Trent’anni di carriera e non sentirli. Questa è la sensazione che traspare parlando con Doro Pesch, la bionda cantante tedesca che ha ormai alle spalle tanti anni dietro ai microfoni, ma che appare sempre piena di grinta e di entusiasmo. Non si poteva tuttavia mancare di celebrare quest’importante anniversario e per l’occasione sono stati organizzati una serie di eventi, immortalati in un DVD intitolato “Strong And Proud”, uscito per le verità da poco tempo, vista la grande mole di lavoro che ha richiesto il fatto di dover assemblare e montare tutto il materiale. Per quanto sia già passato qualche anno da quelle celebrazioni, abbiamo ripercorso con lei tutte le sensazioni e i preparativi di quei giorni: quali sono state le sue emozioni, quali artisti ha coinvolto e come hanno concordato le rispettive performance. Un dispiegamento di forze davvero notevole, che fa davvero comprendere quanto effettivamente la singer teutonica sia amata da tanti ‘metalhead’ e che giustifica in tutto e per tutto il suo appellativo di “Metal Queen”. Doro ci ha poi parlato dei suoi ultimi ricordi con l’amico Lemmy Kilmister, riuscendo a stento a trattenere la commozione, così come dell’intenso rapporto con la sua band, che pure le ha suscitato grande emozione, come se realmente parlasse di suoi familiari. Non sono poi mancati alcuni aneddoti e curiosità, oltre a qualche anticipazione sulle sue mosse future.
LA PROSSIMA SETTIMANA SARÀ PUBBLICATO “STRONG AND PROUD” (LA NOSTRA INTERVISTA RISALE A METÀ GIUGNO, NDR), IL DVD CHE CELEBRA IL TUO 30° ANNIVERSARIO DI CARRIERA: PRIMA DI TUTTO, COME MAI ABBIAMO DOVUTO ATTENDERE COSÌ TANTO PER LA SUA PUBBLICAZIONE (IL RELATIVO TOUR RISALE INFATTI AL BIENNIO 2013/2014, NDR)?
“C’è stato molto lavoro da fare e abbiamo impiegato circa un anno e mezzo per dare testimonianza sia dei concerti che per realizzare un documentario di circa due ore e mezza, un film musicale che ci ha impegnato molto per rivedere tutto il materiale, con tanti studio extra e riprese durante un tour senza sosta. Io avrei voluto fare prima ma è stato impossibile. Le serate sono state registrate una al Wacken (del 2013, ndR) in Germania e poi due serate in un teatro. Era spazioso, con un buon sound e abbiamo preso tutto il tempo che ci serviva per preparare le riprese in modo da registrare tutto nel teatro e poi selezionare e montare il filmato, questa è la ragione di questo ritardo”.
“STRONG AND PROUD” INCLUDE TRE DVD E IL PRIMO È INCENTRATO PRINCIPALMENTE SU TRE SHOW, RIGUARDANTI L’ESIBIZIONE AL WACKEN, E POI QUELLE DEFINITE COME “CLASSIC NIGHT” E “ROCK NIGHT”. PERSONALMENTE PENSO CHE SIA STATO DAVVERO STUPEFACENTE SOPRATTUTTO LO SHOW AL WACKEN, UN’AUTENTICA CELEBRAZIONE DELLA TUA CARRIERA CON TANTA GENTE PROVENIENTE DA DIFFERENTI PAESI: COME HAI VISSUTO UN MOMENTO COSÌ SPECIALE?
“È stato grande. Wacken è stupefacente e abbiamo celebrato il nostro trentesimo anniversario con tanti nostri amici, come Udo Dirkschneider, Blaze Bailey e tanti illustri ospiti e con i fan di tutto il mondo. Sì, è sicuramente qualcosa che vorremmo celebrare tutti gli anni e non avrei mai pensato di poter stare in giro per tutti questo tempo. Sono così felice, oltre trent’anni facendo musica e andando in tour e spero che ne seguiranno altri trenta e che tutto andrà bene (ride, ndrR)”.
