DEINONYCHUS – Ti rubo volentieri la vita

Pubblicato il 16/01/2018 da

Il lungo silenzio attorno ai Deinonychus, e quindi al mastermind Marco Kehren, si è rotto con la pubblicazione di “Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide”, tetro concentrato di black metal depressivo, macabre arie sinfoniche e doom tradizionale, logica continuazione delle ultime uscite della band. Accanto al deus ex machina, Steve Wolz alla batteria e soprattutto Markus Stock alle tastiere hanno contribuito a creare un sound avvincente e non così opprimente come la storia della formazione farebbe intendere. Un disco che grazie all’attenzione alla forma canzone promette, se esplorato con calma, di far entrare pienamente in simbiosi con il mondo cupo affrescato da Kehren, bravo a esprimere la propria negatività interiore in una forma relativamente accessibile. Dalle sue parole traspare la soddisfazione per essere ritornato a sfornare nuova musica e la convinzione di aver realizzato materiale all’altezza della passata discografia.

“ODE TO ACTS OF MURDER, DYSTOPIA AND SUICIDE” ARRIVA A DIECI ANNNI DA “WARFARE MACHINES”. COME MAI L’ATTIVITÀ DEI DEINONYCHUS SI È INTERROTTA PER COSÌ LUNGO TEMPO?
– Mi stavo stancando di tutta l’attività connessa ai Deinonychus, necessitavo di compiere un passo indietro, dalla band e dal metal in generale. È stato salutare, mi ha fatto stare bene. Quando ho deciso di ripartire con questo progetto, ho avvertito di aver recuperato interamente le energie e che ero di nuovo in grado di proporre del buon materiale.

IL NUOVO ALBUM PROSEGUE NELLO STESSO SENTIERO ARTISTICO DELLE ULTIME VOSTRE USCITE, MISCHIANDO DEPRESSIVE BLACK METAL, SINFONIE, DOOM E UN LEGGERO TOCCO SLUDGE IN ALCUNI MID-TEMPO. DA DOVE È PARTITA LA COMPOSIZIONE DEL DISCO? QUALE CANZONE AVETE SCRITTO PER PRIMA?
– Non avevo alcun piano in testa quando ho iniziato a scrivere le canzoni dell’album. Ti confesso che non ho toccato una chitarra negli ultimi nove anni! Ho ricominciato praticamente da zero, ma con molta motivazione e intraprendenza. Se non ricordo male, il primo brano che ho scritto è stato “For This I Silence You” e subito ho pensato: “Oh no, sarà un’impresa durissima riuscire a scrivere un nuovo album!”. Fortunatamente, dopo le prime tre canzoni mi sono sentito più sicuro e ho continuato più agevolmente.

CASUALMENTE, LA MIA CANZONE PREFERITA DEL DISCO È PROPRIO “FOR THIS I SILENCE YOU”, CHE MI PARE RIASSUMA PERFETTAMENTE IL MOOD GENERALE DELL’OPERA. DI COSA PARLA?
– (Risate, ndR) Pensa, proprio la prima canzone che ho scritto è quella che ti è piaciuta di più. All’inizio non mi convinceva tantissimo, è cresciuta in me intanto che eravamo in studio di registrazione. Il testo parla di un assassino che non ha alcuna pietà nei confronti della sua vittima.

CI SONO MOLTA SOFFERENZA E DISPERAZIONE NELLA MUSICA DEI DEINONYCHUS, VEICOLATE SOPRATTUTTO DALLA VOCE. COME HAI SVILUPPATO IL TUO MODO DI CANTARE? ADESSO TI SENTI UN CANTANTE DIVERSO RISPETTO AI PRIMI ANNI DELLA BAND, OPPURE IL TUO APPROCCIO È RIMASTO PIÙ O MENO LO STESSO DAGLI INIZI FINO AD OGGI?
– Attualmente non provo mai la voce né cerco di ‘rubare’ qualcosa ad altri cantanti. Per me la voce rappresenta un mero strumento per tradurre in parole le sensazioni indotte da un pezzo. Tutte le linee vocali sono improvvisate durante le registrazioni e ho sempre lavorato in questo modo nei Deinonychus. Può essere considerato un metodo rischioso, perché non so mai quale potrebbe essere il risultato. Potrebbe essere buono, oppure tremendo. Convivo con questa incertezza.

