Dopo la pubblicazione del controverso “Octavarium”, che ha letteralmente diviso i fan della band, erano in molti ad attendere i Dream Theater al varco, pronti ad assalire anche il nuovo “Systematic Chaos”. L’album si rivela una ottima miscela di heavy prog invigorito qua e là da inserti più moderni e concessioni pseudo-commerciali. Metalitalia.com ha incontrato nell’atrio di un lussuoso hotel milanese il cantante James LaBrie, visibilmente soddisfatto del nuovo album e dello stato di salute della band.
COME DI CONSUETO, QUANDO SI PARLA DI DREAM THEATER NON E’ FACILISSIMO INDIVIDUARE UNA CONNESSIONE TRA L’ULTIMO ALBUM E QUELLI CHE LO HANNO PRECEDUTO. MI PIACEREBBE SAPERE QUINDI SE AVEVATE IN MENTE UN ALBUM IN PARTICOLARE QUANDO AVETE INIZIATO LA STESURA DI “SYSTEMATIC CHAOS”…
“Noi abbiamo sempre cercato di reinventarci di album in album, di sperimentare nuove cose, di sfidare noi stessi. ‘Systematic Chaos’ non suona come nessun altro nostro album, ma da subito si capisce che è un disco dei Dream Theater. E’ importante per noi dimostrare che stiamo ancora crescendo come musicisti, che abbiamo ancora molto da dire e da fare. Se producessimo album in serie ci staremmo solo ripetendo, e nessuno vuole avere questa sensazione. Non noi, almeno. E sono convinto che il nuovo materiale è il più forte in assoluto. Era dai tempi di ‘Awake’ che non mi divertivo così tanto in studio”.
“Noi abbiamo sempre cercato di reinventarci di album in album, di sperimentare nuove cose, di sfidare noi stessi. ‘Systematic Chaos’ non suona come nessun altro nostro album, ma da subito si capisce che è un disco dei Dream Theater. E’ importante per noi dimostrare che stiamo ancora crescendo come musicisti, che abbiamo ancora molto da dire e da fare. Se producessimo album in serie ci staremmo solo ripetendo, e nessuno vuole avere questa sensazione. Non noi, almeno. E sono convinto che il nuovo materiale è il più forte in assoluto. Era dai tempi di ‘Awake’ che non mi divertivo così tanto in studio”.
SONO IN TANTI A CONSIDERARVI UN GRUPPO DA MASTURBAZIONE STRUMENTALE, DA TENERE ALLA LARGA SE NON SI VOGLIONO ASCOLTARE INFINITI ASSOLI. MA NON DIMENTICHIAMO CHE AVETE COMPOSTO FANTASTICI PEZZI DOVE IL VIRTUOSISMO E’ RIDOTTO AL MINIMO. QUANDO CREDI CHE CI SI RENDERA’ CONTO CHE SIETE UNA BAND E NON UNA SERIE DI SINGOLI STREPITOSI MUSICISTI?
“Io credo che chi vede i Dream Theater in questa maniera semplicemente non cambierà mai opinione su di noi. Probabilmente non incontriamo i gusti di queste persone, probabilmente non si sono messi realmente ad ascoltare la nostra musica. Io credo che la nostra musica sia multidimensionale: abbiamo pezzi emozionali, evocativi, ed altri complessi ed heavy. Le parti strumentali sono solo una delle tante sfaccettature della nostra complessità. Andiamo in varie dimensioni, ed ogni fan può potenzialmente trovare il pezzo che fa per lui. Forse è questa varietà a spaventare qualche fan. L’ascolto di un album dei Dream Theater richiede tempo ed attenzione, e talvolta si preferisce ascoltare musica meno impegnativa, tutto qua”.
“Io credo che chi vede i Dream Theater in questa maniera semplicemente non cambierà mai opinione su di noi. Probabilmente non incontriamo i gusti di queste persone, probabilmente non si sono messi realmente ad ascoltare la nostra musica. Io credo che la nostra musica sia multidimensionale: abbiamo pezzi emozionali, evocativi, ed altri complessi ed heavy. Le parti strumentali sono solo una delle tante sfaccettature della nostra complessità. Andiamo in varie dimensioni, ed ogni fan può potenzialmente trovare il pezzo che fa per lui. Forse è questa varietà a spaventare qualche fan. L’ascolto di un album dei Dream Theater richiede tempo ed attenzione, e talvolta si preferisce ascoltare musica meno impegnativa, tutto qua”.
