DGM – Evoluzioni sinfoniche

Pubblicato il 05/01/2005 da
 
“Misplaced” è sicuramente l’album giusto per dare una scossa decisiva alla carriera dei romani DGM, giunti con questa ultima release al loro sesto full-length. I dischi della band sono tutti di indubbio valore, ma nonostante ciò non hanno destato – tra il grande pubblico – l’attenzione che avrebbero meritato di ricevere. Che sia questa la volta buona? A questa domanda, e a molte altre, ha risposto il batterista Fabio Costantino.
 
 

FABIO, COSA AVETE COMBINATO DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “HIDDEN PLACE”?
“Dopo la pubblicazione di ‘Hidden Place’ ci siamo mossi insieme alla Scarlet per cercare di promuovere al meglio l’allora nuovo disco, abbiamo fatto un po’ di date interessanti partecipando a festival come il Perpetual Moonshine al Rolling Stone, al Can’t Stope The Madness all’Indian Saloon e infine al Gods Of Metal. Dopo questo breve, ma intenso, periodo ci siamo ritrovati in studio a voler iniziare le lavorazione di quello che adesso è ‘Misplaced’, incentivati anche dal modo in cui ‘Hidden Place’ era stato accolto dalle persone”.

QUANDO AVETE INIZIATO A COMPORRE IL NUOVO MATERIALE E COME AVETE LAVORATO?
“Come dicevo abbiamo iniziato a buttare giù qualche idea fin dall’estate successiva alla release di ‘Hidden Place’, ma il periodo tosto è arrivato verso ottobre. Diego aveva buttato giù già una grossa fetta della struttura dei pezzi di ‘Misplaced’ e così anche Fabio Sanges; tutti insieme abbiamo quindi cominciato a provare, modificare, eliminare e aggiungere – a seconda del feeling che avevamo al momento – pezzi, arrangiamenti e tutto quello che ritenevamo opportuno per la riuscita di ogni singola canzone. Tra gennaio e febbraio abbiamo iniziato le registrazioni nei nostri studi, mentre per il missaggio finale ci siamo affidati agli Outer Sound”.

SULLE RIVISTE SPECIALIZZATE SI LEGGONO DELLE VOSTRE DICHIARAZIONI IN MERITO ALLO STILE CHE CARATTERIZZA “MISPLACED”. MI SPIEGO MEGLIO: QUELLO CHE SI LEGGE E’ CHE QUESTA VOLTA AVETE DECISO DI OPTARE PER UN SOUND PIU’ RUFFIANO, PUR NON SNATURANDO IL VOSTRO APPROCCIO MUSICALE. VUOI CONFERMARCI E SPIEGARCI MEGLIO IL CONCETTO?
“Per ‘ruffiano’ intendiamo dire che, se paragonato ad altri pezzi dei DGM, questi ultimi suonano decisamente più heavy. Quando dopo le registrazioni ci siamo resi conto di quanto alcuni passaggi potessero suonare catchy e quanto altri suonassero potenti, non abbiamo potuto fare a meno di sentire quell’energia che a volte, in pezzi più elaborati, si va a perdere… Il tutto ovviamente ha il classico suono dei DGM, un sound sempre molto vicino all’hard rock, nonostante si parli di pezzi comunque ben elaborati e spennellati a dovere (ride, ndR)!”.

PROBABILMENTE, SE IN PASSATO VI FOSTE CONCENTRATI MAGGIORMENTE SUGLI ELEMENTI CLASSICI E SINFONICI CONTENUTI IN QUESTO DISCO, AVRESTE SICURAMENTE VENDUTO DI PIU’, APPROFFITTANDO DELL’ESPLOSIONE DELLA SCENA POWER ITALIANA. COSA NE PENSI? AVETE DEI RIMPIANTI?
“No, rimpianti assolutamente no. I dischi fatti in precedenza, se da una parte non ci hanno riempito le tasche (cosa che non è che succede a molti, oggigiorno), dall’altra ci ha fatto guadagnare, a nostro avviso, in personalità. Comunque non c’è mai stata una presa di posizione su quale direzione prendere durante la realizzazione di un disco e questo siamo sicuri che sia evidente, in quanto ogni album ha le sue differenze e quasi mai dei veri e propri cliché proposti”.

HAI VOGLIA ALLORA DI COMMENTARE OGNI SINGOLO EPISODIO DELLA DISCOGRAFIA DEI DGM, SOTTOLINENADO LE DIFFERENZE TRA UN LAVORO E L’ALTRO E IL TIPO DI EVOLUZIONE CONCRETIZZATASI DI VOLTA IN VOLTA?
” ‘Random Acces Zone’ e ‘Change Direction’ viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Il primo è stato un biglietto da visita per il secondo, disco in cui il prog ed il metal classico hanno guidato il tutto. Con ‘Wings Of Time’ abbiamo compiuto un passo decisivo, gettando le fondamenta per ciò che è adesso il sound dei DGM. ‘Dreamland’ è stata la conferma di quanto detto con ‘Wings Of Time’ ed il ribadire che comunque i DGM non stati mai stati, almeno per noi, legati ad uno stile in particolare. Tra l’altro ‘Dreamland’ accenna ad uno stile hard rock che si concretizza in ‘Hidden Place’, dove il cambio di lilne-up ha giocato un ruolo fondamentale, date le varie influenze portate da Andrea Arcangeli e Fabio Sanges. Infine ‘Misplaced’ è figlio dell’armonia instauratasi tra i vari componenti del gruppo”.

