Il metal-core si è evoluto, ha abbracciato forme e fasce di pubblico tra le più disparate, e padri del genere come gli Earth Crisis purtroppo non sono più sulla bocca di tutti come negli anni ’90. Tuttavia, il quintetto statunitense continua imperterrito per la propria strada. Rivitalizzato da una lunga pausa trascorsa lontano dalle scene, il gruppo è tornato con due album decisamente ben assestati, “To The Death” e, soprattutto, il nuovo “Neutralize The Threat”, che li hanno riconfermati una vera garanzia nel mescolare sapientemente metal e hardcore tutto muscoli. Da non sottovalutare, inoltre, l’estremo impegno socio-politico sbandierato nelle liriche, che – condivisibile o meno – è da sempre un’ulteriore prova della serietà e dell’integrità di questa seminale formazione. Abbiamo parlato di questo e altro in un rapido botta e risposta con lo storico chitarrista Scott Crouse, schietto e combattivo proprio come ai tempi d’oro…
OGNI ARTISTA È SOLITO CONSIDERARE LA SUA ULTIMA CREAZIONE COME LA PIÙ RIUSCITA. È COSÌ ANCHE PER VOI? IN CASO AFFERMATIVO, COME GIUSTIFICHERESTI LA SUA SUPERIORITÀ RISPETTO AGLI ALTRI LAVORI?
“Penso che ogni nostro album abbia dei momenti davvero speciali. Ovviamente, come artista, pensi sempre che il tuo parto più recente sia migliore dei precedenti, altrimenti non lo pubblicheresti. Tuttavia, solo con il tempo riesci a diventare realmente critico nei suoi confronti. È un aspetto importante per qualunque songwriter o musicista degno di questo nome”.
COME VEDI IL NUOVO “NEUTRALIZE THE THREAT”? COME LO DESCRIVERESTI E COME LO PARAGONERESTI AL PRECEDENTE “TO THE DEATH”?
“Il nuovo album è molto più curato a livello di produzione. Per ‘To The Death’ ci eravamo mossi in una direzione molto cruda, mentre questa volta abbiamo cercato di dare maggior profondità al sound, lavorando su diversi strati di chitarra e levigando meglio gli arrangiamenti. Inoltre, a livello di ritmiche e di atmosfera, le nuove canzoni sono sicuramente più variegate”.
A VOLTE I MUSICISTI HANNO PARTICOLARMENTE A CUORE UN ALBUM O UNA CANZONE DEL LORO REPERTORIO… VALE LO STESSO PER TE?
“Mi sento di parlare solo del nuovo album. In questo caso, sono molto soddisfatto di ‘By Conscience Compelled’ e di ‘The Eradicators’, pezzi che mi hanno veramente sorpreso nella loro versione definitiva. Come demo non mi convincevano troppo”.
IL MIO ALBUM PREFERITO DEGLI EARTH CRISIS È “GOMORRAH’S SEASON ENDS” E MI SEMBRA CHE SIA IL VOSTRO APICE ANCHE PER MOLTI FAN. COME VEDI QUESTO DISCO OGGI?
“È stato il nostro primo tentativo di sperimentare con una produzione più dettagliata e con suoni maggiormente stratificati. Si tratta senza dubbio del picco creativo di quel periodo della band. A volte i brani possono apparire un po’ caotici proprio perchè all’epoca avevamo tantissime idee e forse è per questo motivo che i fan lo apprezzano tanto”.
GUARDANDOTI ALLE SPALLE E DENTRO TE, COME PENSI DI ESSERE CAMBIATO COME PERSONA E COME MUSICISTA DAGLI ESORDI A OGGI?
“Come tanti altri musicisti nel nostro campo, sono sicuramente molto più disilluso per quanto concerne l’aspetto ‘economico’ della band e tutto ciò che ruota attorno a questo business. A volte è ancora scoraggiante vedere come le label pretendono di trattarci, ma per fortuna abbiamo una montagna di passione e questa ci fa andare avanti”.
