La prima release dal vivo dei Down è una mastodontica testimonianza della potenza che Phil Anselmo e compagni sprigionano in sede live. Sembra passato un secolo dal 1995, anno di pubblicazione di “Nola”, il disco di debutto di quella che veniva etichettata come “il side project di Phil Anselmo dei Pantera”. A quindici anni di distanza i Down sono divenuti una band a tutti gli effetti, forte di una solida reputazione e di migliaia di fans sparsi per tutto il mondo. Il batterista Jimmy Bower ci parla del nuovo Dvd della band.
JIMMY, IL NUOVO DVD CONTIENE UNO SHOW A LONDRA REGISTRATO NEL 2006.
“Durante lo scorso tour abbiamo deciso di registrare alcuni nostri concerti per un eventuale Dvd. Lo show di Londra è andato particolarmente bene, inoltre il posto era fantastico e rispondeva a tutte le caratteristiche necessarie per realizzare il nostro Dvd. La scelta è stata praticamente obbligata. Credo che ‘Diary Of A Mad Band’ sia un’ottima testimonianza della potenza live dei Down, noi siamo una band fatta per suonare dal vivo e su dvd si vede (e si sente). La vita di un gruppo si divide tra studio e date live, entrambe sono fondamentali per crescere ed affermarsi. Ma solo dal vivo si riesce ad instaurare un rapporto speciale con i fan, si possono guardare dritti negli occhi, si può suonare e cantare insieme, si interagisce in modo speciale”.
COME TRASCORRETE LA VOSTRA VITA ON THE ROAD? FATE MOLTO CASINO?
“Diciamo che qualche anno fa eravamo sicuramente più casinisti, ci piaceva molto festeggiare dopo i concerti. Negli ultimi anni alcuni di noi hanno risolto i loro problemi con l’alcool et similia, ora siamo più tranquilli. Al giorno d’oggi per noi non è più facilissimo ubriacarci ogni sera dopo gli show, ma credo che la band ne abbia giovato in termini di professionalità. Quando siamo in tour dobbiamo affrontare molte date live, con pochissime pause, e da sobri è molto più facile dare il massimo ogni sera, senza dover smaltire i postumi di una sbronza!”.
RECENTEMENTE IL VOSTRO BASSISTA REX HA AVUTO PROBLEMI DI SALUTE. COME STA ORA?
“Le sue condizioni di salute sono buone, ora sta bene. Devo dire che il recupero è andato benissimo ed ora Rex è più agguerrito che mai. La vita di una rock band non è tutta rose e fiori come si potrebbe pensare, prima o poi si finisce per pagare un certo stile di vita. L’importante è essere capaci di riprendersi prima che sia troppo tardi”.
IL TITOLO DEL VOSTRO DVD, “DIARY OF A MAD BAND”, RICHIAMA IN MODO ABBASTANZA SPUDORATO UN DISCO DI OZZY OSBOURNE. E’ STATA UNA SCELTA VOLUTA?
“Quando abbiamo scelto il titolo del dvd eravamo consci dell’assonanza con ‘Diary Of A Madman’ di Ozzy. Credimi, non abbiamo studiato nulla a tavolino e non era nelle nostre intenzioni chiamare in causa Ozzy. Io e gli altri ragazzi dei Down riteniamo che ‘Diary Of A Mad Band’ sia semplicemente un titolo perfetto per un disco/dvd dal vivo perché in pochissime parole riesce a rispecchiare la nostra filosofia”.
UNA MAD BAND CHE ULTIMAMENTE SI E’ CALMATA…
“Innanzitutto va detto che ‘Diary Of A Mad Band’ è un titolo che va preso con tanta ironia. Come ti dicevo prima, la band ultimamente si è ripulita, ma dal vivo continuiamo a fare concerti all’insegna dell’energia e della sregolatezza. Dal vivo diamo tutto, non risparmiamo nemmeno una goccia di sudore, per noi ciò che conta è dare alla gente che viene a vederci lo show migliore possibile”.
