DROWNED – Una notte al cimitero

Pubblicato il 16/03/2024 da

Chi non muore si rivede. A dieci anni da quell’“Idola Specus” che ne aveva sancito l’esordio sulla lunga distanza dopo una carriera avviata addirittura nel 1992, i Drowned riemergono dall’Abisso per consegnarci un nuovo attestato della loro poetica death metal, “Procul His”.
Un’opera ancora una volta densa, enigmatica, sfuggente, nella quale la materia old-school viene incanalata in un flusso di difficile previsione e che necessita giocoforza di attenti e ripetuti ascolti per essere colto appieno in ogni dettaglio.
Una proposta perfettamente in linea con la fama underground del trio tedesco e con ciò che la Sepulchral Voice è solita immettere sul mercato, quindi, la quale ci ha spinto – come già avvenuto in passato – a contattare il chitarrista/membro fondatore Tlmnn per una breve chiacchierata sull’operato di questa mortifera creatura musicale…


ORMAI È CHIARO A TUTTI CHE NON AMATE FARE LE COSE DI FRETTA. TRA “IDOLA SPECUS” E “PROCUL HIS” È TRASCORSO UN DECENNIO, UN LASSO DI TEMPO ENORME CHE CI PORTA A CHIEDERTI: COME SIETE SOLITI APPROCCIARVI AL DI SONGWRITING? QUALI FASI ATTRAVERSA UNA CANZONE DEI DROWNED PRIMA DI ESSERE PRONTA?
– È capitato che questo processo finisse velocemente, ma il più delle volte suono, registro i riff e li metto da parte. Poi, in un secondo momento, rivedo ciò che ho in mano e inizio a combinarlo finché non ottengo una canzone vera e propria. Questo può richiedere settimane, mesi o anni. Ho molti pezzi incompiuti su cui lavoro contemporaneamente.
L’ostacolo principale con il nuovo album è stato che all’inizio ero privo di ispirazione (forse anche un po’ troppo critico verso me stesso) e con pochissimo tempo libero a disposizione. Sebbene occasionalmente riuscissi a buttare giù qualche riff, raramente trovavo il tempo di sedermi due o tre ore a suonare o a lavorare sull’arrangiamento dei brani, quindi l’intero processo si è dilungato.
Dall’uscita di “Idola Specus” (2014) fino al 2017 (all’incirca) abbiamo tenuto parecchi concerti, almeno per i nostri standard, e solo saltuariamente siamo riusciti a lavorare alle nuove idee; quando ci trovavamo, dovevamo per lo più provare per lo show successivo. “Blue Moth Vault” e “Man In Devil In Man” sono le uniche tracce sopravvissute di quel periodo. La maggior parte del materiale di “Procul His” è stata terminata dal 2020-2021 in poi.

RISPETTO ALL’ESORDIO, IL NUOVO ALBUM MI È SEMBRATO PIÙ AGGRESSIVO, SEBBENE QUESTA CARATTERISTICA NON LO RENDA MENO DENSO NÉ PIÙ IMMEDIATO. QUALE CRESCITA E PROGRESSIONE INTENDEVATE OTTENERE CON “PROCUL HIS”?
– No, è davvero molto denso. Sebbene sia facile attribuirlo alla stessa band, “Procul His” è più diversificato: più riff, più cambi di tempo, movimento costante. L’obiettivo che avevo in mente era quello di creare un flusso continuo che non smettesse mai di evolversi e trasformarsi. Ci sono più parti in uptempo e la voce in particolare è molto più aggressiva rispetto all’esordio.

I VOSTRI TITOLI E LE VOSTRE GRAFICHE SONO – COME AL SOLITO – MOLTO CRIPTICI ED ENIGMATICI. QUALI TEMI AVETE ESPLORATO QUESTA VOLTA?
– ‘Procul his‘ in latino significa ‘lontano da qui e ora‘. Quindi, in parte, si riferisce al distacco o forse anche al rovescio del mondo in cui viviamo. Ciò che non è qui, e che non è adesso.

NEL TUO CASO, QUALI SONO LE MIGLIORI CONDIZIONI MENTALI E/O AMBIENTALI PER COMPORRE NUOVA MUSICA? NEL CORSO DEGLI ANNI, HAI INDIVIDUATO UNA SORTA DI SCHEMA O È SEMPRE QUALCOSA DI SPONTANEO E IMPREVEDIBILE?
– C’è bisogno di un buon equilibrio tra vari fattori: altre occupazioni che ti tengono occupato e ispirato, tempo libero e visione per comporre, prove mirate per vedere se le idee funzionano davvero e anche per occasionali (e imprevedibili) colpi di scena.

