Finalmente ritornano alla carica i bravissimi Edguy, con il nuovo bellissimo “Rocket Ride”, degno successore dell’alrettanto strepitoso “Hellfire Club”. Lo stato di grazia in cui si trova la band è palpabile, così come manifesto è l’entusiasmo della band, sicura di essere solo all’inizio di una lunga e ricca carriera. Metalitalia ha incontrato per voi il lìder maximo della band Tobias Sammet in un lussuoso hotel milanese. La parola alla musica…
INNANZITUTTO VORREI COMPLIMENTARMI CON TE PER IL VOSTRO ULTIMO “ROCKET RIDE”. UN ALTRO PASSO AVANTI NELLA VOSTRA CARRIERA… SEMBRA CHE ORA PIU’ CHE MAI SIATE IN GRADO DI ARMONIZZARE TUTTI GLI ELEMENTI DEL VOSTRO SOUND…
“Sì, noi abbiamo sempre cercato di unire vari elementi nella nostra musica, fino da ‘Vain Glory Opera’, dove pezzi in stile AOR stavano insieme a pezzi speed come ‘Fairytale’. Questa volta abbiamo lavorato molto sul fattore produzione. I pezzi più hard rock sono stati prodotti in stile hard rock, i pezzi più moderni invece hanno potuto giovare di una produzione più moderna. Il tutto sempre restando nella realtà sonora degli Edguy”.
HO SEMPRE RITENUTO CHE TU COME SONGWRITER ABBIA UNA SORTA DI ‘FORMULA VINCENTE’, DATA LA FACILITA’ CON CUI SCRIVETE PEZZI SEMPLICI MA ALLO STESSO TEMPO MALEDETTAMENTE VALIDI…
“Non credo di avere una particolare formula: mi metto a scrivere e le idee vengono naturalmente, senza forzature di alcun tipo. Il fatto che ora i pezzi suonino meglio è anche merito del produttore Sascha Paeth, che ha svolto davvero un gran lavoro. Tornando alla band, noi non pensiamo mai a priori cosa vogliamo fare. Semplicemente la facciamo! Non credo che ci siano segreti nel nostro modo di scrivere le canzoni”.
E QUAL E’ LO STRUMENTO CHE PREDILIGI PER COMPORRE I PEZZI?
“Decisamente la tastiera. Teoricamente sarei in grado anche di suonare la chitarra, ma le mie dita non vogliono proprio sapere di muoversi!”.
COSA MI DICI INVECE DEI TESTI? A GIUDICARE DALLA COPERTINA, DAL TITOLO VELATAMENTE ALLUSIVO E DALLE TEMATICHE DEL VIDEO DI “SUPERHEROES” SEMBREREBBE UN RIFERIMENTO A TEMATICHE ‘FRIVOLE’…
“Per me la musica deve essere innanzitutto divertente. Noi vogliamo intrattenere e divertire, prima noi stessi e poi gli altri. Tieni conto però che insieme agli elementi che tu hai giustamente definito frivoli ci sono canzoni più serie. Questo perché ci piace essere vari nella nostra proposta. Non siamo una parodia o altro, semplicemente odiamo essere troppo seri. Il music businness è già serioso di suo, e se dovessimo prendere il tutto troppo di petto sarebbe uno strazio”.
TIRANDO LE SOMME, QUALI CREDI CHE SIANO I PUNTI DI FORZA DI “ROCKET RIDE”?
“Direi la varietà dei pezzi. Non ci siamo posti limiti di alcun tipo, davvero”.
E COSA MI DICI DEL FANTASTICO ASSOLO ‘VOCALE’ IN “RETURN TO THE TRIBE”?
“E’ stata un’idea che abbiamo avuto io e Sascha. Di solito canto a Jens alcune linee per gli assoli di chitarra, così da indicargli quelle che sono le mie idee. In questo caso, abbiamo deciso di registrare uno di questi assoli vocali, mandando il microfono in un ampli distorto. Ed il risultato è davvero molto particolare, e decisamente d’effetto!”.
