I Divided Multitude hanno di recente pubblicato il loro quinto, omonimo, full-length, con il quale hanno celebrato ben vent’anni di carriera: un disco davvero notevole che, come abbiamo avuto modo di evidenziare in occasione della nostra recensione, ci ha davvero ben impressionati. Abbiamo così sentito il chitarrista Christer Harøy, con il quale abbiamo ripercorso insieme i momenti più significativi della storia della band e approfondito alcuni aspetti legati all’album. Ci ha in modo particolare colpito l’umiltà dimostrata da Christer in questa conversazione, in quanto ha saputo evidenziare quasi tra le righe i pregi e i difetti della band, benché davvero questo gruppo norvegese sia oggi assolutamente in grado di competere con altri colleghi magari più blasonati. I Divided Multitude ci sembrano dunque pronti a sfruttare al meglio tutti i loro anni di esperienza e proprio questo disco sembra averli aiutati a compiere un definitivo salto di qualità.
NEL 2015 I DIVIDED MULTITUDE HANNO CELEBRATO IL LORO VENTESIMO ANNIVERSARIO: QUALI SONO STATI SECONDO TE I MOMENTI PIU’ IMPORTANTI NELLA CARRIERA DELLA BAND? SEI SODDISFATTO DI QUANTO AVETE REALIZZATO?
“Oh, ci sono così tanti momenti nel corso di vent’anni. La registrazione del primo demo, la firma del nostro primo contratto discografico, tour e festival, come PPM, ProgPower Europe, ProgPower USA e 70000 Tons Of Metal. Penso che possiamo dire di essere felici di quello che abbiamo realizzato ma vogliamo di più, anche se stiamo invecchiando (ride, ndR). Così andremo in tour in Europa a Marzo e in Norvegia tra Febbraio e Aprile. E speriamo di fissare anche alcuni altri festival per fine estate e autunno”.
DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “FEED ON YOUR MISERY” AVETE PRESO PARTE AD ALCUNI IMPORTANTI TOUR E FESTIVAL: COSA VI E’ RIMASTO DI QUEST’ESPERIENZA? PENSI CHE LA BAND SIA CRESCIUTA ULTERIORMENTE NEGLI ULTIMI ANNI, SIA IN QUANTO A POPOLARITA’ CHE IN QUANTO A SINERGIA TRA I VARI MEMBRI?
“Senza dubbio, sia musicalmente che come band. Penso che ‘Feed On Your Misery’ sia uscito come lo volevamo e come vogliamo suonare. La composizione è diventata più ‘efficiente’ e penso che siamo diventati più ‘riff-orientated’. E questo è il tipo di musica che amiamo con buoni riff e un buon ritornello. E l’album ci ha anche aperto alcune nuove porte, dandoci l’opportunità di andare in tour con i Fates Warning, di suonare in festival più grandi e ci ha dato la chance di suonare negli USA. Così queste sono state davvero ottime esperienze per noi e una spinta a lavorare sempre più sodo”.
ORA SIETE TORNATI CON UN NUOVO ALBUM: COME MAI L’AVETE INTITOLATO SEMPLICEMENTE “DIVIDED MULTITUDE”?
“Preciso anzitutto che, per qualche ragione, ci sono state attribuite sei release (non si riferisce a noi, in quanto abbiamo parlato per il nuovo lavoro, correttamente, di quinto album, ndR), dicendo che abbiamo pubblicato un album nel 2001, intitolato ‘Divided Multitude’. Questo non è corretto, in quanto quello era solo un CD che avevo inviato a varie etichette per ottenere un nuovo contratto discografico. Così, quel CD contiene quattro tracce dal primo album ‘Inner Self’ e quattro tracce demo. Le tracce demo sono poi finite nell’album ‘Falling To Pieces’. Il motivo per cui abbiamo invece chiamato il nuovo album ‘Divided Multitude’, è dovuto proprio al nostro ventesimo anniversario. Siamo stati una band per vent’anni e ci è sembrato naturale asserire che ‘We Are Divided Multitude’ alla Motorhead (R.I.P. Lemmy). Così ci è sembrato naturale questo titolo per l’album. Stavamo valutando di richiamare nel titolo qualcosa collegato al numero venti, ma alla fine ‘Divided Multitude’ ci è sembrato migliore”.
SEMBRA CHE ABBIATE POSTO GRANDE ATTENZIONE ALLE PARTI VOCALI, AL PUNTO CHE VARI MEMBRI DELLA BAND SI OCCUPANO DI CANTARE LEAD VOCALS, NON E’ COSI’? COME AVETE SVILUPPATO QUEST’APPROCCIO?
“Sì, ci siamo sempre concentrati sulle parti vocali, sia per le melodie che per le armonie. E ci siamo sempre fatti carico di armonie vocali dal vivo e Eskild ha curato alcune parti vocali anche nell’album precedente. Così ho pensato che poteva essere un’idea far cantare parti soliste a quattro di noi su ‘Seal Of Faith’, quasi come un mini-musical. E poi stiamo invecchiando, ora o mai più (risate, ndr). Credo di essere stato ispirato dagli Ayreon e dagli A.C.T. che spesso hanno diversi cantanti in una canzone. Poi, sulla traccia ‘Proud’, Eskild canta le lead vocals insieme al nostro amico Brian Ashland (degli Shadow Gallery, ndr)”.
