DOOMOCRACY – La solennità dell’epic-doom metal!

Pubblicato il 20/02/2023 da

“Unothodox”, terza tappa nella carriera dei Doomocracy, segna la consacrazione della band proveniente da Creta con un lavoro articolato e composto alla perfezione, capace di attirare l’attenzione dei molti appassionati che seguono fedelmente le sonorità più classiche ed epiche.
Il quintetto greco è riuscito a creare un sound coinvolgente e potente unendo diversi stili – come doom, progressive e classic heavy metal – trovando tra essi un equilibrio sorprendente ed ottenendo così brani complessi ma al contempo capaci di colpire fin dai primi ascolti, poichè segnati da cori possenti, tecnica strumentale elevata e la voce esplosiva di Michael Stavrakakis. Essendo stato apprezzato così tanto da essere finito come Hot Album  sulle nostre pagine, abbiamo raggiunto la band per una chiacchierata: ad attenderci è proprio il talentuoso frontman ellenico, con il quale siamo andati a fondo scavando all’interno della storia dei Doomocracy, fino agli esordi ma con particolare attenzione a questa nuova e appassionante release.

“UNORTHODOX” E’ STATO PUBBLICATO ORMAI DA QUALCHE MESE E DA QUELLO CHE SI E’ VISTO IN GIRO, PARE PROPRIO CHE ABBIATE RICEVUTO RESPONSI E RECENSIONI ENTUSIASTE. VI SARESTE ASPETTATI UNA TALE ACCOGLIENZA ED UN COSI’ FORTE CALORE DA PARTE DI STAMPA SPECIALIZZATA E DAGLI APPASSIONATI DEL GENERE?
– Sapevamo di avere tra le mani un gran lavoro, un disco sul quale abbiamo lavorato duramente e del quale siamo molto orgogliosi. Quindi ci aspettavamo sì un caldo benvenuto, ma ammetto che siamo stati davvero sorpresi dall’entusiasmo che si è creato sia per quanto riguarda la critica che i fan.

I DOOMOCRACY SONO STATI FONDATI UFFICIALMENTE NEL 2011. PUOI RACCONTARCI QUALCOSA RIGUARDO LA NASCITA DELLA BAND E COME SIA STATO POSSIBILE ARRIVARE AL 2023 CON LA STESSA LINE-UP?
– La band è stata creata nel luglio 2011 durante una jam session tra me, il nostro chitarrista Angelos Tzanis e il nostro batterista Minas Vasilakis. Siamo sempre stati amici intimi e grandi fan dell’epic-doom metal quindi sembrava il momento giusto per una nuova avventura assieme che prese il nome di Doomocracy. Nello stesso anno si sono uniti a noi i buoni amici Manolis Schizakis al basso e Harry Dokos alla chitarra e la nostra formazione è stata così completata. Essere buoni amici, oltre ad essere compagni di band, ci ha aiutato a risolvere situazioni difficili con buon umore ed emergere più forti e più saggi. La chimica della band è attualmente migliore che mai.

SONO TRASCORSI CINQUE ANNI DALLA VOSTRA PRECEDENTE RELEASE “VISIONS & CREATIONS OF IMAGINATIONS”. COSA E’ SUCCESSO ALLA BAND DURANTE TUTTO QUESTO TEMPO?
– Abbiamo suonato dal vivo durante il 2019 a supporto del disco e a quel tempo avevamo tutte le composizioni pronte per “Unorthodox”. Nei nostri piani saremmo dovuti entrare in studio nell’estate successiva per registrarlo, ma a causa della pandemia dovuta al virus Covid-19 siamo stati obbligati a posticipare tutto. Non volevamo pubblicare un disco con zero possibilità di portarlo sui palchi e suonare i pezzi dal vivo. Questo ritardo ha probabilmente creato un po’ di frustrazione all’interno della band ma al contempo ci ha permesso di lavorare ancora più attentamente sui brani, ultimando gli ultimi dettagli al meglio.

