DECAPITATED – Fast forward!

Pubblicato il 11/04/2006 da
 
I Decapitated sono una delle poche giovani band a proporre realmente qualcosa di nuovo. Dopo aver stupito – almeno in ambito death metal – con lo splendido “The Negation”, i quattro polacchi tornano alla carica con “Organic Hallucinosis”, album imprevedibile e modernissimo, che oltre a mostruosi assalti death metal mette in mostra break iper tecnici e contorti sulla scia degli svedesi Meshuggah. Il quarto full-length del gruppo pare dunque avere tutte le carte in regola per essere apprezzato da una fetta di pubblico più consistente… e noi speriamo davvero che ciò accada, perchè di formazioni tanto abili e personali al giorno d’oggi se ne contano sulle dita di una mano e sarebbe un delitto non supportarle in maniera adeguata. Spazio ora all’intervista, che ha visto come protagonista Vitek, il batterista dei nostri. A causa della sua scarsa conoscenza della lingua inglese, Vitek è riuscito di rado a dilungarsi nelle risposte, tuttavia non ha fallito nel rivelare i retroscena più importanti di “Organic Hallucinosis” e i futuri piani della band…
 
 

CIAO VITEK, COME PRESENTERESTI IL NUOVO ALBUM AI LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Ciao a tutti! Che dire… ‘Organic Hallucinosis’ è sicuramente il lavoro più sperimentale della nostra discografia. Abbiamo cercato di variare ancora di più la tracklist e abbiamo curato come mai prima d’ora le linee vocali. Inoltre questa volta alcune delle canzoni si muovono per diversi minuti sullo stesso ritmo, una cosa inedita per noi. Durante l’ascolto di questi episodi è molto più facile fare headbanging (ride, ndR)!”.

SEMBRA CHE QUESTA VOLTA ABBIATE VOLUTO PIU’ CHE MAI MISCHIARE LE VOSTRE RADICI DEATH METAL CON INFLUENZE MODERNE, SU TUTTE QUELLE DEI MESHUGGAH…
“Sì, hai ragione. Penso si tratti di una evoluzione naturale… ascoltiamo molte band moderne ed è normale che, alla lunga, la loro influenza si senta. Il metal si sta evolvendo e noi stiamo facendo la stessa cosa… non avrebbe senso continuare a prendere esclusivamente i Morbid Angel come punto di riferimento”.

COME SI E’ SVOLTO IL PROCESSO DI SONGWRITING QUESTA VOLTA? IL DISCO SUONA DIVERSO DAI PRECEDENTI, ANCHE LA SUA COMPOSIZIONE VI HA VISTO OPERARE IN MANIERA DIFFERENTE?
“Direi di sì. Vogg, il nostro chitarrista, si è rintanato in casa per un mese, suonando otto ore al giorno. Sembrava un operaio in fabbrica! Ogni tanto gli facevo visita e portavo a casa parte del materiale, per poi cominciare ad arrangiarlo. In pratica, io e lui siamo andati avanti così per trenta giorni, senza mai vederci una sola volta in sala prove. Il disco è nato nelle nostre case e, in parte, direttamente in studio. Un paio di brani, infatti, sono stati ultimati proprio appena prima che iniziassimo a registrare!”.

“ORGANIC HALLUCINOSIS” E’ STATO PRODOTTO DA VOI… PER QUALE MOTIVO NON AVETE CHIESTO L’AIUTO DI UN PRODUTTORE ESTERNO ALLA BAND?
“Perchè non abbiamo abbastanza soldi per ingaggiare Rick Rubin, come invece hanno fatto i Metallica (ride, ndR)! Scherzi a parte, questa volta non abbiamo sentito la necessità di collaborare con qualcun’altro. Sapevamo che suoni volevamo ottenere e sapevamo come ottenerli. Magari un giorno ci arriverà un’offerta interessante da qualche produttore famoso, ma per ora siamo contenti di lavorare così”.

SIETE PERCIO’ SODDISFATTI DEI RISULTATI RAGGIUNTI?
“Assolutamente, siamo davvero felici di come è venuto il disco. Amo tutte le canzoni tranne ‘Visual Delusion’, che mi ha fatto impazzire mentre la scrivevamo! Trovo che ‘Organic Hallucinosis’ sia un lavoro veramente ispirato e fresco… non mi sono ancora annoiato ad ascoltarlo. Il mio brano preferito in assoluto è ‘Revelation Of Existence (The Trip)’… non avevamo mai realizzato un pezzo così lento prima d’ora. Ci puoi anche sentire delle influenze Tool”.

