I Domine sono una specie di mosca bianca all’interno del panorama Metal italiano, la loro proposta, ovvero un granitico Epic Power Metal decisamente legato agli anni 80, si distacca da cio’ che di solito viene proposto dalle bands provenienti dal nostro paese, non vi sono ritornelli e melodie facili nella loro musica,ne’ tantomeno ritmiche sostenute da una doppia cassa incessante. I nostri prediligono atmosfere cupe e brani molto complessi,caratterizzati da frequenti cambi di tempo. Un album come “Stormbringer Ruler” ce li ripresenta al massimo della forma, forti di un’ottima resa sonora e della prestazione di una line up finalmente solida.Con questo album i Domine si apprestano ad effettuare il grande salto, forti di un contratto con la Metal Blade per il mercato d’oltreoceano e di un seguito oramai consolidato di fans in tutto il mondo.Abbiamo parlato di questo e altro con i disponibilissimi Enrico (chitarra) e Morby(voce).
A DISTANZA DI UN PAIO D’ANNI DALLA SUA USCITA, SIETE ANCORA SODDISFATTI DI DRAGONLORD?
Enrico Paoli: “Naturalmente siamo ancora soddisfatti ma sentendo ‘Stormbringer Ruler’ e’ innegabile come sia passato un po’ in secondo piano nelle nostre preferenze (ridono,n.d.a.).E’ stato un album pero’ che ci ha aperto un sacco di porte, ci ha permesso di andare in tour in Europa con Riot e Agent Steel, di partecipare a molti festivals e soprattutto di firmare con la Metal Blade per il mercato americano.Inoltre e’ stato anche pubblicato in Giappone,in Taiwan e in Brasile.Le recensioni sono state tutte ottime e percio’ non possiamo che esserne soddisfatti.Ci sono dei brani che sicuramente suoneremo sempre dal vivo in quanto rappresentano appieno quello che e’ lo stile dei Domine.E’ stato quindi un trampolino da cui partire per sviluppare il nostro sound,infatti ritengo ‘Stormbringer Ruler’ superiore sia per quanto riguarda la registrazione che per il songwriting.”
PARLATEMI ALLORA DEL MAKING DEL NUOVO ALBUM…
Morby: “Abbiamo iniziato a comporre dopo 2 anni spesi a suonare in giro per l’Europa. Ci siamo chiesti cosa volevamo ottenere con questo disco,scambiandoci idee ed opinioni su quello che ci sarebbe piaciuto fare. Penso che ‘Stormbringer Ruler’ abbia accontentato tutti i membri della band: io, ad esempio, avevo l’intenzione di fare un’introduzione lirica, il batterista spingeva per suonare cose un po’ piu’ dure, abbiamo quindi speso molto tempo a discutere e a lavorare sui brani.Si puo’ dire che abbiamo amplificato tutte quelle che sono le caratteristiche del sound dei Domine aggiungendo alcuni nuovi elementi che probabilmente svilupperemo maggiormente in futuro.L’album e’ stato registrato in 21 giorni ai New Sin Studios di Loria (TV) e sempre li’ abbiamo realizzato il mixaggio e il mastering.”
NELL’ALBUM VI SONO DELLE VOCI FEMMINILI,DI CHI SONO OPERA?
Enrico Paoli: “Sono opera della cantante dei Beholder,un gruppo che ha suonato con noi un paio di volte.Incidono per la nostra stessa etichetta e sono dei ragazzi molto simpatici.Avevamo bisogno di qualcuno che si occupasse dei cori e delle voci femminili nel disco e cosi’ abbiamo chiesto ai loro cantanti se gli andava di aiutarci. Hanno accettato di buon grado e un giorno ci hanno raggiunto in studio per registrare le loro parti.”
COSA POTETE DIRMI DEI TESTI DELL’ALBUM?
Enrico Paoli: “Dei testi me ne sono occupato io come al solito.Sono ispirati ai miei vari interessi extra musicali come ad esempio le opere di Moorcock.Nel disco vi sono 4 brani ispirati ai suoi libri.Poi ci sono l’intro e ‘True Leader Of Men’ che sono ispirati a ‘Dune’ di Frank Erbert e dal film di David Linch, che credo sia uno dei massimi esempi di epicita’ fatta film.Altri brani invece parlano di tipiche tematiche Heavy Metal, non ci troverai cose molto diverse come ad esempio tematiche sociali o cose del genere.”
QUANTO E’ IMPORTANTE LA FIGURA DI ELRIC PER I DOMINE?
Enrico Paoli: “E’ senza dubbio una forte costante di ispirazione,anche a livello musicale.Ma non soltanto la saga di Elric, probabilmente nel prossimo album trattero’ di qualche altro personaggio.”
