Ah Doro, la vera e unica regina del metal! Compositrice talentuosa, nonché sogno di vecchi e giovani metallari (sì, lo ammetto, ho un mega poster di Doro appeso in camera!!! ndJR), la bionda cantante, insieme ai suoi Warlock, è riuscita a scalare le vette delle classifiche a metà anni ottanta, divenendo in questo modo una delle più importanti realtà dell’heavy metal tedesco. Da anni ormai in veste solista, tra alti e bassi (complice come vedrete anche il movimento grunge), Doro è sempre riuscita a rimanere a galla, conquistandosi meritatamente il titolo di heavy metal queen (e Lee Aron non se ne offenda). La release del nuovo “Fight” rappresenta per noi una ghiotta occasione per cambiare due chiacchiere con lei, l’affascinante Doro Pesch. Dall’altra parte della cornetta si ode una vocina appena percettibile, quasi imbarazzata e lontana da quella potente ugola che, cantando “All We Are”, “Burning The Witches” e un sacco di altri hits, trascina migliaia e migliaia di persone…
MI PARLI DELLA NASCITA DI “FIGHT”?
“Certamente! Dopo i festival estivi dello scorso anno, abbiamo subito iniziato i lavori per scrivere i pezzi di ‘Fight’ nel mio studio di registrazione in Germania. All’inizio ho registrato alcune demo e, una volta riuniti i ragazzi della band in studio, ho subito fatto ascoltare il materiale scritto. La band ha parecchio gradito ed ha immediatamente iniziato a suonarci sopra, il risultato è un disco di heavy metal genuino! La composizione finale dei pezzi è avvenuta in modo assolutamente naturale e spontaneo, possiamo dire che è avvenuta una sorta di ritorno alle origini in quanto non ci sono computers, tutto ciò che si può sentire lo abbiamo suonato noi!”
IL TUO RITORNO A SONORITA’ TIPICAMENTE METAL E’ AVVENUTO IN MANIERA NATURALE O E’ STATO “STUDIATO” A TAVOLINO?
“Entrambe le cose! Diciamo che volevo tornare alle atmosfere metal del mio vecchio disco ‘Angels Never Die’ del 1993, uno dei lavori a cui sono più legata, però come ti dicevo prima le canzoni di ‘Fight’ sono nate in modo spontaneo. Non mi piace limitarmi a copiare un disco che ho già scritto, anche se voglio ricalcare un certo tipo di stile o atmosfera cerco sempre di dare un’impronta di novità album dopo album. ‘Fight’ è molto vario, contiene pezzi molto diversi fra loro ed sinceramente li adoro tutti.”
SE NON SBAGLIO LA COVER DI “FIGHT” E’ OPERA DELLO STESSO AUTORE CHE DISEGNO’ SU “TRIUMPH AND AGONY” DEI WARLOCK…
“Non ti sbagli affatto! Sono una grandissima fan di Geoffrey Gillespie, i suoi disegni sono veramente sensazionali! Proprio per questo molti miei dischi vedono come cover un disegno Geoffrey. Quando gli ho detto che il titolo del nuovo disco sarebbe stato ‘Fight’ e che le sue sonorità richiedevano un disegno aggressivo, lui si è subito messo all’opera per sfornare il suo ennesimo capolavoro. Spero vivamente che i fans apprezzino tanto quanto me la copertina di ‘Fight’.”
“LEGENDS NEVER DIE” E’ UN BRANO CHE TI HA SCRITTO DIRETTAMENTE GENE SIMMONS DEI KISS. COME E’ NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“E’ stato fantastico, eravamo in America durante lo scorso tour insieme a Ronnie James Dio, una delle ultime date con il nostro vecchio chitarrista, e abbiamo saputo che a vederci c’era Gene Simmons. Abbiamo così avuto la possibilità di parlarci e di conoscerci, poi ci siamo rivisti a New York e si è parlato di fare ‘qualcosina’ insieme. Sono una grande fan di Gene, non per nulla è una delle rock star più conosciute nel panorama hard rock e heavy metal.”
ARRIVIAMO A ”HOFFNUNG”, ANCORA UNA VOLTA UN PEZZO CANTATO IN TEDESCO…
“Devi sapere che avevo scritto moltissime canzoni, tra le quali dovevo scegliere quelle che sarebbero andate a finire su ‘Fight’. Quando li ho fatti sentire ai ragazzi, il mio bassista è letteralmente impazzito per ‘Hoffnung’, ed è stato lui a fare di tutto per pubblicarlo (e comunque piace molto anche a me). E’ stato fantastico che dei ragazzi americani, pur non conoscendo una sola parola di tedesco, siamo rimasti così colpiti da questa canzone, è stato questo a farmi prendere la decisione di metterlo sul disco. Il pezzo è stato scritto da me e dall’ex chitarrista dei The Sisters Of Mercy, Andreas Bruhn, mio carissimo amico con cui negli ultimi due anni ho lavorato molto. Il significato della parola hoffnung è speranza ed il brano parla proprio di quanto sia importante questo sentimento, senza il quale molte persone si lascerebbero catturare dallo sconforto.”
LO SCORSO GIUGNO HAI PARTECIPATO AL NOSTRO GODS OF METAL: COME TI E’ SEMBRATA QUESTA ESPERIENZA?
“Non voglio dirti le solite frasi di circostanza, ma credimi, è stato un grandissimo show! Si poteva percepire il feeling trasmesso dai fans!! Pensa che la versione limitata di ‘Fight’ conterrà due video clip estratti dai festivals estivi e il Gods Of Metal sarà protagonista assoluto! Ciò che più mi ha lasciato sorpresa è stato vedere tantissimi ragazzi che conoscevano a memoria tutti i nostri pezzi…ho provato un’emozione fortissima quando abbiamo cantato tutti insieme ‘All We Are’, per questo sono ansiosa di tornare in Italia a dicembre e rivedere tutti i fans!”
