DYSCARNATE – In Battle There Is No Law!

Pubblicato il 18/08/2010 da

Gli Annotations Of An Autopsy non sono la sola giovane death metal band degna di interesse a provenire dall’Inghilterra (per fortuna, diranno i più maligni). Dal sud dell’Inghilterra ecco infatti arrivare i Dyscarnate, agguerrito terzetto artefice di un death metal molto groovy, condito da una leggera spolverata di grindcore alla Napalm Death. “Enduring The Massacre”, il suo debut album, è stato rilasciato da poco dalla Siege Of Amida Records e da allora la band non si è fermata un attimo, supportando prima i connazionali Ingested in un tour britannico e poi assicurandosi lo slot di apertura dell’imminente tour europeo dei Cephalic Carnage. Ambiziosi, tuttavia con i piedi per terra, i Dyscarnate sembrano avere tutte le carte in regola per diventare ben presto un nome su cui contare nel panorama death metal europeo. Abbiamo cercato di conoscerli meglio contattando il loro batterista, il simpatico Matt Unsworth.

 

 

CIAO TOM, PER PRIMA COSA DIREI CHE SIA IL CASO DI INTRODURRE BREVEMENTE LA BAND AI NOSTRI LETTORI!
“Ci siamo formati nel 2006 nel Sussex, in Inghilterra. Dopo aver trascorso un po’ di tempo a decidere su che sound imbastire e a sistemare la lineup, siamo entrati in studio per registrare un EP autoprodotto intitolato ‘Annihilate To Liberate’. poco dopo abbiamo firmato per la Siege Of Amida Records, la quale ha di recente pubblicato il nostro debut album”.

SU “ENDURING THE MASSACRE” SIETE RIUSCITI A MESCOLARE TECNICA E GROOVE IN MANIERA CONVINCENTE. È STATO DIFFICILE TROVARE QUESTO COMPROMESSO?
“Diciamo che, pur essendo notevolmente influenzati da death metal band moderne come Skinless, Dying Fetus, Origin e Misery Index, amiamo mantenere un feeling old school, legato a gruppi come Deicide e Napalm Death. Il nostro processo di scrittura richiede parecchio tempo: siamo soliti curare tutto nei minimi dettagli e spendiamo tanto tempo in fase di pre-produzione, in modo da avere un’idea di come i brani suonino ancor prima di suonarli live per la prima volta. Questo ci da anche modo di analizzare il materiale dal punto di vista di semplici ascoltatori, cosa che ci permette di assicurarci che ogni aspetto di una canzone soddisfi tutti i membri della band prima di entrare in studio per registrarla”.

OGNI ASPETTO DELL’ALBUM APPARE MOLTO PROFESSIONALE: DALLA PRODUZIONE ALL’ARTWORK. PRESUMO SIATE SODDISFATTI…
“Assolutamente… recarsi nei Foel studios per registrare è stata una scelta azzeccata: ha dato al CD un suono molto organico, che era proprio ciò che stavamo cercando. Chris, il produttore, e Colin, il grafico, hanno contribuito tantissimo alla riuscita di questo nostro primo lavoro: hanno lavorato sodo per assicurarsi che fossimo soddisfatti al 100% del loro operato e si sono sempre dimostrati sulla nostra stessa lunghezza d’onda! L’unica complicazione è sorta in fase di mixaggio: eravamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia e l’ultimo giorno ci è toccato lavorare dalle 11 del mattino alle 4 del giorno dopo per non sforare il budget. Inoltre è stato difficoltoso reclutare la gente per urlare il coro di ‘Judecca’, ma un po’ di alcol in corpo ha aiutato il processo!”.

GIUDICANDO DAI TITOLI DEI BRANI, “ENDURING THE MASSACRE” DA L’IMPRESSIONE DI ESSERE UN CONCEPT ALBUM… È COSÌ?
“Io ed Henry siamo soliti scrivere del lato oscuro dell’umanità e del mondo, perchè, alla fine, si tratta di cose che viviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Il titolo ‘Enduring The Massacre’ riassume molto bene le tematiche del disco. Quella canzone in particolare parla dell’umanità che contagia il pianeta con la sua corruzione, un male che mette in difficoltà Atlante, il quale poi diventa troppo debole per reggere il peso del mondo. Ci sono molti riferimenti storici e biblici nei nostri testi: il brano ‘The Vitruvian Plan’, ad esempio, parla della ricerca dell’uomo anatomicamente perfetto nella Germania nazista”.

