DEVILDRIVER – Never Say Never

Pubblicato il 03/01/2012 da

Non ci si stanca di parlare con un personaggio come Dez Fafara: amatissimo, odiatissimo, onesto, furbo, reale, costruito, vero, falso. Come moltissimi tra i migliori, il frontman dei Devildriver polarizza le opinioni sul suo conto, e di riflesso sulla band di cui è indiscusso capitano. Per questo, prima dell’Eighth Plague Tour, siamo saliti sul tour bus della band per fare di nuovo il punto della situazione, viste le grosse novità come l’abbandono del bassista Jon Miller (che scopriremo essere un vero e proprio licenziamento) e la resurrezione (temporanea) dei Coal Chamber, croce indelebile sul passato dell’artista per la maggior parte dei puristi. E’ Aaron “Bubble” Patrick, con banana impomatata e inchiostro ovunque, ad introdurci e darci il benvenuto in veste di tour manager. Dez ci attende invece nel salottino del mezzo, dove si è ritagliato un ambiente meditativo caratterizzato da luci soffuse, candele e una bottiglia di buon vino…

L’”EIGHT PLAGUE” E’ UNO DI QUEI TOUR DAVVERO IMPORTANTI: COME STA ANDANDO?
“Benissimo, non c’è che dire. Sto alla grande, il tour è fantastico, data dopo data il pubblico è sempre su di giri, e i Machine Head sono favolosi. Anche i biglietti vanno a ruba, come prevedibile per un evento del genere. Siamo molto lieti di farne parte”.

I DEVILDRIVER HANNO DOVUTO AFFRONTARE LA PERDITA DI JON MILLER. COME HA INFLUITO QUESTO EVENTO SUL GRUPPO?
“L’uscita di Jon dalla formazione ha influito sulla band in maniera molto positiva. Siamo noi che l’abbiamo mandato a casa. E’ stato licenziato. Abbiamo preso questa decisione dopo averlo mandato a casa due volte, sempre per abuso di alcool e droghe. Per questo motivo la famiglia Devildriver sta meglio ora”.

C’E’ UNA POSSIBILITA’ CHE POSSIATE RICONSIDERARE LA VOSTRA POSIZIONE, E CHE JON TORNARE IN FORMAZIONE?
“Mai più”.

PARLIAMO DI AARON, HO VISTO CHE E’ ANCHE IL VOSTRO TOUR MANAGER…
“Esatto. Aaron è un ragazzo fantastico, ha un’attitudine molto positiva, ha voglia di fare e di far bene. Da tour manager è subentrato subito nel ruolo di bassista salvandoci letteralmente le chiappe all’uscita di Jon e, data la sua esperienza con lo strumento, sa far bene il suo lavoro anche sul palco. In più è straight edge: non beve, non fuma, non fa uso di droghe. L’uomo giusto al momento giusto, insomma”.

SARA’ IL VOSTRO BASSISTA UFFICIALE, DUNQUE?
“Non lo sappiamo ancora. Non ci abbiamo ancora pensato, è una scelta delicata. Prima di prendere una decisione finiremo questo ciclo di tour, e vedremo come si evolverà la nostra esperienza con lui. A quel punto potremo pensare seriamente al futuro”.

QUAL E’ LA TUA OPINIONE SUI BRING ME THE HORIZON, GRUPPO MOLTO DISCUSSO SUL CARTELLONE DI QUESTO TOUR?
“Sono un buon gruppo. Li ho conosciuti in Australia grazie a mio figlio tredicenne, è un loro ammiratore. Hanno anche un pubblico vastissimo. Devono darsi una calmata però, i loro party sono troppo selvaggi a mio parere… Ma son ragazzi, loro possono ancora”.

PENSO SARA’ UNA SERATA MOLTO DIFFICILE PER LORO QUESTA SERA…
“Hanno già avuto serate difficili onestamente, ma mi pare sappiano come gestire la situazione. In ogni caso, dappertutto hanno il loro affezionatissimo pubblico che li segue calorosamente. Penso siano una buona band, sanno fare il loro mestiere sul palco e dietro le quinte sono persone gentili. Non odio la loro musica, non odio nessun tipo di musica”.

“BEAST” E’ STATO PUBBLICATO A FEBBRAIO, MA NON VI HO VISTO SUONARE NELLA STAGIONE DI FESTIVAL ESTIVI, COME MAI?
“Ci siamo presi un po’ di tempo per stare con le nostre famiglie, ne avevamo davvero bisogno dopo tutto questo tempo, ma saremo presenti nei festival del 2012, potete starne certi. L’Italia è nella lista”.

TI SEI SEMPRE POSTO COME PADRE FIERO E MARITO AFFETTUOSO. COME VIVI LA VITA LONTANO DALLA TUA FAMIGLIA?
“Può essere molto difficile, io sono fortunato ad avere una moglie che mi sostiene appieno e lavoro molto duramente per sostenere loro. Facciamo più concerti di ogni altra metal band sul pianeta. Punto. Dopo la stagione dei festival 2012 mi prenderò il primo anno di riposo, che dedicherò esclusivamente alla famiglia. Non accade dal 1995. Starò coi miei figli, farò passeggiate coi miei cani, porterò fiori a mia moglie come un normale padre di famiglia”.

SEI SICURO DI FARCELA? SEI UNO STAKANOVISTA!
“Ci proverò! Stare lontano dai palchi non vuol dire che mi prenderò una pausa dalla musica: ho in progetto di frequentare gli studi di registrazione in maniera costante, lavorando su progetti diversi, sia coi Devildriver sia con altri musicisti. Non posso starne lontano, ho bisogno di fare musica in qualche maniera”.

