DYING FETUS – Unstoppable Force

Pubblicato il 21/02/2004 da

Senza dubbio una delle band più interessanti della scena estrema americana, i Dying Fetus (nonostante un oramai notissimo stravolgimento di line up che avrebbe fatto sciogliere non poche band al posto loro) negli ultimi anni sono balzati agli onori della cronaca grazie al supporto incondizionato di una label intelligente come la Relapse e soprattutto grazie al valore di dischi come “Destroy The Opposition” e “Stop At Nothing”. In tour in Europa proprio per promuovere quest’ultima fatica, la band ha fatto tappa in Italia per due devastanti date a Bresso (Mialno) e Roma in compagnia di Hate Eternal, Deeds Of Flesh e Prejudice. Non molto prima dell’inizio del concerto di Bresso, in quel dell’Indian’s Saloon, abbiamo avuto modo, su uno zozzissimo tourbus, di fare quattro chiacchiere con il simpatico e un po’ fumato frontman Vincent, che non si è per nulla risparmiato nell’illustrarci le prossime mosse del suo gruppo.

CIAO VINCE, COME STA ANDANDO IL TOUR?
“Molto bene direi, c’è sempre molta gente che viene a vederci e stiamo vendendo molto merchandising che, come penso saprai, è l’unica cosa da cui possiamo trarre guadagno in questo tipo di situazione. Poi con le band che ci stanno accompagnando sta filando tutto liscio: con gli Hate Eternal siamo già stati in tour poco tempo fa negli Stati Uniti, i Deeds Of Flesh sono vecchi amici mentre i Prejudice si stanno rivelando delle brave persone”.

ONESTAMENTE TROVO INGIUSTO CHE VOI NON SIATE GLI HEADLINER DI QUESTO TOUR…
“Capisco quel che vuoi dire… già altre persone me lo stanno facendo notare. Purtroppo è tutta una questione di label… la Earache, la casa discografica degli Hate Eternal, è un po’ più potente della Relapse e se a ciò aggiungi che hanno in line up dei nomi storici della scena death metal puoi capire perché siano stati scelti loro come headliner… nonostante abbiano solo due album alle spalle. Comunque la cosa ci importa poco, sono nostri amici e non ci sogneremmo mai di protestare. Stiamo ricevendo ugualmente un feedback favoloso dai fan e probabilmente avremo la possibilità di tornare qui da voi da headliner il prossimo giugno… dovete avere pazienza (ride, nda)!”.

PARLIAMO ORA DI “STOP AT NOTHING”, IL DISCO E’ NEI NEGOZI ORMAI DA DIVERSI MESI…
“Sì e i risultati che sta ottenendo sono molto confortanti. C’era un po’ di preoccupazione per il fatto che dall’uscita di ‘Destroy The Opposition’ la line up era stata stravolta ma tutti ci hanno accolto molto bene: non ho letto una sola recensione negativa e la maggior parte degli show sinora si sono rivelati un successo. Non possiamo lamentarci…”.

NESSUNO QUINDI E’ VENUTO DA TE DICENDO CHE JASON (NETHERTON, ORA FRONTMAN DEI MISERY INDEX, NDA) ERA MEGLIO DI TE?
“No, come ti ho detto io, ma anche tutti gli altri ragazzi, siamo stati accettati senza problemi. Ora i Dying Fetus siamo noi, John Gallagher rimarrà l’indiscusso leader ma tutti gli altri si faranno in quattro per dare una mano nel songwriting e nella promozione”.

MI PARE CHE MIKE KIMBALL, IL NUOVO CHITARRISTA, SI SIA GIA’ ATTIVATO IN QUESTO SENSO…
“Esattamente, Mike ha aiutato molto John nella stesura del materiale per ‘Stop At Nothing’ e ha anche scritto parecchi testi! Prima se ne occupava Jason e dopo la sua partenza nessuno se la sentiva troppo di farsi carico di questo aspetto… per fortuna poi è arrivato Mike che ha accettato questo compito di buon grado!”.

I TESTI SONO INFATTI UN PO’ DIVERSI DA QUELLI DEI DISCHI PRECEDENTI…
“Sì, sono sempre incentrati su argomenti scomodi ma sono un poco meno politicizzati. La gente sa come la pensiamo sul governo americano e su certe altre cose ma non volevamo più essere identificati solo con questi argomenti. Mike ha scritto anche dei testi molto interessanti sulla clonazione e in futuro so che vorrebbe trattare anche altri argomenti. Per noi non ci sono affatto problemi, ha carta bianca e siamo sicuri che ci proporrà sempre dei testi all’altezza della situazione”.

MUSICALMENTE PARLANDO, NON HO INVECE TROVATO MOLTE DIFFERENZE TRA “STOP AT NOTHING” E IL SUO DIRETTO PREDECESSORE…
“Hai ragione, se si esclude qualche pezzo un po’ più groovy e dinamico e una produzione migliore ‘Stop At Nothing’ e ‘Destroy The Opposition’ non sono poi così differenti. Il punto è che c’erano già state troppe novità in seno ai Dying Fetus negli ultimi tempi, su tutte il cambio di line up, e così non ce la siamo sentita di disorientare ulteriormente i fan. Sicuramente in futuro, pur non stravolgendo affatto il nostro stile, introdurremo qualche elemento nuovo”.

TROVO CHE LA DINAMICITA’ SIA IL PIU’ GROSSO PREGIO DEI VOSTRI PEZZI…
“Sono d’accordo, noi tutti prima di essere dei musicisti siamo degli ascoltatori e sappiamo che cosa ci vuole per far divertire la gente sotto il palco. Secondo me se suoni solo veloce non sei affatto violento, anzi, rischi seriamente di annoiare chi ti sta ascoltando… se invece sali e scendi con la velocità risulti più interessante e la gente può scatenarsi e seguirti con il corpo (e qui Vince accenna una sorta di buffissima e goffissima danza! nda). John questo lo sa benissimo quando compone, ci rimarrebbe male se la gente non pogasse con un brano dei Dying Fetus (ride, nda)!”.

QUALI SONO I TUOI PEZZI PREFERITI DEI DYING FETUS?
“Domanda difficile… te ne dico tre: ‘Justifiable Homicide’, ‘Killing On Adrenaline’ e ‘One Shot, One Kill'”.

COSA FARETE QUANDO TORNERETE A CASA DA QUESTO TOUR?
“C’è chi tornerà ai propri lavori, poi abbiamo in programma qualche data dalle nostre parti e lavoreremo al prossimo disco. Abbiamo già cinque pezzi quasi pronti… roba che spacca (ride, nda)! Poi, come ti dicevo, cercheremo di tornare in Europa per una nuova serie di concerti e magari anche per qualche festival…”.

PARLAVI DI LAVORO… TU LAVORI, VINCE?
“Sì, ultimamente lavoro nello stadio dove giocano i Washington Wizards… ti piace il basket? Conosci la NBA?”.

SI’, MI PIACE MOLTO… MA CHE LAVORO FAI?
“Ehm… non mi va di scendere nei dettagli (nuova risata… che venda i popcorn???, nda)!”.

OK, POSSIAMO CHIUDERE QUI ALLORA!
“Va bene, grazie mille per l’intervista e un saluto a tutti i ragazzi che ci seguono, noi speriamo di tornare al più presto! Fanculo Bush (ride, nda)!”.

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