Dopo mesi di isolamento, duro lavoro e sobrietà per portare alla luce il fiammante “Ultra Beatdown” i Dragonforce sono tornati in uno stato di sanità mentale relativa e sono pronti a ripartire per i palchi del mondo intero. Certo nessuno si aspettava che la loro “Through The Fire And The Flames” li facesse arrivare a sfiorare il disco d’oro negli States, sta di fatto che vendite e popolarità sono oramai lievitate in maniera drammatica, e la formazione multietnica si trova a proprio agio nel cavalcare la cresta dell’onda con l’anacronistico mix di tempi estremi, arrangiamenti power metal, vocals melodiose e assoli à la Malmsteen. Ci troviamo quindi negli uffici della Universal faccia a faccia con il frontman ZP Theart, incarnante tutti i luoghi comuni dell’estetica power metaller, e il bassista Frederic Leclercq, ovvero ‘quello con la faccia da scemo’, che anima i live show della band e ha il cervello brasato dai videogames…
“ULTRA BEATDOWN” E’ UN ALBUM CHE SI MANTIENE SU STANDARD ELEVATI, MA RIMANE EVIDENTE CHE IL SUO LIMITE PIU’ GRANDE SIA L’ESSERE TROPPO VICINO AI VOSTRI LAVORI PRECEDENTI: SIETE D’ACCORDO?
Fred:“La formazione è composta sempre dai soliti stronzi, quindi non mi stupirei troppo di questa cosa! Non posso negarlo, il nostro stile è rimasto immutato”.
ZP: “La differenza è che il collettivo è cresciuto, e siamo riusciti a proporre un disco migliore”.
NON PENSATE SIA ARRIVATO IL MOMENTO DI RINNOVARE LA VOSTRA FORMULA, O SPERIMENTARE COSE NUOVE?
Fred: “Non pensiamo troppo a quello che sarà una nostra nuova composizione, quello che facciamo è cercare di divertirci e proporre musica che diverte noi stessi e il nostro pubblico. La formula che abbiamo proposto ad oggi funziona, non sentiamo il bisogno di cambiarla. A volte delle band cambiano la loro formula snaturando il loro sound, e da quel momento tutto cambia”.
ZP: “Non abbiamo raggiunto ancora tutti i nostri potenziali fan, non è di certo il momento per fare questo tipo di discorso”.
QUAL’ERA DUNQUE IL VOSTRO OBIETTIVO NELLO SCRIVERE I NUOVI PEZZI?
Fred: “Finire in fretta, così saremmo potuti ripartire per il tour!”.
ZP: “Non ci piace perderci nelle spirali da studio, non siamo di certo una band che scrive, registra, riscrive e registra nuovamente. Andiamo dritto al sodo, a botta sicura, avendo in testa l’idea di fare un album migliore del precedente. Convivere con l’incubo di una scadenza per le registrazioni in studio è tanto spiacevole che tentiamo di evitarlo il più possibile”.
CHE SIGNIFICA ULTRA BEATDOWN?
Fred: “Nulla di particolare, è solo un titolo che evoca impatto, come lo fanno i titoli delle canzoni dell’album”.
LITIGATE TRA VOI AL MOMENTO DI SCRIVERE UNA CANZONE?
Fred: “Non litighiamo quasi mai, non per mettere insieme una canzone almeno. Scriviamo assieme e la nascita di un pezzo è un processo molto strutturato, si parla spesso di scambiare pezzi tra loro, modificarli, allungarli o tagliarli…”.
ZP: “Ti assicuro che non è semplice dal momento che le canzoni le scrivono praticamente tutti… tranne il sottoscritto! Chiunque però ha diritto e dovere di contribuire, ma riusciamo ad essere abbastanza adulti nelle discussioni”.
MOLTI SOSTENGONO CHE SIETE PRO TOOLS – DIPENDENTI, E CHE NON SIETE IN GRADO DI RIPROPORRE LE VOSTRE COMPOSIZIONI IN SEDE LIVE: COSA RISPONDETE?
Fred: “Andiamo, tutti usano Pro-Tools in studio! Saltiamo sul palco ogni sera e puoi vederlo coi tuoi stessi occhi quello che facciamo con gli strumenti in mano. Inoltre ci danniamo l’anima per far divertire chiunque abbia pagato il biglietto, non siamo di certo fissati al pavimento… forse anche perché spesso siamo ubriachi, ma quello è un altro discorso”.
ZP: “I Dragonforce mettono in piedi uno show ad ogni singolo concerto, che noia sarebbe vedere quattro pupazzi impietriti che eseguono perfettamente tutte le canzoni dell’album completamente imbalsamato?”.
