DESTROYER 666 – Aria di sfida

Pubblicato il 25/10/2009 da

A distanza di qualche mese dal loro arrivo in terra italica, vi proponiamo lo scambio di battute intercorso tra Metalitalia.com ed il chitarrista Ian Shrapnel degli (ormai solo di provenienza) australiani Deströyer 666. Ian non è certamente una persona con i peli sulla lingua e non si tira indietro nel raccontarci particolari che hanno contraddistinto nel bene o nel male la storia della band in cui milita da oltre dieci anni insieme al leader maximo K.K. Warslut. “Defiance” è stato senza dubbio un ottimo album per il ritorno sulle scene della band, a secco in quanto a pubblicazioni da oltre sette anni: in molti li avevano dati per dispersi ma forti di una lineup rinnovata, i Deströyer hanno saputo rinnovarsi senza rinnegare il loro passato. Non vi tratteniamo oltre e vi lasciamo alla lettura dell’intervista che abbiamo realizzato poco prima della loro calata in terra nostrana.

destroyer 666 - band

“DEFIANCE” PROSEGUE L’OTTIMA SERIE DI RELEASE DI CASA DESTRÖYER… COME STA PROCEDENDO LA PROMOZIONE DELL’ALBUM? SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE OTTENUTO?
“La promozione sta andando benone. La Season Of Mist ci sta aiutando a spargere la malattia come se fosse AIDS. La strada per il rilascio di ‘Defiance’ è stata lunga e tortuosa ma ora che è uscito non posso fare a meno di dire che sono sollevato e soddisfatto. Penso che il risultato finale sia eccellente. Volevamo un album che trasmettesse potenza, e penso che abbiamo centrato l’obiettivo”.

SONO PASSATI SETTE ANNI DAL PRECEDENTE “COLD STEEL… FOR AN IRON AGE”… QUALI SONO STATI I PRINCIPALI PROBLEMI CHE HANNO ACCOMPAGNATO IL PARTO DI “DEFIANCE”?
“E’ una lunga storia ma l’episodio che ha dato il via a tutti i problemi penso sia stato quando il mio permesso di soggiorno e quello di S.Bezerker (ex-bassista della band e attualmente in forze negli Assaulter, ndR) sono scaduti. Siamo quindi stati costretti a lasciare l’Olanda, dove condividevamo lo stesso appartamento. Simon ha scelto di chiudere con la band e di tornare in Australia, mentre io ho deciso di attraversare lo stretto e di trasferirmi nella vecchia e decrepita Londra. Questi fatti hanno sicuramente complicato il concepimento di nuovo materiale. Le prove in sala erano sempre più rare e tutto in generale andava a rilento, come una lumaca. E’ andato avanti così per un po’ di tempo fino a che non abbiamo iniziato ad utilizzare programmi come Cubase che ci hanno aiutato nel processo di produzione di nuove tracce. Poi finalmente siamo riusciti a convincere il nostro vecchio amico Matt Razor dei Razor Of Occam ad unirsi a noi in veste di bassista: le cose hanno iniziato a girare come ai vecchi tempi, abbiamo trovato ispirazione fino a che le canzoni si sono praticamente materializzate senza poi molti sforzi”.

IL THRASH E IL BLACK METAL RIMANGONO SEMPRE I DUE INGREDIENTI FONDAMENTALI DEL SOUND DEI DESTRÖYER 666, ANCHE SE E’ INNEGABILE CHE IL SUONO SI E’ FATTO PIÙ MATURO E COMPLESSO… DAL TUO PUNTO DI VISTA QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “DEFIANCE” E LA VOSTRA PRODUZIONE PRECEDENTE?
“Indubbiamente ‘Defiance’ condivide elementi da sempre presenti nei nostri album precedenti: tutti gli album della band, dal primo all’ultimo, penso condividano un denominatore comune (ehm…quale?, ndR). ‘Defiance’ procede sicuramente in una direzione più epica con più mid-tempo, ma a ben vedere questi elementi erano presenti anche nei precedenti album. Concludendo non si può che concordare sul fatto che ‘Defiance’ sia un album al 100% Deströyer 666”.