RIGUARDO LA “CLASSIC NIGHT”, SUONATE CON UN’ORCHESTRA: GRANDE SHOW, MA VORREI CHIEDERTI COME MAI UNA CANTANTE METAL SENTE IL BISOGNO DI SUONARE CON UN’ORCHESTRA? CHE VALORE AGGIUNTO APPORTA AL TUO TIPICO SOUND?
“Volevo fare un paio di serate speciali e ho pensato stavolta alla fine di preparare appunto due concerti, uno con uno show completo e ospiti e uno con un’orchestra e ospiti. Wacken era stato grandioso ma volevo fare qualcos’altro e registrare appunto anche una notte con l’orchestra: il sound era così imponente e abbiamo suonato con arrangiamenti straordinari, sì, penso che il sound fosse fantastico. Lo so, ho fatto ancora ‘Fear Of The Dark’ che avevo già interpretato in passato con l’orchestra e con Blaze Bailey, è un grande amico e penso che il brano si presti bene ma in generale alcune volte per alcune canzoni mi piace fare qualcosa di speciale e penso che sia bello, mi piace realizzare il miglior show ovunque, e credo che con l’orchestra sia fantastico e andasse fatto, perciò abbiamo cercato di ottenere arrangiamenti che fossero ottimali, non troppo duri e che si adattassero alle canzoni”.
DURANTE IL TOUR HAI AVUTO MODO DI CANTARE CON DIVERSI OSPITI E POSSIAMO VEDERE ALCUNI DI LORO NEL DVD: COME HAI SCELTO DI SOLITO QUALI BRANI CANTARE E CON CHI?
“Ho invitato musicisti che conoscevo da lungo tempo e con cui siamo amici, come Udo Dirkschneider, con cui abbiamo fatto tante cose insieme, abbiamo suonato a Wacken, c’era per il mio ventesimo anniversario: un grande amico, così l’ho chiamato e gli ho detto che mi sarebbe piaciuto che ci fosse, sai abbiamo iniziato insieme negli anni ’80, un periodo stupendo con concerti, tour, io amavo ‘Balls To The Wall’, poi da una nostra collaborazione venne fuori una canzone come ‘Dancing With An Angel’. In genere penso a quali canzoni vorrebbero fare i musicisti ospiti e di solito siamo della stessa idea. Con i Lordi ci eravamo incontrati a Wacken quando abbiamo suonato con Udo e abbiamo parlato di lavorare insieme qualche volta. In effetti Mr.Lordi è venuto a Dusseldorf e abbiamo avuto il piacere di provare grandi brani come ‘Hard Rock Halleluja’ che io conoscevo e alla fine ho pensato che una canzone come ‘Bad Blood’ fosse perfetta per i Lordi, così l’abbiamo ascoltata insieme. Con Hansi Kursch dei Blind Guardian abbiamo parlato tanto su quale canzone interpretare ma ci siamo trovati insieme con lui solo una volta. Abbiamo fatto una lunga prova e poi ci siamo ritrovati direttamente sul palco. Nessuno ha sbagliato e tutto è stato perfetto”.
COME MAI NON SONO STATI INCLUSI ALCUNI DUETTI? PER ESEMPIO QUELLI CON LEATHER LEONE E BOBBY ELLSWORTH?
“Abbiamo registrato lo show a New York ma non abbiamo avuto il permesso dal club dove abbiamo registrato. Volevamo inserirlo nel dvd ma ci è stato impossibile riprenderlo. Abbiamo solo fatto qualche ripresa con una telecamera che abbiamo inserito nel documentario ma si intravedono appena. Non so bene come funzioni per il permesso perché alcune volte in alcuni club lo puoi avere pagando del denaro…non saprei, mi dispiace”.
SARÀ PER LA PROSSIMA VOLTA…
“(Ride, ndR) Sì, certamente, in compenso abbiamo fatto due serate a Dusseldorf dove abbiamo potuto fare tutto quello che volevamo”.
