La scena death metal tedesca ha trovato un nuovo nome su cui contare con i giovani Deserted Fear, formazione che ha esordito da poco per la sempre più rispettata FDA Rekotz. “My Empire” è il titolo del loro disco di debutto e potrebbe rappresentare una piccola, gradita sorpresa per tutti gli ascoltatori appassionati dei dischi dei primi Hypocrisy, così come di importanti realtà olandesi come Asphyx ed Hail Of Bullets. I ragazzi non hanno ancora uno stile ben definito, ma già padroneggiano il songwriting con una certa malizia e pare proprio che non possano fare altro che migliorare, vista la determinazione con cui hanno curato ogni aspetto del loro primo album. Ve li presentiamo tramite le parole del chitarrista Fabian Hildebrandt…
INIZIAMO CON LA PIÙ SEMPLICE DELLE DOMANDE: CHI SONO I DESERTED FEAR?
“Siamo una giovane death metal band da Eisenberg, nella Germania orientale. Il nostro cantante Mahne e io abbiamo fondato il gruppo nel 2007. Nel 2010 abbiamo trovato Simon come batterista e abbiamo iniziato a lavorare su un demo. Dopo alcuni concerti ci siamo sentiti pronti per un full-length, il quale è stato quindi registrato sul finire del 2011. Dopo qualche tempo abbiamo trovato un’etichetta e la pubblicazione è avvenuta nel settembre 2012 per FDA Rekotz”.
COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON IL METAL IN PRIMO LUOGO?
“Penso fosse il 2001 quando ho scoperto i Metallica. Negli anni successivi ho ascoltato soprattutto melodic death metal alla In Flames ed At The Gates, per poi concentrarmi su gruppi più datati come Dismember, Asphyx ed Obituary, i quali sono finiti per rappresentare una grossa fonte di ispirazione”.
COME DESCRIVERESTI IL VOSTRO STILE E LA VOSTRA MUSICA?
“Penso che siamo riusciti a trovare un buon sound su ‘My Empire’. A mio avviso, è un buon mix di old school death metal e qualche spunto più moderno. Il disco possiede una grande energia e suona al passo coi tempi, anche se certo materiale ha lo stesso feeling di un album del 1992. In questo senso, dobbiamo essere grati a Dan Swanö per l’ottima produzione, che aiuta indubbiamente il disco a spiccare”.
È DIFFICILE CREARE QUALCOSA DI NUOVO NEL DEATH METAL OGGIGIORNO?
“Sì, ma non ci importa realizzare qualcosa che sia nuovo ad ogni costo. Ci troviamo spesso in sala prove per suonare e se riusciamo a tirare fuori un bel riff non esitiamo a utilizzarlo, anche se magari è già stato registrato da qualcuno in passato. D’altronde, sarebbe impresa impossibile mettersi a controllare ogni singolo album death metal. Suoniamo per il piacere di farlo e, se un riff funziona, per noi va bene così”.
SECONDO VOI PERCHÈ TUTTO A UN TRATTO VI SONO COSI’ TANTE DEATH METAL BAND CHE SUONANO ALLA VECCHIA MANIERA?
“Non credo ve ne siano così tante. Tuttavia, se ci sono è perchè evidentemente è rinata la passione per questo tipo di suoni dopo qualche anno di relativo disinteresse. Noi ci troviamo estremamente a nostro agio con questo genere di death metal, è ciò che più amiamo”.
SECONDO VOI GLI HELLHAMMER CHE COSA VOLEVANO DIRE CON “ONLY DEATH IS REAL”?
“Non lo so, ma è sempre stato un motto per l’intera scena. Anche alle nostre orecchie suona alla grande”.
SE POTESTE RIVIVERE IL PERIODO 1988-1994, VI È QUALCOSA CHE FARESTE DIVERSAMENTE? PENSI CHE UNA SIMILE EPOCA PER IL METAL POTRÀ MAI TORNARE?
“Noi siamo tutti piuttosto giovani, quindi mi trovo un po’ in difficoltà a rispondere a questa domanda. So che in quel periodo avevano luogo concerti e tour fantastici e ci piacerebbe potervi prendere parte. Per quanto riguarda rivivere quegli anni oggi, penso che sia impossibile: il metal ha preso tante vie differenti e vi sono decine di scene e circuiti diversi. Anche lo spirito con cui si vivono gli ascolti e i concerti penso sia diverso: internet e la tecnologia hanno reso i fan più pigri”.
COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA F.D.A. REKOTZ?
“Dopo aver terminato le registrazioni di ‘My Empire’ ci siamo messi in contatto con alcune etichette e la FDA Rekotz si è dimostrata la più entusiasta all’idea di lavorare con noi. Ci hanno fatto un’offerta per pubblicare il disco e siamo rimasti soddisfatti. Tutto qui. Si tratta di una label piccola ma molto esperta, che dà tutto per i suoi gruppi”.
QUAL È LA COSA MIGLIORE CHE È CAPITATA AI DESERTED FEAR SINORA? E QUALI SONO I VOSTRI OBIETTIVI AD OGGI?
“Siamo contenti di aver avuto la possibilità di registrare un disco, di lavorare con Dan Swanö e di siglare un contratto con la FDA Rekotz. L’album è stato accolto alla grande, pare proprio che siamo finiti nel posto giusto al momento giusto. Oggigiorno è difficile ottenere certi responsi per una band emergente… dobbiamo ringraziare tante persone per questo! Al momento il nostro obiettivo è andare in tour: abbiamo dei concerti in programma, ma desideriamo qualcosa di più grande e professionale”.
QUALE SAREBBE IL VOSTRO TOUR IDEALE?
“Non abbiamo particolari sogni, a livello di band. Ci piacerebbe condividere l’esperienza con un gruppo di pazzi come noi. La cosa più importante sarebbe riuscire a trovare il tempo necessario per visitare nuove città e luoghi: amiamo molto viaggiare e siamo interessati a qualsiasi cultura straniera, dall’Asia alle Americhe. Non vediamo l’ora di uscire dalla Germania, quindi diffondete il nostro nome. Noi siamo pronti!”.
GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA. LE ULTIME PAROLE FAMOSE?
“Grazie per averci dato la possibilità di presentare i Deserted Fear e grazie a tutti i lettori! Speriamo di vedervi a un nostro concerto un giorno! Visitate www.desertedfear.de. Salute!”.