A cura di Luca Pessina
Il debut album dei nostrani Disarmonia Mundi, l’acclamato “Nebularium”, e’ senz’altro un acquisto obbligato per chi si nutre di melodic Death-Thrash. La band Piemontese e’ riuscita a dare alle stampe un lavoro per certi versi sorprendente che sono sicuro portera’ loro un contratto (l’album e’ stato autoprodotto!) e tanto interesse da parte dei media e dei metal kids della penisola (e speriamo anche oltre!). Abbiamo parlato della realizzazione di questo ottimo lavoro e dei progetti futuri dei nostri con la band al completo.
VI ANDREBBE DI RIASSUMERE LA STORIA DELLA BAND?
“Il progetto Disarmonia Mundi è nato nei primi mesi del 2000. Al nucleo iniziale composto da Mirco al basso, Ettore alla batteria ed alla chitarra e Simone all’altra chitarra, si è presto aggiunto il vocalist Benny. Durante il primo anno di vita abbiamo avuto qualche problema causato dalla lontananza di Ettore, impegnato nel sevizio civile. L’esperienza vissuta in un centro anziani lo ha quasi portato al delirio… fortunatamente la musica, il gruppo ed una buona dose giornaliera di psicofarmaci lo hanno riportato ad uno stato precario ma accettabile di coscienza. I membri della band si conoscevano da parecchio tempo, evitando costantemente di cercare di fare musica seria: non si sa poi perché, un giorno, si è deciso di mettersi sotto… Paura di diventare tutti come Ettore? Forse.”
PERCHÉ AVETE DECISO DI INCIDERE UN VERO E PROPRIO DEBUT ALBUM ANZICHÉ UN PROMO?
“Perché il buon Mirco, business man di successo, dopo giorni e giorni di raccolta dati, calcoli e statistiche, arrivò ad una conclusione: “Abbiamo uno studio, un fonico, un fotografo ed un grafico, tutti rigorosamente sottomessi… perché non sfruttarli e fare il colpaccio?”. A parte gli scherzi… avendo un bel po’ di elementi di base a nostro favore, abbiamo deciso di bruciare le tappe e, assumendoci tutte le responsabilità, registrare un album a tutti gli effetti. Adesso le cose vanno alla grande (con la Self), mentre Mirco fa il parcheggiatore abusivo, Ettore ha ipotecato la casa, Simone vende il culo in un degradato corso di periferia (tel 3491234567) e Benny è senza un rene.”
COME SIETE GIUNTI ALL’ACCORDO CON LA SELF PER LA DISTRIBUZIONE DI “NEBULARIUM”?
“Abbiamo noi per primi premuto per una possibile collaborazione. Fortunatamente i ragazzi della Self hanno ritenuto il nostro prodotto professionale e quindi degno di essere distribuito come qualsiasi altro disco.”
SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON QUALCHE LABEL ULTIMAMENTE?
“Si… ma per scaramanzia preferiamo non fare nessun nome preciso. Per il momento c’è in ballo un probabile contratto (per il prossimo album) con una importante etichetta italiana. Abbiamo anche ricevuto positivi responsi ed interesse da parte di qualche etichetta estera.”
DI COSA PARLANO I TESTI? SI TRATTA DI UN CONCEPT?
“In principio erano le tenebre, poi Benny accese la luce. In effetti l’idea iniziale era quella di creare un concept-album. Il risultato finale poi è stato quello di mantenere un filo conduttore (una nottata movimentata) che legasse tutti i testi (situazioni sognate). Volete sapere che fine ha fatto la ragazza in copertina? Si è buttata dalla rupe. Dopo essersi immersa in un sonno tormentato, Francesca si sveglia intorpidita dalle gelide acque del Lago Blu – lago famoso per una leggenda che narra di un tale Barbagino scivolato nella tazza del cesso di una locanda a monte e ritrovato dopo un mese, in perfette condizioni, a parte una forte nausea, nel bel mezzo del lago in questione… un po’ come la storia del lago di Bodom. Chiusa la parentesi storica, torniamo a Francesca. La giovane inizia a fare una serie di sogni (la sera prima aveva mangiato molto pesante) disconnessi l’uno dall’altro, ma molto reali. Sogna di essere un ingranaggio impazzito che gira al contrario per chissà quale motivo (MechanicHell), rivive le devastanti sensazioni di un tipico impasticcato da sabato sera (Burning Cells), dialoga con un sadico creatore (Demiurgo), e via dicendo.”
