DECEASED – Che l’incubo abbia inizio

Pubblicato il 20/01/2019 da

Cult o meno, vi sono band che, ogniqualvolta entrano in gioco, se ne coglie appieno la presenza. E’ il caso dei Deceased: al termine dello scorso anno, la death-thrash band americana è tornata sugli scudi trapanandoci i padiglioni auricolari con un autentico gioiello chiamato “Ghostly White” che, se qualcuno non lo avesse ancora fatto, vi invitiamo quanto meno ad ascoltare. Incubi, trame orrorifiche, il male nelle sue mille versioni, anche cinematografiche, in un mondo dove non vi sono eroi, non vi è mai un lieto fine. Il tutto circondato da un tasso di energia ad altissimi livelli, frutto esclusivo della passione che un gruppo come i Deceased ha impiegato nella realizzazione di questa nuova ottava fatica. A ben guardare, senza voler cadere in false retoriche, un eroe in tutta questa faccenda esiste veramente: si chiama Dave Castillo, il quale, per un autentico quanto macabro scherzo del destino, è passato a miglior vita proprio pochi giorni prima della release ufficiale dell’album. Di questo e di altro abbiamo parlato con il mastermind dei Deceased: Mr. Kingsley “King” Fowley. Buona lettura!


CIAO KINGSLEY E BENVENUTO SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM. AVREMMO VOLUTO APRIRE QUESTA INTERVISTA CON LA CELEBRAZIONE, PIU’ CHE MERITATA, DEL VOSTRO NUOVO ALBUM, TUTTAVIA, CI SEMBRA GIUSTO RICORDARE INNANZITUTTO L’AMICO E COLLEGA DAVE CASTILLO, SCOMPARSO PROPRIO QUALCHE GIORNO PRIMA LA PUBBLICAZIONE UFFICIALE DI “GHOSTLY WHITE”. COSA CI PUOI DIRE CIRCA QUESTO TRAGICO EVENTO?
– Ciao! Cosa dire? La morte di Dave è stata una vera tragedia. Si trovava al mare, sulla spiagge di El Salvador, il suo paese di origine, quando una forte corrente lo ha sommerso facendolo annegare. Ho perso un grande, grandissimo amico e un batterista fantastico. Voglio ricordare la sua amicizia, la sua bontà e tutti i bei momenti che abbiamo condiviso. Che riposi in pace!

UN BATTERISTA FANTASTICO LE CUI ABILITA’ SONO UNO DEI PUNTI SALIENTI DI “GHOSTLY WHITE”: DAVE HA SVOLTO VERAMENTE UN OTTIMO LAVORO! HAI DEGLI EPISODI DA RACCONTARE CHE LO VEDONO COINVOLTO DURANTE LA REALIZZAZIONE DELL’ALBUM?
– Ha fatto un lavoro straordinario. Ricordo che in sede di registrazione era nervosissimo perchè voleva fare tutto alla perfezione: sono stato quasi costretto a portarlo via dallo studio nonostate lui continuasse a voler rivedere un passaggio in quanto non era sicuro che funzionasse alla perfezione. Pazzesco! Questo ti fa capire l’impegno che Dave, e tutti noi del resto, abbiamo riversato e riversiamo ogni volta in ciò che facciamo. Tornando a Dave, cosa posso aggiungere? Era una vero talento!

NON E’ SICURAMENTE FACILE RISPONDERE A UNA DOMANDA SIMILE, TUTTAVIA, DATO CHE PENSO ABBIATE PROGRAMMATO UN TOUR PER LA PROMOZIONE DEL NUOVO ALBUM, AVETE GIA’ PENSATO AD UN SOSTITUTO DEL POVERO DAVE?
– In questo momento stiamo pensando a tante cose… La band andrà sicuramente avanti e continuerà a suonare dal vivo. Detto ciò, sarà difficile trovare nell’immediato un degno sostituto di Dave. Non è affatto semplice suonare la batteria in una band come la nostra: continui e rapidi cambiamenti di ritmo, tempi a volte non così intuibili e immediati. Insomma, non è pur nulla scontato. Terremo gli occhi ben aperti e vedremo chi riusciremo a trovare per ricoprire un ruolo così importante (l’intervista è stata realizzata a metà novembre. Agli inizi di dicembre i Deceased hanno annunciato il nuovo batterista, ndR).