INVECCHIARE HA CAMBIATO IL TUO MODO DI APPROCCIARTI ALLA MUSICA E IL TUO STILE DI VITA IN TOUR?
“Sicuramente ha cambiato il mio stile di vita. Non posso stare alzato tutta la notte tutte le notti. Devo curare il mio fisico per sostenere l’enormità di date che affronto costantemente. Il mio approccio alla musica? Non è cambiato in modo sostanziale, forse c’è anche più aggressività rispetto al passato. Oggi mi piace ascoltare musica più heavy”.

COI DEVILDRIVER AVETE REALIZZATO UNA COVER ECCELLENTE DI “WASTED YEARS” DEGLI IRON MAIDEN E RECENTEMENTE AVETE COVERIZZATO ANCHE I METALLICA: NON PROPONETE MAI QUESTE CANZONI DAL VIVO?
“Abbiamo considerato la cosa. E’ difficile anche infilare una cover in un set ridotto come quello che abbiamo a disposizione in questo tour coi Machine Head: in trentacinque minuti non puoi cazzeggiare proponendo una cover. Vorremmo, come ci piacerebbe fare un intero disco di cover e un disco live, ma la casa discografica non è dell’idea di spendere per cose del genere. Dobbiamo ritagliarci questi spazi in studio, per conto nostro”.

CHI HA IL DIRITTO DI ESSERE TRA I “BIG FOUR” DI QUESTA DECADE?
“Non so, potrei risponderti tra cinque anni. Sento che in questo momento le cose stanno cambiando. Ci sono nuovi giocatori che entrano in campo, nuovi stili in azione, altri stili che vengono abbandonati… è ancora presto per sapere chi sopravviverà”.

QUAL E’ LA TUA OPINIONE SU TUTTE QUESTE BAND CHE SI RIUNISCONO E CHE DOMINANO LA SCENA? PRENDIAMO IL SOUNDWAVE IN AUSTRALIA, META’ DELLE BAND NEL CARTELLONE SONO REUNION BAND!
“Il fatto è che la musica di questi gruppi, almeno della maggioranza di questi, è sopravvissuta durante il tempo. Anche la musica dei Coal Chamber è sopravvissuta alla formazione stessa, quindi per noi è un piacere essere là, in quel cartellone, e passare dei giorni felici assieme ai fan della nostra musica”.

PENSI CHE TUTTO QUESTO SIA SPINTO DALL’INDUSTRIA DISCOGRAFICA, COME MANIERA PER FAR SOLDI IN MODO PIU’ FACILE E SICURO?
“Posso rispondere per me stesso: non farò una pila di soldi per qualche concerto in Australia coi Coal Chamber, e non ho ricevuto nessuna spinta dalla Roadrunner. Abbiamo deciso di fare questi show di reunion perché volevamo farlo, soprattutto dopo aver saputo della line up del festival ed essere saltati sulla sedia… è come tornare ad un Ozzfest 2001! Sono stati anni indimenticabili per noi, sarà fantastico”.

NON MI SAREI MAI ASPETTATO DI VEDERE UNA REUNION DEI COAL CHAMBER…
“Non me lo sarei aspettato nemmeno io, onestamente. Ma i tempi sono quelli giusti: i ragazzi hanno mollato la droga, e ho apprezzato davvero tanto che Mike e Meegs siano venuti spontaneamente a cercare una riconciliazione, scusandosi con me e con mia moglie ad un concerto dei Devildriver nel 2005. Una volta sono anche saliti sul palco a suonare ‘Loco’ coi Devildriver nel 2009, cercatelo su YouTube. Davanti alla possibilità di suonare per un breve periodo con loro non me la sono sentita di dire di no”.

LA VOSTRA SEPARAZIONE E’ STATA DEL TUTTO LEGATA ALL’ABUSO DI DROGHE, DUNQUE?
“Se paragonato a loro fanno sembrare Keith Richard una fighetta, te l’assicuro. E’ un MIRACOLO siano vivi e puliti. Nessuno può tirarti fuori da quell’odissea se non te stesso. Loro ce l’hanno fatta, e ne sono molto fiero”.

CHE MI DICI DELLA NUOVA BASSISTA? CHI E’ QUESTA CHELA?
“L’abbiamo assunta per l’occasione. E’ una vera bassista, suona da dodici anni, sa suonare anche la chitarra in maniera egregia, e avrà una grandissima presenza scenica: è una ragazza molto alta e vederla sul palco mi ha impressionato”.

I RAGAZZI DEI DEVILDRIVER COME HANNO ACCOLTO LA NOTIZIA DI QUESTA REUNION COI COAL CHAMBER?
“Per loro va benissimo finché non trascuro i Devildriver per i Coal Chamber. Loro stessi sono dei grandi ammiratori della band, amano la musica dei Coal Chamber quanto la amo io. Sono anche amici personalmente, escono assieme per i club di Los Angeles ogni volta che passiamo in città. E’ molto bello che siano amici tra loro”.

TI RENDI CONTO CHE I COAL CHAMBER SONO LA RAGIONE PRINCIPALE PER CUI I METALLARI PIU’ INTRANSIGENTI NON HANNO MAI DATO UNA POSSIBILITA’ AI DEVILDRIVER?
“Ne sono totalmente consapevole. Come ho già detto non sono un purista, quindi non mi importa. Sono un amante della buona musica, fine del discorso. Faccio musica per mantenere la mia famiglia, per me stesso, per seguire il mio sogno”.

NON PENSI DUNQUE CHE QUESTA REUNION POSSA ESSERE UN MALE PER I DEVILDRIVER…
“No, perché? Sette concerti coi Coal Chamber un male? I Devildriver hanno pubblicato ‘Beast’ quest’anno (ride, ndR)! E’ una cosa positiva, perché la mia vita in questo momento è molto positiva, sono un uomo fortunato”.

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