DEWFALL – Parola d’ ordine: sperimentare

Pubblicato il 21/06/2009 da

A pochi mesi dall’uscita del loro debut album, eccoci pronti a proporvi l’intervista ad un’altra ottima promessa del metal italiano: i baresi Dewfall. “V.I.T.R.I.O.L.” è un’album che non passa inosservato già dal titolo: le molteplici influenze racchiuse nel lavoro lo rendono un album complesso ma altamente gratificante una volta assimilato. Flavio, chitarrista e fondatore della band, ha risposto ai nostri quesiti dimostrandosi un interlocutore loquace tanto da andare ben oltre la classica – ma purtroppo assai ricorrente – mezza riga di risposta per domanda. Chiarito ogni nostro dubbio sulla nascita della band e sulla gestazione di “V.I.T.R.I.O.L.”, non ci rimane altro da fare che incoraggiarvi alla lettura dell’intervista e prendere in seria considerazione l’ascolto del disco d’esordio dei Dewfall: siamo certi che non ne rimarrete delusi!

 

CIAO RAGAZZI, BENVENUTI SU METALITALIA.COM. CHE NE DITE DI PRESENTARE LA BAND AI NOSTRI LETTORI?
“Un saluto dai DewFall allo staff di Metalitalia.com ed ai visitatori di questa webzine, è per noi un piacere potervi raccontare un po’ di cose su di noi! La nostra è una metal band formatasi a Bari nel 2003. Della originaria line-up fanno parte i due fondatori del gruppo: Flavio Paterno (chitarra ritmica e solista) – che vi scrive – e Valerio Lorè (basso e scream vocals). Andrea Puzo (batteria) e Matteo Capasso (chitarra solista e melodic vocals) si sono uniti ai DewFall rispettivamente nel 2005 e nel 2007. Da sempre cerchiamo di portare avanti il nostro progetto con l’intento primario di suonare la musica che più amiamo, il Metal, divertendoci e cercando di trarre il meglio da tutto ciò che la nostra scena e il nostro pubblico ha potuto offrirci nel corso di questi anni. Parlo della nostra partecipazione ai diversi contest cittadini baresi come il The Metal Place o il successivo Welcome to the Pit che abbiamo avuto l’onore di inaugurare nel 2007, ma anche dell’Indian Bikers Festival di Manduria (TA) al quale abbiamo preso parte nel 2004 (con guest Virgin Steele e Natron) e nel 2005. Nel 2006 invece siamo entrati nella bill del Total Metal Festival (con Necrodeath, Highlord, DGM, Rain), il più importante evento Metal annuale nel sud Italia assieme all’Agglutination Festival. Non essendo la nostra di una cover band, abbiamo all’attivo una prima demo realizzata nel marzo del 2004, intitolata ‘Legacy Of Soul…’, principalmente legata ad un sound N.W.O.B.H.M.-oriented . Una release che ha ricevuto un ottimo responso dalla critica giornalistica del settore (nel novero Metal Shock, Rock Hard 7.5/10, e le due TOP DEMO ricevute rispettivamente su www.defendersofsteel.net 8/10 e www.eutk.net 8/10). Nei mesi di giugno-luglio, novembre-dicembre 2007 è stato prodotto il nostro primo fulllength ‘V.I.T.R.I.O.L.’ composto da nove brani con influenze heavy-death-thrash metal a volte con sonorità epic ed acoustic-ambient e con accenti progressive, mantenendo una costante matrice melodica e alternando le due voci pulita ed estrema”.

“V.I.T.R.I.O.L.” HA RICEVUTO OTTIMI CONSENSI UN PO’ OVUNQUE: A CONTI FATTI VI SENTITE SODDISFATTI DEL LAVORO SVOLTO? CHE COMPROMESSI INVECE AVETE DOVUTO ACCETTARE NON AVENDO TROVATO UN’ETICHETTA PRONTA A SUPPORTARVI?
“Sì, siamo davvero compiaciuti del riscontro che il nostro primo album sta registrando sulle varie webzine italiane e straniere. Per realizzare questo full length abbiamo davvero dato molto, abbiamo cercato di esprimere la nostra passione per la musica nel migliore dei modi in proporzione ai mezzi che avevamo a disposizione. La citazione fra gli Hot Album di Metalitalia.com è stata davvero una bella sorpresa, ma abbiamo ricevuto ottime impressioni anche da Regno Unito, Germania, Norvegia, Francia e Stati Uniti… siamo davvero contenti che ‘V.I.T.R.I.O.L.’ stia piacendo ai recensori”.

