ELEGY – I principi del dolore

Pubblicato il 18/06/2002 da

Con il nuovissimo “Principles Of Pain” gli Elegy festeggiano i dieci anni di attività sulla scena! Non molti avrebbero scommesso sul destino di una band che in pochi anni ha subito una rivoluzione totale di line-up, ma i nuovi membri, in particolare il singer Ian Parry (oggi anima del gruppo) ed il chitarrista Patrick Rondat, con le loro straordinarie caratteristiche hanno saputo dare una nuova identità alla band, senza mai recidere definitivamente il filo che la lega alle proprie origini. Se oggi è impossibile tornare a release del calibro di “Supremacy” o “Lost”, è anche vero che l’evoluzione degli Elegy permette di non rimpiangere il passato, mostrando lo stato di buona salute di cui oggi gode il quartetto. Ai nostri microfoni parla il bassista Martin Helmantel, anziano membro che, tra una chiacchierata e l’altra, non si tira indietro nel fare paragoni col passato…
ALLORA MARTIN, FINALMENTE SIETE TORNATI!
“Sì, dopo le registrazioni ed il tour di ‘Forbidden Fruit’ ci siamo messi subito al lavoro per dare vita al nuovo disco. Siamo molto soddisfatti di ‘Forbidden Fruit’, è un album nato in un periodo in cui la band ha avuto una serie di momenti difficili, ad esempio avevamo appena cambiato chitarrista che ha avuto pochissimo tempo per entrare in sintonia con gli altri ragazzi. Il lavoro è comunque andato per il meglio ed il risultato è stato soddisfacente per tutta la band.”

PER IL NUOVO “PRINCIPLES OF PAIN” ERAVATE INVECE TUTTI RODATI…COME E’ ANDATA QUESTA VOLTA?
“I lavori sul nuovo disco sono iniziati circa dieci/undici mesi fa ed abbiamo proceduto con molta calma, passo dopo passo, per curare i pezzi nei minimi dettagli, in particolar modo abbiamo lavorato molto sugli arrangiamenti. In passato abbiamo avuto meno tempo per lavorare sui dischi, con il risultato che tutto non è stato curato nei minimi dettagli al 100%, oggi invece ci è stata data la possibilità di comporre e perfezionare tutti i brani senza avere ‘il fiato sul collo’, cosa molto importante per una band.”

SE NON ERRO QUESTA VOLTA NON SIAMO DAVANTI AD UN VERO E PROPRIO CONCEPT ALBUM…
“Giusto, molta gente è convinta che ‘Priciples Of Pain’ sia un concept, come molti addetti ai lavori ce lo chiedono. Io a loro rispondo sempre che il nostro concept si chiamava ‘Manifestation Of Fear’ (album degli Elegy uscito nel 1999 ndJR) e non è obbligatorio che ogni nostra release successiva ad esso sia un concept. Il titolo dell’album non rappresenta la trama dei nostri brani, e non si deve nemmeno considerare come dal punto di vista negativo: sono conscio del fatto che un titolo come ‘Principles Of Pain’ possa essere associarsi ad un qualcosa di negativo, in realtà il nostro intento era diverso. I testi parlano semplicemente dei nostri punti di vista e di nostre esperienze personali che la vita ci ha riservato. E’ difficile scendere nei dettagli perché se il testo di ‘Principles Of Pain’ per me ha un certo significato, per te o per qualsiasi ascoltatore che lo legge può assumere una diversa connotazione.”

NON SI PUO’ PERO’ DARE TUTTI I TORTI A CHI, A PRIMA VISTA, DA’ UNA CONNOTAZIONE DI NEGATIVITA’ AL VOSTRO DISCO, GIA’ LA COVER RISULTA ABBASTANZA INQUIETANTE!
“Vedi, fondamentalmente abbiamo cercato una cover che rispecchiasse il titolo del disco, non un fantomatico concept. Ci siamo concentrati parecchio per studiare la cover del nostro disco, il protagonista è la marionetta danzante, che per ballare, muoversi o compiere qualsiasi altra azione dipende esclusivamente delle corde. L’antagonista delle corde sono ovviamente le forbici, che vanno interpretate come le cattive influenze/esperienze riservate all’uomo dalla vita. Non c’è altro, il nostro scopo era solamente di dare un’immagine visiva al titolo dell’album.”

