Facendo i dovuti paragoni, immaginarsi i Dismember senza Fred Estby è come pensare agli Iron Maiden senza Steve Harris o ai Manowar senze Joey DeMaio. Provate a pensare quale scompiglio interno porterebbero queste defezioni nelle rispettive band: nella migliore delle ipotesi uscirebbero con album non certo all’altezza della loro fama o più probabilmente si scioglierebbero. Ebbene, non solo i Dismember sono ancora vivi e vegeti, ma hanno realizzato un album notevolissimo, forse il migliore della seconda parte della loro carriera. Fred non solo era il batterista, ma era il leader della band, un membro fondatore ed in più era il principale songwriter e si occupava delle registrazioni. Matti Kärki e compagnia però non si sono spaventati e “Dismember” è un platter che trasuda death metal svedese da ogni microsolco, con in più un suono che i precedenti lavori potevano solo sognarsi. Abbiamo sorpreso la band in tour, quindi l’intervista che seguirà non sarà particolarmente lunga e dettagliata: sarà però sufficiente per permettere a Martin Persson di spiegarci la genesi del nuovo album e di trasmetterci l’entusiasmo che i ragazzi hanno ancora dopo più di vent’anni di carriera.
INIZIAMO L’INTERVISTA CON UNA DOMANDA SULL’ABBANDONO DI FRED: COME MAI HA DECISO DI LASCIARE LA BAND?
“Sai, Fred ha un sacco di impegni personali ed ha deciso di concentrarsi maggiormente sul suo lavoro regolare e sulla sua famiglia. E’ stata una decisione ardua per lui, credimi, ma la vita continua e i Dismember sono ancora qui. Fred ci manca parecchio come uomo, soprattutto quando siamo in tour. Thomas, il nostro nuovo batterista, ha suonato negli Insision in precedenza ed ovviamente è un ottimo drummer. In studio abbiamo passato dei bei momenti, anche rilassanti, ci siamo divertiti. Il risultato di tutto ciò è il nuovo album (ride, ndR)”.
QUINDI POSSIAMO CONSIDERARE THOMAS DAUN IL VOSTRO NUOVO BATTERISTA FULL TIME?
“Sì, è un giovane molto preparato e con tantissima energia. Come ho detto poco fa, ha già suonato negli Insision e nei Repugnant. Sa quello che è ok per i Dismember e per il nuovo album ha svolto un lavoro eccellente. Anche dal vivo è piuttosto bravo e supporta la band al 100%. E’ un’ottima cosa averlo con noi nella band”.
SIETE SODDISFATTI DEL FEEDBACK RICEVUTO CON IL VOSTRO PRECEDENTE ALBUM?
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Era il nostro primo album con la Regain Records ed abbiamo finalmente ottenuto i risultati che cercavamo da parecchi anni a questa parte. Sì, siamo decisamente soddisfatti di quella release”.
ORA CHE FRED NON FA PIU’ PARTE DELLA BAND E’ CAMBIATO IL VOSTRO APPROCCIO AL SONGWRITING?
“In una certa maniera direi di sì. Abbiamo dei nuovi membri e questo ha costretto la band a cercare nuovi metodi compositivi. Quando eravamo in sala prove tutti sono usciti con delle idee. Fred è stato una forza trainante per i Dismember ma ora non c’è più e noi dobbiamo continuare senza di lui”.
COSA CI DICI DELLE REGISTRAZIONI? IL SUONO DELL’ALBUM E’ OTTIMO…
“L’album è stato prodotto da Nico Elgstrand degli Entombed. E’ un buon amico ed un musicista straordinario. Il suo stile di registrazione è molto old school, senza quella merda di batteria simil triggerata ed altre porcherie del genere. Volevamo avere un suono autentico e primigenio, roba tipo gli Autopsy. Nico sa sempre benissimo cosa fare ed ha creato questo sound perfetto. E’ sempre Dismember ma più potente. Se ti piace vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro”.
“DISMEMBER” E’ UN FORMIDABILE LAVORO DI PURO DEATH METAL: DOVE TROVATE GLI STIMOLI PER CONTINUARE A SUONARE A QUESTI LIVELLI DOPO VENT’ANNI DI CARRIERA?
“Questa è una domanda alla quale è arduo rispondere. Ci piacciono tutti i nostri album e non saprei proprio stilare una classifica di gradimento. Il nuovo lavoro è brutalità pura e grande potenza…semplicemente Dismember. Affondiamo le nostre radici in band quali Autopsy, Iron Maiden e Judas Priest, nulla più (ride, ndR). A volte ascoltiamo ancora i nostri vecchi lavori, spesso suoniamo brani dei primi album dal vivo, sono sempre dentro di noi. “Like An Ever Flowing Stream” è diventato un classico nella storia del death metal svedese e siamo assolutamente orgogliosi di avere quella merda nel nostro catalogo”.
DI COSA TRATTANO I TESTI DI “DISMEMBER”?
“Parlano di guerra, storia e distruzione. Fondamentalmente i Dismember sono sempre stati molto influenzati da tematiche guerresche”.
DAVID BLOMQVIST E’ DA SEMPRE UN GRANDE FAN DEGLI IRON MAIDEN: POSSIAMO CONSIDERARE L’ASSOLO DI “UNDER A BLOODRED SKY” UN OMAGGIO AD ADRIAN SMITH E DAVE MURRAY?
“(ride, ndR) Certo che sì. Gli Iron Maiden sono un grandissimo punto di riferimento per noi, li amiamo alla follia. Non si può proprio negare la loro presenza nel nostro sound. Ed anche quella dei Judas Priest ovviamente (ride, ndR)”.
IN “EUROPA BURNS” SI SENTE TANTISSIMO ANCHE IL VOSTRO AMORE PER GLI AUTOPSY…
“Sì, come dicevo in precedenza gli Autopsy sono una delle nostre band preferite. Adoriamo letteralmente Chris Reifert e la sua musica. Cazzo, amiamo quella band!”.
IN UNA PRECEDENTE INTERVISTA FRED CI HA PARLATO DEL VOSTRO DESIDERIO DI CREARE UN’ETICHETTA PERSONALE: CI SONO DELLE NOVITA’ A TALE RIGUARDO?
“Ad essere sinceri non parliamo da tempo di questo progetto: al momento non ti so dire proprio nulla, mi spiace”.
ABBIAMO CONCLUSO: VUOI LASCIARE QUALCHE MESSAGGIO PARTICOLARE?
“A tutti i fan italiani dico che noi amiamo suonare nel vostro paese, in quanto voi siete realmente interessati alla nostra musica. L’Italia ha sempre supportato alla grande i Dismember…ed ovviamente avete dell’ottimo cibo e delle donne bellissime (ride, ndR)”.