IN “NEBULARIUM” CONVIVONO PARTI ESTREMAMENTE VIOLENTE E ALTRE PIÙ RIFLESSIVE: IN QUALE DEI DUE ASPETTI DELLA VOSTRA MUSICA VI TROVATE PIÙ A VOSTRO AGIO?
“Disarmonia Mundi è il manifesto della nostra musica e dei nostri testi. Conflitto e contraddizione sono per noi gli elementi latenti ma fondamentali al corso della vita.
Strade differenti possono portare ad uno stesso obiettivo: i nostri brani sono molto diversi tra loro ed hanno quasi tutti una struttura molto complessa. Parti rilassate ed evocative che sfociano in violenza sonora, atmosfere pesanti ed oppressive, altre molto più leggere ed allegre. Melodia e cattiveria sono caratteristiche della nostra musica, che può essere perfettamente associata agli stati d’animo che ci perseguitano senza sosta, e che influenzano profondamente il nostro modo di suonare e comporre. Non potrebbe esistere gioia senza prima sconforto: Nebularium, con tutte le sue contraddizioni ed i suoi cambi di umore, rappresenta al meglio tutto quello che volevamo raccontare di noi… Siamo degli psicopatici allo stato brado.”
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE?
“Mirco è sano, Simone ha la sifilide, Ettore è influenzato 321 giorni l’anno. A parte le stronzate (Simone è l’unico che ride), tralasciando i mitici Iron Maiden, penso che dobbiamo molto alla scena svedese ed in particolare a band come In Flames, Opeth, Soilwork, Arch Enemy, The Haunted ed il genio Dan Swano.”
VI RITENETE UNA BAND ORIGINALE?
“Direi, più che altro, una banda di disperati. Poi sarebbe meglio lo dicesse chi ci ascolta.”
AVETE DEI CONCERTI IN PROGRAMMA?
“Per il momento stiamo utilizzando il 100% delle nostre risorse e del nostro tempo per scrivere nuovi brani, in vista di un album sotto contratto che ci possa lanciare anche in ambito live.”
QUAL È LA VOSTRA OPINIONE SULLA SCENA ITALIANA?
“Massimo rispetto per: Node, Novembre, Lacuna Coil, Greyswan, No More Fear, Undertakers, Fuzz Fuzz Machine, Sickhead e Browbeat.”
QUALI SONO I VOSTRI ULTIMI ASCOLTI? C’È QUALCHE BAND CHE VI HA COLPITO PARTICOLARMENTE?
“Ultimamente ci ha colpito molto il nuovo album dei Killswitch Engage. Poi abbiamo avuto occasione di vedere dal vivo i devastanti Undertakers: un’esperienza unica.”
AVETE GIÀ SCRITTO QUALCHE NUOVO BRANO? IN CHE MODO SI SVILUPPERÀ IL VOSTRO SOUND IN FUTURO?
“Abbiamo sei nuovi brani e ci aspetta un duro lavoro per i prossimi quattro o cinque che faranno parte del nuovo album. Il nostro sound sarà sicuramente più diretto e compatto. Abbiamo accantonato un pochino i momenti più progressivi e riflessivi per creare qualcosa di ancora più accattivante e concreto, ovviamente cercando di mantenere una nostra identità. Ora basta con ‘ste frasi fatte del cazzo: un grazie per lo spazio concessoci, e a presto!!!”