PERSONALMENTE SONO RIMASTO COLPITO DAL BRANO “WALKING NIGHTMARES” PROPRIO PER L’ATMOSFERA CHE RIESCE A CREARE GRAZIE A SOLUZIONI PROGRESSIVE VINCENTI!
“Pensa che questa canzone è stata la prima che abbiamo composto e registrato per l’album! C’è un grandissimo lavoro di chitarra su quel pezzo, lo possiamo definire progressive, ma contiene una serie di melodie molto catchy e facili da memorizzare. Non dimentichiamo l’ottimo lavoro di Ian ai microfoni, il suo cantato aggressivo ha reso il pezzo molto heavy anche se, ripeto, a dominare il brano sono le chitarre. Ad essere onesti direi che ‘Walking Nightmares’ , oltre a piacere a te, è anche uno dei miei preferiti.”

PARLANDO INVECE DELLA CANZONE “HYPOTHESIS”, NON HO POTUTO NON NOTARE LE TASTIERE DAL SOUND MOLTO MODERNO, QUASI ELETTRONICO: CHE MI DICI A RIGUARDO?
“L’uso di questo particolare sound è stato un nostro capriccio eheh! Ti spiego meglio, volevamo semplicemente sperimentare nuovi suoni e differenti soluzioni di tastiere. Cercavamo un sound capace di valorizzare al meglio il pezzo e se ci badi, anche le chitarre hanno dei suoni leggermente diversi dal solito. Abbiamo provato più volte a suonare ‘Hypothesis’ utilizzando diverse soluzioni sonore, ma il brano non ci soddisfaceva, ogni volta mancava un piccolo particolare per renderlo perfetto. Quella che trovi su disco è la versione che ci ha soddisfatto, anche se contiene elementi un po’ atipici per i nostri standard.”

ANCHE SE IN GENERE LA MAGGIOR ATTENZIONE CE L’HANNO VOCE E CHITARRA, PARLANDO CON TE HO L’OPPORTUNITA’ DI FAR NOTARE IL MAGNIFICO LAVORO DI BASSO, SPESSO PRESENTE CON VERI E PROPRI ASSOLI ALL’INTERNO DEI PEZZI…
“Heheh hai ragione e ti ringrazio per averlo notato! Vedi, io cerco sempre di darmi degli stimoli, di mantenere interessante la musica che suono e, se a volte mi limito ad eseguire il semplice accompagnamento ritmico, più spesso mi piace proporre qualcosa di più complesso. Negli Elegy ho la possibilità di suonare con musicisti molto tecnici e versatili, ad esempio il nostro batterista Dirk, che ha grande libertà di inventare parti molto difficili da suonare. Ti parlo inoltre di Patrick Rondat, musicista poliedrico e molto capace, o di Ian Parry che non necessita presentazioni…questi ragazzi stimolano molto il mio interesse e la mia voglia di creare parti di basso sempre più dinamiche e complesse! E poi guarda la cosa anche dal punto di vista del divertimento personale: dedicarmi unicamente ad una ritmica canonica è noioso, trovo molto più stimolante e divertente creare e suonare parti più complesse e dinamiche.”

PARLAVI PRIMA DI IAN PARRY, SINGER CARISMATICO E, ALMENO PER QUANTO MI RIGUARDA, INFLUENZATO DAL MITICO RONNIE JAMES DIO…
“Certamente, anch’io sono sempre stato convinto che Ian sia parecchio influenzato da cantanti come Ronnie James Dio o Bruce Dickinson, probabilmente le stesse origini hanno formato il suo background musicale e lo hanno portato a sfoderare uno stile di canto influenzato da questi singers. Su ‘Principles Of Pain’ ha sfoderato un cantato particolarmente aggressivo, anche perché i pezzi di questo disco sono in gran parte diretti e richiedevano una voce di questo tipo.”

