DIABOLIZER – Morte senza fine

Pubblicato il 11/08/2021 da

Uno dei dischi death metal dell’estate è senza dubbio “Khalkedonian Death”, primo full-length dei turchi Diabolizer. Il gruppo di Istanbul in questa sua prima opera sulla lunga distanza ha saputo coniugare brillantemente un riffing di chitarra barbaro e curiosamente orecchiabile con delle strutture elaborate puntualmente in grado di regalare una sorpresa all’ascoltatore. I cultori dell’underground magari non saranno rimasti sorpresi davanti a un tale exploit, visto che la band aveva già dato prova di essere meritevole di attenzione con l’EP “Apokalypse”, datato 2016, ma, a ben vedere, era facile intuire che il disco sarebbe stato perlomeno interessante soltanto prendendo nota del coinvolgimento di Mustafa Gürcalioğlu, chitarrista fra i più ispirati e prolifici dell’attuale panorama death metal. Con un curriculum fondato su nomi come Decaying Purity, Hyperdontia, Engulfed e, in passato, Burial Invocation, il buon Mustafa può essere a tutti gli effetti considerato un pilastro della scena underground vista la sua abilità nel comporre e nel conferire una personalità distinta a ogni progetto che lo vede coinvolto. La recente pubblicazione del succitato “Khalkedonian Death” è stata dunque l’occasione ideale per tastare il polso al musicista turco, il quale ha risposto alle nostre domande via email un paio di settimane fa.

NON TUTTI I NOSTRI LETTORI POTREBBERO CONOSCERVI, QUINDI POTRESTI INIZIARE E RACCONTARCI QUALCOSA SUL BACKGROUND DEI DIABOLIZER. C’È STATO UN PUNTO DI ORIGINE SPECIFICO, UN OBIETTIVO O UNA VISIONE CHE È SERVITO DA ISPIRAZIONE QUANDO SI È TRATTATO DI FONDARE LA BAND?
– L’idea di creare i Diabolizer risale addirittura a prima del 2012, quando poi a tutti gli effetti si è formata la band. La maggior parte dei riff e delle parti del primo singolo ed EP erano in realtà materiale che era stato abbozzato già nel 2004. Ho sempre tenuto da parte degli spunti che non si adattavano alla natura della mia band principale, i Decaying Purity. In tutta questa musica vi erano anche alcune parti scritte per una band nella quale avevo suonato per breve tempo e che non avevo più utilizzato. Ho aspettato pazientemente il momento giusto per adoperare questo materiale, fino a quando, nel 2012, abbiamo deciso con Aberrant, il nostro batterista, che dovevamo darci una mossa. Volevo creare un progetto leggermente diverso da Decaying Purity ed Engulfed, puntando su uno stile death metal più aggressivo, più malvagio e più arrabbiato. Quando abbiamo deciso che era arrivato il momento, la band ha preso vita.

COME È STATA L’ACCOGLIENZA NEI CONFRONTI DI “KHALKEDONIAN DEATH”, IL VOSTRO ALBUM DI DEBUTTO? CHE TIPO DI ASPETTATIVE AVEVATE A RIGUARDO?
– Dal momento in cui abbiamo condiviso i dettagli dell’album, abbiamo notato un grande interesse attorno a noi. La gente sembra aver già metabolizzato e gradito il disco, e questo mi rende molto felice. È gratificante fare uscire un prodotto le cui basi sono state gettate molti anni fa e constatare finalmente che quanto realizzato venga apprezzato dalle persone giuste.

UN ELEMENTO CHE È GIÀ ARRIVATO A DEFINIRE IL SUONO DI DIABOLIZER NEL CORSO DEGLI ANNI È QUEL RIFFING DI CHITARRA PENETRANTE E L’ATTITUDINE THRASHY. NON MOLTE BAND NELLA SCENA DEATH METAL DI OGGI ADOTTANO QUESTO TIPO DI SUONO, CHE A VOLTE MI RICORDA LO STILE SENZA FRONZOLI DI BAND COME VOMITORY E CENTURIAN: È UNA DELLE PRIME COSE CHE MI VENGONO IN MENTE QUANDO PENSO A DIABOLIZER. AL GIORNO D’OGGI MOLTE BAND TENDONO AD IMITARE IL SUONO CUPO TARGATO INCANTATION E SIMILI, MA CHIARAMENTE QUESTO NON È IL VOSTRO CASO. QUANTO È IMPORTANTE PER VOI MANTENERE UN ELEMENTO ORECCHIABILE NELLA MUSICA?
– Cerco sempre di essere il primo fan del materiale che esce dalle mie mani; è la cosa più importante per me. Prima di iniziare a comporre mi prefiggo un obiettivo e faccio poi in modo di raggiungerlo. In questo caso, la musica dovrebbe essere sempre orecchiabile, vicina a certe formule e a determinati modelli. Seguo un piano per tutte le mie band e gli stili death metal di ciascuna di esse sono chiari, non a caso. È importante che il materiale che scrivo per ciascuno dei progetti non esca da quei modelli fissati in partenza. Per Diabolizer l’idea è di suonare un death metal veloce, aggressivo e furioso, e i miei brani di conseguenza seguono quella struttura.