È DIFFICILE E RIDUTTIVO AFFIBBIARE UN’ETICHETTA AL VOSTRO LAVORO DATE LE INNUMEREVOLI INFLUENZE RACCHIUSE IN “V.I.T.R.I.O.L.”: COME DESCRIVERESTE IL SUONO DELL’ALBUM A QUALCUNO CHE NON VI HA MAI SENTITI?
“Questo ci conforta, in effetti il nostro intento era quello di non poter essere classificati in un sottogenere, ma offrire un sound ‘semplicemente’ metal, senza compromessi. Riteniamo che ogni nostro pezzo si racconti attraverso un discorso singolare, ed a volte all’interno di alcuni brani si possono riscontrare le diverse sonorità che plasmano ‘V.I.T.R.I.O.L.’. Non amiamo scomodare i grandi nomi, ma se dovessimo descrivere il nostro sound diremmo che siamo un mix tra gli Opeth, i Blind Guardian, gli Into Eternity, i Novembre e gli Iron Maiden”.

A FRONTE DI UN SUONO TALMENTE VARIO ED ORIGINALE IMMAGINO CHE OGNI MEMBRO DELLA BAND ABBIA INFLUENZATO LA REALIZZAZIONE DELL’ALBUM CON I PROPRI GUSTI MUSICALI. QUALI SONO LE VOSTRE MAGGIORI INFLUENZE?
“Esatto, fortunatamente ognuno di noi ha potuto contribuire alla creazione di ‘V.I.T.R.I.O.L.’ proprio grazie ad una personale impostazione strumentale compositiva che rispecchia le diverse influenze convergenti nei nostri brani. Matteo esprime la nostra vena heavy-power grazie alla sua voce melodica, Andrea offre un connubio di drumming thrash-heavy con svariate venature progressive, io e Valerio siamo quelli che spaziano maggiormente nel mare magnum del metal,  dal death al thrash, dall’epic all’heavy metal classico. Ma ci spingiamo anche oltre, in particolare io adoro l’irish rock, l’ambient, la musica antica e classica ed il jazz”.

COSA SI NASCONDE DIETRO ALL’ACRONIMO “V.I.T.R.I.O.L.”? QUALI TEMATICHE TRATTANO I TESTI DELL’ALBUM?
“(ride, NdR) Adoro rispondere a queste domande, non vedevo l’ora di spiegarvi infatti che le nostre liriche sono principalmente legate a tematiche esoteriche, letterarie e mitologiche come descrizioni figurate di riflessioni esistenziali. Il concept prende infatti il nome da un percorso iniziatico introspettivo di natura alchemico-massonica: ‘V.I.T.R.I.O.L.’ sta infatti per ‘Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem’, iscrizione latina che si presenta come un monito per l’umanità, che esorta l’uomo a scoprire i lati oscuri del proprio se (il brano ‘Ravens of the Frost’ presenta il Corvo come creatura mentore in questo senso), per migliorare la propria condizione nella sua realtà terrena (parallelismo con la scoperta della pietra filosofale – occultum lapidem – simbolo del mezzo di purificazione alchemico da piombo in oro… ma di parallelismi se ne potrebbero fare migliaia). Non mancano le citazioni letterarie, dantesche nella prima traccia ‘Free Entrance to Hell’, ma anche neogotiche lovecraftiane in ‘The Serpent’s Cave’, così come quelle mitologiche di ‘In the Shadow of Ragnarok’. ‘Skeleton’s Rising’ parla dei nostri scheletri rinchiusi nell’armadio, pronti a farci visita nei momenti più inattesi, mentre ‘Forever Ghost’, ‘The Secret Passage’, ‘Black Solitude’ e ‘Comfort of a Night Rain’ rappresentano la riflessione e la presa di coscienza di uno status psicofisico a volte etereo ed evanescente, a volte materiale e reattivo”.

IMMAGINO CHE L’ARTWORK DELL’ALBUM SIA RAPPRESENTATIVO DEI CONTENUTI DELL’ALBUM: CHI L’HA REALIZZATO E COME È NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“L’artwork per ‘V.I.T.R.I.O.L.’ è stato realizzato da Claudio Grilli/Cool Graphics, e riproduce nella simbologia di copertina (un carro che personifica l’uomo guidato dalle forze del bene e del male) e nei dettagli interni (sulla cover c’è un Uroboros, serpente che si morde la coda, simbolo dell’eterno ritorno e della ciclicità delle cose), sia i contenuti lirici, sia l’aspetto degli antichi testi alchemici. La collaborazione con Claudio Grilli è nata in seguito alla nostra considerazione sia personale, sia per la sua significativa esperienza nell’ambito del web design e della realizzazione di artwork anche per Golem, Godyva, Vision Divine, Total Metal Festival e Agglutination Festival”.

