David Draiman è un personaggio atipico: con un bagaglio culturale invidiabile (tre lauree conseguite, e pensava alla quarta), la sua voce magnetica e il suo sguardo penetrante è davvero una persona con cui poter parlare per ore, certi che dal suo tono pacato e cordiale possano emergere diversi spunti interessanti. In occasione del concerto da headliner all’Alcatraz di Milano Metalitalia.com ha il piacere di intervistare il frontman dei Disturbed, una rock band che dopo aver venduto 11 milioni di copie, essere stata nominata ad un Grammy Award e aver piazzato tre album consecutivi al numero uno della Billboard Chart ha davvero poco da dimostrare, se non forse conquistare appieno il mercato europeo. Ecco il resoconto della nostra chiaccherata…
SARETE PRESTO IN EUROPA PER ALCUNE DATE ESTIVE: POSSIAMO SPERARE DI ASSISTERE ALL GIGANTESCA PRODUZIONE DEL “MUSIC AS A WEAPON IV” (TOUR CHE HA VISTO LA BAND PROTAGONISTA ASSIEME A KILLSWITCH ENGAGE, LACUNA COIL E CHIMAIRA, ndR)?
“Uhm… no (ride, ndR). Devo essere onesto, non ci sarà nulla del genere. Avrebbe un costo spropositato portare un palco del genere oltreoceano, siamo fortunati che il nostro show è abbastanza energetico di per sè, quindi possiamo contare solo sulla musica. Abbiamo fatto il Music As A Weapon negli States solo ed esclusivamente come investimento, forse ti stupirà ma non siamo tornati a casa con le tasche gonfie. Il biglietto da 40$ era per la grande produzione e le enormi spese di viaggio che comporta un palco del genere, è un investimento sui nostri fan americani, per ringraziarli per il continuo supporto alla band. Considera inoltre che la maggior parte delle date che terremo questa estate in Europa fanno parte di festival dove non suoneremo da headliner, o se da soli in venue comunque ridotte, che non potrebbero ospitare un palco del genere. Porteremo tutta la nostra carica d’energia però, te lo posso assicurare!”.
COME SI SONO COMPORTATI I ‘NOSTRI’ LACUNA COIL? CHE NE PENSI PERSONALMENTE?
“Li adoro. E’ una band davvero piena di talento, e penso che non siano ancora nemmeno vicini ad esprimere il loro massimo potenziale. Trovo anche che ‘Shallow Life’ sia un ottimo album, e li seguo con curiosità sperando che abbiano il successo che meritano, che a parer mio dovrebbe essere maggiore di quello che hanno al momento”.
TROVI DIFFICILE SUPERARE LE BARRIERE LINGUISTICHE QUANDO TI TROVI A VOLER COMUNICARE CON UN PUBBLICO STRANIERO?
“Di solito cerco di imparare qualche frase nella lingua del paese che ci ospita. Penso però che la musica possa sorpassare queste barriere in maniera facile e indolore”.
C’E’ STATA POLEMICA DA PARTE DEI VETERANI DELL’ESERCITO USA: NON HANNO VOLUTO IL VOSTRO TOUR NELLE VICINANZE DEL BROWN COUNTY VETERANS MEMORIAL, CITANDO TATUATORI, CAMPIONI GRATUITI DI SIGARETTE E MUSICA HEAVY METAL COME OFFENSIVE. COSA PENSI IN MERITO?