COSA RENDE QUESTO PARTICOLARE STILE DI DEATH METAL DEGNO DI ATTENZIONE NELLA TUA MENTE? È UN VECCHIO AMORE NOSTALGICO O UNA TAVOLOZZA CHE DEVE ANCORA VEDERE IL SUO PIENO POTENZIALE, SECONDO TE?
– Mi piace molto suonare e ascoltare questo particolare stile, tutto qui. È un genere di musica che trovo molto divertente. Come ho detto, tutte le mie band hanno il loro carattere e questi stili sono gli stili che mi piace produrre, ascoltare ed eseguire. Non vi sono quindi altre ragioni dietro l’idea di un progetto come Diabolizer, se non quello di interpretare uno stile a me caro.

QUAL È IL PIÙ GRATIFICANTE RISULTATO OTTENUTO DAI DIABOLIZER SINORA, SECONDO TE?
– Voglio che i nostri lavori abbiano una forte longevità e che non vengano messi da parte dopo uno o due ascolti, e per fortuna ciò sta succedendo. Mi piace l’idea che il loro ascolto doni alle persone delle esperienze piacevoli. Le vendite sono ovviamente importanti per un minimo di sostenibilità, ma non mi interessa se le persone acquistano o meno le copie originali dei prodotti: se possono divertirsi e isolarsi anche un po’ da questo mondo con il materiale che pubblichiamo o con un nostro concerto, allora sono contento. Questo è il vero successo per me.

ORA CHE IL COVID-19 SEMBRA LEGGERMENTE MENO MINACCIOSO GRAZIE ALLA CAMPAGNA VACCINALE, CI SONO PIANI PER UN TOUR?
– Al momento non abbiamo nessun tour all’orizzonte. Penso che la nostra priorità sarà tenere prima alcuni show locali. Dovremo aspettare che le cose si sistemino un po’ di più per pensare a un vero e proprio tour.

SEI STATO COINVOLTO IN UNA VASTA GAMMA DI BAND E COLLABORAZIONI NEL CORSO DEGLI ANNI. PENSI CHE SIA IMPORTANTE PER LO SVILUPPO DELLA TUE TUE DOTI MUSICALI ESSERE COINVOLTO IN COSÌ TANTE COSE?
– Certo, trovo molto utile prendere parte a diversi progetti: questo tipo di collaborazioni hanno una buona influenza sul mio modo di suonare e comporre. Non sono tuttavia cose che faccio per forza. Mi fa solo piacere, tutto qui. Nella vita faccio sempre ciò che mi rende più felice e continuerò a farlo.

POTRESTI DARCI UN AGGIORNAMENTO SULLE ATTIVITÀ DI:

Decaying Purity: Il quarto album “Mass Extinction of the Providential Ones” è stato pubblicato nella primavera del 2020, proprio mentre il mondo era costretto a chiudersi a riccio. Da allora la band si è ritirata in isolamento. L’album ha avuto un grande successo, la band sta aspettando che le cose tornino alla normalità per poter essere di nuovo attiva.

Engulfed: Il nostro ultimo lavoro, “Vengeance of the Fallen”, è stato rilasciato alla fine del 2020. Abbiamo alcuni programmi per concerti e tour per il prossimo anno.

Hyperdontia: All’inizio di quest’anno abbiamo registrato il nostro secondo album. Prevediamo che uscirà in autunno. Presto riceverete i primi dettagli al riguardo. Abbiamo alcuni concerti e tour in programma per il prossimo anno.

IN CHE MODO IL LUOGO IN CUI VIVI – O I LUOGHI IN CUI HAI VISSUTO – INFLUENZA LA MUSICA CHE CREI O I TUOI GUSTI MUSICALI?
– Posso dire che la mia città natale ha avuto un effetto positivo nel trovare le persone con cui faccio musica. Veniamo tutti da Kadıköy/Istanbul, siamo molto legati da anni e crescere in questo ambiente ha avuto un impatto molto positivo su tanti aspetti della mia crescita musicale.

QUANDO È STATA L’ULTIMA VOLTA CHE HAI SCRITTO UNA CANZONE? COSA PUOI DIRCI A RIGUARDO?
– Se parliamo dell’ultima cosa che ho scritto e che deve ancora uscire, ho completato la scrittura dell’album numero due per Hyperdontia nell’autunno del 2020. È un album molto intenso e divertente. Siamo rimasti molto soddisfatti del mixaggio e del processo di mastering, sono sicuro che lo amerai anche tu. A parte questo, continuo a scrivere e ad accumulare nuovo materiale per tutte le mie band. Riff, spunti, canzoni complete… Quando arriva il momento giusto, questo materiale prende la sua forma definitiva e si trasforma in vere e proprie canzoni. È praticamente tutta la mia vita.

MAN MANO CHE CREI NUOVA MUSICA, TI RITROVI PIÙ O MENO INTERESSATO A CERCARE E ASCOLTARE MUSICA FATTA DA ALTRE PERSONE? SEI UNO CHE TENDE A ISOLARSI DA TUTTO QUANDO LAVORA ALLA PROPRIA ARTE?
– Non ci ho mai pensato, ma non mi tiro indietro quando si tratta di ascoltare nuova musica interessante. E questa non deve essere per forza death metal o metal in generale. Non credo che perderò mai il desiderio di scoprire e consumare altra musica, nonostante sia molto impegnato con la mia.

COSA STAI ASCOLTANDO ULTIMAMENTE? HAI QUALCHE CONSIGLIO PER I NOSTRI LETTORI?
– Non ho ascoltato moltissimi nuovi album in questi giorni. Tuttavia, posso sicuramente consigliare l’ultimo lavoro dei Cambion, “Conflagrate the Celestial Refugium”. È molto potente, nello stile che amo.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.