DECAPITATED – The New Breed

Pubblicato il 18/03/2004 da

Il primo capolavoro del 2004 si intitola “The Negation” ed è firmato Decapitated… un album quest’ultimo incredibilmente curato, violento,  fantasioso… in una parola: bellissimo! Con questo suo terzo lavoro il quartetto polacco sembra essere davvero destinato a guidare il death metal alla definitiva rinascita, nessuno infatti al momento sembra possedere la creatività e le capacità tecnico-esecutive di questi giovanissimi ragazzi (età media ventun’anni!). Un disco come “The Negation” non si ascoltava da tanti, troppi anni e Metalitalia.com non ha esitato un secondo a contattare i Decapitated, qui rappresentati dal bassista Martin, per sapere di tutto e di più sulla rivelazione dell’anno!

CIAO MARTIN, PARLIAMO SUBITO DELLA GENESI DEL VOSTRO NUOVO CAPOLAVORO, “THE NEGATION”!
“Le recording session hanno avuto luogo lo scorso agosto negli Hertz Studios, per quanto ci riguarda i migliori in tutta la Polonia per registrare death metal. Abbiamo avuto ben quattro settimane a disposizione per registrare tutti gli strumenti e addirittura due per occuparci del mixaggio e del mastering! Penso che al momento, per la maggior parte delle death metal band, sia un miraggio poter avere a disposizione simili mezzi… siamo senza dubbio molto fortunati a ricevere un tale supporto dalla nostra label. Inoltre tutto questo tempo in studio ci ha permesso di scrivere due nuovi brani in condizioni ottimali e questi sono finiti direttamente sul disco, in un’altra situazione ci saremmo preoccupati esclusivamente di registrare ciò che avevamo preparato! La Earache è davvero contenta del risultato finale… e ovviamente pure noi!”.

GLI STUDI UTILIZZATI PER “THE NEGATION” SONO GLI STESSI IN CUI ERA STATO REGISTRATO “NIHILITY”, IL VOSTRO ALBUM PRECEDENTE. COME SPIEGHI CHE QUESTA VOLTA LA PRODUZIONE SIA NETTAMENTE MIGLIORE? E’ STATA SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO?
“Certamente l’avere più tempo a nostra disposizione è stato determinante per ottenere una tale resa sonora ma c’è anche da sottolineare l’esperienza acquisita dai due ingegneri del suono negli ultimi due anni e anche la nostra… questa volta conoscevamo gli studi come le nostre tasche e ogni giorno sapevamo esattamente che cosa avremmo dovuto fare. Più passi tempo in studio più impari ad usare i macchinari nel migliore dei modi e ad essere celere… presumo quindi che il nostro prossimo album suonerà ancora meglio!”.

“THE NEGATION” MI E’ PARSO UN ALBUM UN PO’ MENO INCENTRATO SULLA TECNICA RISPETTO AL SUO PREDECESSORE…
“Sì, sono d’accordo, questa volta i riff sono un po’ più ‘in your face’ anche se le strutture della maggior parte dei brani sono rimaste piuttosto complesse. Non ci piace suonare musica ‘easy’ ma a volte una sola nota rende mille volte di più di cento note sparate alla velocità della luce… credo che ciò che ci eravamo prefissati di fare sia chiaro ascoltando pezzi come ‘The Fury’ o ‘Lying And Weak'”.

IL DISCO POI E’ SICURAMENTE IL PIU’ VARIO CHE ABBIATE MAI REALIZZATO…
“Sì, non volevamo scrivere solo brani veloci pieni di blast beat! Su ‘The Negation’ è possibile ascoltare pezzi veloci, vedi ‘The Fury’, altri più lenti e altri ancora che contengono entrambi questi aspetti. Se suoni solo veloce o solo lento puoi facilmente stancare chi ti ascolta, noi crediamo di essere riusciti a realizzare un album interessante dall’inizio alla fine”.

COME NASCE UN PEZZO DEI DECAPITATED?
“Normalmente parte tutto da un riff di chitarra, poi aggiungiamo batteria, basso, assoli e voce. Questo è il nostro normale procedimento, anche se il brano ‘Lying And Weak’, uno di quelli composti direttamente in studio, è nato da un’idea del nostro batterista”.

QUALI PENSI CHE SIANO LE CANZONI PIU’ RAPPRESENTATIVE DI “THE NEGATION”?
“Stiamo ricevendo ultimamente molti complimenti per ‘The Fury’, ma credo che ‘Three Dimensional Defect’ e ‘Long Desired Dementia’ siano le canzoni più riuscite del cd… la prima è già stata suonata dal vivo in Inghilterra e credo possa diventare uno dei nostri piccoli classici!”.

HO TROVATO LA COPERTINA DELL’ALBUM DAVVERO BELLA, ME NE VUOI PARLARE?
“Non sono d’accordo con te, la copertina di un album death metal non può essere definita ‘bella’, le copertine di album death metal sono solo ‘evil & dark’ (ride, nda)! Scherzi a parte, l’idea è partita da Sauron, il nostro cantante. Il simbolo raffigurato in copertina significa ‘negazione’ ed è stato trovato su una enciclopedia. Abbiamo lavorato a stretto contatto con il disegnatore… noi abbiamo proposto il simbolo e lui intorno ad esso ha disegnato tutto quello che puoi vedere”.

CHE MI DICI DEI TESTI DI “THE NEGATION”? ABBIAMO FORSE A CHE FARE CON UN CONCEPT?
“No, i testi non sono affatto legati tra loro. Comunque parlano di guerra, morte e di tutte le brutte cose che accadono in questo mondo. Nei vecchi album c’erano alcuni testi legati alla mitologia ma questa volta non c’è nulla che sia connesso a quegli argomenti”.