“Questo memoriale, nello stato del Wisconsin, è situato in un’area molto trafficata, vicino a diversi stadi sportivi. Non sono sicuro se la polemica è scattata perchè è stato organizzato un evento nelle prossimità del memoriale o se è perchè si parla di heavy metal, forse è stata solo la stampa che ha voluto creare una storia di cui parlare. Se il problema è davvero la musica metal si può facilmente capire come il discorso possa essere ricondotto al gap generazionale che separa questa musica dai veterani, che sono, in effetti, persone anziane. Moltissimi soldati in servizio oggi ascoltano metal, e anche la musica dei Disturbed, per darsi forza, per incoraggiarsi, e questo lo dico con la consapevolezza che mi ha dato il visitare svariati campi di Marines in diverse occasioni. Oltre a incontri con le truppe abbiamo anche suonato per i soldati in Iraq, e il titolo del nostro ‘Indestructible’ è dichiaratamente dedicato a loro: c’è un legame molto forte insomma. Questo divieto è probabilmente figlio dell’ignoranza e del pregiudizio. Il memoriale è in quell’area trafficata perchè la gente di passaggio possa visitarlo e possa celebrare i caduti, che meritano di essere ricordati in maniera onorevole e rispettabile, ed è esattamente quello che facciamo come singole persone e come band, e che continueremo a fare, a dispetto di alcuni anziani che ignorano chi siamo realmente”.
QUANDO E’ NATO QUESTO LEGAME CON LE TRUPPE, E PERCHE’?
“Sin dal nostro primo album molti militari presenziavano ai nostri shows e ci mandavano messaggi, e questo fenomeno è cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni. La musica dei Disturbed da molta energia, ti fa sentire più forte, e per questo i militari la usano. Lo stesso fanno gli sportivi prima di una partita o in palestra, è un uso comune e intuitivo di questo genere musicale”.
I DISTURBED NON SI SONO MAI OPPOSTI AL FILESHARING, E ALLO STESSO TEMPO HANNO VISTO I LORO ULTIMI TRE ALBUM DEBUTTARE DIRETTAMENTE AL NUMERO UNO NELLE CLASSIFICHE AMERICANE: QUAL’E’ A TUO PARERE IL MOTIVO DI QUESTO SUCCESSO?
“Semplice, abbiamo i migliori fan che un gruppo possa sperare di avere. Penso che sia anche un segno della nostra persistenza, ogni volta che esce un album dei Disturbed il pubblico sa che sarà quello che cercano, e che soddisferà il proposito a cui sono sempre serviti i Disturbed nella loro vita. Finchè riusciremo a soddisfarli, i nostri fans saranno sempre qui per noi”.
SEMBRA CHE SIATE PIU’ INTENSI OGNI DISCO, SPECIALMENTE NEI TESTI STAI ESPLORANDO ALCUNI TEMI PIU’ OSCURI CHE MAI…
“Non c’è dubbio. C’è un punto nella tua vita in cui i tuoi demoni interiori cominciano a manifestarsi. Nel periodo delle registrazioni del disco ho dovuto attraversare, che ci crediate o no, un profondo stato di infelicità e depressione. Parlando coi ragazzi del gruppo è venuto naturale fare emergere questo stato e cacciare questi demoni a pugni fuori dalla mia persona, attraverso la musica”.
LE TUE PARTI VOCALI SONO INVECE SEMPRE PIU’ POTENTI E INTRICATE: COME PRESERVI LA TUA VOCE DALLO STRESS DI UNA TOURNEE’?
“La preservo con enorme difficoltà! Non è affatto facile, per non dar noia alle mie corde vocali e potermi esibire al meglio conduco uno stile di vita puramente straight edge: niente alcool, niente fumo. Bevo dalle dodici alle diciotto bottigliette d’acqua al giorno, sto attento a non mangiare se non quattro ore prima di salire sul palco, sto attento anche alle singole cose che mangio per evitare riflussi gastrici. E la cosa si fa più difficile nel momento in cui vedo i miei compagni ammazzarsi di birre e ingozzarsi di cibo e io… devo stare a guardare (ride rumorosamente, ndR)! E’ un sacrificio che devo fare per forza, perchè purtroppo non sono come quei cantanti ‘fortunati’ possono permettersi di fumare e bere tutto il giorno senza alcun tipo di conseguenza”.
DA DOVE VIENE LA TUA ISPIRAZIONE? LIBRI, FILM, OPERE D’ARTE?
“Dalla vita in generale, da tutto ciò che mi circonda senza nessun limite e circoscrizione”.
DOVE SARANNO I DISTURBED TRA DIECI ANNI?
“Spero ancora qui, spero di fare ancora quello che stiamo facendo e agli stessi livelli. Non abbiamo perso la volontà di farlo”.