LE TASTIERE SONO SUONATE DA MARKUS STOCK, MEMBRO DI EMPYRIUM E THE VISION BLEAK. RITENGO IL SUO RUOLO IMPORTANTE PER DARE LA GIUSTA ATMOSFERA AD OGNI TRACCIA E UN AGGANCIO MELODICO FORTE ALL’ASCOLTATORE. COME AVETE LAVORATO ASSIEME PER INSERIRE LE SUE TASTIERE NELLA TUA MUSICA?
– Anche in questo caso non avevo un’idea preliminare di come avrebbero dovuto suonare le tastiere in “Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide”. Markus ha un ottimo orecchio per il suono dei Deinonychus e conosce esattamente quello che le serve. Gli sono bastate poche ore per suonare integralmente tutte le parti di tastiera che senti nel disco, giusto il tempo di capire l’atmosfera e l’andamento dei brani. Markus è un grande professionista e molto dotato per il suo lavoro.

LA COPERTINA DELL’ALBUM È QUASI TOTALMENTE NERA, È DIFFICILE CAPIRE QUALE SIA IL SOGGETTO DEL DISEGNO. PUÒ SPIEGARCI COSA È RAPPRESENTATO IN QUELL’IMMAGINE?
– La morte in tutti i suoi aspetti.

COME È CAMBIATA LA TUA VISIONE DELLA VITA IN QUESTI ANNI E COME HA INFLUENZATO LA MUSICA DEI DEINONYCHUS?
– Sono maturato molto come persona e così è avvenuto anche per la musica. Sai, vieni influenzato da tante cose nella tua vita, accadono molti avvenimenti, alcuni buoni, altri meno. Il modo in cui si combinano fa la differenza e fa sì che tu viva bene o male.

DA “MOURNUMENT” I VOSTRI ALBUM ESCONO PER MY KINGDOM MUSIC. QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLA LABEL CHE HANNO CONSENTITO UNA COSÌ LUNGA COLLABORAZIONE?
– In una sola parola: lealtà!

QUALI SONO AI GIORNI NOSTRI GLI ARTISTI CHE SENTI A VOI PIÙ VICINI, IDEOLOGICAMENTE E MUSICALMENTE?
– Non riesco a darti una risposta univoca e precisa. Ci sono un’ampia varietà di band che mi attraggono per qualche motivo, sia da un punto di vista ideologico che strettamente musicale, darti solo una breve lista di queste significherebbe fare un torto a chi non ho nominato.

VISTO CHE HAI PORTATO I DEINONYCHUS FINO ALL’OTTAVO ALBUM, MI VIENE NATURALE CHIEDERTI DI FARE UN BILANCIO DI QUANTO PRODOTTO FINORA E QUAL È IL DISCO CHE TI HA DATO PIÙ SODDISFAZIONI, SIA QUANTO L’HAI COMPOSTO CHE ORA A RISENTIRLO.
– A prescindere da quale possa essere il pensiero sulla musica dei Deinonychus, che la si ritenga ottima oppure oscena, una cosa la si deve ammettere: si è sempre evoluta di album in album, c’è sempre stata una progressione musicale, che si raccorda alla mia personalità. Non sono mai rimasto fermo negli anni. “Mournument” ha rappresentato l’esperienza più intensa da un punto di vista compositivo, ricordo di aver speso molte settimane nel 2000. Ancora oggi è il disco cui sono più legato, assieme a “Insomnia”.

I DEINONYCHUS ESISTONO DAL 1992. HAI VISTO PASSARE MOLTI ARTISTI E TREND IN CAMPO METAL: QUAL È LA CORRENTE ARTISTICA PIÙ SOTTOVALUTATA A TUO MODO DI VEDERE, E QUALE ALL’OPPOSTO QUELLA CHE È STATA FIN TROPPO CELEBRATA?
– Su questo punto credo si debba fare un distinguo preliminare: mettere da una parte chi suona per passione, dall’altra chi lo fa solo per avere successo. Non è detto che chi si inserisce nella seconda categoria produca per forza cattiva musica. Certamente, è più facile che chi si muove guidato solo dal suo amore per la musica finisca per non essere apprezzato quanto meriti. Mentre per chi mira a piacere, è più agevole che alla fine i suoi sforzi si traducano in un apprezzamento su vasta scala e in un forte guadagno.

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