A TAL PROPOSITO NON CREDI CHE NEGLI ULTIMI ALBUM LA VOSTRA ETICHETTA ABBIA LAVORATO POCO PER SPINGERE I PEZZI PIU’ COMMERCIALI ED ASCOLTABILI ANCHE DA CHI NON E’ AVVEZZO AL PROGRESSIVE METAL?
“Certo. E’ stato questo il motivo principale per cui il nostro rapporto con l’etichetta non era idilliaco. Abbiamo sempre inserito negli album almeno un pezzo radio-friendly, proprio per permettere alla casa discografica di distribuirlo nel circuito promozionale. Ma non si sono mai preoccupati di noi e non hanno mai fatto praticamente nulla per promuovere la band in questo senso. E qui c’è una contraddizione di fondo, perché credo che l’occupazione principale di una casa discografica sia proprio di rappresentare al meglio le sue band, con ogni mezzo a disposizione. Così facendo, sia la band che l’etichetta hanno un tornaconto, anche economico. Ma evidentemente loro non erano dello stesso avviso. Ora che ci siamo accasati presso la Roadrunner siamo sicuri che le cose andranno decisamente meglio. Loro conoscono bene la band, conoscono bene il mercato in cui ci muoviamo e per loro siamo una priorità. Non potevamo chiedere di meglio”.
“Certo. E’ stato questo il motivo principale per cui il nostro rapporto con l’etichetta non era idilliaco. Abbiamo sempre inserito negli album almeno un pezzo radio-friendly, proprio per permettere alla casa discografica di distribuirlo nel circuito promozionale. Ma non si sono mai preoccupati di noi e non hanno mai fatto praticamente nulla per promuovere la band in questo senso. E qui c’è una contraddizione di fondo, perché credo che l’occupazione principale di una casa discografica sia proprio di rappresentare al meglio le sue band, con ogni mezzo a disposizione. Così facendo, sia la band che l’etichetta hanno un tornaconto, anche economico. Ma evidentemente loro non erano dello stesso avviso. Ora che ci siamo accasati presso la Roadrunner siamo sicuri che le cose andranno decisamente meglio. Loro conoscono bene la band, conoscono bene il mercato in cui ci muoviamo e per loro siamo una priorità. Non potevamo chiedere di meglio”.
SONO INNEGABILI LE INFLUENZE MODERNE PRESENTI IN PEZZI OTTIMI COME “CONSTANT MOtION” E “THE DARK ETERNAL NIGHT”. SONO LO SPECCHIO DELLA MUSICA CHE ASCOLTAVATE NELL’ ‘INSPIRATION CORNER’?
“Quando componiamo un album siamo sempre interessati a ciò che ci circonda, musicalmente parlando. Se là fuori ci sono delle band che ci ispirano particolarmente, o che in qualche modo ci hanno colpito, è probabile che a livello più o meno inconscio possa risentirne anche la nostra musica. Credo che sia proprio per questo che la musica dei Dream Theater suona sempre attuale: nessuno ha mai detto che suoniamo come ‘dinosauri’, pur suonando principalmente progressive”.
“Quando componiamo un album siamo sempre interessati a ciò che ci circonda, musicalmente parlando. Se là fuori ci sono delle band che ci ispirano particolarmente, o che in qualche modo ci hanno colpito, è probabile che a livello più o meno inconscio possa risentirne anche la nostra musica. Credo che sia proprio per questo che la musica dei Dream Theater suona sempre attuale: nessuno ha mai detto che suoniamo come ‘dinosauri’, pur suonando principalmente progressive”.
L’IDEA DI DIVIDERE LA SUITE “IN THE PRESENCE OF ENEMIES” COME VA LETTA NELL’ECONOMIA GENERALE DELL’ALBUM?
“In generale abbiamo sempre amato le composizioni lunghe, dove dei temi musicali possono essere svolti senza avere per forza l’assillo di arrivare al dunque entro poche battute. Le due parti di ‘In The Presence Of Enemies’ sono legate, ma al tempo stesso hanno la loro indipendenza. Come musicista è sempre emozionante veder nascere pezzi del genere sotto i propri occhi. Ogni volta è una sfida, affascinante e talvolta snervante. Ed è proprio quando abbiamo finito di comporre la suite che ci è venuto in mente di dividerla in due e porre le due parti ad inizio e fine della tracklist. Ci piaceva dare all’album un andamento quasi circolare, e come ben saprai non è una cosa nuova per noi. Se apprezzi la prima parte, probabilmente sarai tentato di sentire la seconda”.