LA CONCLUSIVA “A SERMON TO THE DEAD” POSSIEDE UNA FORTE COMPONENTE EPICA E RAPPRESENTA A NOSTRO AVVISO UNA DEGNA CONCLUSIONE DELL’ALBUM. COSA CI PUOI DIRE A RIGUARDO?
“Matt è arrivato con un paio di riff pronti che hanno funzionato da subito mentre K.K. (Warslut, il cantante/chitarrista ndR.) ha sviluppato le linee vocali. K.K. è rimasto da solo una notte in sala prove con qualche bottiglia di Whisky e i riff registrati della canzone in repeat continuo sul finale. Qualche ora dopo il nostro batterista si è insospettito della sua assenza ed è andato a cercarlo in sala prove: K.K. aveva distrutto tutto quello che c’era in quella stanza… ma almeno le linee vocali erano state registrate!”.

QUALI BAND VI HANNO INFLUENZATO MAGGIORMENTE? SIETE FAN DELLA SCENA OTTANTIANA O TROVATE QUALCHE ESEMPIO ISPIRATORE ANCHE NELLA SCENA ATTUALE?
“Parlando per me, i Judas Priest sono stati coloro che mi hanno spronato ad iniziare a suonare. La prima volta che ho sentito gli intrecci delle loro chitarre è stato amore a prima vista. Anche se sono certo che la loro influenza non si possa sentire distintamente nella nostra musica, penso che sia sempre presente nella mia testa e nel mio modo di comporre. Altre band che hanno contribuito alla nostra crescita sono stati gli Slayer, Mercyful Fate, Armored Angel, Holy Terror, Scorpions, AC/DC, Venom e la lista ovviamente potrebbe continuare all’infinito. Tutto ciò che posseggo ed ascolto ha sicuramente una forte influenza su tutto ciò che compongo. Naturalmente nella band siamo in quattro, con gusti differenti che plasmano in modo unico la bestia che corrisponde al nome di DESTRÖYER 666”.

PUOI DARCI QUALCHE INFORMAZIONE IN PIÙ CIRCA I TESTI DELL’ALBUM? GUERRA E ANTI-CRISTIANESIMO SONO ANCORA I TEMI FOCALI DELLA VOSTRA PROPOSTA?
“K.K. si occupa di tutto che concerne i testi. E’ un personaggio strano ed affascinante. Penso che l’odio sia la sua fonte di influenza maggiore”.

C’E’ UN MOTIVO PARTICOLARE DIETRO LA SCELTA DEL TITOLO DELL’ALBUM?
“‘Defiance’ è una presa di posizione contro tutte le stranezze, una lotta vinta quando ormai tutto sembra perso. Ci sembrava calzare a pennello per questo album”.

CHI HA LAVORATO SULLA PARTE VISIVA DELL’ALBUM?
“La parte grafica è tutto merito del nostro precedente bassista Simon. E’ senza dubbio una creatura con del talento. Ha fatto un ottimo lavoro anche sul nostro precedente 7′, ‘Of Women, Wolves And War'”.

SO CHE LA COVER DI “COLD STEEL… FOR AN IRON AGE” E’ STATA SCELTA SENZA IL VOSTRO CONSENSO. COS’E’ SUCCESSO DI PRECISO?
“Avevamo un data di scadenza fissa per produrre l’artwork dell’album su cui non riuscivamo a trovare un accordo. Avevamo contattato un artista in America che aveva creato un ottimo dipinto da utilizzare come copertina ma non abbiamo ottenuto un responso positivo dall’etichetta. Dicevano che sembrava troppo power metal. In parole povere ci dissero che non l’approvavano e che non avremmo dovuto utilizzarla. Così abbiamo dovuto letteralmente correre per trovare una cover. L’etichetta ha fatto dei grossi errori utilizzando delle foto che noi non avevamo approvato, e che hanno addirittura fatto sì che il nostro batterista ci lasciasse! E’ stata veramente una commedia di errori che alla fine si è conclusa con la pubblicazione di un artwork che letteralmente odiavamo. Fortunatamente fino ad ora le cose si sono sempre mosse con un andamento positivo. Ora possiamo dire di avere un rapporto collaborativo con la Season Of Mist”.