PARLIAMO ORA DI “GHOSTLY WHITE”, IL VOSTRO OTTAVO ALBUM IN CARRIERA. UN DISCO CHE, AD UN CERTO PUNTO, SEMBRAVA NON DOVER NEMMENO PIU’ USCIRE. LE PRIME NOTIZIE DI UNA SUA PUBBLICAZIONE RISALEVANO INFATTI AL 2012: COS’E’ SUCCESSO POI? A COSA E’ STATO DOVUTO QUESTO RITARDO?
– Semplicemente alla vita di tutti i giorni e a tutto quello che ne consegue: lavoro, matrimoni, figli. Siamo tutti molto occupati nelle nostre faccende, in particolar modo il chitarrista Mike: dato il suo lavoro, spesso sta lontano da casa anche per sei mesi consecutivi. E siccome non volevamo fare delle cose sbrigative, così, tanto per uscire con qualcosa, abbiamo deciso di prendere tutto il tempo necessario e realizzare un lavoro del quale tutti ne eravamo pienamente convinti. E così è stato.

FINCHE’ APPUNTO, NEL NOVEMBRE DEL 2018, “GHOSTLY WHITE” E’ FINALMENTE USCITO: UN ALBUM CHE UNISCE ALLA PERFEZIONE IL TRADEMARK DEI DECEASED CON UN SUONO FRESCO E MODERNO. COSA NE PENSI A RIGUARDO?
– Sono molto fiero del nostro nuovo album. Penso che tutte e otto le canzoni siano fortissime e definiscano i Deceased al 100%. Mi piace come suona, rispecchia in modo egregio tutto il lavoro di ogni singolo componente dall’inizio alla fine della registrazione. “Ghostly White” è un ulteriore passo avanti compiuto dalla band la quale, i tengo a sottolinearlo, prima di ogi cosa ci mette la passione e la voglia di fare.

“GHOSTLY WHITE” E’ TALMENTE COINVOLGENTE IN QUANTO OFFRE UN MIX PERFETTO DI THRASH-DEATH ED HEAVY METAL CLASSICO. UNA FORMULA IN GRADO DI ACCONTENTARE UNA VASTA GAMMA DI METALLARI. E’ PESANTE, VARIO, MELODICO, SENZA IL MINIMO ACCENNO DI BANALITA’. QUAL E’ IL SEGRETO DI QUESTA MISCELA MORTIFERA E VINCENTE?
– Le nostre influenze musicali sono molto variegate. Personalmente parlando, tutto ciò che arriva dai The Carpenters ai Maiden, dai Voivod ai R.A.M.O.N.E.S., dai Riot ai The Fixx, da Pat Benatar ai Tankard è tutto ben archiviato nella mia testa. E lo stesso discorso vale per gli altri ragazzi. Non abbiamo paura di essere noi stessi, né tanto meno vogliamo rifugiarci in un angolo con la nostra musica. Facciamo quello che ci sentiamo di fare, sempre!

PARLANDO DEI TESTI, DI COSA PARLA “GHOSTLY WHITE”? VI E’ QUALCHE STORIA ORRORIFICA IN PARTICOLARE?
– Tratta diversi temi. Dell’uomo nero e di come vengono create tutte quelle storie, vagamente fondate, ideali per alleviare il dolore rispetto alla vera follia che ogni giorno invade il mondo intero. Parla anche di alcuni film che amiamo particolarmente come “Let’s Scare Jessica To Death”, “Burnt Offerings” e “Black Christmas”. Diciamo che in nessun pezzo vi è un lieto fine; nessun sorriso, nessun eroe!

