DOWN – Un nuovo inizio

Pubblicato il 30/05/2014 da

“Down IV – Part 2” ha riportato i Down in vetta alla scena metal. Phil Anselmo e compagni sono tornati on the road più forti e motivati che mai. Dalle parole del batterista Jimmy Bower, gran parte del merito è dovuto all’ingresso in formazione del chitarrista Bobby Landgraf, che ha portato parecchia aria fresca dopo l’abbandono di Kirk Windstein. Il martellatore di New Orleans si dimostra una persona molto disponibile, a cui piace dialogare e che non nasconde tutta la sua soddisfazione per il buon lavoro svolto dalla sua squadra.

down - band - 2014

JIMMY, DUE ANNI FA AVETE PUBBLICATO IL VOSTRO PRIMO EP ED OGGI NEI NEGOZI TROVIAMO LA SECONDA PARTE. SIETE SODDISFATTI DI QUESTA VOSTRA SCELTA?
“Sì, siamo tutti molto fieri del lavoro svolto. Personalmente adoro ‘Down IV – The Purple Ep’, alcuni di quei brani erano vecchi e finalmente siamo riusciti a dar loro voce nel modo più giusto. Negli ultimi anni abbiamo scritto un sacco di materiale per i Down e questi EP danno modo alla nostra musica di essere valorizzata nel migliore dei modi. Per quanto riguarda ‘Down IV – Part 2’, troverete per la maggior parte materiale nuovo, molto potente e caratterizzato da grande freschezza. Sono certo che i fan della band lo apprezzeranno”.

L’ANNO SCORSO IL VOSTRO CHITARRISTA KIRK WINDSTEIN HA LASCIATO I DOWN PER CONCENTRARSI SUI SUOI CROWBAR. LO SPLIT E’ AVVENUTO IN MODO AMICHEVOLE?
“Assolutamente, non ci sono problemi tra noi e Kirk. Lui sentiva il bisogno di dedicarsi anima e corpo ai Crowbar per portarli ad un livello superiore. Per fare questo bisogna dare il cento per cento alla band, utilizzare tutto il tempo a disposizione per riuscire nell’intento. Noi siamo veri amici, praticamente fratelli, con Kirk, e rispettiamo la sua scelta. I Crowbar sono una grande band ed il nuovo disco in uscita spacca! E’ tutto ok fra noi”.

COME NASCE INVECE “DOWN IV – PART 2”?
“Abbiamo iniziato a lavorare sull’EP lo scorso settembre ed è stata la prima occasione per scrivere nuova musica insieme a Bobby Landgraf. Tutti noi eravamo molto eccitati nell’idea di comporre pezzi con Bobby, che ci ha portato nuove energie e le idee giuste per realizzare un grande disco. Il suo stile è molto diverso da quello di Kirk, diciamo che Bobby è più influenzato da chitarristi come Steve Ray Vaughan, possiede un tocco blues, un suono ruvido e viscerale. E’ il chitarrista perfetto per i Down, insieme a lui tutto il processo di songwriting si è svolto in modo molto naturale, tutto è filato liscio come l’olio”.

UNO DEI BRANI PIU’ INTERESSANTI DEL NUOVO DISCO E’ “BACCHANALIA”, LA CANZONE FINALE LUNGA OLTRE OTTO MINUTI. CI DICI QUALCOSA IN MERITO?
“Adoro ‘Bacchanalia’, è una canzone nata in modo spontaneo, praticamente si tratta di una jam. All’inizio durava quasi quindici minuti. Quando Phil Anselmo ha registrato le parti vocali, mi sono detto: ’wow, questo pezzo è veramente cazzuto!’. Possiede un sound oscuro, dritto, fottutamente heavy metal!”.

TU INVECE HAI UN BRANO DEL DISCO CHE APPREZZI PARTICOLARMENTE?
“Credimi, anche se la risposta può sembrare scontata, io vado matto per tutto il disco. ‘Down IV – Part 2’, come ti dicevo prima, profuma di fresco, per noi si tratta di un nuovo inizio insieme a Bobby. Sarà che anche per noi si tratta di una novità, ma lo adoriamo e, per le sue idee, questo disco è davvero molto importante per noi. Ci sentiamo davvero come se fossimo una nuova band, piena di entusiasmo e con voglia di spaccare!”.

DALLE TUE PAROLE SEMBRA DAVVERO CHE BOBBY LANDGRAF ABBIA RIVITALIZZATO LO SPIRITO DEI DOWN. CREDI CHE ABBIA QUALCOSA IN PIU’ RISPETTO A KIRK WINDSTEIN?
“Non si tratta di possedere qualcosa in più, ma qualcosa di diverso. Bobby ha un anima più southern rock rispetto a Kirk e le sue influenze si sentono eccome su disco: come dicevo prima ci ha fatto compiere un ulteriore passo avanti. Si tratta di due chitarristi diversi, non mi interessa chi è migliore o meno e nemmeno volevamo una copia di Kirk. Siamo fieri di aver scritto un album fresco, nuovo, con soluzioni mai provate prima”.