HO L’IMPRESSIONE CHE IL DEATH METAL SIA QUALCOSA DI PROFONDAMENTE SPIRITUALE PER QUESTA BAND. COSA SIGNIFICA PER VOI SUONARE QUESTO TIPO DI MUSICA? CHE PESO HA AVUTO SULLA VOSTRA VITA E SULLA VOSTRA VISIONE DELLE COSE?
– In generale, la musica è di enorme importanza per me. La ascolto costantemente, o diciamo ogni volta che posso.

RICORDI COM’È AVVENUTO IL TUO PASSAGGIO DA ASCOLTATORE A MUSICISTA? QUALI DISCHI E ARTISTI TI HANNO ISPIRATO A CREARE QUALCOSA DI TUO?
– Ho preso lezioni di chitarra classica per qualche anno e ho iniziato a suonare grazie a tutti i gruppi classici: Deep Purple, Black Sabbath, Thin Lizzy, Pink Floyd… a cui seguirono subito dopo Iron Maiden, Metallica, Slayer, Voivod, Celtic Frost, Kreator, Candlemass, ecc. Più scavavo nel metal underground, più mi sembrava realistico formare una band e pubblicare un demo o un sette pollici.

CHE PESO DAI ALL’ORIGINALITÀ MUSICALE? PENSI CHE UNA BAND POSSA ESSERE GRANDIOSA ANCHE SENZA ESSERE ORIGINALE?
– Direi che la cosa più importante è la sostanza e la personalità. Anche l’originalità è importante, ma viviamo in tempi in cui molte cose sono già state dette e fatte. I grandi passi sono stati compiuti, ma si possono ancora fare cose interessanti con strumenti che esistono da decenni.
I Witchcraft dalla Svezia, ad esempio: inventano qualcosa? Forse no. Sono fantastici? Assolutamente sì. A volte, la musica davvero lungimirante viene creata e poi dimenticata, finché decenni dopo qualcuno la riprende o unisce aspetti che prima non erano stati collegati. L’invenzione non viene dal nulla, riguarda ciò a cui sei esposto e cosa riesci a trarne. Niente che tu possa sapere che non sia già noto!

SE DOVESSI CONFRONTARE LA MUSICA DEI DROWNED CON UN’ALTRA OPERA D’ARTE (UN LIBRO, UN FILM, UN DIPINTO, ECC.), QUALE SCEGLIERESTI?
– “Arizona Night” di Max Ernst (pittore surrealista tedesco morto nel 1976, ndr).

LEGGENDO VARI NUMERI DI BARDO METHODOLOGY, È INTERESSANTE NOTARE COME IN PAESI COME LA GERMANIA E LA FRANCIA – TRA LA METÀ DEGLI ANNI ’90 E L’INIZIO DEGLI ANNI 2000 – MOLTI MUSICISTI SI SIANO RIVOLTI ALLA NEGROMANZIA E ALL’OCCULTO, CON PRATICHE COMPRENSIVE DI MEDITAZIONE NEI CIMITERI E COLLEZIONE DI TESCHI E OSSA UMANE. DA PARTE TUA, HAI MAI VISSUTO O SPERIMENTATO QUALCOSA DI SIMILE?
– Sono sempre stato un fan dei cimiteri per il loro distacco e la loro irrealtà; un bel cimitero è sicuramente un luogo fuori dal tempo e dallo spazio.

QUAL È STATO L’ULTIMO ALBUM DEATH METAL CHE TI HA DAVVERO COLPITO? RIMANI AGGIORNATO SULLE NUOVE USCITE?
– Menzionerò un po’ di band qui! I Suffering Hour hanno alcune delle parti di chitarra più singolari ascoltate negli ultimi tempi; dopo averli scoperti mi sono subito procurato tutte le loro uscite (ammetto di essere arrivato un po’ tardi alla festa).
Ho anche apprezzato gli album di Ghastly, Nubivagant, Stargazer, Venomous Skeleton, Head of the Demon, Lucifericon, Vircolac, Negative Plane, Black Curse, Druid Lord, “Strävan” di Murg.
Recentemente ho riscoperto e ascoltato molto black metal con un songwriting di grande atmosfera. Quindi sì, cerco di tenermi aggiornato in ambito metal, ma i miei interessi musicali sono vasti e diffusi…

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.