Sino a poco tempo fa un gruppo di culto della scena underground death metal europea, i Defeated Sanity stanno rapidamente scalando posizioni e diventando un nome di primo piano per tutti i fan di quel sound tecnico e al tempo stesso brutale caro a Disgorge e Suffocation. Il recente “Chapters Of Repugnance” ha smosso un bel polverone negli ambienti dedicati e ora il quartetto si appresta a battere il ferro finchè è caldo con una serie di date live tra tour e festival prestigiosi. Per scoprire qualcosa di più su questa interessante realtà abbiamo contattato il batterista Lille Gruber – no, non l’ex giornalista della RAI! – che ha cortesemente preso parte al seguente botta e risposta!
BENVENUTI SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM! PER INIZIARE, CHE NE DICI DI UNA BREVE PRESENTAZIONE DELLA BAND?
“Il progetto è nato nel 1994, ma è stato chiamato Defeated Sanity soltanto nel 1996. Abbiamo pubblicato tre album, l’ultimo dei quali si intitola ‘Chapters Of Repugnance’. Questo è sicuramente il più brutale della discografia. I capitoli precedenti sono ‘Prelude To The Tragedy” e “Psalms Of The Moribund’. Si tratta sempre di un death metal intenso e brutale, ma anche tecnico. Penso che dovreste ascoltarli!”.
IL GRUPPO È NATO APPUNTO NEL 1994: COME SPIEGHI CHE DA ALLORA SIATE RIUSCITI A PUBBLICARE SOLTANTO TRE ALBUM?
“Nel 1994, a dire il vero, la band era composta soltanto da me e dal nostro primo chitarrista: praticamente non si andava oltre a delle jam in sala prove. La prima vera lineup è stata assemblata nel 1998 e da lì abbiamo iniziato a tenere degli show. So che, pur tenendo conto di questi dettagli, il lasso di tempo appare sempre molto lungo, ma abbiamo sempre voluto che la nostra discografia fosse perfetta, così abbiamo sempre lavorato al songwriting per lunghi periodi. Ora per noi pubblicare un nuovo disco ogni tre o quattro anni è la normalità”.
HAI ACCENNATO ALLA VOSTRA NUOVA OPERA, “CHAPTERS OF REPUGNANCE”. IN COSA SI DIFFERENZIA DAI DISCHI PRECEDENTI, SECONDO TE?
“Abbiamo cercato di confezionare del materiale più violento, curando inoltre maggiormente la produzione e rendendo quest’ultima più chiara. Nel complesso credo che il songwriting sia più fluido e diretto, ma con questo non voglio dire che non sono più soddisfatto di come suonano i primi album… anzi! Come ti dicevo, lavoriamo duramente al materiale, quindi ogni nostro album mi soddisfa a pieno”.
PUR ESSENDO UN LAVORO MOLTO BRUTALE, “CHAPTERS…” RICHIEDE ALCUNI ASCOLTI PER ESSERE DEL TUTTO ASSIMILATO. NON C’È SOLO “IGNORANZA”, LA VOSTRA PREPARAZINE TECNICA NON VA SOTTOVALUTATA. VI CAPITA SPESSO DI SENTIRE COMMENTI DI QUESTO TIPO?
“Sì, il nostro tipo di death metal del resto si muove spesso fra la corrente ‘facile’ del genere e quella più ‘artistica’ e ostica. Mi piace accostare il death metal alla musica classica… puoi trovarci delle arie molto lineari, ma anche delle trame estremamente complesse, che richiedono molta attenzione per essere veramente comprese. Come band, ci piace mescolare questi due tipi di registri: pezzi come ‘Blissfully Exsanguinated’ ed ‘Engulfed In Excruciation’ lo dimostrano. Credo che continueremo a seguire questa strada”.
COME SIETE SOLITI LAVORARE A UN BRANO?
“Come dicevo, si tratta di un processo molto lungo e puntiglioso. Siamo dei veri maniaci quando si tratta di comporre qualcosa di nuovo e siamo soliti prendere in considerazione ogni singolo aspetto di una canzone, avendo bene in mente quali sono gli errori che una normale death metal band a volte commette. Per noi vi è sempre uno schema ben preciso da seguire e l’equilibrio è la chiave per comporre buona musica: lento contro veloce, strumentale contro cantato, complesso contro brutale… quando tutti questi punti sono stati passati in rassegna, allora possiamo dire di avere un nuovo pezzo”.
CHE COSA TI HA SPINTO A VOLER SUONARE MUSICA DI QUESTO TIPO?
“Nulla in particolare, ho sempre desiderato raggiungere nuovi livelli di intensità”.
SECONDO TE QUAL È LA DIFFERENZA FRA UNA BUONA DEATH METAL SONG E UNA FANTASTICA DEATH METAL SONG?
“Domanda difficile! Quella buona magari ti fa sentire arrabbiato, ma quella fantastica ti porta a tirare un pugno contro il muro!”.
IL VOSTRO NUOVO FRONTMAN È L’EX DISGORGE AJ MAGANA. VOI AVETE BASE IN GERMANIA, MENTRE LUI VIVE NEGLI STATI UNITI. COME RIUSCITE AD ANDARE AVANTI COSÌ?
“Per il momento accettiamo di suonare live solo se riusciamo a ottenere un rimborso per pagare il suo biglietto aereo. Sicuramente la situazione è complicata, ma ci teniamo ad avere AJ nella band: dal vivo è un mostro e stiamo anche scrivendo musica assieme per il prossimo album”.
HO LETTO CHE LA STAMPA DI “CHAPTERS…” HA SUBITO DEI RITARDI PERCHÈ UNA FABBRICA HA RITENUTO LA COPERTINA TROPPO ESTREMA. CONFERMI?
“Sì, è esatto… e onestamente ne siamo fieri. Per una death metal band è il massimo!”.
LA GERMANIA HA DELLE BUONE DEATH METAL BAND, MA DALL’ESTERNO PARE CHE NON ESISTA UNA VERA E PROPRIA SCENA COME, AD ESEMPIO, IN POLONIA. CHE NE PENSI?
“Sì, la scena underground è piuttosto piccola e i veri gruppi death metal faticano a sopravvivere: in molti cambiano stile o si sciolgono. Ci sono giusto i Despondency di notevoli, ma, come dicevi tu, non parlerei di ‘scena’”.
CHE COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAI DEFEATED SANITY NELL’IMMEDIATO FUTURO?
“Stiamo pianificando alcuni grandi tour! Quello europeo dovrebbe avere una lineup fenomenale, ma ancora non posso rivelare i dettagli. Il prossimo anno inoltre torneremo in America. Vogliamo aumentare la nostra popolarità, in modo da poter avere la possibilità di registrare un altro album”.
GRAZIE PER L’INTERVISTA, LE TUE ULTIME PAROLE?
“Se tutto andrà per il meglio, avrete presto modo di vederci all’opera su un palco. Mi raccomando, uscite di casa e venite a supportarci. Keep it brutal!”.