Con la pubblicazione di un magnifico album come “Where Ironcrosses Grow” i Dismember di Matti Kärki fanno ritorno nel gotha del death metal mondiale. Assente dalle scene per cinque lunghi anni, in seguito ad uno split non troppo amichevole con la Nuclear Blast e ad alcuni cambi di line up, il quintetto di Stoccolma sembra oggi bellicoso come una volta, forte di una identità musicale rafforzata negli anni e conscio del proprio status di band madre del movimento. Metalitalia.com ha indagato per voi sulle prossime mosse della band, facendosi contattare telefonicamente proprio dal massiccio frontman…
CIAO MATTI, COME STAI?
“Bene, grazie! A dire il vero sono un po’ stanco, in questo periodo sto tenendo una quindicina di interviste al giorno… mi fa male l’orecchio a forza di tenerlo incollato al telefono! Comunque è sempre un piacere parlare con i giornalisti, soprattutto adesso in quanto sembra che il disco sia piaciuto molto”.
INFATTI “WHERE…” E’ PIACIUTO MOLTO ANCHE A ME, COMPLIMENTI!
“Grazie infinite per le tue parole, sono contento che il disco ti piaccia! Siamo stati assenti a lungo ma la gente non si è per nulla dimenticata di noi, è stupendo”.
IN EFFETTI CINQUE ANNI SONO DAVVERO TANTI… MA COSA E’ SUCCESSO IN TUTTO QUESTO TEMPO?
“Vedi, dopo aver pubblicato ‘Hate Campaign’ si era fatta chiara in noi la volontà di abbandonare la Nuclear Blast. Ci aveva trattato molto male negli ultimi anni, così, una volta concluso il contratto che ci legava a loro abbiamo deciso di trovarci una nuova label e di prenderci una pausa. Li abbiamo contattati un’ultima volta, per vedere se erano ancora interessati ad averci con loro, ma ovviamente non ci hanno fatto nessuna offerta. La Karmageddon Media si è fatta avanti quasi subito, e in effetti il contratto con loro è stato firmato moltissimo tempo fa. Purtroppo però la pausa che ci eravamo imposti è durata più del previsto: abbiamo dovuto affrontare questioni spiacevoli legati al businness, abbiamo cambiato line up e, per giunta, l’ispirazione tardava ad arrivare. Alla fine siamo riusciti ad entrare in studio solo poco tempo fa, dopo che finalmente eravamo riusciti a comporre una dozzina di brani che ci soddisfacessero. Ringraziamo lo staff della Karmageddon per aver continuato a credere in noi e per averci aspettato tutto questo tempo, dimostrando di capire il nostro stato d’animo”.
QUINDI LE COSE CON LA KARMAGGEDON MEDIA VANNO BENE?
“Sì, se non sbaglio siamo una delle loro priorità in termini di promozione e in effetti ci stanno organizzando molte interviste. Siamo molto contenti per ora, abbiamo firmato per un solo album e se fra qualche mese ci riterremo soddisfatti al 100% del loro operato penso che prolungheremo il contratto”.
CAPISCO… VOGLIAMO PARLARE ANCHE DI QUESTI CAMBI DI LINE UP?
“Certamente! Allora, la cosa che credo farà più felici i nostri fan è il ritorno di Richard Cabeza al basso! E’ uno dei membri storici della band, ci aveva lasciati perché terribilmente arrabbiato con la Nuclear Blast e stufo delle loro provocazioni. Una volta approdati su Karmaggedon Media lo abbiamo riaccolto a braccia aperte! Poi abbiamo cambiato chitarrista: Magnus Sahlgren non era semplicemente più interessato a suonare con noi, così lo abbiamo rimpiazzato con il giovanissimo Martin Persson, un ragazzo molto simpatico già attivo con alcune band della nosta zona”.
VENIAMO ORA AL NUOVO DISCO… PERSONALMENTE LO TROVO PIU’ VALIDO DI “HATE CAMPAIGN”, FORSE PERCHE’ MAGGIOMENTE VICINO ALLO STILE DEGLI ESORDI!
“Sono d’accordo con te, questa volta infatti abbiamo cercato di ricreare la produzione del nostro debut album e molti dei riff presenti sono chiaramente ispirati a quel disco. Nel complesso ‘Where…’ è più heavy e dark del suo predecessore, su ‘Hate Campaign’ i nostri due chitarristi hanno voluto dimostrare tutto il loro attaccamento al metal classico mentre con questo abbiamo deciso di spingere di più in termini di aggressività e velocità”.