QUAL ERA IL SOUND CHE ALL’INIZIO AVEVI IN MENTE PER GLI EARTH CRISIS? E QUANTO SEI ANDATO VICINO A CONCRETIZZARLO NEL CORSO DEGLI ANNI?
“Per quanto mi riguarda, il vero sound degli Earth Crisis è finalmente emerso con gli ultimi due album. Abbiamo sempre cercato di essere originali e di non suonare come nessun’altro e devo dire che ci siamo sempre riusciti, anche a costo di alienare fan e addetti ai lavori. Tuttavia, credo che il bilanciamento perfetto si sia raggiunto solo ultimamente”.
QUALE ASPETTO DEL CREARE MUSICA TI APPAGA MAGGIORMENTE?
“Direi tutto il processo creativo che sta dietro di esso. Non sono un grande fan dei tour: mi piace suonare live, ma quando siamo on the road detesto tutte quelle ore trascorse a non far nulla. Preferisco lo studio”.
E QUALE ASPETTO DEL CREARE MUSICA TI SCORAGGIA DI PIÙ?
“Come accennavo prima, l’avere a che fare con certi lati del ‘business'”.
COSA NE PENSI DI QUELLE BAND CHE METTONO LA LORO MUSICA A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE SUL WEB?
“Non mi piace che la musica stia rapidamente diventando un semplice mezzo promozionale. Oggi pubblichi un disco e anzichè sperare che la gente lo compri, speri che faccia accrescere la tua popolarità online e, di conseguenza, che il numero di persone che vengono ai tuoi show aumenti. Sono contrario a questi metodi… capisco che i tempi sono cambiati e che bisogna adattarsi, ma non sarò mai a favore di questa maniera di vedere la musica”.
COSA CONSIGLIERESTI A QUALCUNO CHE ASPIRA A DIVENTARE UN MUSICISTA?
“Di trovarsi un buon avvocato! E poi di non scendere mai a compromessi e di cercare sempre di essere originale”.
QUAL È IL TUO MUSICISTA O LA TUA BAND PREFERITA DI TUTTI I TEMPI?
“Prince! ‘Purple Rain’ è il classico definitivo: lo ascolto ininterrottamente da 15 anni!”.
E COSA STAI ASCOLTANDO IN QUESTO PERIODO?
“Ora nel mio stereo ci sono Volbeat, Foo Fighters, Motorhead e Ken Andrews”.
QUAL È IL POSTO PIÙ STRANO NEL QUALE AVETE TENUTO UNO SHOW?
“Una volta abbiamo suonato in un college all’ora di pranzo. La maggior parte dei ragazzi era seduta ai tavoli intenta a mangiare mentre ci esibivamo. È stato strano”.
SIETE DA SEMPRE I PALADINI DELLO STRAIGHT EDGE. QUALCOSA È CAMBIATO NEL CORSO DEGLI ANNI? QUAL È IL MESSAGGIO ODIERNO DEGLI EARTH CRISIS?
“Ultimamente il nostro è solo un messaggio di pace. Lottiamo per un mondo libero da conflitti di qualsiasi natura e da morti inutili. Senz’altro è una cosa impossibile da ottenere, ma credo che come esseri umani potremmo comportarci meglio di come stiamo facendo oggi”.
SE FOSTE COSTRETTI A SOSTITUIRE UN MEMBRO DELLA BAND, IL NUOVO ARRIVATO DOVREBBE PER FORZA ESSERE STRAIGHT EDGE?
“Assolutamente, su questo è impossibile chiudere un occhio: non puoi far parte degli Earth Crisis se non sei vegan straight edge!”.
LE ULTIME PAROLE FAMOSE?
“Grazie per l’intervista! COMPRATE ‘Neutralize The Threat’: vi abbiamo lavorato duramente e si sente!”.