A dispetto dei trionfalistici proclami della vigilia, l’attesa svolta di “Evolution” si è rivelata in realtà una parziale involuzione, con un sempre maggior peso alle ballad sulla scia del successo planetario di “The Sound Of Silence”. Nondimeno, in attesa di poter saggiare tra qualche mese la resa live dei nuovi pezzi, non ci siamo fatti scappare l’occasione di poter intervistare Mike Wengren, storico motore ritmico della band di Chicago. A voi il resoconto della chiacchierata…
CON LE DICHIARAZIONI DEGLI ULTIMI MESI AVETE CREATO GRANDI ASPETTATIVE SU “EVOLUTION”: AVEVATE GIA’ IN MENTE QUESTO PERCORSO PRIMA DI ENTRARE IN STUDIO, OPPURE E’ QUALCOSA CHE E’ USCITO DURANTE LE REGISTRAZIONI?
– Direi che è da circa un decennio che discutiamo sulla possibilità di scrivere qualche canzone più lenta, e in questo caso ci sono state un paio di episodi che hanno influenzato questa scelta: da un lato la scomparsa di mio fratello durante il tour di “Immortalized”, così come di molti altri musicisti, e dall’altro il successo di ‘The Sound Of Silence’, che ci ha aperto una nuova prospettiva. Alla luce di questi fattori, è stato credo abbastanza naturale che il songrwiting prendesse questa piega.
NELL’INTERVISTA PRIMA DELL’USCITA DI “IMMORTALIZED” DRAIMAN AVEVA CONFESSATO DI ESSERSI MESSO A PIANGERE DURANTE LA REGISTRAZIONE DI “THE SOUND OF SILENCE”, AVENDO SCOPERTO UN LATO QUASI INEDITO DELLA SUA VOCE…HA SORPRESO ANCHE VOI QUESTA SUA VESTE PIù ‘INTIMA’?
– Sappiamo da sempre che David ha una voce fantastica e versatile, e come dicevo il successo planetario di ‘The Sound Of Silence’ ci ha aperto gli occhi su come questo lato dei Disturbed piacesse al grande pubblico, per cui stavolta abbiamo voluto spingerci oltre, esplorando più a fondo questo aspetto finora per lo più inedito del nostro sound.
ACCANTO ALLE BALLAD, NEL NUOVO DISCO CI SONO ANCHE CANZONI TIPICHE COME “ARE YOU READY”: COME DESCRIVERESTI IL BILANCIAMENTO TRA VECCHIO E NUOVO?
– Ogni volta che ci sediamo in una stanza per provare scatta quella chimica cementata negli anni tra di noi, che si traduce in quello che è il classico sound dei Disturbed. Detto questo, come detto in precedenza, il successo di “The Sound Of Silence” ci ha convinto stavolta a prenderci dei rischi e cambiare un po’ le carte in tavola, quindi mi piace pensare a ‘Evolution’ come ad un disco multi-dimensionale.
NON SEI PREOCCUPATO CHE I VOSTRI FAN STORICI ABBIANO UNA CRISI DI RIGETTO VERSO LA NUOVA DIREZIONE?
– Viste le reazioni generate da “The Sound Of Silence” non credo ci sia questo rischio, comunque posso dire che si tratta del nostro materiale più oscuro mai scritto, quindi non vedo l’ora di sentire le reazioni del pubblico.
ORMAI SIETE TUTTI PADRI DI FAMIGLIA E VICINI AI CINQUANT’ANNI…L’EVOLUZIONE DI CUI PARLAVAMO DIPENDE ANCHE DA QUESTO?
– Come uomini è naturale che diventando più vecchi cambino le prospettive e il modo di vedere le cose. Con questo non voglio dire che ci siamo rammolliti piuttosto possiamo dire che adesso abbiamo una maggiore apertura mentale rispetto a quando abbiamo cominciato.
FIN DAGLI ESORDI AVETE SEMPRE AVUTO SUCCESSO CON LE COVER, DA “SHOUT” A “LAND OF THE FREE” DEI GENESIS: AVETE MAI PENSATO AD UN ALBUM DI COVER, COME MOLTI VOSTRI COLLEGHI?