DALLE SESSIONI DI REGISTRAZIONE VI E’ AVANZATO DEL MATERIALE PER LA TERZA PARTE?
“No, tutto ciò che abbiamo composto è finito sulla Part 2. Il prossimo settembre però torneremo in studio per rimetterci subito al lavoro sulla terza parte di ‘Down IV’. Siamo tutti molto motivati, non prenderemo lunghe pause”.

I NUOVI BRANI SONO MOLTO POTENTI, POSSIEDONO UN TOCCO STONER QUASI MAGICO, CHE FORSE AL DISCO PRECEDENTE MANCAVA. CONCORDI?
“A dirti la verità non abbiamo pianificato il sound dei nuovi pezzi, ci siamo semplicemente messi a suonare ciò che veniva fuori dalle nostre jam. Capisco ciò che intendi e probabilmente anche tu hai percepito le idee di Bobby ed il suo contributo. Per quanto mi riguarda, io penso che questi siano semplicemente dei gran bei pezzi. Lenti o veloci non mi importa granchè, mi piacciono, questo è l’importante”.

IN PRECEDENTI INTERVISTE, PHIL ANSELMO HA DIFESO FORTEMENTE LA VOSTRA SCELTA DI FAR USCIRE NUOVA MUSICA IN FORMATO DI EP. TU CREDI CHE OGGI NON ABBIA PIU’ SENSO PUBBLICARE UN DISCO VERO E PROPRIO?
“Vedi, ci è venuta l’idea di pubblicare quattro diversi EP perché i Down sono una band piena di influenze, il nostro sound racchiude stili diversi che si incastrano perfettamente insieme. L’idea di pubblicare singoli EP, ognuno dei quali con un proprio sound ed un proprio stile, ci è parsa geniale. Il prossimo disco sarà sicuramente molto diverso dai precedenti, anche se ancora non sappiamo come. Anche io come Phil sostengo la nostra scelta. In futuro registreremo ancora un full length? Certamente. Quando? Non lo so”.

STIAMO ASSISTENDO ALLA RINASCITA DEL VINILE, SEMPRE PIU’ BAND PUBBLICANO I LORO DISCHI ANCHE IN QUESTO FORMATO. TU SEI UN FAN DEI VECCHI DISCHI?
“Puoi dirlo forte, man! Io ci sono cresciuto con i vinili e le cassette, da giovane trascorrevo ore nei negozi di dischi della mia città. Credo sia una bella cosa che, nonostante l’avanzare della tecnologia, questo formato continui a vivere, è un segno che gli appassionati ci sono ancora. Cazzo, i cd sono piccoli! Non si leggono bene i testi, non si può guardare e scoprire ogni dettaglio di una copertina, vuoi mettere con l’avere fra le mani un bel vinile, aprirlo e goderti il tutto?”.

QUANDO POTREMO VEDERVI IN EUROPA?
“Dovrete aspettare l’estate, periodo in cui faremo il tour europeo. A maggio saremo in tour in America con i Black Label Society, siamo molto contenti di questa accoppiata. Le cose stanno andando molto bene, terremo diversi tour e non mancheremo di passare dalle vostre parti!”.

SUONERESTE QUALCHE DATA CON I CROWBAR?
“Certamente, sarebbe una cosa fighissima! Credo che i nostri fan di New Orleans sarebbero molto felici di vederci insieme sullo stesso palco!”.

POICHE’ HAI PARLATO DI NEW ORLEANS, TI CHIEDO SE LA CITTA’ SI E’ RISOLLEVATA DAL DISASTRO CAUSATO DALL’URAGANO KATRINA. SONO PASSATI ANNI ORMAI, MA DA NOI NON ARRIVANO GRANDI AGGIORNAMENTI…
“Siamo vivi e respiriamo, man, questo conta, non perdiamo le speranze. Katrina non è stato il primo uragano a colpire New Orleans e credo proprio che non sarà nemmeno l’ultimo. Siamo stati sommersi dall’acqua, con le case distrutte, vite rovinate, ma siamo ancora qui e ci stiamo riprendendo. Grazie per avermi fatto questa domanda, quando certe situazioni non vengono più trasmesse in televisione è come se le luci si spegnessero, ma noi cittadini di New Orleans siamo vivi e non ci arrendiamo mai”.

COME GIUDICHI LA TUA LUNGA AVVENTURA CON I DOWN?
“Come la giudico? La più grande opportunità che mi sia mai stata data. Grazie ai Down vivo il mio sogno, è una band fantastica composta da persone eccezionali, talentuose, ispirate e che sono grandi amici. Non potrei chiedere di meglio. Il mio unico sogno è continuare a suonare il più possibile per tanti anni con questa band”.

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