ERI MOLTO AMICA DI LEMMY E DI RECENTE HO ANCHE LETTO LA TUA INTRODUZIONE AD UN LIBRO CHE LO RIGUARDAVA DOVE RACCONTI ALCUNI MOMENTI CON LUI, MA QUAL È IL TUO ULTIMO RICORDO CON LEMMY?
“L’ho visto l’ultima volta lo scorso Novembre, stavano facendo un tour in Germania e io in quel periodo provavo per alcune imminenti date in Inghilterra. Lemmy suonava nella mia città – Dusseldorf – e io ero a letto con la febbre, però sapendo che era lì ho voluto assolutamente vederlo e parlargli. Così sono andata al concerto e Lemmy era molto loquace con il pubblico, molto più del solito e sembrava davvero felice di essere in tour e il concerto è stato fantastico. Dopo il concerto sono andata nel backstage e ci siamo visti nel camerino e mi sono congratulata con Lemmy per il suo tour tedesco. L’ho ringraziato per essere riuscito a venire ancora una volta in Germania e lui mi ha detto che era contento e che ora lo aspettava il resto d’Europa e che il tour era sold out quasi ovunque. È stato un incontro molto emozionante, tutto baci e abbracci. Poi gli ho detto che dovevo andare, che non stavo bene e che dovevo preparare questi show nel Regno Unito. Lui mi ha detto che non c’era problema e ci saremmo comunque visti presto. Poi ho ricevuto una chiamata da un’amica di Lemmy alla fine di Dicembre, era una donna e diceva che non stava molto bene. Ho saputo che era malato e ho cominciato a piangere, pensavo a quel tour di Novembre e il giorno dopo ho mandato un messaggio ma un’altra chiamata mi informava che Lemmy era morto. Sono andata al funerale a Los Angeles ed ero molto triste. C’era così tanta gente e c’erano tutti i suoi amici, Lars Ulrich, Phil Campbell, Rob Halford, Slash, c’erano tutti ma lui non c’era più e io sono ancora così triste che Lemmy non sia più con noi. Sai avevo una piccola melodia nella mia testa e volevo scrivere una canzone per Lemmy che ho intitolata ‘Living Life To The Fullest’ e voglio inserirla nel mio prossimo disco in onore di Lemmy. Pensavo spesso di telefonargli ma alla fine c’erano sempre tour e impegni di mezzo”.
DI CERTO LEMMY È STATO UN’AUTENTICA LEGGENDA. A PROPOSITO DI QUESTO, HAI RICEVUTO ANCHE TU DIVERSI RICONOSCIMENTI COME UNA LEGGENDA DEL METAL, RECENTEMENTE A LAS VEGAS, MA PENSO CHE TU DEL RESTO ORMAI POSSIEDA UNA BELLA COLLEZIONE: COSA NE PENSI DI QUESTI PREMI? TI FA PIACERE ESSERE CONSIDERATA UNA LEGGENDA DEL METAL?
“Sono una ‘metalhead’, amo quello che faccio, mi piace avere ‘followers’, mi piacciono i concerti, i dischi, la vita mi ha dato delle opportunità e io non mi sono tirata indietro. È una gran bella sensazione quando ottieni dei riscontri positivi per quello che fai. A volte è molto dura, è una lotta, ma è fantastico. Nel mio appartamento ho creato una parte carina con questi riconoscimenti e con tanti ricordi e quando non sono in tour guardo quella parete e penso quanto sia fantastico. Amo andare in tour, amo incontrare i fan, sono felice per quello che ti danno e mi piace parlare con loro”.
HAI DEI MUSICISTI MOLTO VALIDI E AFFIATATI CHE SUONANO CON TE: TI CONSIDERI OGGI PIÙ UNA SOLISTA O PARTE DI UNA VERA E PROPRIA BAND?