OGGI GLI ELEGY FESTEGGIANO IL LORO DECIMO ANNIVERSARIO DI VITA: GUARDANDOCI INDIETRO, DAI TEMPI DEL PRIMO “LABYRINTH OF DREAMS”, E’ INNEGABILE CHE GLI ELEGY DI OGGI SIANO ORMAI UN’ALTRA BAND…
“A proposito di questa domanda, la cosa divertente è che proprio stamattina stavo ascoltando un pezzo del nuovo album, ‘Missing Persons’, che vede la partecipazione del nostro vecchio singer a cantare insieme a Ian! Credo che un pezzo come questo potrebbe benissimo apparire su un album come ‘Labyrinth Of Dream’, quindi in un certo modo ti ho già risposto. Ovviamente nel corso di questi dieci lunghi anni gli Elegy sono parecchio cambiati, Ian Perry ha portato un sound nuovo nella band e, se paragonato al nostro cantante originale, sono poche le caratteristiche comuni, però alla fine gli Elegy hanno sempre composto lo stesso tipo di musica, alternando parti metal a parti progressive. E’ sicuramente più facile, ad una prima analisi, trovare le differenze tra i vecchi ed i nuovi Elegy, però se chi ascolta ci mette un minimo d’attenzione, scoprirà una serie di elementi comuni a vecchi dischi come ‘Lost’ o ‘Supremacy’.”

RITIENI CHE L’ATTUALE LINE-UP SIA LA PIU’ COMPATTA E SOLIDA DI SEMPRE?
“Credo proprio di sì! Negli anni passati mi sono trovato molto bene a lavorare con i ragazzi, ma oggi ho la fortuna di essere fianco a fianco di un musicista straordinario come Patrick Rondat. Lavorare con lui mi da tantissimi nuovi stimoli ed una grande soddisfazione. Patrick ha una grande personalità ed il suo approccio verso la musica degli Elegy è spettacolare. Oggi siamo un team molto più compatto rispetto al passato!”

QUANDO VERRETE IN ITALIA?
“In teoria tra Agosto e Settembre dovremmo passare dalle vostre parti, ma non c’è ancora nulla di confermato. Per ora sappiamo di certo che parteciperemo al Rock Machina Festival in Spagna.”

COME VEDI LA SCENA METAL/PROGRESSIVE?
“Se mi guardo attorno vedo un sacco di bands suonare in giro per l’Europa, ma soprattutto vedo con piacere che i fans vanno ai concerti! Oggi la scena è fiorente, ci sono tantissime bands che riescono ad avere un buon ritorno in termini di consensi. Per noi oggi è più difficile campare rispetto al passato, sai oggi la concorrenza è molto più vasta…dobbiamo sempre stare in guardia ehehe!”

UNA CURIOSITA’, QUALE DISCO DEGLI ELEGY HA VENDUTO PIU’ COPIE?
“Guarda, mi trovo in difficoltà perché non ho sottomano i dati di vendita. Credo però che ‘Labyrinth Of Dreamns’ sia uno dei migliori, in Giappone ha veramente spopolato, ed anche ‘State Of Mind’ ci ha regalato grandi soddisfazioni in termini di vendite.”

TALI VENDITE VI PERMETTONO DI CAMPARE?
“Beh, noi siamo tutti musicisti professionisti, ma con i soli Elegy non ce la faremmo ancora. Il nostro batterista è un session player molto richiesto, Ian Perry è sempre impegnato in una lunga serie di collaborazioni e Patrick Rondat è un artista famosissimo in Francia, suona molto e fa diverse clinics per i suoi sponsor. Ovviamente non siamo straricchi come le rock stars, però, avendo la possibilità di partecipare a diversi progetti, possiamo mantenerci grazie alla musica.”

SIAMO IN CONCLUSIONE, QUALCOSA DA AGGIUNGERE?
“Sono stati dieci anni pieni di soddisfazioni, a volte difficili, a volte meno, ma oggi posso ritenermi del tutto soddisfatto della band! Ringrazio di cuore tutti i fans che ci hanno supportato e che ci supportano ancora, sono loro che ci permettono di continuare a fare musica e noi siamo molto fieri di loro! Grazie ancora!”

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