AVETE PARTECIPATO ALLA SCORSA EDIZIONE DELL’HIGH VOLTAGE FESTIVAL, CONCERTO DOVE SI E’ TENUTO L’ULTIMO CONCERTO DEGLI HEAVEN AND HELL DI TRIBUTO A RONNIE JAMES DIO. COSA RICORDI DI QUEL GIORNO?
“E’ stato un festival organizzato molto bene. Quel giorno abbiamo incontrato un sacco di vecchi amici con cui ho trascorso molto tempo insieme. Nel backstage sono addirittura riuscito ad incontrare Jimmy Page, ti rendi conto? Una vera leggenda, per me è stato il massimo. Le due giornate dell’High Voltage Festival sono state davvero molto belle, peccato che in mezzo a tanta allegria il main event era l’ultimo saluto a Ronnie James Dio, una delle più belle voci di tutti i tempi”.
I DOWN SONO NATI COME UN PROGETTO DI PHIL ANSELMO, MA NEGLI ANNI SONO DIVENUTI UNA REALTA’ CONCRETA. SEI SODDISFATTO DEL PERCORSO CHE LA BAND HA INTRAPRESO?
“Assolutamente, non cambierei nulla di quanto è stato fatto fino ad ora. Uno dei lussi che possiamo permetterci è fare ciò che vogliamo senza dover sottostare a nessuno. Vorrei precisare che questa non è una vita sempre facile. Dopo la pubblicazione del nostro ultimo disco siamo stati in tour per ben tre anni senza pause. Una volta terminati i concerti ci siamo messi al lavoro sul dvd e poi sarà la volta del nuovo disco. Da un lato siamo contenti perché c’è molto interesse per i Down e ci chiamano a suonare dappertutto, però è anche vero che le pause sono proprio poche, a volte si vorrebbe staccare la spina per ricaricarsi un attimo. Considerare i Down come un side project di Phil non avrebbe più senso, anche se ognuno di noi coltiva progetti paralleli, i Down sono una realtà solida ed importante”.
SENTITE MOLTA PIU’ PRESSIONE SU DI VOI RISPETTO A QUALCHE ANNO FA?
“Potrei rispondere sì e no. Come ti dicevo prima, noi facciamo qualsiasi cosa ci passi per la testa. Vogliamo incidere un brano southern? Ok. Oppure una canzone più heavy? Nessun problema. Sappiamo però che i fan si aspettano molto da noi e noi non vogliamo deluderli. Cerchiamo di lavorare con la massima libertà ma sapendo di dover dare sempre il massimo!”.
ORA CHE IL DVD E’ USCITO, RIPOSERETE UN PO’?
“Purtroppo no, non è ancora il momento. Adesso ci concentreremo sulla stesura dei brani per il nostro prossimo disco. Abbiamo già diverse idee pronte, il disco sta prendendo una bella piega…”.
PUOI DARCI QUALCHE ANTICIPAZIONE SUI NUOVI PEZZI?
“Posso solo dirti che saranno brani molto heavy! I fan dei Down non rimarranno delusi, il nuovo disco srà una scarica di adrenalina, molto pesante e fottutamente heavy metal”.
IL CLASSICO DEI PANTERA “COWBOYS FROM HELL” E’ STATO RISTAMPATO QUEST’ANNO PER FESTEGGIARE IL VENTESIMO “COMPLEANNO”. COME GIUDICHI QUEL DISCO?
“Credo che Phil o Rex siano le persone più adatte per rispondere a questa domanda, sicuramente per loro sarà una grande soddisfazione perché ‘Cowboys From Hell’ è stato un disco che ha fatto scuola! Personalmente posso dirti di adorare i brani dei Pantera, i ragazzi erano inarrestabili”.
JIMMY, QUALI SONO I MUSICISTI CHE PIU’ TI HANNO INFLUENZATO?
“Le mie influenze spaziano dai Pentragram ai Lynyrd Skynyrd. Ascolto anche molto country, ma in generale ho sempre divorato tantissima musica, senza paraocchi. Se un disco merita, se un musicista è valido, perché limitare l’ascolto a causa di una fottuta etichetta?”.