SE NON ERRO LA CANZONE “FIGHT” E’ USATA DALLA CAMPIONESSA TEDESCA DI KICK BOXING REGINA HALMICH COME INTRODUZIONE AL SUO INGRESSO…
“Esatto! Sai, io pratico e sono una patita di kick e thai boxing, un giorno il mio allenatore mi disse che per imparare il più velocemente possibile questa disciplina sarebbe stato necessario guardare gli incontri e capire come si muovevano i grandi campioni. Così iniziai ad andare a vedere gli incontri di kick boxing: un giorno sentii che un’atleta, come song di accompagnamento al suo ingresso, usava ‘All We Are’. Stiamo proprio parlando di Regina ed io sono sempre stata una sua grande fan! A fine incontro sono andata da lei e mi sono presentata ed in questo modo abbiamo fatto amicizia. Da allora, e si parla di alcuni anni fa, siamo sempre rimaste in contatto, poi una volta abbiamo pensato di fare qualcosa insieme: mi disse che ‘All We Are’ era un pezzo ormai vecchio e che avrebbe voluto una song nuovissima, ma in grado di mantenere intatto il feeling combattivo della situazione. Fu così che le feci ascoltare la versione demo di‘Fight’, a Regina piacque subito, così oggi si fa introdurre da quel pezzo. Il bello è che Regina è praticamente l’unica atleta di kick boxing nella sua categoria ad usare un brano heavy metal, per il resto si parla solo di pop.”
DORO, LA TUA VOCE E’ RIMASTA IMMUTATA NEL TEMPO: HAI QUALCHE SEGRETO PER TENERLA SEMPRE IN FORMA?
“Veramente non faccio grandi cose per la mia voce, semplicemente pratico alcuni esercizi e suonando molto in tour è ovvio che la voce si tiene in allenamento costante. Certo, ci sono alcuni momenti in cui la voce fa dei capricci, ed ecco che entrano in scena alcuni ‘trucchetti’ da cantante: mi capita, al momento del bisogno, di usare una specie di essenza, che assomiglia al succo di limone. Introducendola dal naso, libera i canali respiratori e rinvigorisce la voce in modo che, almeno per la durata del concerto, non accadano spiacevoli inconvenienti. Per il resto mi ritengo molto fortunata, il mio allenamento non è eccessivo e ogni tanto mi capita di fumare qualche sigaretta, però la mia voce non mi ha mai tradito.”
I CLASSICI STILEMI DELL’HEAVY METAL PREVEDONO CANTANTI E BANDS UNICAMENTE MASCHILI, BORCHIATI E INCAZZATI, TU INVECE SEI STATA E SEI UNA DELLE POCHE IN GRADO COSTRUIRSI UN’IMMAGINE BEN DEFINITA. OGGI SEI PROBABILMENTE L’ICONA FEMMINILE PER ECCELLENZA DEL METAL, MA AGLI INIZI E’ STATO FACILE?
“Guarda, contrariamente a quello che ci si aspetta, non ho trovato grandi difficoltà a sopravvivere nella scena! Voglio dire, nel music business è sempre e comunque difficile continuare a cavalcare l’onda sia per uomini che per donne. Ogni giorno è necessario combattere per i tuoi dischi, combattere per le tue canzoni, combattere per rimanere a galla, e questo è difficile per chiunque. Ricordo all’inizio degli anni novanta che, a causa del fenomeno grunge, pochissime persone supportavano e organizzavano eventi metal, è stato sicuramente il periodo più difficile della mia carriera. I fans ci hanno sempre supportato e dimostrato il loro attaccamento, ma quando i media, tutti i tipi di media, iniziano a sgobbarti, è veramente arduo far vedere che esisti! Questi anni, credimi, sono stati duri per me, ma anche per tante bands maschili…”
DORO, UNA DOMANDA CHE STARA’ A CUORE A MOLTI FANS: A CHE PUNTO SIETE CON LA FAMOSA E VOCIFERATA REUNION DEI WARLOCK?
“Purtroppo siamo ad un punto morto, per un semplice problema. Il nostro vecchio manager possiede i diritti sul nome della band e attualmente non sembra intenzionato a restituircelo. Non capisco il perché (io sì…non è che vi voglia spennare un sacco di quattrini? ndJR) si ostini, l’unica cosa che posso dirti è che siamo stati derubati del nostro stesso nome, questo è intollerabile. Non è impossibile, però è assai difficile che in futuro qualcosa si possa smuovere, sta di fatto che noi continuiamo a combattere e non cederemo mai. Capirai quindi, per ciò che ho appena detto, il perché ora siamo completamente fermi.”
QUAL E’ STATO IL PERIODO PIU’ BELLO DELLA TUA CARRIERA?
“Ce ne sono stati diversi, direi agli inizi degli anni novanta, prima dell’avvento del grunge, ricordo che ogni giorno andavo in studio a cantare, a comporre e a registrare tanta, tanta musica. Inoltre sono molto legata agli inizi della carriera dei Warlock: era il 1985 ed abbiamo fatto uno strepitoso tour di supporto ai Judas Priest, l’adrenalina era alle stelle ed eravamo tutti tremendamente entusiasti. Quello è stato anche l’anno in cui ho lasciato il mio lavoro ed ho iniziato a vivere di musica…”
DORO, PURTROPPO CI DOBBIAMO SALUTARE…
“Un grazie per l’intervista e un grazie a tutti i fans per il loro inestimabile supporto! Mi raccomando, venite a vederci quando saremo in Italia, perché faremo un vero ‘kickin’ass show’!!”