UNA COSA CHE RITENGO STRANA: I VOSTRI FAN SONO TUTTO TRANNE POWER METALLERS! PERCHE’ SECONDO VOI? E PERCHE’ DI SOLITO SUONATE CON BAND TANTO DIFFERENTI DAL VOSTRO REPERTORIO?
ZP: “Facile, perché non siamo un gruppo power metal. Le nostre influenze sono disparate, ascoltiamo death, thrash, punk, goth, rock… probabilmente da qualche parte la gente si riconosce in queste influenze ed è per questo che il nostro pubblico è composto da metallari, rockers, emo, death metallers, chiunque!”.
Fred: “A me la musica piace tutta, e non ce ne frega nulla dell’estrazione del nostro pubblico. Un ragazzo con una maglietta verde pisello ad un nostro concerto non fa notizia. In ogni modo non ci definiamo una band power metal”.
ZP: “Solo perché c’è un cantato melodico e delle tastiere…”.
Fred: “Certo è il genere che si può avvicinare maggiormente, ma non c’è una scatola che ci possa contenere perfettamente, è solamente musica dei Dragonforce”.
E’ VERO CHE OGNI COMPONENTE DELLA BAND E’ AUTODIDATTA?
Fred: “Io ho studiato piano alle superiori… Ma penso di esser l’unico che abbia ricevuto delle lezioni, tutti gli altri hanno imparato a suonare da soli. Se la son cavata bene non ti pare?”.
AVETE DICHIARATO PIU’ VOLTE CHE LA VOSTRA INFLUENZA PRINCIPALE E’ LA MUSICA DEI VIDEOGAMES… ORA UN VIDEOGIOCO AIUTA I DRAGONFORCE A DIVENTARE FAMOSI IN TUTTO IL MONDO: NON LO TROVATE INCREDIBILE?
Fred: “Lo è! Di sicuro è stato un colpo di fortuna incredibile. Ovviamente non ci siamo tirati indietro dal partecipare alla colonna sonora di Guitar Hero, ma non avremmo mai immaginato di finire oro negli States grazie a questa partecipazione!”.
ZP: “Ci ha dato una spinta incredibile, e ci ha permesso di raggiungere moltissimi ragazzi che non ascoltavano metal”.
Fred: “Il passo successivo sarà comporre musica appositamente per i videogiochi, non musica influenzata dai videogiochi. Magari potremmo farlo in incognito chiamandoci Double Dragon Force!!! (risate, ndR)”.
PREFERITE LE CONSOLLE OLD SCHOOL O LA TERZA GENERAZIONE?
Fred: “Old school tutta la vita! Ora le cose sono troppo complicate, i giochi sono esagerati, tutta questa grafica 3D fotorealistica, mi perdo immediatamente nella terza dimensione! (Comincia a imitare Mario canticchiando il famoso motivetto della serie Mario Bros, ndR). I vecchi giochi sono imbattibili, trovo queste megaproduzioni odierne del tutto superflue, non riescono a catturare il mio interesse”.
ZP: “Uh?…No non guardare me. Io non so nemmeno cosa sono i videogiochi. La mia infanzia l’ho passata a tirare sassi nello stagno e vedere quante volte riuscivo a farli rimbalzare sull’acqua”.
QUINDI… NINTENDO O SEGA?
Fred: “A-ehm. Non puoi chiedermi di scegliere. Cazzo. Uhm, dato che non posso certo scegliere tra le due ti rispondo Nec. Ve lo ricordate? La consolle si chiamava PC Engine, non è mai arrivata alla popolarità delle consolle Nintendo o Sega ma aveva un sistema ad 8 e a 16 bit che raggiungeva gli stessi livelli qualitativi. La saga Bonk’s Adventure è eccezionale (ovviamente si tratta di un platform che vede protagonista un esilarante cavernicolo al posto di idraulici o porcospini, ndR)!. Oggi mi ammazzo di Nintendo DS in ogni caso”.
QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI PER IL FUTURO PROSSIMO?
ZP: “Dopo il Rockstar Energy Mayehm, il tour itinerante dell’estate statunitense, progetteremo un tour europeo che sicuramente includerà anche l’Italia, quindi… vi aspettiamo!”.
A microfono spento: Hey Fred, ma lo sai che in italiano Sega vuol dire ‘lavoretto di mano’?
Fred: “Cosa? Ma è ridicolo! Ma allora Segafredo?!? Forza ZP andiamo a ordinare un caffè dalla barista qui sotto, che la situazione si può evolvere in maniera interessante!”.