DOOM, EPIC, PROGRESSIVE, CLASSIC HEAVY METAL…. IL VOSTRO SOUND E’ UN VERO E PROPRIO MIX DI TANTI STILI. IL TUTTO PERO’ E’ DAVVERO BILANCIATO ALLA PERFEZIONE. NORMALMENTE COME LAVORATE PER LA COMPOSIZIONE DEI BRANI?
– Penso tu abbia descritto molto bene il nostro sound! Ognuno dei componenti dei Doomocracy contribuisce alle composizioni con idee e testi. Lavoriamo poi tutti assieme quando ci si trova in sala prove finché non siamo pienamente d’accordo e soddisfatti del risultato finale.
Il punto focale della nostra musica è sempre stato il doom metal ma abbiamo molte influenze che vanno dal progressive al thrash fino all’US-metal e non esitiamo a inserire tutto questo nei nostri brani. L’equilibrio di tutti questi stili è ciò che crea il nostro sound, diverso da ciò che si può sentire normalmente da tutte le altre band che suonano doom. Questo ci da la possibilità di avere un ampio spettro di fan all’interno della scena heavy metal.

E ALLORA QUALI SONO LE VOSTRE MAGGIORI INFLUENZE MUSICALI?
– Se vuoi che ti nomino alcune band: ad esempio ti potrei dire che le mie maggiori influenze derivano dai primi Fates Warning e Queensryche passando poi per Candlemass, Memento Mori, Solitude Aeturnus e Psychotic Waltz. In generale le nostre influenze vanno dall’hard rock al death metal, ma arrivano fino alla musica che sta al di fuori di rock e metal. È importante valorizzare le tue influenze ma allo stesso tempo portare la propria musica ad un ulteriore passo avanti creando qualcosa di fresco e diverso, piuttosto che limitarti a copiare la band preferita.

QUANTO E IMPORTANTE PER VOI AVER PUBBLICATO “UNORTHODOX” CON L’ETICHETTA GRECA NO REMORSE, PROBABILMENTE UNA DELLE PIU’ INFLUENTI NEL PANORAMA CLASSICO AI GIORNI NOSTRI? CIO’ VI HA DATO MAGGIOR VISIBILITA’?
– Siamo molto felici della collaborazione con la No Remorse Records, una rinomata label che ormai può vantare una lunga esperienza nel settore. L’etichetta, insieme al suo team promozionale, ha infatti dato maggiore visibilità alla nostra musica e siamo contenti del modo in cui “Unorthodox” è stato promosso finora. Ovviamente la prima e più importante cosa è creare una buona e solida musica, ma la No Remorse Records si è rivelata la scelta giusta per noi per pubblicare questo disco.

COME SI E’ EVOLUTO IL VOSTRO SOUND DA “THE END IS WRITTEN”, IL VOSTRO ESORDIO, PASSANDO PER IL SUCCESSIVO “VISIONS & CREATURES OF IMAGINATIONS” FINO A QUEST’ULTIMA PUBBLICAZIONE?
– Vogliamo evolverci da un album all’altro, quindi cerchiamo di arricchire il nostro suono in ogni disco, espandendo i nostri limiti musicali. “The End Is Written” era crudo come lo sono la maggior parte dei debutti, ma metteva in mostra il talento dei Doomocracy e contiene brani classici che saranno sempre nella nostra playlist. “Visions & Creatures Of Imagination” è stato un passo avanti; con esso abbiamo ottenuto un sound più maturo e progressivo e intrapreso un percorso più ‘orientale’, che era evidente sia nella musica che nei testi dell’album. La musica di “Unorthodox” è un naturale progresso della band verso un percorso ancora più vario e tecnico, combinando diversi stili musicali, pur avendo il doom metal come fondamento.

