Ci siamo innamorati degli Emmure dai tempi di “The Respect Issue”, quando l’hardcore di un gruppo di ragazzotti del Queens ha preso la strada dell’ultraviolenza. Sono passati cinque anni e la visione dei pilastri del gruppo Frankie Palmeri e Jesse Ketive ha preso forma e sostanza grazie a scelte azzeccate, potenti innesti in formazione e soprattutto duro lavoro, quello che li ha portati a pubblicare cinque album in otto anni passati on the road, guadagnandosi il seguito attuale alla vecchia maniera. Sotto i riflettori c’è sempre il frontman Frankie Palmeri, personaggio controverso e a volte contraddittorio, pur restando magnetico e carismatico come pochi altri sulla scena. Lasciamo volontariamente da parte Marvel, Street Fighter e il resto dell’iconografia che accompagna il personaggio per parlare direttamente di musica, e gettar luce su una formazione ancora sottostimata dalle nostre parti, che vogliamo sia considerata sul serio…
UNA DELLE VOSTRE MIGLIORI QUALITA’ E’ QUELLA DI SAPER TRASFORMARE LA NEGATIVITA’ INTORNO AL GRUPPO IN QUALCOSA DI POSITIVO. LA STAMPA AVVERSA HA MAI CREATO QUALCHE TIPO DI PRESSIONE INTORNO ALLA BAND?
“Avrebbe causato molta entropia, stress mentale e spirituale su tutti noi, se solo avessi permesso che accadesse. In realtà la vedo come opportunità, come ispirazione a continuare nella nostra missione come band nel fare musica heavy e animata dall’emozione”.
LO SCANDALO ‘COLD SOUL’ HA AVUTO UN IMPATTO NEGATIVO SULL’ ATTIVITA’ DEGLI EMMURE?
“Sì e no, penso che la gente fosse già alla ricerca di un motivo per odiarmi e io gli ho reso facile la cosa con alcuni modelli della mia linea di abbigliamento. Guardando indietro a due anni fa, quando creai quelle magliette, ero in un momento davvero oscuro e sicuramente ero incompleto come persona per essere tanto insensibile da produrre cose di così poco gusto. Mi pento di averlo fatto. Da un lato ci furono più riflettori sulla band, dall’altro fui trasformato in un mostro, più di quanto meritavo di essere o di quanto sono”.
DA “GOODBYE TO GALLOWS” GLI EMMURE HANNO AVUTO UN’ EVOLUZIONE COSTANTE. PENSI CHE ABBIATE TROVATO IL VOSTRO SOUND O CREDI EVOLVERETE NUOVAMENTE NEL FUTURO PROSSIMO?
“Come la maggior parte delle cose nella vita, quando pensi di aver inquadrato tutto… non l’hai fatto per niente. Mi piace pensare che abbiamo scolpito progressivamente il nostro sound, ma chissà. Forse prenderemo nuove direzioni in futuro. Abbiamo ottenuto molto in un breve periodo di tempo e siamo ancora affamati di diventare quanto meglio possiamo essere come artisti e come persone”.
SIETE ARRIVATI A SUONARE DA HEADLINER IN GROSSI CLUB E AVETE SUSCITATO BUONE REAZIONI IN GRANDI EVENTI COME IL ROCKSTAR ENERGY MAYHEM NEGLI STATI UNITI, AVETE INTENZIONE DI CRESCERE ANCORA? CREDI SIA POSSIBILE RIMANENDO FEDELI A VOI STESSI?
“A mio parere l’unica cosa che ci ha permesso di raggiungere la nostra posizione attuale è la coerenza. Come live band e in studio cerchiamo di essere più coerenti possibili, così che i fan che ci supportano continuino a farlo e siano soddisfatti in futuro. Mi piacerebbe vedere la band crescere nuovamente ma ciò, come ho già detto, dipende solo dalla nostra abilità a rimanere credibili. La musica è un tempo e un posto ben specifico per le persone: alcuni gruppi hanno una relazione molto profonda e duratura nel tempo con i fan che li supportano, altri fan invece passano ad altre cose. E’ la vita”.
LA VITA IN TOUR DEV’ESSERE COMPLICATA DA UN CERTO PUNTO DI VISTA. QUAL E’ IL TUO PROBLEMA PIU’ GRANDE LONTANO DA CASA E COME TI PIACE PASSARE IL TEMPO LIBERO?