SEPPUR AUTOFINANZIATA, LA PRODUZIONE DELL’ALBUM È BUONA E A NOSTRO AVVISO È BEN SUPERIORE ALLA QUALITÀ MEDIA DELLE AUTOPRODUZIONI. COME AVETE LAVORATO IN QUESTO SENSO?
“Assicurare una buona produzione a questo album è stato per noi fondamentale. Siamo consapevoli dell’importanza di un giusto sound come parte integrante della personalità di un gruppo, siamo stati di conseguenza occupati per diversi mesi su questo fronte. Abbiamo cercato, assieme al preziosissimo supporto dei fonici della ProHearing Studio (Capurso, Bari), di dare il giusto peso a ciascuno strumento, essendo stato il lavoro di arrangiamento dei brani abbastanza corposo. Il nostro obiettivo è stato quello di avvicinarci ad un sound professionale, competitivo, soprattutto perché abbiamo sempre creduto nei brani che avrebbero composto il nostro album. È stata una bellissima esperienza che abbiamo condiviso alla grande!”.

HO LETTO CHE I COMPONENTI DELLA BAND SONO DIVISI TRA ROMA E BARI… NON È UNA LIMITAZIONE PER VOI ESSERE COSÌ LONTANI? E’ COSÌ DIFFICILE TROVARE GENTE MOTIVATA NELLA VOSTRA ZONA?
“Crediamo che non si tratti di difficoltà nel trovare musicisti motivati e validi nella nostra zona, quanto di suonare con persone che abbiano un’apertura mentale tale da creare una collaborazione fruttuosa e con le quali lavorare in sintonia e tranquillità. Non è da sottovalutare il rapporto d’amicizia che si è stabilito tra di noi: io e Valerio siamo ‘cresciuti musicalmente’ insieme, scambiandoci CD e mischiando le nostre influenze. Con Andrea si è creata sin dalla prima prova la giusta amalgama, così come con Matteo che, nonostante il gap generazionale, si è dimostrato una persona molto umile e ricettiva. La distanza, dovuta allo studio e a necessità lavorative, per noi non è un problema visto che basiamo la nostra collaborazione sul rapporto umano. Il mio trasferimento a Roma è avvenuto solo da un anno a questa parte, il nostro progetto ha una base solida alle spalle”.

COME MAI NON AVETE TENUTO BUONO ALCUN EPISODIO DAL PASSAGGIO DAL VOSTRO DEMO AL VOSTRO DEBUT? DIREI CHE È UNA SITUAZIONE ABBASTANZA ANOMALA RISPETTO A QUANTO SUCCEDE CON QUALSIASI GRUPPO AGLI ESORDI… PENSATE IN FUTURO DI RIESUMARE QUALCHE PEZZO?
“Credo che la nostra prima demo rappresenti la formazione dei DewFall del 2004, cioè un gruppo di ragazzi con due anni di studio dello strumento sulle spalle che emula i propri miti musicali cercando di aggiungere qualcosa di personale compatibilmente con le proprie abilità tecniche. Siamo tuttora fieri di ‘Legacy Of Soul’, tanto da inserire ancora qualche brano nella nostra scaletta in fase live, ma credo che l’unico pezzo che abbia qualche chance di essere riesumato sia ‘Fateful Temptation’, il primo pezzo scritto coralmente da quella line up, che a mio modesto parere ha tuttora un potenziale inespresso. C’è anche da dire che ‘V.I.T.R.I.O.L.’ è un concept, ed è come se ogni brano rappresentasse un singolo capitolo di un libro; inserire canzoni della nostra prima demo sarebbe stato anacronistico anche in questo senso”.

ABBIAMO RICEVUTO PIUTTOSTO IN RITARDO IL VOSTRO ALBUM RISPETTO ALLA SUA DATA DI PUBBLICAZIONE (2007) E ANCHE SULLE ALTRE WEBZINE INIZIANO AD APPARIRE SOLO ORA LE PRIME RECENSIONI. A COSA È IMPUTABILE QUESTO RITARDO?
“La produzione di ‘V.I.T.R.I.O.L.’ è terminata a fine dicembre 2007. Nel 2008 ci sono state una serie di vicende (trasferimenti per motivi di studio e di lavoro, ritardi nella masterizzazione e nella stampa dei CD) che hanno rallentato la nostra attività di promozione; abbiamo dovuto ‘congelare’ momentaneamente il progetto per cause di forza maggiore. A metà gennaio 2009 abbiamo ricevuto il materiale finito, ed è finalmente partita la spedizione alle webzine e alle riviste, e siamo stati impegnati anche in un paio di date live in Puglia per presentare il full length. Quando ci si autoproduce e non si demandano commissioni ad agenzie, il rischio di incappare in imprevisti di percorso bisogna metterlo in conto”.