OLTRE AD ASHLAND CI SONO ANCHE ALTRI OSPITI COME TERJE HARØY: COME MAI AVETE DECISO DI OSPITARE ALTRI CANTANTI?
“Terje Harøy è cugino mio e di Rayner e suoniamo insieme nella band Crossnail (prima Teodore Tuff). Ha fatto alcune guest-vocals anche nel’album precedente ‘Feed On Your Misery’, così sulla traccia ‘Demise’ volevamo che ci fossero due cantanti e Terje e Sindre sono un bel duo quando cantano insieme. Per quanto riguarda Brian, abbiamo avuto l’onore di suonare alcuni concerti con gli Shadow Gallery quando siamo andati in tour in Europa nel 2010. Siamo diventati grandi amici con la band e ci siamo tenuti in contatto con loro; ci siamo anche incontrati durante il nostro tour europeo del 2013. La traccia ‘Proud’ era perfetta per Brian e lui ha scritto i suoi testi, collegandoli a quelli di Eskild. Davvero eccezionale! Così siamo molto onorati che Brian Ashland abbia voluto essere nell’album”.
ALLA FINE DELLA CANZONE “PROUD” AVETE ANCHE INCLUSO UN VERO CORO DI VOCI BIANCHE?
“Beh, è stata un’idea di Eskild e si inseriva bene al tema e alle liriche della canzone. Così sono proprio le figlie di Eskild a cantare alla fine della canzone”.
LE LIRICHE SONO COLLEGATE ATTORNO A QUALCHE TEMATICA IN PARTICOLARE? SI TRATTA DI UN CONCEPT?
“No, non ruotano attorno ad un concept, per cui ogni canzone è a sé stante dal punto di vista dei testi. Non penso neppure che stavolta sia un album ‘happy’. Vecchi scontrosi che scrivono liriche (risate, ndr). I testi trattano di depressione, abuso di potere, di media che vengono usati o si lascia che vengano usati come strumento del potere per il governo, crisi personali, vedere scorrere la tua vita condotta da fattori che non controlli e così via. Testi oscuri ma la band è un gruppo di persone felici. Così magari questo è una sorta di equilibrio?”.
QUALI SONO A TUO AVVISO I PUNTI DI FORZA NEL SOUND DEI DIVIDED MULTITUDE? COSA DIRESTI CHE VI POSSA FARE SPICCARE NELL’ATTUALE SCENA METAL PROG?
“Hmmm…penso che stiamo provando ad essere noi stessi, senza cercare di essere i Symphony X o i Dream Theater, forse? Nel corso degli anni penso che abbiamo lavorato per costruire un nostro sound. Abbiamo anche un cantante che è differente e abbiamo pensato sempre che sia un nostro punto di forza. Ma non cerchiamo di reinventare nulla: essere diversi per il piacere di essere diversi. Mescoliamo tutte le nostre influenze musicali e il risultato sono i Divided Multitude. Ciò che ci fa emergere forse è la nostra attenzione nello scrivere passaggi particolarmente orecchiabili e alcuni riff heavy”.
COME DESCRIVERESTI LA VOSTRA EVOLUZIONE MUSICALE NEL CORSO DEGLI ANNI? DIRESTI CHE CI SONO STATI DEGLI AUTENTICI MOMENTI DI SVOLTA NELLA VOSTRA DISCOGRAFIA?
“Credo che abbiamo avuto sempre la stessa base per quanto concerne le influenze musicali e la direzione musicale che volevamo avere. Ascoltiamo perlopiù le stesse band e la stessa musica e parliamo sempre riguardo la nuova musica, così ci piace seguire le stesse novità musicali. Per quanto riguarda i punti di svolta, c’è senz’altro da menzionare la registrazione e la pubblicazione di ‘Guardian Angel’, dove abbiamo definito davvero il nostro sound. Penso che ci sia stato uno sviluppo nei nostri primi due album, ma abbiamo definito il nostro sound con quest’album. Penso che abbiamo seguito poi la stessa ricetta con ‘Feed On Your Misery’ e ‘Divided Multitude’”.
COME PROMUOVERETE IL NUOVO ALBUM? VI CONSIDERATE UNA LIVE BAND?
“Penso che siamo sicuramente una live band e suonare dal vivo è la forza motrice della band. Saremo in tour in Europa a Marzo con i nostri amici dei Circus Maximus e fisseremo concerti e festival…Anzi, dèi del metallo, se state leggendo, sentitevi liberi di prenotare i Divided Multitude”.
COSA PENSI DELL’ATTUALE SCENA METAL NORVEGESE? CI SONO BAND CHE APPREZZI PARTICOLARMENTE?
“Penso che la scena metal prog norvegese comprenda davvero alcune buone band e siamo felici ed orgogliosi di essere considerati una di loro. Band come Pagan’s Mind, Circus Maximus, Leprous, Withem, Mindtech e Tellus Requiem sono alcuni dei migliori prog metal act norvegesi e li raccomanderei tutti. Grandi ragazzi e grande musica”.