L’ULTIMO ALBUM E’ COMPOSTO PER LA MAGGIOR PARTE DA BRANI MOLTO LUNGHI E COMPLESSI, IN QUESTO VI DISTACCATE DECISAMENTE DALLA MODA DEL MOMENTO CHE VUOLE BRANI BREVI E DALLE MELODIE ACCATTIVANTI E DI FACILE PRESA…
Enrico Paoli: “Si,questa credo sia sempre stata una nostra caratteristica.Gia’ sul nostro debutto ‘Champion Eternal’ erano presenti brani di questo tipo.A me non piacciono affatto i dischi usciti nell’ultimo periodo, mi sembrano album pop con la doppia cassa campionata. Queste cose mi lasciano parecchio l’amaro in bocca, ho sempre pensato che l’Heavy Metal fosse un genere un po’ piu’ “puro” che non dava spazio a regole tipiche del pop. In realta’ invece sembra che l’Heavy Metal ultimamente sia suddito di queste regole,non soltanto gli addetti ai lavori ma anche certe frange del pubblico.Noi veniamo da un’eta’ in cui l’Heavy Metal era una cosa piu’ piccola ma molto piu’ sentita, ora invece molti dei gruppi sulla scena attingono a certe sonorita’ e queste cose noi non le sentiamo nostre,non fanno parte del nostro bagaglio.”
AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR O DELLE DATE DAL VIVO?
Morby: “Abbiamo suonato pochi giorni fa a Prato e per la prima volta abbiamo presentato dei pezzi tratti dal nuovo album.Entro la fine dell’anno faremo ancora dei concerti ma non moltissimi poiche’ vogliamo che il disco venga assimilato bene per poi partire in tour nel prossimo anno.”
COME VI E’ VENUTO IN MENTE DI INSERIRE IN UN BRANO UN ESTRATTO DALLA CAVALCATA DELLE VALCHIRIE DI WAGNER?
Enrico Paoli: “Era una cosa che volevo fare da parecchio tempo poiche’ penso che Wagner sia uno dei massimi esponenti di questo feeling epico e maestoso che si puo’ trovare anche nella nostra musica.E’ stato copiato da molti ma la stragrande maggioranza non lo riconosce, forse solo i Manowar hanno sempre detto di essersi ispirati a lui.Secondo me la ‘Cavalcata delle Valchirie’ e’ una delle cose piu’ potenti mai state scritte da un compositore, e’ uno dei primissimi esempi di unione tra musica epica e tematiche mitologiche.
Poi credo ci siano parecchie similitudini tra la musica classica ed un certo tipo di Heavy Metal. L’inclusione di questo estratto e’ da vedere come un tributo a un grande compositore che ci ha influenzato moltissimo.”
CHI VI HA INFLUENZATO DI PIU’ COME MUSICISTI?
Morby: “Personalmete Gillian e Plant,poi ammiro moltissimi altri cantanti,anche recenti,potrei farti una lista infinita.”
Enrico Paoli: “Per quanto riguarda me senza dubbio Brian May, Blackmore, Moore.Mi piacciono i chitarristi che sono passionali,apprezzo anche quelli molto tecnici come Vai pero’ sono piu’ legato a quelli che ti ho menzionato prima.”
PREFERITE SUONARE DAL VIVO O LA VITA IN STUDIO?
Enrico Paoli: “Suonare dal vivo,senza dubbio.In studio ci possono essere dei momenti di grande creativita’ che ti possono gasare molto pero’ ci sono anche dei momenti davvero odiosi,stressantissimi. Le vere soddisfazioni le ottieni suonando dal vivo,noi siamo un gruppo Heavy Metal e la nostra massima aspirazione e’ quella di suonare dal vivo il piu’ possibile e di riuscire a coinvolgere i presenti.”
COSA NE PENSATE DELLA SCENA ITALIANA?
Enrico Paoli: “Amore e odio. Per certi versi sta migliorando ma per altri sta peggiorando sensibilmente. Sta migliorando sotto un punto di vista prettamente tecnico: ci sono studi ed etichette che lavorano bene,ci sono piu’ possibilita’ di suonare.A dispetto di tutto questo pero’ sembra che ci sia molta meno passione di quanto ce n’era prima.Ci sono ragazzini che dopo un demotape si credono i Metallica o altri che seguono la moda del momento cambiando genere ogni anno.Non e’ questo lo spirito che si deve avere per andare avanti.”
AVETE REGISTRATO DELLE BONUS TRACKS PER IL MERCATO GIAPPONESE?
Enrico Paoli: “Si,abbiamo registrato una cover di ‘Stargazer’ dei Rainbow,un brano che amiamo tutti moltissimo. L’album uscira’ per il mercato giapponese il 24 Ottobre.”
COSA ASCOLTATE IN QUESTO PERIODO?
Morby: “Io ascolto parecchio ‘Stormbringer Ruler’ e parecchia roba vecchia, non seguo molto le ultime uscite.”
Enrico Paoli: “Io sto ascoltando molto l’ultimo album di Tori Amos,il nuovo disco di Bob Catley e l’album dei Nostradamus,davvero un gran disco.”