Dopo una pausa di ben cinque anni, intervallata da progetti paralleli di scarso successo dei due interpreti principali, la premiata coppia D&D (Draiman e Donegan) ha annunciato a sorpresa pochi mesi fa il proprio rientro sulle scene, anche se le lavorazioni del nuovo “Immortalized” erano iniziate lo scorso anno. Rompendo un muro di silenzio degno della CIA, abbiamo colto al volo l’occasione di fare due chiacchere telefoniche con il sempre loquace singer, pronto a dedicarsi di nuovo anima e corpo alla sua band madre…
SIETE PROSSIMI AL RIENTRO DOPO UNA PAUSA DI BEN CINQUE ANNI…COME TI SENTI?
“Sono davvero eccitato. Non vedo l’ora di tornare on stage e poter suonare i nuovi pezzi!”.
PER LA PRIMA VOLTA DAL 2001 SIETE TORNATI A COMPORRE TUTTI E QUATTRO NELLA STESSA STANZA…COME MAI?
“Sì, e devo dire che ho insistito molto perchè questo succedesse, dato che avevo davvero bisogno di lavorare insieme agli altri ragazzi della band, dato che sono da sempre il peggior critico di me stesso, e non sono mai soddisfatto di quello che compongo, quindi sarei potuto andare avanti ad oltranza (risate, ndA). All’inizio Danny mi ha passato alcune bozze di canzoni su cui ho iniziato a lavorare, ma dopo aver sbattuto la testa contro il muro per qualche settimana senza trovare una quadra (la melodia non era quella giusta, la ritmica era troppo simile, e via così), ho tirato sù la cornetta e detto ai ragazzi ‘venite qui e facciamolo insieme’. Alla fine, più che stare nella stessa stanza, abbiamo viaggiato tra uno studio e l’altro, spostandoci di volta in volta a casa di ciascuno di noi, ma l’importante è che in questo modo abbiamo lavorato tutti insieme. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di collaborare con un produttore fantastico come Kevin Churko, che ci ha aiutato a portare la chimica fra di noi ad un livello nuovo, soprattutto dopo che ci eravamo abituati ad auto-produrci”.
PENSI CHE I VOSTRI PROGETTI PARALLELI AVVIATI IN QUESTI ULTIMI ANNI ABBIANO IN QUALCHE MODO INFLUENZATO IL NUOVO DISCO, O SIETE RIPARTITI LA’ DOVE AVEVAMO LASCIATO I DISTURBED NEL 2010?
“Sicuramente ogni esperienza musicale ti insegna qualcosa, così come il fatto di lavorare con artisti diversi è una modo per arrichire il proprio bagaglio musicale. Detto questo, credo il focus di tutti noi ora sia quello di tornare alla nostra band madre (risate, NdA)”.
A PROPOSITO DI MATURITA’, SONO RIMASTO DAVVERO SORPRESO DALLA MELODIA DI “THE LIGHT”…
“E’ venuta fuori così, in modo del tutto naturale. E’ stato uno dei primi riff che Danny mi ha mandato, e mi è venuta questa ‘folle’ idea di approcciarla in questo modo, anche se devo dire che ero un po’ preoccupato all’inizio, perchè è un qualcosa di decisamente più ‘dolce’ rispetto al tipico sound dei Disturbed. E’ pur vero che mantiene una patina di oscurità, ma nel complesso è decisamente il pezzo più melodico che abbiamo mai scritto, ed è qualcosa di inedito per noi”.
UN’ALTRA CANZONE CHE COLPISCE AL PRIMO ASCOLTO E’ “FIRE IT UP”, DOVE SI SENTE IL POTENZIAL DI FUOCO DELLA DANNY DONEGAN ORCHESTRA….
“Ahahaha, sì, credo chiunque resterà sorpreso ascoltandola la prima volta (risate, ndA). Diciamo che, in mezzo a tanti argomenti seri o fantastici che abbiamo messo nell’album, questo è il nostro momento di evasione, in cui abbiamo lasciato libero sfogo al nostro spirito ludico, omaggiando una delle nostre fonti d’ispirazione (risate, NdA)”.