NELL’EDIZIONE LIMITATA DELL’ALBUM SARA’ PRESENTE UNA COVER DI “LUNATIC OF GOD’S CREATION” DEI DEICIDE. PERCHE’ QUESTA SCELTA?
“In passato abbiamo inciso cover di Slayer e Napalm Death… non c’è una ragione particolare, ogni tanto ci piace suonare i nostri pezzi preferiti di alcune delle band che riteniamo possano averci influenzato! Quel pezzo dei Deicide ci è sempre piaciuto molto, così, quando ci siamo trovati in studio, ci siamo detti: ‘perché no?'”.

COSA PENSI DELL’ULTIMO ALBUM DEI DEICIDE? OGGI SONO VOSTRI COMPAGNI DI ETICHETTA…
“Il nuovo album dei Deicide è discreto… ma a dire il vero non ci voleva molto a fare meglio di ‘Insineratehymn’ e ‘In Torment In Hell’! Sono una band storica ma credo che oramai non siano più in grado di tornare ai fasti del passato. Il mio album preferito comunque è ‘Once Upon The Cross’!”.

E CHE MI DICI INVECE DELL’ULTIMO MORBID ANGEL?
“Ehi… vuoi che la Earache si arrabbi con me (ride, nda)? Secondo me il nuovo Morbid Angel ha una manciata di canzoni decenti… purtroppo la produzione è scandalosa e inoltre devo farmi spiegare il significato di pezzi come ‘Drum Check’!”.

PICCOLA CURIOSITA’: PUOI SPIEGARMI PERCHE’ IN ALCUNE FOTO APPARITE IN CINQUE E IN ALTRE IN QUATTRO?
“Nessun problema… alcune foto che circolano sono state scattate insieme ad Hiro, che è il ragazzo che ci aiuta in tour alla seconda chitarra. Lui suona negli Sceptic, un’ottima band che mi ricorda molto i Death (bravissimi, andate a cercarli! nda). La line up dei Decapitated è comunque composta solo da quattro persone, Hiro non registra nulla e non ha nessun potere decisionale. E’ un nostro grande amico che ci aiuta spesso in tour, dal vivo infatti riteniamo sia necessario avere due chitarre”.

SO CHE TUTTI VOI DEDICATE ALLA MUSICA LA QUASI TOTALITA’ DEL VOSTRO TEMPO, GIUSTO?
“Sì, noi tutti, oltre a studiare all’università, frequentiamo il conservatorio. Studiamo musica da quando eravamo bambini e oltre ai Decapitated abbiamo diversi progetti a cui dedicarci. Sauron canta in una band grindcore, Vogg (chitarrista, nda) e io suoniamo nei Lux Occulta, una band death-black molto sperimentale con due album all’attivo, e Vitek (batterista, nda) sta aiutando Peter dei Vader nel suo progetto Panzer X. Fino a qualche anno fa io Vogg e Vitek suonavamo anche in una band jazz e utilizzavamo strumenti come pianoforte, sassofono e tromba… ci è servito molto per migliorare come musicisti”.

COSA PENSANO VOSTRI COMPAGNI DI UNIVERSITA’ E DI CONSERVATORIO DELLA VOSTRA PASSIONE PER IL DEATH METAL?
“Be’, noi non ostentiamo il fatto che suoniamo in questa band, quando siamo là parliamo di altre cose o ci concentriamo sullo studio. Però so che molti, tra cui alcuni che ascoltano solo musica classica, rispettano molto ciò che stiamo facendo… Vogg mi ha detto che l’altro giorno all’accademia di musica di Cracovia ha ricevuto molti complimenti per il nuovo album”.

MI PUOI SPIEGARE PERCHE’ IN POLONIA VI E’ UN COSI’ ALTO NUMERO DI DEATH METAL BAND? LA SCENA APPARE FORTISSIMA!
“Mi fa piacere che tu dica questo… in effetti la scena polacca negli ultimi anni è cresciuta parecchio, ci sono molti talenti in circolazione. Non so perché nascano così tante death metal band… forse per il fatto che i rapporti tra tutti noi sono sempre molto corretti, non c’è quasi mai invidia o gelosia. Tentiamo di aiutarci l’un l’altro e di far crescere sempre di più la scena… e vedere che il pubblico è molto ricettivo e apprezza ciò che proponiamo ci motiva ancora di più.  Forse i ragazzi più piccoli, vedendo questo tipo di situazione, si sentono incentivati a dar vita ad un gruppo!”.

TRA QUALCHE MESE SARETE IN TOUR CON I MAYHEM, CHE NE PENSI DI QUESTA ACCOPPIATA?
“Non sono un fan del black metal, credo che ultimamente sia per lo più una moda… molti gruppi pensano solo al trucco e ad indossare crocefissi rovesciati. I gruppi death metal pensano sempre e solo alla musica e questo è senz’altro un bene. In ogni caso i Mayhem sono una band storica e il loro ‘Gran Declaration Of War’ non mi era dispiaciuto… speriamo di divertirci”.

OK MARTIN, SIAMO GIUNTI ALLA FINE DELL’INTERVISTA. GRAZIE MILLE… LE TUE ULTIME PAROLE?
“Mannaggia la processione… una birra, per favore (in un italiano quasi perfetto, nda)! Sono stato in vacanza da voi un paio di anni fa (ride, nda)! Grazie per l’intervista, ascoltate il nostro nuovo album e venite a vederci quando saremo in tour!”.

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