È MOLTO STRANO CHE NON SIATE RIUSCITI A TROVARE UN’ETICHETTA PRONTA A SUPPORTARE UN ALBUM DI TALE CARATURA: NON AVETE TROVATO NESSUNO O LE CONDIZIONI PROPOSTE NON ERANO A VOSTRO GIUDIZIO ADEGUATE?
“La nostra ricerca e l’invio dell’album alle label non sono ancora terminati. È indubbio che non ci si trovi in un momento florido per le case discografiche, un mercato che già da qualche anno accusava sentori di crisi. Infatti diverse etichette che ci hanno risposto, ci hanno spiegato che è molto oneroso lanciare un gruppo dal nulla, si preferisce gestire band già avviate e conosciute. È una giustificazione comprensibile, ma così facendo si limitano molte potenzialità. Noi non demorderemo, perché crediamo in questo album. Ci auguriamo che qualche label possa inserirci nel proprio roster, prima o poi bisognerà cominciare (ride, NdR)!”.

CONTRARIAMENTE AI MOLTI GRUPPI CHE SONO EMIGRATI TOTALMENTE VERSO MYSPACE, VOI CONTINUATE AD AVERE ED AGGIORNARE IL VOSTRO SITO PERSONALE… QUAL È LA MOTIVAZIONE CHE VI SPINGE A NON ABBANDONARLO IN FAVORE DI MYSPACE? TROVATE ANCHE VOI CHE MYSPACE SIA UN PO’ LIMITANTE?
“Hai ragione, ci sono vere e proprie migrazioni di band dai siti tradizionali ai vari MySpace e Facebook. Il social networking è un fenomeno che non bisogna snobbare, anzi, sarà il futuro della comunicazione. Un gruppo musicale, che sia rock, pop, o metal, fa comunicazione. Penso quindi che oggi le band abbiano possibilità di scelta, tenere il proprio sito assieme al MySpace, o al profilo su Facebook, o solo una delle ‘vetrine’. Noi siamo molto legati ad entrambi i portali. MySpace è una pagina ipermediale molto diretta ed offre una rapida visione d’insieme, ideata per il visitatore medio che non ha molto tempo da dedicare. Il nostro sito è molto più completo, lo abbiamo personalizzato curando i minimi particolari grafici, non deve render conto a formattazioni limitanti come possono essere quelli dei social network, e lo teniamo aggiornato per una questione di correttezza nei confronti degli ospiti. Un CD, una pagina su MySpace, un sito internet, a mio avviso godono della stessa importanza”.

LEGGIAMO E SENTIAMO SPESSO DELLE DIFFICOLTÀ NEL PRODURRE E DIFFONDERE LA PROPRIA MUSICA NEL SUD ITALIA: QUAL È LA VOSTRA OPINIONE IN MERITO? E’ VERAMENTE COSÌ DURA O PIAN PIANO SI STA MUOVENDO QUALCOSA?
“Noi viviamo in una realtà come Bari che negli ultimi anni si è evoluta moltissimo grazie al lavoro di promozione attuato dalla Vivo Management. Ormai i big arrivano anche qui e le possibilità di esibirsi con loro sono cresciute notevolmente, offrendo opportunità importanti ai gruppi emergenti. Purtroppo non vediamo la stessa crescita nel resto del meridione, sebbene ci siano parecchi gruppi validi, i locali nella maggior parte dei casi non sono ancora all’altezza, così come il pubblico, che predilige le cover band ai gruppi che hanno il coraggio di proporre qualcosa di nuovo. Per il futuro siamo ottimisti, cinque anni fa non avremmo mai pensato di poter vedere nomi come Destruction, Impaled Nazarene, Deicide e Rage nei contest settimanali della nostra città”.

A DUE ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DELL’ALBUM AVETE GIÀ NUOVO MATERIALE PRONTO? POTETE ANTICIPARCI QUALCOSA SULLA DIREZIONE DEL NUOVO MATERIALE?
“Certo, abbiamo già diversi brani in canna che andranno a costituire una nuova release, ci si augura quanto prima. È tutto ovviamente in fase embrionale, ma lo scheletro si presenta abbastanza solido. Il nostro sound si manterrà legato al Metal a 360°, il dialogo fra le due voci resterà complementare, così come il connubio fra sonorità estreme ed altre più melodiche. ‘V.I.T.R.I.O.L.’ ci ha insegnato molto, ma il nostro secondo album non sarà una sua copia”.

VI RINGRAZIAMO PER LA VOSTRA DISPONIBILITÀ, LE ULTIME PAROLE SONO TUTTE VOSTRE: DITE QUELLO CHE VOLETE AI NOSTRI LETTORI!
“Grazie a voi di Metalitalia.com per averci ospitato, e per aver accolto positivamente il nostro album, ci tenevamo molto! Invitiamo i lettori a farci visita sul nostro sito www.dewfallband.com e sul MySpace www.myspace.com/dewfall , e magari a lasciare anche commenti e opinioni sui nostri brani. Potete anche trovarci nella lista dei gruppi che partecipano alla MetalBattle 2009, ci sono davvero ottime band in gara! Alla prossima metallari! Horns!”.

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