QUALI PENSI CHE SIANO STATI IL PUNTO PIÙ ALTO E QUELLO PIÙ BASSO DELLA VOSTRA CARRIERA?
“Il punto più basso… merda, non saprei! E’ stata dura per parecchio tempo quando siamo andati a vivere in Europa. Vivere insieme in una piccola stanza, lavorare insieme, abbiamo praticamente condiviso tutto quello che avevamo nelle nostre tasche per parecchio tempo. Non conosco molte persone che sarebbero state capaci di sopportare quello che abbiamo passato ed essere ancora vecchi amici. E’ stata dura ma guardandomi indietro penso che ci siamo comunque divertiti. Il punto migliore invece è semplice: a Seattle un promoter non ha potuto pagarci con i contanti rassicurandoci però che ci avrebbe pagato in cocaina”.

QUAL E’ IL PROBLEMA PIÙ GROSSO CUI AVETE DOVUTO FAR FRONTE NELLA STORIA DELLA BAND?
“Il problema più grosso penso che risieda nella distanza che separa i vari membri della band. Io e il bassista viviamo a Londra, K.K. vive in Danimarca e Mersus vive in Germania. Come potete immaginare è stato un elemento determinante nel lungo periodo intercorso tra ‘Cold Steel…’ e ‘Defiance’. Fortunatamente pensiamo di aver trovato una soluzione per lavorare insieme inviandoci un sacco di file WAVE via internet… questo ha reso possibile la creazione di musica anche se viviamo in posti così fottutamente distanti tra loro”.

ABBIAMO NOTATO QUALCHE PARTECIPAZIONE AI FESTIVAL SU MYSPACE… NON AVETE PIANIFICATO QUALCHE TOUR ESTESO (MAGARI DA HEADLINER)?
“Prenderemo parte ad un tour il prossimo anno ma solo se saremo accompagnati da band di qualità. Saremo in Australia e in nord e sud America a fine anno: sicuramente saremo decisamente presi nei prossimi mesi”.

SARETE A SETTEMBRE IN ITALIA IN COMPAGNIA DEI DARK FUNERAL E DEGLI ASPHYX… COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE?
“Non vediamo l’ora di arrivare in Italia, da voi abbiamo suonato solo qualche show e non siamo stati molto presenti negli ultimi anni. Abbiamo tanti amici da quelle parti… siamo contenti di poterci tornare di nuovo. Cosa aspettarsi? Metal, ovviamente!”.

SUL VOSTRO MYSPACE E’ PRESENTE UNA SOLA CANZONE DAL VOSTRO ULTIMO ALBUM… E’ UNA RESTRIZIONE DELLA VOSTRA ETICHETTA? PENSO CHE QUALCHE PREVIEW IN PIU’ POSSA IN QUALCHE MODO RIDURRE IL FENOMENO DELLA PIRATERIA… CHE NE PENSI?
“In internet ormai gira di tutto. Qualsiasi cosa è disponibile alla portata di un click di mouse. Perfino le copie promozionali destinate alle riviste del settore finiscono su internet prima ancora di essere pubblicate. Non penso che si possa trovare una soluzione: è l’evoluzione naturale dello scambio del tape trading che si faceva qualche decina d’anni fa. Senza dubbio aiuta il diffondersi della musica, il che è positivo, ma se nessuno compra e si limita a scaricare questo porta alla morte della musica che si ama”.

IL VOSTRO EX-BASSISTA SIMON BERSERKER HA PUBBLICATO POCO TEMPO FA IL DEBUT DELLA SUA BAND ASSAULTER… A NOI E’ DECISAMENTE PIACIUTO, HAI AVUTO MODO DI ASCOLTARLO?
“Certamente, è assolutamente devastante. Simon mi ha spedito due copie in vinile che gentilmente la Royal Mail ha letteralmente disintegrato. E’ un ottimo album dotato di forte personalità. Spero sinceramente di ascoltare presto qualcosa di nuovo da parte di Simon”.

COSA FAI NELLA TUA VITA? CHE LAVORO FAI?
“Dormo, mangio e scopo”.

L’INTERVISTA E’ CONCLUSA, GRAZIE PER IL TEMPO DEDICATOCI. CONCLUDI COME MEGLIO PREFERISCI…
“Grazie per l’intervista e per il supporto!”.

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