DISKREET – Messaggeri Dell’Apocalisse

Pubblicato il 23/11/2010 da


In una scena vastissima come quella americana, ovviamente è importante suonare live e rilasciare nuovi lavori con una certa costanza per mantenere una posizione di rilievo. I Diskreet, tuttavia, pur non facendo esattamente parte di quest’ultima categoria, sono riusciti negli ultimi anni a ritagliarsi uno spazio e a costruirsi un buon seguito. La promozione per il debut EP “Infernal Rise” è stata ben mirata negli ambienti più underground, ma anche il tour europeo di spalla ai Necrophagist di qualche anno fa non è passato inosservato. Quindi, anche se sono trascorsi ben tre anni da allora, il quintetto del Kansas oggi può vivere la pubblicazione del suo nuovo full-length, “Engage The Mechanicality”, con una certa serenità: i fan si ricordano ancora di loro e vi è senz’altro una buona dose di curiosità attorno a questa nuova opera… che ora si spera possa essere promossa anche e soprattutto sui palchi. Di certo il gruppo non intende bruciare le tappe, ma fra le parole di Dustin Albright siamo comunque riusciti a intravedere un bel po’ di determinazione…

IL VOSTRO NUOVO ALBUM È FINALMENTE STATO PUBBLICATO. COME STA VENENDO ACCOLTO?
“Sembra che stia piacendo molto: non è ancora ufficialmente fuori in tutti i territori, ma online si leggono già alcune belle recensioni ed è già possibile scaricarlo dai vari blogspot… cosa che non ci dispiace affatto, anzi. Ascoltatelo e fateci sapere cosa ne pensate!”.

CHI SONO I DISKREET? QUESTA È LA NOSTRA PRIMA INTERVISTA CON VOI. VUOI PRESENTARLI AI NOSTRI LETTORI?
“Siamo una technical death metal band statunitense, del Kansas, per la precisione. Siamo attivi dal 2003: siamo stati fondati dal nostro drummer Andy Taylor, che assieme al chitarrista Gerren Andres è da allora la mente della band. Il cantante Stephen Babcock e io, il bassista Dustin Albright, siamo con loro da circa quattro anni. ‘Engage…’ è il primo lavoro a vederci all’opera tutti insieme. Di recente abbiamo dato il benvenuto in formazione al nuovo chitarrista Jake King, che ha solo 19 anni!”.

“ENGAGE…” È IL SUCCESSORE DEL VOSTRO PRIMO EP “INFERNAL RISE”. SU QUESTO NUOVO LAVORO MI SEMBRA CHE ABBIATE AUMENTATO UN PO’ LA VELOCITÀ, PUR RIMANENDO SEMPRE PIUTTOSTO DINAMICI.
“Sì, ‘Infernal Rise’ era forse più brutale, ma con ‘Engage…’, che è stato scritto anche dal nostro vecchio chitarrista Malcolm Pugh (Enfold Darkness/A Loathing Requiem) abbiamo cercato di comporre dei brani più agili e meglio strutturati. Vi puoi trovare diverse soluzioni nuove per noi, anche se non ritengo che la cattiveria sia andata persa… anzi!”.

CHI VI HA INFLUENZATO DI RECENTE? SIETE GIÀ STATI PARAGONATI A ORIGIN E PSYCROPTIC IN PIÙ DI UNA RECENSIONE…
“Sì, gli Origin sono nostri cari amici, quindi mi pare normale che si senta la loro influenza! Mike Florez, ad esempio, è sicuramente uno dei miei punti di riferimento a livello di bassisti. Poi sì, siamo anche grandi fan degli Psycroptic! Ascoltiamo tanti generi musicali, ma non stiamo cercando di confezionare qualcosa per tutti i palati: vogliamo suonare death metal, quindi è normale che, almeno per ora, si senta l’influenza di alcune di quelle band”.

LA GESTAZIONE DI “ENGAGE THE MECHANICALITY” È STATA MOLTO TRAVAGLIATA, SIETE SODDISFATTI DI COME SUONA IL DISCO?
“Sì, considerati tutti gli imprevisti che abbiamo avuto durante le registrazioni, i ritardi e le frustazioni, devo dire che siamo molto contenti di come è venuto. Una grossa mano ce l’ha data Dave Otero, che ha curato alla perfezione il mixaggio e il mastering”.

UNO DEGLI ASPETTI MIGLIORI DELL’ALBUM È L’ARTWORK, DAVVERO BEN CONFEZIONATO. PUOI SPIEGARCI QUAL È L’IDEA ALLA BASE?
“Buona parte dei testi dell’album parlano di come rovesciare una potenza tirannica prima che l’umanità venga distrutta. È una riflessione su come vediamo il mondo oggi, ma collocata in un’ambientazione post-apocalittica. Pensa a Davide contro Golia, ma in un futuro non troppo lontano: il disegno, l’artwork e i testi ti saranno più chiari”.

COM’È LA VITA PER UNA BAND DEL VOSTRO CALIBRO? È DIFFICILE EMERGERE, SOPRATTUTTO NEGLI STATI UNITI?

“Sì, qui ci sono moltissime band, è veramente difficile ritagliarsi uno spazio. Noi non ci sentiamo però parte di una gara… siamo piuttosto giovani, ma alcuni di noi hanno già famiglia e delle proprietà, vediamo la band come un hobby o poco più, anche se ovviamente non ci dispiacerebbe diventare più importanti. Di certo però la situazione economica attuale non aiuta… c’è tanto da perdere e poco da guadagnare nel fare diventare il gruppo una occupazione full time”.

COM’È LA SCENA NEL KANSAS? VI È QUALCOSA DI PARTICOLARE CHE DISTINGUE LA VOSTRA ZONA DALLE ALTRE?
“Noi abitiamo a circa un’ora di macchina da Kansas City. La nostra città di riferimento si chiama Topeka ed è un vero covo di death metallers. Gli Origin e gli Unmerciful vengono da qui, tanto per intenderci. La scena non è grandissima, ma è davvero forte e affiata: siamo molto amici ed è facilissimo organizzare show. Per noi è sempre un piacere suonare dalle nostre parti”.

QUALI SONO I PIANI DEI DISKREET PER L’IMMEDIATO FUTURO?
“Abbiamo da poco terminato un tour americano con Antagonist e Wretched, ma stiamo cercando di fissare altre date prima della fine dell’anno. Io e Gerren, inoltre, stiamo scrivendo nuovi brani, quindi potete aspettarvi un nuovo album in tempi abbastanza brevi… per i nostri standard!”.

ANNI FA VENISTE IN TOUR IN EUROPA CON ORIGIN, NECROPHAGIST E MISERY INDEX. PENSATE DI TORNARE DA QUESTE PARTI PRIMA O POI?
“sì, l’Europa ci ha sempre trattato benissimo e non vediamo l’ora di tornare. Stiamo pensando a metà 2011 come possibile periodo per un nuovo tour europeo. Intanto ascoltate ‘Engage The Mechanicality e ingannate l’attesa!”.

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