“In generale abbiamo sempre amato le composizioni lunghe, dove dei temi musicali possono essere svolti senza avere per forza l’assillo di arrivare al dunque entro poche battute. Le due parti di ‘In The Presence Of Enemies’ sono legate, ma al tempo stesso hanno la loro indipendenza. Come musicista è sempre emozionante veder nascere pezzi del genere sotto i propri occhi. Ogni volta è una sfida, affascinante e talvolta snervante. Ed è proprio quando abbiamo finito di comporre la suite che ci è venuto in mente di dividerla in due e porre le due parti ad inizio e fine della tracklist. Ci piaceva dare all’album un andamento quasi circolare, e come ben saprai non è una cosa nuova per noi. Se apprezzi la prima parte, probabilmente sarai tentato di sentire la seconda”.
“REPENTANCE” E’ IL NUOVO CAPITOLO DEL CONCEPT SULLA DISINTOSSICAZIONE DI MIKE PORTNOY DALL’ALCOOLISMO. IL TUTTO ERA INIZIATO CON “THE GLASS PRISON”, A CUI SONO SEGUITE “THIS DYING SOUL” E “THE ROOT OF ALL EVIL”. A CHE PUNTO SIAMO DELLA NARRAZIONE?
“Ci sarà ancora una canzone, che tratterà dei capitoli dieci, undici e dodici. Sono contento che Mike abbia voluto scrivere queste canzoni, perché credo che la diffusione sia una parte importante della cura. Probabilmente Mike sa che qualcuno là fuori avrà trovato aiuto grazie a lui. Ora Mike è in un periodo migliore, sia mentalmente, che spiritualmente che fisicamente”.
“Ci sarà ancora una canzone, che tratterà dei capitoli dieci, undici e dodici. Sono contento che Mike abbia voluto scrivere queste canzoni, perché credo che la diffusione sia una parte importante della cura. Probabilmente Mike sa che qualcuno là fuori avrà trovato aiuto grazie a lui. Ora Mike è in un periodo migliore, sia mentalmente, che spiritualmente che fisicamente”.
CHE TU SAPPIA C’E’ UN MOTIVO PER CUI NON AVETE MAI INCLUSO “THE GLASS PRISON”, FORSE L’EPISODIO MIGLIORE DEL CONCEPT, IN UN VOSTRO ALBUM LIVE?
“Non saprei dirti. E’ sempre Mike a decidere la scaletta di tutte le nostre date e dei nostri album live. C’è sempre un ragionamento dietro le sue decisioni, ma in questo caso non saprei dirti molto. E’ un pezzo molto potente, in effetti, per cui probabilmente in futuro lo potrete ascoltare in un nostro album o DVD live”.
“Non saprei dirti. E’ sempre Mike a decidere la scaletta di tutte le nostre date e dei nostri album live. C’è sempre un ragionamento dietro le sue decisioni, ma in questo caso non saprei dirti molto. E’ un pezzo molto potente, in effetti, per cui probabilmente in futuro lo potrete ascoltare in un nostro album o DVD live”.
QUALE PEZZO DI “SYSTEMATIC CHAOS” TI SEMBRA LIRICAMENTE PIU’ FORTE? E QUALE CANZONI SENTI PIU’ TUA?
“I miei pezzi preferiti dell’album, sia dal punto di vista musicale che vocale, sono ‘In The Presence Of Enemies, Part 2’ e ‘Constant Motion’. Quest’ultimo pezzo sarà il primo singolo estratto dall’album, e proprio la settimana scorsa abbiamo girato il video a New York”.
“I miei pezzi preferiti dell’album, sia dal punto di vista musicale che vocale, sono ‘In The Presence Of Enemies, Part 2’ e ‘Constant Motion’. Quest’ultimo pezzo sarà il primo singolo estratto dall’album, e proprio la settimana scorsa abbiamo girato il video a New York”.
TORNIAMO INDIETRO AL PERIODO BUIO, QUANDO LA VOSTRA ETICHETTA DI ALLORA AVEVA LETTERALMENTE ROVINATO CON LE SUE INTROMISSIONI LA LAVORAZIONE DI “FALLING INTO INFINITY”, L’ALBUM PIU’ INFELICE DELLA VOSTRA CARRIERA. ORA CHE SIETE SOTTO ROADRUNNER, AVETE MESSO LE MANI AVANTI PER TUTELARVI IN QUESTO SENSO?
“All’epoca c’erano molti problemi con l’etichetta. Non c’era comunicazione, non c’era comprensione. Ora per fortuna siamo totalmente indipendenti ed abbiamo il pieno controllo della nostra musica. Il nostro compito ora è scrivere pezzi di cui essere orgogliosi, che siano seri e ben fatti”.