– Non è qualcosa che al momento abbiamo a piano, anche se questo non vuol dire che un giorno non lo faremo. Di sicuro ci divertiamo da sempre a fare qualche cover nel nostro stile, ma ora più che mai la nostra attenzione è rivolta solo a promuovere “Evolution”, quindi non abbiamo altro per la testa.
LA PROSSIMA PRIMAVERA TORNERETE IN EUROPA ITALIA DOPO UN’ASSENZA DI PARECCHI ANNI: COSA CI POSSIAMO ASPETTARE?
– Non vediamo l’ora di poter tornare in Europa, anche perchè ogni volta che veniamo il pubblico è sempre più numeroso. Inoltre ci sono un sacco di posti meravigliosi da vedere, a partire da Milano, con cui abbiamo un rapporto speciale grazie ai vostri fan e al vostro vino (risate, NdR). Come hai detto è passato parecchio tempo dall’ultima volta, quindi vi promettiamo un grande show!
PER LA PRIMA VOLTA SULLA COVER DEL DISCO NON COMPARE LA VOSTRA MASCOTTE, THE GUY: E’ ANCHE QUESTO UN SEGNO DI ROTTURA COL PASSATO?
– In realtà The Guy è sempre parte di noi, infatti anche se non appare sull’ artwork di copertina è però ben presente all’interno del booklet, ed anche lui è parte integrante della nostra evoluzione di cui parlavamo prima.
DOPO TUTTI QUESTI ANNI, CONSIDERATE ANCORA LA VOSTRA MUSICA COME UN’ARMA, ANCHE SE CON PROIETTILI DIVERSI?
– Hai detto bene, la nostra musica è ancora un’arma molto potente, anche se negli anni il nostro arsenale si è arricchito di nuove armi.
A PROPOSITO DI “MUSIC AS A WEAPON”, VEDREMO ANCORA L’OMONIMO FESTIVAL?
– Non saprei dirlo con certezza: in generale mai dire mai, ma in questo momento come dicevo siamo concentrati al 100% sulla promozione di “Evolution”, per cui saremo in tour fino a giugno dell’anno prossima tra Nord America ed Europa, dopodiché vedremo cosa succederà.
ECCEZION FATTA PER “EVOLUTION”, QUAL E’ L’ALBUM A CUI TI SENTI PIU’ LEGATO?
– So che è una frase fatta, ma decisamente l’album di cui sono più orgoglioso è “Evolution”, quello che ci rappresenta per quello che siamo. Per il resto non saprei rispondere, dato che ogni disco rispecchia dove eravamo in quel momento, con pregi e difetti del caso. Gli album sono come dei figli per i musicisti, quindi come padre mi sento legato ad ognuno di loro, e non saprei indicare un preferito.
A PROPOSITO DI FAMIGLIA, POSSIAMO CONSIDERARE ORMAI CONSIDERARE IL VOSTRON PRODUTTORE KEVIN CHURKO COME QUINTO MEMBRO DEI DISTURBED?
– Assolutamente sì, è un valore aggiunto come produttore oltre che un caro amico, quindi ormai fa parte a tutti gli effetti della famiglia. Ha fatto davvero un ottimo lavoro per “Immortalized”, quindi anche per “Evolution” non abbiamo avuto dubbi al momento della scelta.
QUANTO HAI COMINCIATO A SUONARE AVEVI CITATO METALLICA, SLAYER, PANTERA COME MODELLI DI BATTERISTA: TRA LE NUOVE GENERAZIONI, CHI TI HA COLPITO?
– A dire la verità non ascolto molta musica nuova, quindi non saprei dire. Durante la scrittura di ‘Evolution’ abbiamo ascoltato un sacco di band storiche come Eagles, Toto, Kansas e Journey, proprio perchè queste band non avevano confini nella loro musica: ogni canzone rappresentava dove volevano andare, senza troppe costrizioni o ragionamenti di marketing come sempre più spesso avviene oggi.
AL DI FUORI DELLA BAND, QUALI SONO LE TUE PASSIONI?
– Quando non sono impegnato con i Disturbed, la maggior parte del mio tempo la spendo con i miei figli di nove e quattro anni: essere padre è il lavoro più bello del mondo, oltre ovviamente ad essere il batterista dei Disturbed (risate, Ndr)!