UN ALTRO ELEMENTO IN COMUNE CON “LIKE AN EVERFLOWING STREAM”, IL VOSTRO DEBUTTO, E’ LA COPERTINA!
“Sì, il disegnatore è Dan Seagrave, avevamo lavorato con lui a quei tempi! Non credo necessiti di molte presentazioni, ha disegnato le copertine di alcuni degli album death metal più famosi! E anche questa volta è stato eccezionale…”.
TORNIAMO ALLA MUSICA, QUALE PENSI SIA IL PEZZO PIU’ RIUSCITO DI “WHERE…”?
“Potrà sembrare una contraddizione visto quello che ho detto prima, però il mio pezzo preferito è ‘Tragedy Of The Faithful’, ovvero il più melodico del disco! Comunque trovo fantastiche anche la title track, davvero massacrante, e ‘Children Of The Cross’, il pezzo più doomy”.
ANCHE QUESTA VOLTA AVETE CAMBIATO STUDIO DI REGISTRAZIONE, PER QUALE MOTIVO?
“Non c’è nessun mistero… gli studi dove avevamo registrato ‘Hate Campaign’ stavano per essere ristrutturati mentre non volevamo assolutamente tornare ai Sunlight. Abbiamo già registrato quattro album laggiù e ultimamente la qualità delle loro produzioni non mi è parsa eccelsa. Abbiamo quindi scelto i Sami, degli studi confortevoli ed economici che ci hanno permesso di trovare il sound che cercavamo senza alcun tipo di problema”.
SO CHE AVETE IN CANTIERE UN DVD…
“Sì, in teoria doveva già essere nei negozi ma i ragazzi che lo hanno curato sembra abbiano avuto qualche problema. Conterrà un concerto dell’anno scorso, interviste e un documentario sulla nostra storia. Mi sembra una cosa interessante…”.
DI UN LIVE ALBUM NON SE NE PARLA?
“No, non ci sono mai piaciuti i live album, li abbiamo sempre trovati inutili. Se la gente vuole sentirci dal vivo è senz’altro meglio che venga ad un nostro concerto… o, al limite, può procurarsi il dvd di cui parlavamo”.
C’E’ QUINDI LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI DI NUOVO ON STAGE NEL PROSSIMO FUTURO?
“Credo proprio di sì, non faremo un vero e proprio tour bensì dei mini tour nelle singole nazioni. Se non sbaglio saremo anche in Italia per un paio di date quest’estate. In pratica faremo così: due/tre date in un posto, poi a casa per una settimana, e di nuovo un’altra manciata di date da un’altra parte… andremo in tour con l’aereo anziché col tourbus (ride, nda)! Abbiamo delle famiglie e dei lavori, non possiamo più permetterci di stare all’estero un mese di fila!”.
OK MATTI, PENSO CHE IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE STIA PER SCADERE. VORREI, PER CONCLUDERE, CHE TU COMMENTASSI OGNI CAPITOLO DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA!
“Sicuro! Allora, ‘Like An Everflowing Stream’ è il nostro debut album, registrato in quattro e quattr’otto e assolutamente selvaggio. Per promuoverlo andammo in tour con Death, Cannibal Corpse e Pestilence… incredibile! C’è chi lo definisce una pietra miliare del death metal… e ultimamente me ne sto convincendo anch’io! ‘Indecent & Obscene’ è il nostro lavoro più tecnico, ricordo con piacere i tour di supporto ad esso. Il titolo lo scegliemmo apposta per far incazzare quelli della censura, che all’epoca avevano avuto qualcosa da ridire sui nostri testi (ride, nda)! ‘Massive Killing Capacity’ è invece il nostro album più groovy e sperimentale… lo trovo riuscito solo a metà. Contiene però ‘Casket Garden’ che è a tutti gli effetti uno dei nostri pezzi più famosi. Poi c’è ‘Death Metal’, il mio album preferito in assoluto. Devastante e senza compromessi, la Nuclear Blast per vendere di più ci chiese di divenire un po’ più commerciali… noi abbiamo risposto con questo album e soprattutto con questo titolo! ‘Hate Campaign’… Iron Maiden meets Dismember, un lavoro per certi versi orecchiabile e sicuramente ben riuscito. Non lo ricordo però con piacere visto che ha rappresentato l’apice dello scontro con la Nuclear Blast”.
GRAZIE MATTI…
“Grazie a te per il tempo che mi hai concesso, spero di incontrarti quest’estate. Un saluto ai ragazzi italiani, i quali si sono sempre dimostrati dei veri death metal fan… a presto!”.