STATE ABITUANDO I VOSTRI FAN TROPPO BENE, CON PUBBLICAZIONI DI SINGOLI ESTESI, CON UN SACCO DI BUONA MUSICA. DOBBIAMO CONSIDERARLO UN VOSTRO NUOVO STANDARD?
“No, semplicemente se abbiamo tanto materiale non vediamo il motivo per cui non dovremmo pubblicarlo e renderlo disponibile ai nostri fan. E’ capitato che avessimo pronti molti più pezzi di quelli che sono finiti sull’album, e ci è sembrato giusto tenerli, e non infilarli con b-side in qualche singolo o roba del genere. In questo periodo siamo molto creativi, e vogliamo goderci il momento”.
SONO PASSATI ORMAI QUATTORDICI ANNI DALLA NASCITA DEGLI EDGUY. SARESTI IN GRADO DI INDIVIDUARE LE FASI PER TE IMPORTANTI DELLA VOSTRA CARRIERA?
“Direi gli ultimi quattordici anni (risate, ndR). Ovviamente il primo album ha avuto il suo valore, ma ora lo ha ‘Rocket Ride’. Ogni concerto che suoniamo è il più importante, perché potrebbe essere l’ultimo. Non c’è un momento speciale, siamo semplicemente una band che ha sempre lavorato sodo, tutto qua”.
NELL’ARCO DI TEMPO CHE VA DALLA TUA PRIMISSIMA REGISTRAZIONE ALL’ULTIMA INCISIONE DI QUALCHE MESE FA, LA TUA PERFORMANCE VOCALE SEMBRA AVER AVUTO UN PICCO DI MIGLIORAMENTO INCREDIBILE. E’ SOLO L’ESPERIENZA O CI NASCONDI QUALCOSA?
“Non credo di essere un grande cantante. L’unica cosa che cerco di fare è cercare di nascondere le cose che non so fare, così che la gente non noti quanto posso fare schifo come cantante (risate, ndR). Ho preso qualche lezione per imparare a gestire la voce durante i tour, ma per il resto è tutto frutto del mio lavoro. Canto e mi ascolto, canto e mi ascolto, fino allo sfinimento”.
OK, LASCIAMO PERDERE LA SERIETA’ E DIAMOCI ALLE COSE IMPORTANTI DELLA VITA: NON SEI STUFO DI TUTTE QUESTE RAGAZZE CHE MUOIONO DAL DESIDERIO DI AVERTI? NON SEI IN ETA’ DA MATRIMONIO ORMAI?
“(Risate, ndR) Non ho neanche una ragazza da sposare! Sono single, ed assolutamente disponibile. Non sono stufo, è che sono un po’ timido, e devo cercare (e trovare) la ragazza giusta”.
QUAL E’ LA DOMANDA PIU’ STRANA CHE TI HANNO FATTO? E COSA HAI RISPOSTO?
“’Sei gay?’, ed io ho risposto ‘Ovviamente sì’… No, dai, scherzo. E ti sembrerà strano ma sono stati in più di uno a chiedermelo. E non riesco davvero a capire come mai gli sia venuta in mente una domanda del genere”.
DIMMI UN PO’, DOVE HAI TROVATO LA MAGNIFICA MAGLIETTA ‘I EAT PUSSY’ CHE INDOSSI NELLE PHOTO SESSION DI “SUPERHEROES”?
“Me la sono fatta fare dalla nostra ditta di merchandising, e probabilmente prima o poi dovremmo stamparne un po’ per chiunque la voglia comperare”.
NON MANCHERO’… ORA L’ULTIMA DOMANDA SUL TOUR CHE PARTIRA’ TRA POCO…
“Non mancate, mi raccomando! Ci saranno un sacco di effetti, e porteremo una intera produzione sul palco, quindi non potete perdervelo!”.