NUOVE INTERESSANTI DEATH METAL BAND CONTINUANO A EMERGERE E, IN GENERALE, LA SCENA APPARE DECISAMENTE IN SALUTE. TUTTAVIA MOLTI FAN CONTINUANO A SUPPORTARE SOLO I VECCHI NOMI. COSA PENSI CHE SIA NECESSARIO AFFINCHÈ UNA REALTÀ EMERGENTE RIESCA A RAGGIUNGERE I LIVELLI DI POPOLARITÀ DEI GRANDI GRUPPI DEGLI ANNI ’90?
“Penso che il modo più semplice per ottenere ciò sia l’apertura mentale non solo dei fan, ma anche dei nomi grossi, che dovrebbero portare in tour formazioni più giovani, in modo da farle conoscere e aiutarle a crescere. Per fortuna questa è una cosa che vari grandi gruppi stanno già facendo, tuttavia nella scena continua a esserci una certa divisione tra vecchi e nuovi fan e ciò, per quanto mi riguarda, è una cosa che danneggia tutti. La comunità dovrebbe essere più coesa, soprattutto perchè siamo un fenomeno underground e per emergere o sopravvivere possiamo contare solo sulle nostre forze. In ogni caso, il fatto che nuove band più che interessanti continuino a spuntare di giorno in giorno è una cosa che stupisce anche me… basta ascoltare gente come i Defeated Sanity o i nostri amici Introrectalgestation, ad esempio. Dopo vent’anni di death e grind esistono ancora gruppi che desiderano andare oltre i limiti”.

SE DOVESSI DESCRIVERE L’ESSENZA DEL DEATH METAL IN POCHE PAROLE, COSA DIRESTI?
“Musica cruda, primordiale che induce all’headbanging!”.

AL GIORNO D’OGGI IL DEATH METAL PUÒ ESSERE ANCHE UN BUSINESS. VOI COME SIETE SOLITI GESTIRE QUESTO LATO DELLA BAND?
“Per ora ce la prendiamo comoda, non abbiamo grandi obiettivi. Ci auto-gestiamo e troviamo che questo metodo al momento sia il più semplice per un gruppo come il nostro. Comunichiamo direttamente con i promoter e le booking agency e sappiamo come gestire queste situazioni. In futuro magari ci rivolgeremo a un manager, ma dovrà essere quello giusto. La cosa che più mi infastidisce è vedere cosiddetti promoter che pretendono che siano le band a fare il loro mestiere. Per fortuna però ci sono anche persone che organizzano concerti in maniera seria e che sanno come fare promozione, offrendo ai gruppi il rispetto che si meritano”.

UNA CURIOSITÀ: NEL GUARDARE LE VOSTRE FOTO-SESSION, MI SONO ACCORTO CHE SINO A POCO TEMPO FA AVEVATE TUTTI I CAPELLI LUNGHI, MENTRE OGGI LI AVETE TAGLIATI. CHE È SUCCESSO? AVETE PERSO UNA SCOMMESSA?
“Tutti noi abbiamo avuto i capelli lunghi per anni, poi io ho deciso di tagliarli perchè continuavano a finirmi davanti agli occhi o in bocca mentre suonavo. Certo, avrei potuto farmi una coda, ma a questo punto che senso avrebbe avuto continuare a tenerli lunghi? Così ho optato per tagliarli e devo ammettere che sono molto contento di questa mia decisione! Tom ed Henry hanno deciso di tagliare i loro poco dopo… sono entrambi giardinieri e avere i capelli lunghi mentre si maneggia una motosega non è una cosa particolarmente comoda (ride, ndR)!”.

PER CONCLUDERE, QUALI SONO I PIANI PER IL FUTURO DEI DYSCARNATE?
“Ci stiamo preparando per il ‘Initiation Of The Misled’ tour con Cephalic Carnage, Psycroptic, Ion Dissonance e Hour Of Penance: è il nsotro primo tour europeo e non vediamo l’ora di partire, anche perchè adoriamo tutte le band del bill! Stiamo inoltre già fissando delle date per l’anno prossimo, molte di esse da headliner, e lavorando a un nuovo album che vedrà la luce sempre nel 2011!”.

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