“Io credo che siamo una famiglia, siamo una band, abbiamo un grande feeling e siamo amici di vecchia data. Il bassista suona da venticinque anni con la band e il batterista da ventitré; Luca Princiotta, uno dei due chitarristi (che tra l’altro è italiano, ndR) si è unito alla band otto anni fa ed è entrato nel gruppo ormai da alcuni anni anche l’altro chitarrista Bas Maas. Sì, è una grande famiglia e considero Doro come una band vera e propria: sono felice di suonare con questa band da così tanto tempo…(fa una pausa e sembra emozionarsi, ndR) ci sono momenti belli e momenti brutti ma stiamo bene insieme sia quando lavoriamo sia quando non lavoriamo, così come quando siamo on stage o durante un concerto ci guardiamo e ognuno sa quello che l’altro può dare o vuole fare. Sì, è un bel quintetto”.
COSA TI PIACE FARE PRIMA DI UN CONCERTO?
“Sto nel mio camerino, cerco di concentrarmi su quello che dovrò fare e parlo molto con i ragazzi della band. Sai, parliamo insieme se cambiare certe canzoni e come suonarle a seconda dell’atmosfera del club in cui ci troviamo. Ci incoraggiamo molto tra di noi e prima di salire sul palco ci scambiamo sorrisi e mi piace che tutti ridano. Siamo buoni amici e stiamo bene insieme, ciascuno ama quello che fa e ci si aiuta l’un l’altro. Se generi energia positiva ritorna anche a te e di conseguenza si centra l’obiettivo, perché anche i fan la percepiscono. A volte penso ai fan che sono lì ad aspettare e che per me è davvero un onore suonare per loro: ogni volta è un momento magico, cantiamo insieme da oltre trent’anni e a prescindere che si tratti di un club grande o piccolo sento sempre che il prossimo show sarà il migliore”.
SO CHE PRATICHI UNA DISCIPLINA CHIAMATA WING TSUN: PUOI SPIEGARE MEGLIO DI CHE SI TRATTA E PERCHÉ PUÒ ESSERE IMPORTANTE NELLA TUA VITA?
“Sì, ho iniziato a fare Wing Tsun prima dello show di Wacken per tenere allenati il corpo e la mente e avere una forma perfetta. Ora ho cambiato e pratico un’arte marziale proveniente dalle Filippine chiamata Escrima, dove si possono anche usare grandi spade e coltelli. Il Wing Tsun era bello, ma ho preferito dedicarmi a quest’arte marziale filippina, sai mi piace il fatto che ho qualcosa tra le mie mani. È difficile e le persone che non hanno mai praticato l’Escrima dicono sempre di sentirsi intimidite da una donna. Prima e durante un tour mi alleno il più possibile e sto attenta alla mia dieta. Stare in tour è difficile, richiede impegno e disciplina, incontro sempre tanti amici e non posso permettermi di bere e ingrassare”.
IL TEMPO SCORRE COSÌ TI FACCIO L’ULTIMA DOMANDA: QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO? STAI LAVORANDO AD UN NUOVO ALBUM? STAI GIÀ PENSANDO A QUALCOSA PER IL TUO TRENTACINQUESIMO ANNIVERSARIO?
“(Ride di gusto, ndr) Sto lavorando ad un nuovo album, è pronta la canzone dedicata a Lemmy, ‘Living Life To The Fullest’. Stiamo registrando qualcosa e un paio di cose sono pronte. Quest’anno è tutto dedicato al tour: tornerò negli States e spero di poter venire presto anche in Italia, da molto tempo mi manca un tour in Italia…sono stata ad un grande festival ai confini con l’Italia pochi giorni fa (si riferisce all’Alpen Flair svoltosi in Alto Adige tra il 16 ed il 19 giugno, ndR) e comunque sarò in giro almeno fino a dicembre. Ogni singolo giorno mi piacerebbe lavorare al nuovo album e spero sarà pronto per il prossimo anno, farò del mio meglio. Forse ci saranno anche alcuni ospiti ma non c’è ancora nulla di sicuro, penserò a qualcosa di speciale”.