LA GRECIA E’ UN POSTO SPECIALE PER QUANTO RIGUARDA LE SONORITA’ MAGGIORMENTE EPICHE, E “UNORTHODOX” E’ UN GRANDE ESEMPIO DI MAESTOSITA’. CI PUOI SPIEGARE COME LA STORIA DELLA VOSTRA GENTE SI E’ LEGATA PROFONDAMENTE CON LA PASSIONE VERSO QUESTA MUSICA?
– Dalla guerra di Troia e la gloria di Achille, fino al vasto impero di Alessandro Magno e alla rivoluzione greca contro l’Impero Ottomano, la Grecia ha ispirato tutto il mondo con la sua ricca storia piena di avventure eroiche e viaggi epici. E mentre il resto del mondo si limita a leggere queste storie, noi siamo fortunati a vivere in questa affascinante terra e visitare i luoghi reali vissuti da questi eroi. Quindi, in poche parole, direi che siamo tutti ispirati dalla nostra storia e dai nostri antenati e la musica heavy metal è l’ideale per trasferire tutti questi racconti epici ed emozionanti alla musica e ai testi. “Unorthodox” invece è una storia diversa, che non è ambientata in Grecia e non si ispira alla storia greca, ma allo stesso tempo ha una sua storia epica da raccontare. Puoi leggere i testi e assistere all’agonia e alle emozioni che inondano il suo eroe.

LA PRODUZIONE DI “UNORTHODOX” E’ UNA DELLE CHIAVI PER LA SUA OTTIMA RIUSCITA. PUOI DIRCI COME SI SONO SVOLTE LE REGISTRAZIONI DI QUESTO DISCO?
– Abbiamo registrato “Unorthodox” tra giugno e novembre 2021 al Devasoundz Studio con Fotis Benardo, il cui aiuto e consiglio sono stati inestimabili. Per il mix e il mastering abbiamo scelto di lavorare con Simon Johansson – su suo invito – e Mike Wead alla registrazione negli studi SolnaSound. Abbiamo avuto un’ottima collaborazione con entrambi questi eccellenti musicisti e produttori. Hanno gestito il nostro mix con cura e rispetto, dandoci quel suono chiaro e potente che avevamo in mente, senza comprimere eccessivamente il mix e conservando una sorta di sensazione analogica.

ANCHE I CORI SONO UN ELEMENTO FONDAMENTALE DEL DISCO. COME AVETE REGISTRATO QUESTE PARTI?
– Abbiamo scelto di aggiungere un coro in alcune canzoni per esprimere il dramma e l’epicità della nostra storia. Soprattutto nel brano “Our Will Be Done” abbiamo usato il coro in modo gregoriano, per enfatizzare il ritornello che recita: “In Nomine Patris Et Filli Et Causa Nostrae”- Si tratta di un’allegoria di come l’establishment usa la fede per manipolare le masse e servire la propria causa. Il coro stesso è composto da cantanti di grande talento e siamo molto contenti della loro esibizione.

LA TUA VOCE NE ESCE ASSOLUTA PROTAGONISTA, E’ EVIDENTE CHE IL TUO CONTRIBUTO NEL DISCO SIA ENORME, UNA DI QUELLE VOCI IN GRADO DI FARE LA DIFFERENZA, SEI D’ACCORDO?
– Non dovrei essere io probabilmente a rispondere a questa domanda (risate, ndr). Penso che il ruolo del cantante nelle band doom metal abbia una certa gravità in più ed è importante per il successo della band. Non c’è da meravigliarsi che le migliori band di questo stesso genere presentino cantanti straordinari, come Messiah Marcolin, Robert Lowe, Anders Engberg ed Eric Wagner. Quindi, immaginandomi in questo contesto, rimango molto umile e mi affido alle tue impressioni ovvero che forse sono uno di quei cantanti che possono fare la differenza.

COME PENSATE DI PROMUOVERE QUESTIO DISCO? QUANTE POSSIBILITA’ ABBIAMO DI VEDERVI IN ITALIA UN GIORNO SENZA DOVER PRENDERE UN AEREO PER LA GRECIA?
– Attualmente stiamo lavorando per fissare alcune date e prepararci per le prossime performance dal vivo. Abbiamo suonato in Italia con i Crimson Dawn nel 2019 e abbiamo ancora molti bei ricordi di quella esperienza. Potete star tranquilli, sono abbastanza fiducioso che troveremo un modo per suonare da voi nel 2023. E’ passato davvero molto tempo dall’ultima volta che abbiamo suonato dal vivo e con questo nuovo disco tra le nostre mani, non vediamo l’ora di tornare on stage!

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