UNA DELLE NOTE POSITIVE CHE RISUONA IN TUTTO L’ALBUM E’ SICURAMENTE LA TUA VOCE: DOPO TRENT’ANNI DAL TUO PRIMO FULL-LENGTH E’ ANCORA MOLTO POTENTE; ANZI, IN “GHOSTLY WHITE”, RISULTA ANCHE PIU’ MATURA, INTENSA ED ESPRESSIVA. COSA NE PENSI? A PROPOSITO: DI CHI E’ LA VOCE FEMMINILE NELLA TRACCIA CONCLUSIVA “PALE SURROUNDINGS”?
– Grazie, grazie mille! Cerco sempre di fare del mio meglio. Imparo molto riascoltando i lavori precedenti; da qui cerco ogni volta di creare un qualcosa che sia adatto e dettagliato al pezzo che si è andato a registrare. Per quanto riguarda invece la voce femminile che senti in quel brano, appartiene a Jillian Smith, la figlia del chitarrista Mike. Ha svolto davvero un ottimo lavoro in questa canzone, ma se ascolti con attenzione, troverai la sua voce anche in un altro brano.

“GHOSTLY WHITE” CONTIENE DEI BUONISSIMI PEZZI. TUTTAVIA, CREDO CHE “GERM OF DISTORTED LORE” SIA QUALCOSA DI VERAMENTE SPECIALE. PUOI DIRMI QUALCOSA DI PIU’ IN MERITO A QUESTA CANZONE?
– Questo brano parla principalmente dell’uomo nero e della sua trasposizione nella vita di tutti i giorni. Di come, di fronte ai veri orrori della vita quaotidiana, spesso ci mascheriamo dietro a storie inventate, come quella appunto del boogeyman. Volevamo scrivere una canzone che avesse un minutaggio più lungo rispetto al nostro abituale materiale. Ci siamo presi il tempo necessario e alla fine posso ritenermi veramente orgoglioso di quanto abbiamo realizzato. E’ perfetta, è come la volevamo noi, con i suoi diversi momenti emotivi ben evidenziati lungo tutto i tredici minuti.

SE QUINDI TI CHIEDO QUALE SIA LA CANZONE DEL NUOVO ALBUM CHE PREFERISCI RISPETTO ALLE ALTRE, PENSO CHE TU MI ABBIA GIA’ RISPOSTO?
– Esattamente! E’ la rappresentazione definitiva dei Deceased: qui dentro ci trovi tutta la nostra melodia, tutta la nostra aggressività, la nostra goffaggine e pure dei momenti di assoluta inquietudine. In questo pezzo tutto funziona alla perfezione.

LA VOSTRA E’ STATA SPESSO ETICHETTATA COME UNA CULT BAND: CONCORDI CON QUESTO GIUDIZIO? QUAL E’ LA TUA OPINIONE IN MERITO ALLA VOSTRA CARRIERA? QUAL E’ STATO A TUO PARERE IL PUNTO PIU’ ALTO RAGGIUNTO DAI DECEASED? HAI ANCHE DEI RIMPIANTI?
– Nessuna etichetta, noi siamo così, da sempre! Non abbiamo mai cercato di essere la ‘band del mese’, ne tanto meno di comparire in prima pagina su riviste come Teen Beat (ex magazine made in USA). Il materiale che scriviamo è esattamente quello che abbiamo sempre avuto in mente, senza la minima influenza o restrizione: è da trentatre anni che lavoriamo in questo modo e continueremo a farlo anche in futuro. Non ho alcun rimpianto anche perchè ogni cosa, seppur negativa, deve essere vista come una lezione da cui trarre insegnamenti per il futuro. Per quanto riguarda invece i successi, sono molto orgoglioso di come, anno dopo anno, siamo migliorati nella stesura delle varie canzoni. Sono orgoglioso di aver potuto suonare con quelle band che adoravamo quando eravamo ragazzini. Sono orgoglioso infine di non aver mai cambiato idea sulla nostra musica: non seguiremo nessuno, alcuna moda. Saremo sempre noi stessi!

ULTIMA DOMANDA: CHE MUSICA ASCOLTA OGGI KINGSLEY FOWLEY? HAI QUALCHE BAND DA SUGGERIRE?
– Che musica ascolto? Direi, tutti i miei classici. Ancora oggi amo tutti quei dischi con i quali sono cresciuto fin da bambino: dal metal alla new wave, dal punk al prog anni ’70, sino al rock ed ovviamente a tutto ciò che passa in radio, ovviamente che rispecchi il mio genere. Parlando invece del presente, terrei un occhio di riguardo per queste band: Savage Master, Death Of Kings, Sloth Herder, Lady Beast e Tartarus. Al momento sono questi i cinque nomi che mi frullano nella testa!

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