DESTRAGE – Kings Of The Jungle

Pubblicato il 21/01/2011 da

Se il debutto “Urban Being” aveva lasciato intuire il potenziale dei Destrage, il fresco di stampa “The King Is Fat ‘N Old” conferma il talento e la freschezza della formazione meneghina, assurta a prodotto da esportazione grazie ad un perfetto mix di partiture estreme, aperture melodiche, testi deliranti ma al tempo stesso non privi di significato, anzi. Se già li conoscete sapete di cosa stiamo parlando, se no cominciate a farvi un’idea leggendo qua sotto…

DA DOVE NASCE L’IDEA DI UN TITOLO COME “THE KING IS FAT ‘N OLD”? QUALCHE RIFERIMENTO AI DINOSAURI DEL METAL OPPURE ERA SOLO UN MODO SCHERZOSO D’INTITOLARE IL DISCO?
“No non ci riferiamo ai dinosauri del metal. Il Re di cui parliamo è una specie di capro espiatorio del sistema di potere verticale del quale siamo tutti vittime e carnefici, pecore e lupi. Volendo dare un nome e una forma a quello che è il modello capitalistico nel quale volteggiamo come in un tornado abbiamo fatto ricorso a questa anonima figura di re, che ricorre ad una corona (lo status, la gerarchia) come ‘penis engagement’ ed adopera due mani per raccogliere potere e controllo, accumulando capitale nello stomaco (fat) distribuendo con altre due mani terrore e ignoranza (old, non è certo una formula inventata ieri), indorando la pillola con dosi di intrattenimento a prova di idiota per anestetizzare le masse ed educarle alla richiesta e al consumo veicolato, cosicché the King possa regnare per sempre. Ad ogni modo c’è anche un episodio divertente legato al titolo, e che lo rende speciale. Stavo lavorando alla grafica di una band nella quale suono, composta da una ragazza e tre ragazzi. L’immagine raffigurava quattro carte da gioco con le nostre facce, una regina e tre jack. Un amico mi chiese perché non mi fossi autoritratto nei panni del re e io risposi: ‘perché il re è grasso e vecchio, e la regina va in punta di piedi nella camera del jack ogni notte'”.    

NEL VOSTRO SONGWRITING CONVIVONO GENERI DISAPARATI: SWEDISH DEATH, THRASH, METALCORE, HARD ROCK, EMO E PERFINO METALLO DEMENZIALE…FRUTTO DELL’UNIONE DI CINQUE TESTE DIVERSE CHE CONFLUSICONO NELLO STILE DESTRAGE OPPURE SIETE TUTTI SINTONIZZATI SULLE STESSE FREQUENZE E VI SCATENATE SOLO IN SALA PROVE?

“Assolutamente frutto dell’unione di 5 teste davvero molto diverse. Sinceramente mi sto ancora chiedendo come sia stato possibile non scannarci mentre scrivevamo i pezzi di The King. Abbiamo davvero influenze e background assai diversi eppure non c’è stato il minimo problema su niente, dalle pre-produzioni al master. Sapevamo tutti cosa volevamo da questo disco, come doveva suonare ed è uscito tutto in maniera più che naturale”.  

A GIUDICARE DALLE LYRICS DI “PANDA VS KOALA” IMMAGINO VI SIATE ISPIRATI AI PICCHIADURO IN STILE “MORTAL KOMBAT” E “STREET FIGHTER”, E COSI? E DA DOVE VI E’ VENUTA L’IDEA DI METTERE A CONFRONTO QUESTE DUE SIMPATICHE BESTIOLE?
“Adoro il testo di quella canzone. Semplicemente è una sfida per eleggere l’animale più idiota del creato. Il panda è un urside onnivoro di 300 Kg che potrebbe predare qualsiasi mammifero, uccello e pesce o nutrirsi di carcasse e miele come i suoi cugini. Invece va matto per i germogli di bambù. Scegliendo come unica forma di nutrizione una formula esageratamente ipocalorica è costretto ad ingurgitare volumi spropositati di bamboo (mettendone anche a repentaglio la sopravvivenza) per 20 ore al giorno. Questa dieta tutt’altro che energetica porta i panda ad evitare gli sforzi, ad esempio socializzare ed accoppiarsi. Le femmine di panda vanno in calore 2 giorni all’anno, i maschi sono deboli, grazie al cazzo che si estinguono. Il koala si nutre quasi esclusivamente di foglie di eucalipto, evitate dal resto del regno animale perché tossiche. L’apparato digerente del koala riesce tuttavia a neutralizzare le tossine con l’ingerimento di sassi e merda, ma il risultato è un annebbiamento mentale costante simile alla sbornia e ai suoi postumi. Esiste un ultimo concorrente, il facocero, che come il pesce rosso si dimentica all’istante del momento vissuto, al punto di arrestare la fuga da un predatore perché non riesce a ricordarsi che cosa stia correndo a fare. Non per giocare a fare Esopo, ma chi ha voglia di leggere tra le righe non avrà difficoltà a riconoscere in questi animali delle tipologie umane precise. Come dice il ritornello ‘Admit we all are animals'”.  