TORNIAMO A PARLARE DEL NUOVO DISCO. VUOI PARLARCI DEI TESTI DELLE CANZONI, ANALIZZANDO QUESTE ULTIME ANCHE DAL PUNTO DI VISTA MUSICALE?
“Dunque brevemente ti posso riassumere il significato base che vorremo trasmettere, se cominciassimo ad analizzarle tutte dovremmo tirare avanti fino a Natale (ride, ndR)! Una cosa fondamentale è che ogni testo sta a rappresentare sensazioni, pensieri e interazioni con le quali ognuno di noi è venuto a contatto nel passato, o con cui ancora convive… Titta nello scrivere i testi ha messo a nudo la sua anima. Nelle varie track non viene mai specificato un particolare soggetto, in questo modo ogni persona che legge il testo di una nostra canzone può riconoscersi in esso per il significato che ne estrapolerà. Ci sono pezzi come ‘Livin On The Edge’ e ‘Is Hell Without Love?’ in cui il filo conduttore è più spensierato e rabbioso, mentre in altri come ‘Still Believe’ e ‘A New Day’s Coming’ ci si addentra maggiormente nella sfera sentimentale delle persone”.

A TUO PARERE QUAL E’ O QUALI SONO LE CANZONI CHE RAPPRESENTANO AL MEGLIO IL NUOVO CORSO DELLA BAND?
“Non penso che una sola canzone di ‘Misplaced’ sia esauriente a spiegare ciò; tutti i pezzi rappresentano un lato dei DGM: l’hard rock, il power, il thrash, il progressive, l’AOR… Tutto ciò che è racchiuso in ‘Misplaced’ rappresenta i DGM e, come ti dicevo prima, non c’è una nuova direzione presa a tavolino. Questo disco è uscito così…magari con il prossimo ci vestiamo tutti da collegiali e facciamo da spalla a Britney Spears (ride, ndR)! Oppure ci imbarchiamo nel calderone del black! Chi può dirlo?”.

C’E’ UNA CANZONE IN PARTICOLARE CHE VI SODDISFA MAGGIORMENTE?
“Molta soddisfazione ce la danno pezzi come ‘Is Hell Without Love?’, ‘Still Believe’, ‘Amazing Journey’ e ‘Pride’. Ma anche gli atri non sono da meno…tutti a modo loro sono piacevoli da ascoltare e divertenti da riproporre dal vivo. Il problema nasce infatti nella selezione dei pezzi per le serate…alla fine le canzoni di ‘Misplaced’ le proponiamo quasi tutte!”.

IN QUALE PAESE I DGM GODONO DI MAGGIORE ATTENZIONE?
“Italia a parte, che ultimamente sembra essersi accorta di noi, direi in Giappone. Fin da ‘Wings Of Time’ il Sol Levante è stato terreno fertile per noi, però l’ultimo anno anche in America hanno strizzato più volte l’occhiolino. Diciamo che se tutto prosegue per il meglio, fra poco il nome DGM sarà un pochino ovunque”.

COME VANNO INVECE LE COSE IN ITALIA?
“In italia abbiamo almeno sulla carta una buona fetta di fan… Ai concerti le persone non mancano mai di farci complimenti e congratularsi con noi per i dischi. Purtroppo non è detto che tutta questa gente sia un ipotetico acquirente. Ormai le risorse web fanno da padroni ed il mercato di sicuro accusa tutto ciò. Be’, poco male…per noi la vita non è ancora cambiata, purtroppo (ride, ndR)! D’altro canto il web rimane sempre un’ottima fonte promozionale”.

ULTIMAMENTE NON AVETE SUONATO MOLTO DAL VIVO, CONTATE DI RIFARVI?
“Se dipendesse da noi suoneremmo ogni sera. Il problema, e non saremo certo i primi a dirlo, è che in Italia non ci sono poi tutti questi locali dove suonare, inoltre se ci sono si trovano per la maggior parte al nord e per noi che siamo di Roma, è una grossa fatica sia economica che fisica spostarci molto. Ma il vero problema è che a lungo andare ti imbatti in discorsi che ti fanno passare la fantasia di spaccarti il culo. Per adesso stiamo suonando in giro per promuovere ‘Misplaced’: abbiamo suonato alla Sfinge, al The New Breed e saremo al Sitting Bull. Altre date sono in arrivo, quindi noi e la Scarlet ci stiamo dando da fare…poi si vedrà”.

SIETE ORMAI IN GIRO DA UNA DECINA D’ANNI, VUOI TRARRE UN BILANCIO DELLA VOSTRA PRIMA PARTE DI CARRIERA? SONO STATE PIU’ LE SODDISFAZIONI O LE DELUSIONI?
“Le soddisfazioni sono state sicuramente molto più numerose delle delusioni, questo è certo. Ogni disco, ogni serata, ogni volta che si entra in studio o in sala prove è fantastico. Le delusioni vengono sostanzialmente dal poco spazio che c’è per le band che aspirano a qualcosina di più sia per avere anche un riscontro monetario, che non sarebbe affatto male, sia per vedere un maggior coinvolgimento da parte della gente, che oggi sembra meno vogliosa di andarsi a vedere un gruppo che suona. Per il resto il feedback della nostra carriera è decisamente positivo”.

OK FABIO, SIAMO ARRIVATI ALLA FINE. CONCLUDI PURE LASCIANDO UN MESSAGGIO AI NOSTRI LETTORI.
“Innanzitutto grazie a te per lo spazio e il tempo concessoci. Ringrazio tutti i nostri fan per il supporto che ci hanno sempre dato e speriamo che ‘Misplaced’ sia di loro gradimento, così come lo sono stati gli altri album. Ci vediamo presto in giro!”.

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