“ORGANIC HALLUCINOSIS” E’ IL PRIMO ALBUM DELLA VOSTRA CARRIERA A NON VEDERE DIETRO AL MICROFONO SAURON. CHE COSA E’ SUCCESSO CON LUI? PERCHE’ HA LASCIATO LA BAND?
“Sauron voleva semplicemente vivere una vita normale… trovarsi un lavoro, essere pagato regolarmente, etc. Non gli andava più di vivere alla giornata come noi. Inoltre soffre di asma e da qualche tempo aveva cominciato a fare fatica a cantare. Come puoi immaginare, non cè stato alcun litigio… lo split è avvenuto serenamente e siamo ancora ottimi amici”.

VUOI DUNQUE PRESENTARE COVAN, IL VOSTRO NUOVO FRONTMAN?
“Covan è un pazzo furioso… ma è un cantante di grande talento (ride, ndR)! Può cantare in circa quindici modi diversi e non si tira indietro quando bisogna lavorare su del nuovo materiale. Ha davvero dato una marcia in più al nostro nuovo album”.

PUOI ORA FAR LUCE SULLA TEMPORANEA DIPARTITA DEL VOSTRO BASSISTA MARTIN? SE NON ERRO, NON VI HA SEGUITI NEL VOSTRO ULTIMO TOUR AMERICANO…
“Proprio così, Martin purtroppo non è venuto con noi negli Stati Uniti ed è stato costretto a lasciare la band per alcuni mesi. Ha ricevuto la chiamata per il servizio militare ed è rimasto in Polonia per sbrigare le pratiche per evitare di partire! In Polonia, se sei uno studente, puoi declinare l’invito a prestare servizio nell’esercito, così Martin si è nuovamente iscritto all’università. Ora gli toccherà studiare sul tour bus, ma almeno continuerà a far parte del gruppo (ride, ndR)!”.

HO NOTATO CHE NEI VOSTRI ULTIMI TOUR NON VI SIETE PIU’ AVVALSI DELL’AIUTO DI UN SECONDO CHITARRISTA COME IN PASSATO… PER QUALE MOTIVO?
“In effetti alcune nostre canzoni in sede live necessitano di due chitarre, ma ci siamo resi conto che il nostro impatto, anzichè migliorare, peggiorava quando salivamo sul palco come quintetto. Ci piacerebbe trovare un secondo chitarrista, ma è dura scovarne uno all’altezza di Vogg. In futuro credo che continueremo con una sola chitarra anche dal vivo, poi si vedrà. Comunque anche in quattro riusciamo a ‘spaccare’ come si deve!”

TORNIAMO AL NUOVO ALBUM: GIUDICANDO DAI TITOLI, PARE CHE NEI TESTI STIATE A POCO A POCO ABBANDONANDO LE TEMATICHE PRETTAMENTE DEATH METAL…
“Sì, tutto ciò è sintomo della voglia di evolverci di cui ti parlavo. Questa volta abbiamo voluto mettere da parte la fiction e abbiamo parlato di cose reali… di cose che oggi avvengono in Polonia e che ci hanno fatto riflettere. Un amico di Covan ha trovato il diario di una tossicodipendente… oggi questa ragazza è probabilmente morta. Quelle pagine lo hanno colpito enormemente, tanto da ispirarlo durante la stesura dei testi…”.

RIMANENDO SEMPRE IN TEMA DI CAMBIAMENTI, D’ORA IN AVANTI AVETE FORSE INTENZIONE DI CURARE MAGGIORMENTE LA VOSTRA IMMAGINE?
“No, a quello non ci pensiamo proprio (ride, ndR)! Ci siamo sempre presentati con i nostri vestiti di tutti i giorni, non ci interessa nè essere trendy, nè coprirci di pelle e borchie! Il nostro obiettivo è realizzare della buona musica… qualcosa che possa divertire la gente. La musica deve essere il nostro biglietto da visita, tutto il resto non conta”.

CHE COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAI DECAPITATED SUL FRONTE LIVE? COSA AVETE IN PROGRAMMA PER I PROSSIMI MESI?
“Allora, posso dire che oggi i Decapitated sono una delle priorità della Earache, dunque potremo contare su un supporto notevole sotto il punto di vista concertistico. Tra maggio e giugno saremo in tour in Europa, in estate prenderemo parte a qualche festival e a partire da ottobre supporteremo i Fear Factory in lungo e in largo per gli Stati Uniti. Per ora c’è in programma questo, ma speriamo che vengano aggiunte altre date!”.

QUAL’E’ IL TUO RICORDO PIU’ BELLO LEGATO AI DECAPITATED?
“Una volta siamo partiti per un tour europeo e io ho scordato il passaporto a casa! Ogni volta che attraversavamo un confine dovevo nascondermi nel tour bus (ride, ndR)!”.

COME VEDI IL FUTURO DELLA BAND?
“Roseo… abbiamo molta voglia di suonare e di rompere nuove barriere. Se nessuno di noi impazzirà a causa di questa musica, vi faremo compagnia per ancora molti anni!”.

GRAZIE VITEK!
“Grazie a Metalitalia.com per il supporto, speriamo di vederci in Italia a giugno!”.

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