PREGNO DI SIGNIFICATO DEV’ESSERE ANCHE IL TESTO DI “HOME MADE CHILI DELICIOUS ITALIAN BEEF”, CHE TRA L’ALTRO CONTIENE UN ESTRATTO DEL MITICO FILM “I GOONIES”…
“A dire la verità i Goonies non c’entrano, ma è curioso che ti sia venuto in mente visto che sono anni che meditiamo di ridoppiarli. ‘Home Made Chili Delicious Italian Beef’ racconta lo stato mentale nel quale è stato scritto il testo della successiva ‘Tip Of The Day’. Mio fratello mi aveva servito delle polpette ‘farcite’ dimenticandosi di avvisare. Vi invito a leggere i due testi in quest’ottica. Per quanto riguarda il titolo ‘Home Made Chili Delicious Italian Beef’ erano le parole stampate su un poster anni 50 appeso alle pareti di un ristorante dove andammo a fare un photoset. Ci era sembrato tutto particolarmente coincidente”.

IMMAGINO SIATE SODDISFATTI DEL LAVORO DI ETTORE RIGOTTI DIETRO AL MIXER MA, SE UN DOMANI VOLESTE CAMBIARE E IMMAGINANDO DI NON AVERE LIMITI DI BUDGET, CHI VI PIACEREBBE AVERE IN CABINA DI REGIA?
“Certo lavorare con Ettore è sempre un piacere. E’ un grande professionista e un amico. Mmm personalmente appena hai detto ‘non avere limiti di budget’ ho subito pensato a Rick Rubin. Ma questa è la mia idea personale, bisognerebbe chiedere anche agli altri!”.  

ANCHE SE SEMBRA ALL’ESTERO IL NOME DESTRAGE INIZI A FARE BRECCIA, CREDETE SAREBBE PIU’ FACILE SFONDARE SE SUL VOSTRO PASSAPORTO CI FOSSE IL PORTO DI GOTEBHORG INVECE CHE LA MADONNINA DI MILANO?
” Questo non lo so (risate, ndR). Ma in Italia ci sono davvero band che meriterebbero molto di più di quello che hanno, e questa possibilità spesso e volentieri gli viene negata, semplicemente perché sono Italiani. Ma se le nostre band continuano di questo passo, sono sicuro che arriverà il giorno in cui sarà impossibile non notarle”. 

CON IL VOSTRO ALBUM DI DEBUTTO, “URBAN BEING”, VI SIETE FATTI UN NOME ANCHE NEL PAESE DEL SOL LEVANTE: VOLETE SVELARCI COME AVETE FATTO?
“Con un semplice promo di tre pezzi. L’Avevamo registrato e mandato ovunque e abbiamo attirato l’attenzione di un promoter giapponese. Abbiamo inizialmente firmato per l’etichetta per cui lavorava, ma poco dopo è andato a lavorare in una più grossa e ci ha portato con lui. È grazie a quel contratto che abbiamo potuto registrare Urban e per fortuna l’album è andato molto bene!”.  

IL 2011 E’ APPENA INIZIATO, QUALI SONO I BUONI PROPOSITI DEI DESTRAGE PER L’ANNO CORRENTE?
“Prima di tutto fare molto bene in Giappone. E’ il nostro primo tour là e abbiamo la possibilità di consolidare il rapporto già ottimo con loro. Dopo di che ci piacerebbe molto tourare l’Europa e faremo il possibile per riuscirci. E magari iniziare a scrivere il nuovo disco…mi sembra abbastanza per quest’anno?”. 

IL TOUR IDEALE DEI DESTRAGE E’ QUELLO IN CUI NON MANCA…
“Abbondante tempo libero per ridoppiare i Goonies”.  

QUALI I CINQUE DISCHI CHE FARESTE ASCOLTARE AL CLASSICO MARZIANO PER SPIEGARLI IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA METAL?
“Direi ‘Vulgar Display Of Power’ dei Panter, ‘Slaughter of The Soul’ degli At The Gates, ‘Revolver’ dei The Haunted, ‘A Predator’s Portrait’ dei Soilwork e ‘The Ashes Of The Weak’ dei Lamb Of God! Ma è difficile dirlo, probabilmente il marziano lo asciugherei per ore….(risate, ndA)”. 

BENE RAGAZZI, E’ TUTTO PER ORA A VOI LE ULTIME BATTUTE PER SALUTARE I LETTORI DI METALITALIA.COM!
“Grazie mille per l’intervista, vi invitiamo caldamente ad ascoltare il nostro ultimo disco ‘The King Is Fat ‘N’ Old’ e rimanere sempre aggiornati attraverso le nostre pagine ufficiali di Myspace, Facebook e word press, per date e qualsiasi altra info riguardante la band!” 

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