“All’epoca c’erano molti problemi con l’etichetta. Non c’era comunicazione, non c’era comprensione. Ora per fortuna siamo totalmente indipendenti ed abbiamo il pieno controllo della nostra musica. Il nostro compito ora è scrivere pezzi di cui essere orgogliosi, che siano seri e ben fatti”.
OLTRE CHE CON I DREAM THEATER, NON E’ DIFFICILE TROVARTI IN NUMEROSI SIDE PROJECT O COME OSPITE IN QUALCHE DISCO. HO APPREZZATO PARTICOLARMENTE I DUE ALBUM CON IL MONICKER “MULLMUZZLER”, E MI CHIEDEVO SE TU AVESSI PREVISTO UNA TERZA PARTE…
“La continuazione del progetto ‘Mullmuzzler’ è il mio ultimo disco solista ‘Elements Of Persuasion’. La musica del mio ultimo solista è diversa rispetto ai lavori precedenti, pur essendomi avvalso dello stesso team di composizione. Io ed il tastierista Matt Guillory abbiamo composto tutti i pezzi, e recentemente abbiamo sentito il bisogno di cambiare direzione, e di produrre un album più heavy dei precedenti. Mi piacerebbe lavorare di nuovo con Trent Gardner, perché con lui in passato mi sono trovato molto bene. L’ultima volta che ci siamo visti è stato per la registrazione di ‘Raising The Mammoth’ del progetto Explorer’s Club, dove ho cantato in un pezzo”.
“La continuazione del progetto ‘Mullmuzzler’ è il mio ultimo disco solista ‘Elements Of Persuasion’. La musica del mio ultimo solista è diversa rispetto ai lavori precedenti, pur essendomi avvalso dello stesso team di composizione. Io ed il tastierista Matt Guillory abbiamo composto tutti i pezzi, e recentemente abbiamo sentito il bisogno di cambiare direzione, e di produrre un album più heavy dei precedenti. Mi piacerebbe lavorare di nuovo con Trent Gardner, perché con lui in passato mi sono trovato molto bene. L’ultima volta che ci siamo visti è stato per la registrazione di ‘Raising The Mammoth’ del progetto Explorer’s Club, dove ho cantato in un pezzo”.
AVETE UN RAPPORTO PARTICOLARE CON I VOSTRI FAN, TRA I PIU’ AFFEZIONATI IN ASSOLUTO. RICORDI QUALCHE COMPORTAMENTO PARTICOLARE O ESAGERATO DA PARTE DI QUALCUNO?
“Ti dirò, in generale sono tutti molto carini. Non ho mai riscontrato scene particolarmente inquietanti, neanche in Giappone o in Italia, dove abbiamo i nostri fan più accaniti. Ricordo solo un ragazzo giapponese, che mi ha regalato una copia originale din vinile di ‘Made in Japan’ dei Deep Purple, e la cosa mi ha lasciato sbalordito. Ma in generale ripeto, niente che possa essere considerato esagerato”.
“Ti dirò, in generale sono tutti molto carini. Non ho mai riscontrato scene particolarmente inquietanti, neanche in Giappone o in Italia, dove abbiamo i nostri fan più accaniti. Ricordo solo un ragazzo giapponese, che mi ha regalato una copia originale din vinile di ‘Made in Japan’ dei Deep Purple, e la cosa mi ha lasciato sbalordito. Ma in generale ripeto, niente che possa essere considerato esagerato”.
ULTIMAMENTE CI AVETE ABITUATI A PUBBLICARE FREQUENTI ALBUM LIVE. DOBBIAMO ASPETTARCI UN LIVE ANCHE DOPO IL TOUR DI “SYSTEMATIC CHAOS”?
“E’ troppo presto per poterti rispondere. Ora siamo nel mezzo della promozione, poi a giugno uscirà l’album, a cui seguirà il tour, sul quale stiamo lavorando senza risparmiarci. Nei giorni scorsi come ti ho detto siamo stati occupati con la realizzazione del video, il primo dopo dieci anni. Come vedi è ancora presto per noi per sapere cosa succederà più in là. Vedremo”.
“E’ troppo presto per poterti rispondere. Ora siamo nel mezzo della promozione, poi a giugno uscirà l’album, a cui seguirà il tour, sul quale stiamo lavorando senza risparmiarci. Nei giorni scorsi come ti ho detto siamo stati occupati con la realizzazione del video, il primo dopo dieci anni. Come vedi è ancora presto per noi per sapere cosa succederà più in là. Vedremo”.