del disco parlano di come l’Uomo stia distruggendo se stesso e Madre Natura, e alla fine si trovano un pezzo con un finale positivo ed un altro con un finale negativo”.
UNA DOMANDA CHE PENSO VI STIANO FACENDO IN PARECCHI: COME ACCADDE PER LA SEZIONE TECHNO DI “END BEGINS” DA “WOLVES”, AVETE SPINTO ANCORA DI PIU’ I VOSTRI LIMITI ADESSO, GRAZIE ALLA LUNGA PARTE HIP-HOP PRESENTE IN “DEATHRACE”. SARO’ SINCERO DICENDOTI CHE NON LA TROVO MOLTO CALZANTE COL VOSTRO SOUND. DI CHI E’ STATA L’IDEA? E CHI SONO GLI SPECIAL GUEST?
“Come potrai immaginare, la sezione hip-hop ha generato una serie notevole di impressioni discordanti sul fatto che essa possa essere assimilabile al nostro stile o no. In altre interviste, Jo ha detto che noi ogni tanto ascoltiamo hip-hop quando siamo in giro per concerti ed è stato per questo che i The Hitfarmers ci hanno contattato e chiesto se eravamo interessati a registrare qualcosa con loro. Ci hanno spedito così alcuni beats e noi ne abbiamo scelto uno che andasse bene per la canzone che stavamo componendo. E poi loro ci hanno piazzato sopra il flow. E’ qualcosa di cui non ci pentiamo e, anzi, ne andiamo anche molto orgogliosi!”.
E INVECE MI SONO MOLTO PIACIUTE LE CLEAN VOCALS MASCHILI DI “DYING BREED”. ANCHE PER QUESTO GUEST, NON HO TROVATO INFORMAZIONI…CHI E’?
“Si tratta di Christian Alvestam, il vecchio cantante degli Scar Simmetry, che ora milita nei Miseration”.
SO CHE SABINE E’ MAMMA GIA’ DA QUALCHE ANNO. COME RIESCE A SEGUIRVI DURANTE I TOUR E I CONCERTI? DOVE TIENE IL PICCOLO?
“Be’, di certo ancora non se lo porta dietro. Ovviamente per lei è molto duro allontanarsi da suo figlio quando c’è da partire per dei tour più o meno lunghi. Ma la famiglia di Sabine le dà un grande aiuto, tenendole il piccolo quando siamo via; e inoltre lei porta sempre dei regali al bimbo quando siamo di rientro, quindi lui non può proprio lamentarsi!”.
SI E’ CONCLUSO DA UN MESE IL VECCHIO 2008: QUALI DISCHI SALVERESTI DALL’ANNO PASSATO?
“Difficile da dire: credo ‘Apocalyptic Feasting’ dei Brain Drill, ‘Planetary Duality’ dei The Faceless e ‘Declaration’ dei Bleeding Through”.
COME DETTO SOPRA, A BREVE SARETE IN GIRO CON THE HAUNTED E ALL THAT REMAINS. PENSI SIA UN BUON PACCHETTO DI GRUPPI, IL VOSTRO?
“Assolutamente sì! Due band che apprezziamo e che riteniamo valide e davvero un bel giro di città europee in cui suonare! Non vediamo proprio l’ora”.
“Bene, vi ringrazio allora per l’interesse nei Deadlock e spero di vedere tutti i lettori al nostro show di Milano, il 10 febbraio. Stay metal!!!”.