Dream Theater, una delle band più amate in assoluto che ad ogni release scatena dei polveroni senza pari! Anche per quanto riguarda “Six Degrees Of Inner Turbulence” la minestra non ha cambiato sapore, una volta ancora l’audience si è letteralmente spaccato in due, chi considera il nuovo album un capolavoro di sperimentazione e chi denuncia una pericolosa mancanza di idee! La fame di informazioni targate Dream Theater non poteva rimanere a stomaco vuoto, così, presa la cornetta, abbiamo tempestato di telefonate la Warner Italia (che prontamente ringraziamo per la loro professionalità e disponibilità nei nostri confronti) per farci organizzare una bella chiacchierata con la band! In occasione del concerto milanese di Dream Theater e Pain Of Salvation abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con il vocalist James LaBrie, visibilmente stanco e affaticato, che ha comunque risposto in tutta calma (forse troppa visto il pochissimo tempo a nostra disposizione!) a tutte le nostre domande inerenti le ultime mosse del five piece statunitense..
ALLORA JAMES, POICHE’ ABBIAMO POCO TEMPO, PRESENTAMI SUBITO IL VOSTRO NUOVO ALBUM!
“Perfetto! Allora, ‘Six Degrees of Inner Turbulence’ e’ il titolo del nuovo album dei Dream Theater (ride,nda)! Il disco e’ diviso in due cd: il primo comprende cinque brani piuttosto differenti tra loro e in cui abbiamo sperimentato delle nuove sonorita’, il secondo cd invece e’ composto da una lunga suite di 42 minuti con sonorita’ tipicamente Dream Theater oserei dire.”
NEL PRIMO CD, COME HAI DETTO, AVETE SPERIMENTATO DELLE NUOVE SONORITA’, MOLTO AGGRESSIVE E VICINE AL SOUND DEI PANTERA, COME SPIEGHI QUESTA SCELTA?
“Si, il primi cd e’ piu’ heavy rispetto alle nostre classiche sonorita’, e’ piu’ “in your face”, specialmente la prima canzone, ‘The Glass Prison’, e’ davvero pesante. Diciamo che Mike e John Petrucci sono stati i principali promotori di questo tipo di sound in seno alla band, a loro piace molto il Thrash Metal e hanno ascoltato molto i Pantera prima di entrare in studio. Abbiamo registrato e composto questo album interamente in studio, proprio come avevamo fatto con ‘Scenes From A Memory’, non abbiamo preparato nessun demo o cose del genere prima, cosi’ siamo entrati in studio e abbiamo composto cio’ che ci sentivamo in quel periodo, seguendo i nostri istinti. Mike e John avevano ascoltato molto i Pantera e gruppi del genere in quei giorni e cosi’ e’ venuta fuori ‘The Glass Prison’, e’ stato tutto molto spontaneo e naturale e questo discorso penso che possa essere allargato anche agli altri brani del primo cd.”
NON TEMETE CHE QUESTO STRAVOLGIMENTO DI SOUND POSSA NON VENIRE APPREZZATO DAI FANS?
“No, sai, penso che sia fottutamente importante che i Dream Theater siano sempre se stessi e che compongano cio’ che gli va senza avere pressioni esterne. Certo, tutte le volte che pubblichiamo un disco speriamo che questo piaccia a piu’ persone possibile ma sappiamo in partenza che sara’ difficile, non si puo’ soddisfare tutti. Quello che conte e’ essere onesti con se stessi e fare cio’ che ci si sente veramente di fare. Noi tutti pensiamo che questo album sia grande, se ai fans non piacera’ ci dispiacera’ ma questo era quello che ci sentivamo di fare e tutto il resto non conta.”
COME TI TROVI DAL VIVO CON I NUOVI BRANI PIU’ AGGRESSIVI? SEI PIU’ A TUO AGIO A CANTARE I PEZZI NUOVI O QUELLI VECCHI?