“Il problema più grande è tentare di ignorare il resto del mondo, nel senso che parliamo con gente a casa che vive una vita completamente diversa dalla nostra. Si sposano, hanno figli o si prendono un gatto, lussi che non ci possiamo permettere come esseri umani perché sacrifichiamo tutto il nostro tempo per la strada, la musica e i fan. Di conseguenza passiamo il nostro tempo facendo qualsiasi cosa possa renderlo significativo, che sia solo fare esercizio fisico, leggere un libro, guardare un film. Tutto quello che devi fare per attraversare la giornata così che i quarantacinque minuti sul palco siano viscerali e pieni di significato. Non voglio che questa risposta dia l’impressione sbagliata, io amo il mio stile di vita. Mi sento estremamente fortunato a poter fare quello che faccio e ringrazio sentitamente, dal profondo del cuore, tutte le persone che ci hanno supportato per rendere possibile la mia condizione attuale”.
QUANTO VI HA ISPIRATO IL NU-METAL? A TUO PARERE C’E’ UN’INFLUENZA DEL GENERE ANCHE NELL’HARDCORE E NEL METAL DI OGGI?
“Quando il nu-metal stava sorgendo e band come Korn, Limp Bizkit e Ill Nino stavano per esplodere, l’etichetta non aveva molta importanza per me. Per quanto mi riguarda, ogni nuova band è influenzata dal nu-metal in qualche modo, perché è stata un’era importante della musica che ha ispirato la gente a prendere uno strumento e ad innamorarsi della musica. A tutte le band che non pensano di essere ispirate in qualche modo da nu-metal: meglio riscriviate quei riff, amici”.
NON E’ UN MISTERO CHE TI PIACCIANO I LIMP BIZKIT: PENSI CHE UN TOUR A SUPPORTO DEI LB SIA UNA REALE POSSIBILITA’? GLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO CONDIVIDONO IL TUO AMORE PER FRED & CO.?
“Condividere il palco con loro sarebbe un sogno che si avvera. Se lo vedo realizzarsi in un futuro prossimo? Tristemente devo dire di no. Se potesse accadere sarebbe irreale. Il resto del gruppo ama i Limp Bizkit, ma probabilmente non quanto me. Dovete capire che i Limp Bizkit sono la band che mi ha cambiato la vita, che ha aperto la porta all’uomo che sono oggi. Questa intervista non avrebbe mai avuto luogo, dovete anche ringraziare i Limp Bizkit per questo”.
QUANDO AVETE INIZIATO AD AVERE UN BILANCIO POSITIVO E VIVERE DI SOLA MUSICA?
“Non è facile rispondere. La band ha incassato molto ma come ogni business ci sono impiegati da pagare e molte spese da coprire perchè gli affari possano andare avanti. Penso ci siano voluti 9 anni per mettere in tasca qualche dollaro dal duro lavoro che abbiamo investito. Ci sono sempre stati soldi, ma non sempre erano per noi. Ora finalmente le cose sono cambiate, e siamo grati di poter vivere di musica”.
CHE PERCENTUALE DELLE ENTRATE DELLA BAND ARRIVA DAL MERCHANDISE?
“Una grossa percentuale. E’ l’unica cosa che la gente non può scaricare da internet. Dipendiamo completamente dalle vendite di magliette e biglietti per mantenerci on the road e sopravvivere come esseri umani”.
C’E’ QUALCHE BRAND DI ABBIGLIAMENTO CON CUI TI PIACEREBBE COLLABORARE PER IL MERCH DEGLI EMMURE?
“Non necessariamente, non penso sia obbligatorio che musica e moda si debbano accoppiare per fare dei prodotti. Si compra una maglia per supportare la band e per esprimere visualmente la connessione che si ha con la musica del gruppo. I marchi di abbigliamento vendono idee su tessuto. Se il giusto marchio di abbigliamento volesse collaborare con noi per un design non sarei contrario, ma la cosa non rientra direttamente nei miei interessi personali”.
AVETE GIA’ SCRITTO QUALCOSA PER IL PROSSIMO ALBUM?
“Stiamo producendo le demo delle canzoni in questo periodo, potete aspettarvi un nuovo album nella primavera 2014. Non vi dirò altro”.
MARK CASTILLO E’ UN BATTERISTA ECCEZIONALE, PROBABILMENTE IL VOSTRO JOLLY: SEI CONTENTO DELLA SITUAZIONE ATTUALE DEL GRUPPO?
“Mark è l’ultimo pezzo del puzzle. Non penso potessimo mai desiderare un musicista o una persona migliore nel gruppo. Conoscevamo Mark da anni e la sua presenza è una benedizione”.