ABBASTANZA SORPRENDENTE E’ ANCHE LA COVER DI “SOUNDS OF SILENCE”, RESA IN MODO MOLTO DIVERSA DAL VOSTRO STILE…
“Avevamo in mente di registrare una cover fin dall’inizio, ma arrivati alla fine del processo di registrazione non avevamo ancora deciso quale scegliere. Alla fine Mike se ne è uscito con questa idea di riprendere il classico di Simon e Garfunkel, in modo da ‘portarci indietro’ agli anni ’80, e a questo punto il dubbio era come suonarla. Inizialmente abbiamo provato ad adattarla al nostro stile, come abbiamo fatto in passato con ‘Shout’ o ‘Land Of Confusion’, quindi con le classiche ritmiche sincopate, linee vocali aggressive e così via. Poi Danny se ne è uscito con questa idea di approcciarla in modo diverso dal solito, in una versione più acustica, e devo dire che all’inizio ero un po’ perplesso…voglio dire, l’originale è già perfetta così com’è, come avremmo potuto anche solo pensare di fare qualcosa di meglio di Simon e Garfunkel in una versione acustica? Poi però Kevin si è messo al piano – devi sapere che è un pianista fantastico – e se ne è uscito con questa melodia che mi ha immediatamente colpito, al punto che non ho potuto fare altro che seguirla. E’ stato veramente faticoso, ho passato ore e ore a provare centinaia di sfumature diverse, e in quei momenti mi è sembrato di tornare indietro alle mie prime lezioni di canto da ragazzino e mi sono lasciato andare. Abbiamo provato talmente tante volte che ci sono voluti 3-4 giorni a Kevin per assemblare il master finale del pezzo, scegliendo non solo la performance migliore ma anche quella più intensa. Alla fine però, quando me lo ha fatto sentire una, due, tre volte, non potevo quasi credere alle mie orecchie, sono rimasto davvero schockato dall’emozione, anche perchè era da davvero da tanto tempo che non ascoltavo più la mia voce cantare in questo modo, in un modo di cui non credevo di essere capace. E’ stato dopo tutto questo processo che abbiamo deciso di arricchire ulteriormente il pezzo, mettendoci anche delle orchestrazioni e la chitarra di Danny, e così ne è uscita una versione veramente epica, di cui sono decisamente orgoglioso. Non vedo l’ora di sentire le reazioni della gente a questo pezzo, ma sono certo che saranno tutti sconvolti, così come lo sono stato io (risate, NdA)”.
AVETE ANNUNCIATO LA REUNION AD APRILE, QUANDO ORMAI IL NUOVO DISCO ERA GIA’ PRONTO…COME MAI QUESTA SEGRETEZZA?
“Era parte del piano fin dall’inizio, di fare le cose in silenzio ed uscire allo scoperto a cose fatte, in modo da poter lavorare senza alcuna pressione tra di noi, e fare una bella sorpresa ai nostri fan, annunciando ufficialmente il nostro ritorno soltanto quando fossimo stati effettivamente pronti”.
ORA CHE SIETE DI NUOVO IN PISTA, POSSIAMO ASPETTARCI UNA NUOVA EDIZIONE DEL “MUSIC AS A WEAPON” TOUR, MAGARI ANCHE NEL VECCHIO CONTINENTE?
“E’ possibile, sì, anche l’effetto collaterale della segretezza di cui sopra è che non abbiamo potuto pianificare nulla, quindi in questo momento non ne ho idea…di sicuro appena avremo programmato qualcosa, stavolta lo saprete subito!”.
DI RECENTE HAI CHIUSO CON I SOCIAL NETWORK…
“Il tempo che spendevo sui social era tempo rubato ai bambini, a mia moglie…Quando ho iniziato c’erano qualche decina di migliaia di follower, che poi sono diventate centinaia di migliaia, e diventava sempre più difficile rispondere a tutti, senza contare la gente che non cerca altro che una scusa per insultarti o provocarti, quindi ho deciso che non valeva la pena di perdere altro tempo in questo modo. Per un paio d’anni è stato un ottimo modo di interagire con i miei fan, ma ora è tempo di concentrarsi su quello che David Draiman sa fare meglio, ovvero salire sul palco e fare il frontman dei Disturbed (risate, ndA)”.