“Mi trovo a mio agio a cantare qualsiasi nostra canzone. In questo tour amo particolarmente cantare i nuoi brani proprio perche’ si tratta di delle nostre composizioni piu’ recenti e ne sono molto entusiasta. Penso che se dovessi cantare sempre i soliti pezzi mi annoierei moltissimo. Nonostante questo, cantare i nostri vecchi brani e’ sempre piacevole, soprattutto quando vedi che il pubblico impazzisce e inizia a cantare con te ogni singola parola.”
PREFERISCI IL PRIMO O IL SECONDO CD DEL NUOVO ALBUM?
“Entrambi! Penso che sia il primo che il secondo disco rappresentino al meglio quello che sono oggi i Dream Theater. Comunque se ora dovessi fare una scelta probabilmente sceglierei il secondo cd.”
DI COSA PARLANO I TESTI?
“I Testi su quest’album sono stati scritti principalmente da Mike e da John e anch’io ne ho scritto qualcuno. Myung invece non ha scritto nulla per questo disco, cosa che invece aveva fatto per ‘Scenes From A Memory’. Ho sempre pensato che tutti i testi di ogni nostro album siano lo specchio dei sentimenti e della vita dei componenenti della band in quel determinato periodo. In questo caso i testi sono una commistione tra queste cose e avvenimenti ed esperienze che abbiamo vissuto in prima persona o che abbiamo letto su libri, giornali o sentito alla radio o alla tv. Nello specifico, nel secondo cd parliamo di sei differenti persone che soffrono di diversi tipi di paura e angoscia.”
PERCHE’ HAI DECISO DI FILTRARE LA TUA VOCE IN ALCUNE PARTI DELL’ALBUM?
“Non sei il primo che mi fa questa domanda (ride,nda)! Come ti ho detto, siamo entrati in studio senza aver preparato dei demo e abbiamo inciso cio’ che ci sentivamo sul momento, in modo del tutto spontaneo. Sentivamo che in alcune parti la voce filtrata ci stava bene e lo abbiamo fatto, tutto qui, non ci sono motivi particolari. So che a molta gente questo fara’ storcere il naso ma a noi non importa.”
CAMBIAMO ARGOMENTO, SIETE ANCORA SODDISFATTI DEL RECENTE LIVE ALBUM?
“Si, cetamente. Da quanto ho capito la maggior parte dei fans lo ha apprezzato molto. Personalmente avrei speso un po’ piu’ di tempo in fase di mixaggio, soprattutto per quanto riguarda la mia voce. Comunque credo che non sia una cosa rilevantissima, e’ venuto bene e ne siamo tutti parecchio soddisfatti, non e’ cosa da tutti i giorni pubblicare un triplo live album con tre ore di musica.”
COME VEDI L’ATTUALE SCENA METAL?
“Ultimamente sono contento che stano uscendo diversi buoni dischi di Progressive Metal e che la scena si stia un po’ risvegliando. Devo dire che pero’ vedo molte altre bands che continuano a proporre sempre le solite cose e questo non e’ certo una cosa buona. Inoltre in questo periodo sto seguendo alcune bands underground che non sono affatto male e che credo riusciranno a farsiconoscere nell’immediato futuro.”
CONSIDERI I DREAM THEATER UNA VERA BAND METAL IN SENSO STRETTO?
“Si, ma personalmente non mi importa se la gente ci considera un gruppo Heavy Metal o no. Noi abbiamo diversi elementi nella nostra musica: Heavy Metal, Jazz, Hard Rock e persino Pop. Siamo piuttosto eclettici e questo credo che sia un bene. Comunque io di solito, parlando della nostra musica, tendo a definirla ‘Progressive Hard Rock’ perche’ molta gente sentendoci parlare di Heavy Metal e’ solita rimanere perplessa e pensa subito al Thrash o al Death Metal!”
OK JAMES, PURTROPPO IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE E’ GIA’ TERMINATO, UN ULTIMA DOMANDA: QUALI SONO LE TUE CANZONI PREFERITE DEI DREAM THEATER?
“Te ne dico tre perche’ se no potrei andare avanti per mezzora: ‘Scarred’, ‘Take The Time’ e ‘Beyond This Life’. Questi sono i brani che piu’ mi piacciono e che mi danno le emozioni piu’ forti dal vivo. Ovviamente se me lo chiedessi domani te ne direi altre tre (ride, nda)!”