Che i norvegesi siano persone fredde e chiuse non è un mistero per nessuno, ma che addirittura si facessero pregare per spiccicare due parole su qualcosa che li riguarda da vicino, in questo caso la loro arte è davvero qualcosa che non si riesce a spiegare. Va bene che la conferenza stampa di cui vi apprestate a leggere il resoconto è avvenuta nel tardo pomeriggio, dopo ore trascorse a rilasciare altre interviste, e va bene che alcuni dei quesiti dei colleghi sono stati in qualche occasione non molto chiari, ma per chi scrive è stato davvero triste constatare quanto i Dimmu Borgir, qui rappresentati da Shagrath e Silenoz, fossero svogliati e pressapochisti nel rispondere alla serie di domande preparate dai presenti (c’erano esponenti di molti siti italiani)… in pratica poco professionali. In seguito a questa davvero poco riuscita conferenza stampa verrebbe voglia di ridimensionare i giudizi su questa band ma il valore del nuovo, eccellente, “Death Cult Armageddon”, non si può affatto mettere in discussione solo per questa personalissima delusione. Per chi scrive i Dimmu Borgir verranno fino a prova contraria etichettati come persone discutibili, su questo non ci piove, ma anche e soprattutto come musicisti sensazionali… e in questa sede è la cosa che più conta. Nota di colore finale: è stato divetentissimo vedere Shagrath e Silenoz privi di make up… il primo perde tutta la cattiveria e sembra praticamente un liceale mentre il secondo, povero lui, ha una stempiatura mostruosa che, a quanto pare, nelle foto session fa di tutto per coprire!!!
COME TUTTI GLI ALBUM PRECEDENTI, ECCETTO “STORMBLAST”, IL NUOVO HA UN TITOLO COMPOSTO DA TRE PAROLE. E’ UNA VOSTRA SCELTA?
Silenoz: “Sì, è una nostra scelta. Il titolo ha un significato simbolico, esprime la tendenza dell’uomo ad autodistruggersi con le guerre ed è strettamente collegato ai testi e alla musica contenuta sul disco”.
IL NUOVO ALBUM E’ IL PIU’ ESTREMO E COMPLESSO DELLA VOSTRA CARRIERA…
Silenoz: “Sì, c’è molto materiale da assimilare questa volta…”.
Shagrath: “E’ un album molto violento ma che necessita diversi ascolti per essere apprezzato pienamente. Ci sono molti arrangiamenti anche molto complessi che vanno scoperti”.
PARLANDO DEI TESTI… I TEMPI CHE STIAMO VIVENDO SONO SECONDO VOI UN PRELUDIO ALL’ARMAGEDDON?
Silenoz: “Sì, la pensiamo in questo modo. Ci stiamo autodistruggendo…”.
SI PUO’ DEFINIRE UN CONCEPT QUESTO NUOVO ALBUM?
Silenoz: “Non si tratta di un concept vero e proprio ma i testi parlano più o meno tutti dei medesimi argomenti…”.
Shagrath: “Trattiamo anche tematiche tipicamente black metal, come attacchi alla religione, etc.”.
L’ALBUM E’ PIU’ VARIO E SPERIMENTALE DEI PRECEDENTI… COSA CI DITE RIGUARDO UN PEZZO COME “BLOOD HUNGER DOCTRINE”?
Silenoz: “Anche questa volta volevamo realizzare un pezzo diverso dal resto dei brani, come era stato per ‘Puritania’ sul vecchio lavoro”.
Shagrath: “E’ una cosa che siamo sempre soliti fare, serve a dare più varietà all’album. Se facessimo sempre le stesse cose finiremmo per annoiare i fan e noi stessi”.
CHE CI DITE DELLA COPERTINA?
Silenoz: “Abbiamo scelto un’immagine più semplice rispetto a quelle passate. E’ oscura e fredda e rappresenta l’arrivo dell’Armageddon”.
QUESTA VOLTA LE PARTI ORCHESTRALI SONO MOLTO PIU’ CURATE CHE IN PASSATO…
Silenoz: “Questa volta abbiamo avuto un budget più elevato. Abbiamo potuto ingaggiare un’orchestra reale e abbiamo avuto più tempo per curare questo aspetto”.
Shagrath: “Le parti orchestrali sono state arrangiate insieme al direttore della Filarmonica di Praga, un vero professionista. Ci abbiamo messo due giorni per registrare il tutto ma il risultato ci soddisfa molto”.
AVETE MAI PENSATO DI FARE UN TOUR CON L’ORCHESTRA?
Silenoz: “Ci costerebbe troppo e non sarebbe facile far suonare in modo accettabile un’orchestra dal vivo, non è semplice come su disco”.
PENSATE CHE L’ENTRATA IN LINE UP DI GALDER E LA MUSICA CHE PROPONE CON GLI OLD MAN’S CHILD VI ABBIANO INFLUENZATO?
Shagrath: “Per nulla. Galder ha un suo stile personale nel suonare la chitarra ma le abnd e la musica che esse propongono sono completamente diverse”.
Silenoz: “Volendo si possono trovare delle somiglianze perché le due band hanno radici musicali simili ma nulla di più”.
SIETE STATI ISPIRATI DA ALCUNI COMPOSITORI CLASSICI NELLA STESURA DELLE PARTI ORCHESTRALI?
Silenoz: “Questa è una domanda più adatta al nostro tastierista. Io ascolto musica classica ma le parti orchestrali sono state composte tutte da lui…”.
COME E’ NATA LA COLLABORAZIONE CON ABBATH DEGLI IMMORTAL?
Shagrath: “A noi tutti piacciono gli Immortal, li conosciamo bene e io apprezzo molto il modo di cantare che ha Abbath. Gli abbiamo chiesto di cantare qualcosa sull’album e lui ha accettato”.
COSA PENSATE DEL LORO SPLIT?
Silenoz: “Ci dispiace molto ma non sappiamo neanche noi le ragioni di questa scelta. Comunque hanno sicuramente fatto bene a sciogliersi all’apice del loro successo”.
SULL’ALBUM SARA’ PRESENTE COME BONUS TRACK UNA COVER DEI BATHORY. PER QUALE MOTIVO AVETE SCELTO QUESTO BRANO? E COSA PENSATE DI TUTTE QUESTE BAND ‘OLD SCHOOL’?
Shagrath: “Siamo tutti dei grandi fan dei Bathory e tutt’ora ascoltiamo spesso band di questo tipo, più delle nuove. Abbiamo scelto di coverizzare questo pezzo perché eravamo stanchi di fare cover di gruppi heavy metal”.
Silenoz: “Si tratta di una sorta di omaggio ad una delle band più influenti della scena black metal”.
VI SENTITE ANCORA PARTE DELLA SCENA BLACK METAL?
Shagrath: “Noi siamo una band black metal a tutti gli effetti. Non è cambiata la nostra attitudine solo perché i nostri album vendono più di tanti altri. Non ci interessa cosa pensa la gente di noi, facciamo ciò che ci va. Molti parlano di underground o cose del genere e poi si comportano in tutt’altro modo… sono solo invidiosi”.
Silenoz: “Siamo una band che fa di tutto per la propria musica, una band che lavora sodo. Non è una colpa vendere tanti dischi, che pensino quello che gli pare!”.
COSA PENSATE DEGLI MP3?
Shagrath: “Non mi piacciono. Li trovo pericolosi per la scena musicale”.
Silenoz: “Una band per reallizare un album deve avere a disposizione un buon budget e se il disco precedente non ha venduto molto perché la gente ha preferito scaricarselo la label non può garantire questo. E’ un danno anche per i fan, così facendo la band non potrà offire loro un buon prodotto”.
QUANTO E’ IMPORTANTE PER VOI AVERE UN BUDGET ADEGUATO?
“Spesso per fare dei bei dischi è necessario un grande budget. Per noi è indispensabile, la nostra musica è complessa e richiede molte spese per essere ben realizzata”.